Yoshi’s Crafted World

Yoshi Crafted World sta per arrivare in esclusiva su Nintendo Switch, scoprite come ci è sembrato con la nostra recensione.

Gli appassionati di Yoshi e, più in generale, dei platform vecchio stile, bidimensionali e a scorrimento orizzontale, possono stappare la bottiglia. Crafted World è il miglior capitolo dedicato al piccolo dinosauro amico di Mario da oltre vent’anni a questa parte, secondo solo a quel trionfo di creatività chiamato Yoshi’s Island, il capostipite uscito per Super Nintendo. La nuova avventura dedicata alla mascotte della Grande N allieta lo spirito quanto un’amaca all’ombra quando fuori ci sono 40 gradi.

In un periodo dove nei videogiochi si spara (The Division 2, Anthem, Apex Legends) o si sgozza (Sekiro Shadows Die Twice) senza ritegno, dà soddisfazione rilassarsi con un titolo che punta tutto sul quieto vivere, sull’andatura al piccolo trotto, sull’esplorazione ragionata, rifuggendo come la peste ogni manifestazione di stress o frenesia.

Proprio qui sta l’incanto di Crafted World: in questo gioco non vi corre dietro nessuno, non esistono vite, né un tempo massimo per arrivare in fondo ai livelli.

Il grado di sfida non è mai frustrante. Sarete quindi liberi di ficcanasare in giro in santa pace, mettendo alla prova il vostro spirito di osservazione per reperire i numerosi segreti di un mondo fabbricato combinando coloratissimi cartoncini con oggetti di uso quotidiano, quali tazze, stoffe, tappi, nastri, spago, cannucce, gomitoli, lattine. Yoshi’s Crafted World è un’esplosione di fantasia, che eleva il bricolage a forma d’arte.

E nonostante straripi zucchero e innocenza da tutti i pori, può essere tranquillamente apprezzato anche dai meno giovani. A meno che il trascorrere degli anni non vi abbia trasformato il cuore in un mattone, difficilmente infatti riuscirete a resistere al fascino di una direzione artistica dall’estro fuori dal comune, che disegna personaggi e ambientazioni come se fossero usciti direttamente dai sogni di un bambino.

 

 

La vicenda ha inizio sull’isola degli Yoshi, alla cui sommità campeggia una sorta di pietra magica, il Sole dei Desideri. La meraviglia, stando alla leggenda, rende possibile realizzare i sogni più reconditi. Il problema è che un prodigio del genere attira gli ingordi come il miele fa con le mosche. Dopo l’incursione di Kamek e Baby Bowser, le cinque gemme che compongono il Sole vanno perdute e la pietra sembra aver esaurito il suo potere. Non è difficile supporre a chi spetti ritrovare i pezzi mancanti, ovviamente prima che finiscano nelle mani sbagliate.

Com’è facile intuire la trama, appena abbozzata, funge unicamente da pretesto per cominciare l’avventura.

Com’è facile intuire la trama, appena abbozzata, funge unicamente da pretesto per cominciare l’avventura. Il vero punto di forza Crafted World sta semmai nelle meccaniche di gioco, ormai rodatissime, che fanno dell’immediatezza e della semplicità dei comandi il tratto più riconoscibile. Yoshi non corre ma può, in linea con la tradizione della saga, saltare restando sospeso in aria per qualche istante. Il piccolo dinosauro è inoltre in grado, come sempre, di inghiottire nemici per trasformarli in uova da lanciare contro qualche malcapitato o interagire con l’ambiente.

Il gioco, pur restando incentrato sul movimento lungo gli assi cartesiani, scherza costantemente con la prospettiva.

Qui gli sviluppatori hanno introdotto la prima novità. Yoshi’s Crafted World, pur restando incentrato sul movimento lungo gli assi cartesiani, scherza costantemente con la prospettiva: è possibile prendere la mira e lanciare le uova sia sullo sfondo, sia in primissimo piano, per colpire avversari o elementi strutturali e modificare così l’assetto di una zona. L’idea stuzzica indubbiamente la curiosità, spingendo a voler vedere cosa diavolo succede sparando là quell’uovo, peccato solo che che le possibilità di interazione ambientale siano circoscritte alle situazioni previste dal team di sviluppo.

 

 

Nondimeno, che si tratti di far scoppiare palloncini, montare gli ingranaggi di un trenino giocattolo, recuperare le travi di un ponte interrotto o improvvisare una battaglia navale, la trovata aumenta la profondità di un level design da urlo, che stupisce, dall’inizio alla fine, per ingegnosità ed eleganza.

Yoshi’s Crafted World è davvero un’inesauribile miniera di idee.

Tra una fuga da un rinoceronte di cartone, una passeggiata lungo un ponte aereo formato da gabbiani, una sgroppata con Poochy – il piccolo cagnetto amico del protagonista – sulle pendici di un vulcano e uno scontro contro un gigantesco boss che rimbalza come un pallone da spiaggia, la varietà di soluzioni proposte inchioda letteralmente allo schermo.

Il mondo di gioco è suddiviso in tante piccole aree. Ognuna di esse contiene non più di  due-tre livelli, che raggiungono tuttavia dimensioni ragguardevoli e richiedono spesso – a meno che non ci si accontenti di tagliare il traguardo, cosa che sconsigliamo vivamente, data la natura del prodotto – di tornare sui propri passi per scovare margherite nascoste, necessarie per sbloccare i livelli più avanzati, o monete extra.

 

 

Il bello è che gli schemi sono reversibili: completandone uno, sarà possibile partire dalla fine e rigiocarlo alla rovescio, per riportare i Poochy smarriti – i piccoli cagnetti amici del protagonista – alla base entro un limite di tempo e guadagnare così altre margherite. L’innovazione aumenta notevolmente la longevità dell’opera e non è per niente fine a sé stessa: contrariamente a quanto sarebbe lecito attendersi, rifare il cammino al contrario, magari spendendo qualche minuto per ammirare il panorama da un punto di osservazione diametralmente opposto, si rivela davvero piacevole, ed è facile accorgersi di passaggi o di oggetti che prima erano sfuggiti.

A proposito di longevità: considerate, a seconda della vostra bravura, dalle 10 alle 15 ore per finire la campagna. Aggiungetene tranquillamente almeno un’altra decina se intendete – auguri, davvero – completare il titolo al 100%.

Ma Crafted World riserva almeno un altro paio di sorpresine degne di nota. Tra un livello e l’altro, compaiono alcune, sfiziosissime, sfide, che stravolgono le comuni regole del gioco di piattaforme in nome del divertimento più spontaneo. In un’occasione, ad esempio, controllando un gigantesco robot di cartoncino a forma di Yoshi, dovremo sfasciare tutto a furia di pugni per recuperare più monete possibili. In un’altra circostanza occorre gareggiare in una corsa automobilistica, spostando il peso di Yoshi in modo tale che il veicolo, alimentato a pannelli solari, riceva abbastanza luce e mantenga velocità.

 

 

Gli amanti del collezionismo potranno inoltre gingillarsi con un bel po’ di oggetti da sbloccare, tra cui un set di ridicolissimi costumi, che possono essere ottenuti inserendo monete nei distributori di palline colorate. Travestire Yoshi da carriola, da bovino o da bidone dell’umido non è solo una questione di vanità, ma incide sul quantitativo di botte che il dinosauro può incassare, maggiore se il capo di abbigliamento è raro.

Non ci ha pienamente convinto invece la modalità in cooperativa a due, in cui ognuno dei giocatori controlla uno Yoshi. È divertente, ma un po’ confusionaria e, a nostro avviso, soffre di qualche problema di bilanciamento: un dinosauro può salire sulle spalle dell’altro e dedicarsi al solo lancio di uova, ma in questo caso le scorte diventano illimitate. Troppo facile così.

Da un punto di vista tecnico il titolo si difende egregiamente tuttavia, come alle volte accade quando Nintendo affida lo sviluppo a studi esterni, difetta di quella pulizia d’immagine, di quella cura maniacale del particolare che i lavori creati direttamente dalla Grande N riescono sempre a garantire. La scelta di riprodurre lo sfondo in modo sfuocato, ad esempio, è indubbiamente suggestiva, ma in diversi frangenti gli scenari paiono un po’ troppo vuoti e il livello di dettaglio tende a scendere eccessivamente.

 

 

I filmati poi sono realizzati in modo grossolano e zeppi di inspiegabili rallentamenti. Yoshi’s Crafted World è dunque un gioco sì visivamente appagante, ma dai valori produttivi inferiori lontani dalle migliori opere della Grande N apparse su Nintendo Switch. L’accompagnamento sonoro infine è molto piacevole, anche se un po’ ripetitivo. Alcuni motivetti vi trapaneranno il cervello e vi ritroverete a canticchiarli mentalmente sotto la doccia.

Tirando le somme siamo convinti che Crafted World meriti tutto il vostro tempo. Non è per nulla un lavoro pigro, non si limita a svolgere il compitino, ma introduce un ventata di ottime idee destinate, probabilmente, a lasciare un segno nella serie.

Non sarà certo una rivoluzione del genere di appartenenza, ma la direzione artistica fuori parametro e l’architettura dei livelli di gran classe restituiscono, pad alla mano, una sensazione di freschezza davvero inebriante. Perciò abbiamo deciso di riconoscergli il voto che vedete lì in fondo. L’ultima avventura di Yoshi è un giocattolo, ancor prima che un videogioco: in un’epoca ossessionata da titoli che pare abbiano come unico scopo quello di prosciugare tutto il tempo libero altrui, scusate se è poco. Lasciateci giocare, ogni tanto.

89
ME GUSTA
  • Direzione artistica da applausi
  • Divertentissimo e longevo
  • Tante buone idee ben sviluppate
  • Il miglior gioco di Yoshi da una vita
FAIL
  • Su Switch tecnicamente c'è di meglio
  • Nessuna trovata è davvero rivoluzionaria
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