L’attesissimo boardgame di Fantasy Flight basato sull’universo de Il Signore degli Anelli è finalmente distribuito in italiano grazie ad Asmodee. È tornato il momento di equipaggiarsi e di affrontare i pericoli del mondo più leggendario del fantasy e posso assicurarvi che non sarà né un viaggio breve, né privo di sorprese.

Quando si tratta di avventurarsi nell’universo creato da Tolkien si corre sempre sul filo della lama di un coltello.

Da una parte la vastità dell’immaginario e delle ambientazioni tolkeniane ben si presta ai più disparati adattamenti (videogiochi, giochi di ruolo, ecc.), dall’altra si rischia sempre di non essere sufficientemente precisi e rispettosi, di non riportare correttamente le atmosfere o i tratti dei singoli personaggi o più semplicemente di entrare in contrasto con i puristi de Il Signore Degli Anelli, che quanto a fedeltà e conoscenza del genere rivaleggiano con gli esimi colleghi esperti di Star Wars.

 

 

La notizia dell’uscita di questo gioco da parte di Fantasy Flight è stato accolta con notevole entusiasmo, ma quindi anche con – più o meno comprensibili – timori, visto che il boardgame in questione non vuole seguire pedissequamente le vicende narrate nei libri (e che ormai conosciamo a memoria), ma si pone un obbiettivo ancora più elevato:

costruire quest di esplorazione e nuove vicende, di ampio respiro, collocandole temporalmente prima de La Compagnia dell’Anello.

Nuova ciccia, insomma, e già qui l’intento meriterebbe i nostri applausi.

Sulla scorta quindi di quanto già potuto apprezzare nel gioco Le Case della Follia Seconda Edizione, mediante l’impiego di un’ottima app (disponibile per tutti i sitemi operativi), saremo chiamati a vestire i panni di un eroe, o meglio di un avventuriero a scelta tra Aragorn, Gimli, Legolas, Bilbo Baggins, Elena e Beravor e di iniziare un cammino che ci porterà ad esplorare La Terra di Mezzo come mai abbiamo fatto prima d’ora. Un richiamo a dir poco irresistibile.

La campagna che si svilupperà, da 1 a 5 giocatori, ci chiederà fin da subito di assegnare un ruolo al nostro personaggio, scegliendo quello che più si adatta alle sue caratteristiche.

  • Ghimli è un Guardiano nato, difensore del proprio party, solido come una roccia ma non eccessivamente svelto o carismatico;
  • Aragorn è un perfetto Capitano, ispiratore e potente in combattimento;
  • Bilbo potrà interpretare lo Scassinatore, Elena il Cantore (personaggio di supporto), Legolas il Cacciatore e Beravor l’Apripista.

 

Nonostante sia intuitivo assegnare questi ruoli ai personaggi nulla ci vieta di mischiare le carte in tavola a nostro piacimento. E così per i più temerari o folli Bilbo potrà diventare un Capitano, Ghimli un Cantore e via discorrendo, trasformando la nostra avventura in un inferno o una barzelletta, fate voi.

In questo gioco non esistono dadi. Sento già le urla di gioia di molti di voi.

Questo non vuol dire che la componente fortuna sia stata eliminata, e per fortuna aggiungo io, visto che un gioco di esplorazione e combattimenti per ricalcare la realtà necessità di una componente legata al caso. O se siete in vena romantica, legata al fato.

Una volta ottenuto il nostro equipaggiamento iniziale e l’abilità innata di base (quella che riporta il nostro nome) dovremo quindi preparare un insieme di carte che comporanno la base del nostro deck, mescolando tra loro le carte rimanenti e le carte debolezza che la fase di avanzamento o la nostra condizione richiede (rendendo quindi più alta la probabilità di fallire una prova).

Ogni carta è caratterizzata da due sezioni: la prima in alto mostra delle icone (dei soli raggianti, indice di successo, e delle foglie, chiamate icone fato, che potrebbero tramutarsi in successi), la seconda in basso descrive gli effetti della carta che potrebbero applicarsi qualora quella determinata carta finisse nella nostra mano di carte preparate.

Ad ogni turno dovremo rivelare un numero determinato di carte (sarà l’app a comunicarcelo) e sceglierne una da inserire nella nostra mano attiva, che sarà al massimo di 4 carte (quantomeno nella fase iniziale) e conterrà sempre la nostra abilità di base.

 

Quando saremo chiamati ad effettuare delle prove (interazioni, combattimenti ecc.) pescheremo tante carte quante il nostro tratto richiede e conteremo i successi o le icone fato ottenute.

Le carte con icona fato possono diventare dei successi se possediamo dei tasselli Ispirazione, guadagnati coi successi precedenti e con le esplorazioni, oppure mediante l’effetto delle abilità riportate nelle carte attive della nostra mano. Sarà compito nostro dosare l’utilizzo delle carte e prepararci adeguatamente la nostra mano sfruttando al meglio ciò che il destino ci offre.

In tutte queste fasi saremo accompagnati dall’ottima app realizzata da Fantasy Flight Games e completamente in italiano.
Sarà l’app a comunicarci quali tessere terreno porre sul tavolo e quali potenziali obiettivi potremmo raggiungere.

Scandirà i nostri turni di gioco aumentando il livello dell’Oscurità (e quindi di minaccia), ci darà le istruzioni su cosa troveremo sul nostro cammino e qualora incontrassimo qualche spiacevole presenza (furfanti, goblin, orchi, warg e persino cose molto peggiori di queste appena elencate), sarà l’app a guidarle in battaglia.

Ogni nostro personaggio potrà effettuare due azioni a scelta tra muoversi (l’azione viaggio che prevede lo spostarsi fino a due sezioni sulla mappa), interagire con i numerosi segnalini (rappresentanti oggetti, persone, animali, luoghi ecc.) e combattere.

Tutto con l’obiettivo di completare il prima possibile il nostro obiettivo primario di missione che si aggiornerà nel corso della singola partita e potrebbe riservare numerose sorprese, specie agli amanti delle ambientazioni e del canone tolkeniano.

 

Non c’è che dire, anche senza considerare il fascino immortale della più leggendaria saga fantasy della storia,  il gioco è stato costruito per funzionare alla grande. Le regole sono semplici e immediate, l’app ci accompagna perfettamente lungo le diverse fasi di gioco e tutte le mini quest che si apriranno tra un obiettivo e l’altro ci mettono alla prova in modo coinvolgente.
Gioca decisamente a favore dei nuovi giocatori poter scegliere il livello di difficoltà ad inizio campagna e il deployment rapido e intuitivo.

Gioca decisamente a favore dei nuovi giocatori poter scegliere il livello di difficoltà ad inizio campagna e il deployment rapido e intuitivo. Come già visto ne Le Case Della Follia Seconda Edizione i turni voleranno tra un incontro e l’altro, garantendo un sano divertimento.

C’è da dire che la meccanica di gioco risulta in effetti piuttosto ridondate: muoviti, esplora, interagisci, combatti.

Per ogni azione diversa dalle prime due bisognerà effettuare una prova e quindi dovremmo procedere col pescare le carte, confrontare i successi e costruire il nostro destino (se dobbiamo combattere e la nostra arma presenta il tratto forza, dovremo fare una prova di forza; controlleremo a quanto ammonta il valore forza del nostro personaggio, pescheremo un numero equivalente di carte, applicheremo gli eventuali bonus e gli effetti della carte della mano o dei segnalini ispirazione e risolveremo la prova).

Per fortuna ci sono molte altre azioni da effettuare come scattare (muoversi di più caselle senza per questo sprecare azioni aggiuntive), nascondersi ecc. e ci ritroveremo anche ad affrontare dei combattimenti su specifici tabelloni relativi che renderanno la nostra esperienza di gioco strategicamente più appagante e completa.

 

 

Viaggi nella Terra di Mezzo diverte e coinvolge; sa riproporre tanti tratti tipici dei giochi di ruolo in un boardgame equilibrato, affascinante e sufficientemente semplice da non scoraggiare gli eventuali novizi.

L’utilizzo dell’app è sicuramente una componente curiosa e la sua realizzazione è impeccabile (con tanto di musiche originali ad accompagnarci lungo le missioni e ottime illustrazioni).

Tutto questo si fa pagare un bel po’: parliamo di 99,00 euro per la scatola base che in effetti tra carte, 31 miniature, le tessere mappa e tutto il resto non fa gridare propriamente la miracolo.

Evidentemente la licenza e la – ribadisco – eccellente applicazione incidono non poco sul prezzo complessivo. Il mio consiglio è sempre lo stesso in casi come questo: essendo un gioco totalmente cooperativo per portare a termine lunghe campagne, l’acquisto in società diventa quasi un must.

 

 

Tuttavia mi sorgono delle domande sull’effettiva longevità del gioco e due sono gli aspetti che vorrei sottolineare.

Come vi dicevo anche a differenza di missione le azioni che ci troveremo ad effettuare saranno più o meno sempre le solite, in una corsa contro il tempo per raggiungere gli obiettivi. Ho rigiocato la prima quest due volte, notando che effettivamente l’app cambia il tabellone di gioco e la collocazione degli obiettivi sullo stesso, ma non cambia quest’ultimi.

Un esempio: se ci dovessimo imbattere in un curioso barile galleggiante su una tessera, e questo dovesse risultare un elemento chiave per lo scopo finale, lo stesso identico obiettivo (con relative prove ed effetti) ci sarà riproposto qualora dovessimo rigiocare la quest con un team diverso, solo collocandolo in una diversa posizione, azzerando la sorpresa e in buona sostanza limitando molto la ri-giocabilità della stessa.

Inoltre la longevità del gioco si misura anche sulla lunga distanza: essendo questo un titolo totalmente dipendente da una app sviluppata per tutti gli attuali sistemi operativi, mi chiedo quale sia il suo destino guardando avanti di dieci anni.

Immaginate vostro figlio che guardando in soffitta tra quindici anni, trovando la scatola di Viaggi nella Terra di Mezzo, decidesse di provarlo. Senza app, il gioco sarebbe del tutto inutilizzabile.

Esistono due scuole di pensiero, entrambe valide e entrambe motivate: c’è chi pretende che un gioco in scatola, al di la delle mode e delle meccaniche di gioco datate o meno, possa essere giocato con il suo contenuto oggi come tra un tot di anni (io gioco ancora a Starquest ed Hero Quest, tanto per dire) e chi invece è favorevole a sfruttare i mezzi tecnologici che il nostro tempo ci offre per esprimere tutto il potenziale disponibile.

Senza l’app la meccanica di generazione di mappe ed eventi (per non parlare del controllo mostri) potrebbe diventare estremamente lungo e frustrante.

In definitiva Viaggi nella Terra di Mezzo è probabilmente la miglior esperienza ludica che possiate vivere nell’ambientazione de Il Signore degli Anelli, con tantissimi punti a favore e dei problemi di longevità legati solamente ad un orizzonte temporale decisamente molto spostato nel tempo. Usciranno di certo numerose espansioni che lo renderanno duraturo e coinvolgente.

E poi non fasciamoci la testa prima del tempo…come  si diceva in un famoso verso “del domani non v’è certezza”.

Vi divertirete ed esplorerete la Terra di Mezzo come mai avete fatto prima. E questo è già incredibilmente bello.

 

76
Il Signore Degli Anelli: Viaggi nella Terra di Mezzo
Recensione di Giovanni Zaccaria
ME GUSTA
  • Estremamente coinvolgente ed immediato: non avete mai esplorato così a fondo La Terra di Mezzo
  • Forte rispetto delle atmosfere e del canone tolkeniano
  • Componentistica di buon livello: belle miniature e anche gli altri componenti anche se la scatola, per la verità, non è ricchissima
  • L'app che gestisce il gioco è realizzata veramente in modo impeccabile
FAIL
  • Le meccanica di gioco, seppur divertente e intuitiva, potrebbe risultare ripetitiva alla lunga
  • Conclusa la lunga campagna potrebbe venir meno la voglia di rigiocarla, se non ad un livello di difficoltà più elevato
  • Che ne sarà dell'app tra dieci anni?
  • Prezzo abbastanza robusto: non c'è moltissimo dentro la scatola, probabilmente incidono molto l'app e la licenza