Al giorno d’oggi la vita dell’investitore in borsa è frenetica: compra qui, vendi là, a pranzo un panino e a sera non vedi più in quattrino. Con tutti quegli hacker che cercano di entrare nel tuo conto…

Ai bei vecchi tempi gli investimenti erano molto più rilassati: ordini scritti con penna d’oca, spediti con corrieri a cavallo aspettando le risposte sorseggiando cognac davanti al camino nello studio. Anche i rischi professionali erano diversi: cirrosi e avvelenamento da monossido di carbonio superavano suicidi, ictus, infarti e insider trading.

Chi è stato a cambiare questo idilliaco stato delle cose?

 

 

Il telegrafo

Con la Rivoluzione e le guerre contro le coalizioni di altre potenze europee, in Francia divennero necessarie comunicazioni militari sempre più veloci. All’epoca si usavano diversi tipi di segnalazione con bandiere e pannelli.

Claude Chappe aveva studiato fisica fin da piccolo: nipote di un nobile minore, lo zio era un astronomo di una certa fama e lo aveva fatto appassionare agli studi scientifici. Era diventato abate, ma perse la rendita con la Rivoluzione.  Aveva studiato la trasmissione di elettricità lungo cavi per trasmettere informazioni: un apparecchio elettrico era però costoso da costruire, difficile da alimentare e complicato da mantenere per l’epoca.

Con i quattro fratelli aveva quindi realizzato un apparato meccanico: due bracci mobili collegati da una barra, controllati tramite contrappesi e mossi da due manopole.

L’apparecchio era meccanicamente robusto, facile da gestire e da riparare. Il fratello Ignace era nell’assemblea legislativa e riuscì a far realizzare la tratta tra Parigi e Lille.

Il percorso di 120 chilometri era coperto da quindici torri distanti tra 12 e 25 chilometri. Il primo messaggio fu inviato nel 1792.
Il sistema era meccanico, ma anche ottico, perché le informazioni venivano comunicate letteralmente a vista. La comunicazione ottica si usava già in antichità, tipicamente con messaggi preconfezionati. I Greci nel II secolo a.C. inventarono i Phryctoria: torri distanti 20 miglia che con due insiemi di cinque torce ciascuno indicavano una delle lettere dell’alfabeto, per l’occasione arrangiate in una griglia.

 

Claude voleva chiamare l’apparecchio nel suo complesso tachigraphedal greco scrittore veloce: per il singolo apparecchio montato su una torre coniò il termine semaforo, ancora dal greco “che porta” (foros) significato (sema)”. Il diplomatico André François Miot de Mélito lo definì più genericamente telegraphesempre greco per scrittore da lontano.

I due bracci potevano assumere 7 posizioni diverse ciascuno e la barra centrale 4 angoli differenti, per un totale di 7 x 7 x 4 = 196 posizioni possibili: più che sufficienti per lettere, numeri e altri simboli.

Più tardi per velocizzare la trasmissione e renderla più sicura 92 delle posizioni libere furono codificate a coppie per un totale di 92 x 92 = 8.464 frasi standard, e venne codificata anche l’operatività in modo da massimizzare il throughput.

 

 

Meccanismi ottici simili erano stati proposti prima teoricamente da Robert Hooke in una relazione alla Royal Society nel 1684, e poi praticamente da Sir Richard Lovell Edgeworth: torri che sostenevano grandi frecce orientabili ciascuna con 8 angoli diversi, quindi due frecce davano 64 combinazioni e tre frecce 512.

Sir Lovell Edgeworth realizzò il suo sistema nel 1767 in Irlanda per vincere la scommessa con il suo amico Lord March, che avrebbe saputo il risultato della corsa dei cavalli entro un’ora.

Contemporaneamente ai Chappe, un sistema simile venne sperimentato in Svezia: nel 1794 l’inventore Abraham Niclas Edelcrantz inviò una poesia al re per il suo compleanno, con un sistema di 10 pannelli mobili che era due volte più veloce di quello francese.

Un operatore osservava le torri vicine con un binocolo e muoveva poi i bracci copiando la configurazione della torre precedente, in modo che la torre successiva potesse vederla e ritrasmetterla.

Il sistema fu riservato a comunicazioni pubbliche, ed era molto veloce: quando nel 1794 i Francesi presero agli Austriaci la cittadina di Condé-sur-l’Escaut, la notizia arrivò a Parigi in meno di un’ora, percorrendo 200 chilometri. Il sistema Chappe si diffuse con Napoleone fino ad Amsterdam e Venezia, e rimase attivo in Francia fino al 1850 e oltre.

Il sistema era comunque costoso da mantenere: verso la fine venne finanziato con una lotteria periodica. In ogni torre servivano due operatori dall’alba al tramonto: se passava più di un minuto tra l’arrivo di un segnale la ritrasmissione, gli veniva tolta una giornata di paga. Trasmettere di notte o con brutto tempo si era sperimentato con lampade, ma non aveva funzionato.

 

 

 

I Pirati

I fratelli François e Louis Blanc erano gemelli che avevano accumulato una certa fortuna con il gioco d’azzardo a Marsiglia. A 28 anni, nel 1834, erano operatori della Borsa di Bourdeaux: come tutti i loro colleghi volevano sapere prima possibile i risultati della Borsa di Parigi, che arrivavano con la carrozza della posta da tre a cinque giorni dopo dovendo percorrere quasi 600 chilometri di strada.

Il sistema Chappe era ormai diffuso e stabile, dopo l’epoca di Napoleone: era però ancora riservato alle comunicazioni nazionali.

Ignace Chappe ne aveva promosso l’uso anche per usi commerciali già dal 1824, ma non venne preso in considerazione.

Anche fossero riusciti a usare il sistema, i fratelli Blanc avevano anche il problema di non far capire che lo stavano facendo, per evitare che eventuali complici venissero scoperti e li denunciassero.

Contattarono l’ex direttore del telegrafo di Lione, Pierre Renaud, che conosceva anche dei difetti da poter sfruttare: fu sua l’idea di usare uno dei caratteri speciali codificati, il “backspace” che indicava di ignorare il carattere precedente.

I Blanc riuscirono poi a mettersi d’accordo con l’operatore di Tours, a soli 100 chilometri in linea d’aria da Parigi, mettendo in piedi il meccanismo che segue:

  1. alla chiusura della Borsa, un agente a Parigi mandava alla donna dell’operatore di Tours un pacchetto: guanti se aveva chiuso in crescita, calze se in discesa.
  2. l’operatore di Tours mandava un carattere diverso a seconda del regalo ricevuto dalla signora, e poi lo annullava con il “backspace”
  3. un ex operatore controllava la torre di Bordeaux e riferiva il carattere “annullato” che l’ignaro operatore cittadino avrebbe tolto dal messaggio.
  4. I Blanc facevano i loro investimenti sapendo cosa vendere o comprare con almeno tre giorni di anticipo.
Quello dei Blanc è un esempio di steganografia, dal greco scrittura coperta, ovvero nascondere un messaggio dentro un altro.

 

Si arrivò al processo, ma all’epoca non c’era una legge che punisse l’uso improprio delle reti di dati, e i Blanc se la cavarono con una multa.

Nessuno si accorse di nulla finché nel 1836 l’operatore di Tours si ammalò: per non perdere la rendita si confidò con l’amico che doveva sostituirlo, che però denunciò tutto.

Si arrivò al processo, ma all’epoca non c’era una legge che punisse l’uso improprio delle reti di dati, e i Blanc se la cavarono con una multa per corruzione dell’impiegato di Tours.

Una norma ad hoc venne frettolosamente approvata alla fine del processo, nel 1837.

A tutt’oggi questo è considerato il primo cyber-attacco della storia.

Nel 1844 uscì il famoso Conte di Monte Cristo, dove Alexandre Dumas fa corrompere un operatore scontento per trasmettere un falso messaggio da parte del Conte.

I Blanc si trasferirono a Parigi: la multa era di molto inferiore a quello che avevano accumulato giocando in borsa, e lo investirono nel settore delle lotterie e dei giochi d’azzardo che conoscevano bene.

Quando re Luigi Filippo emise una legge contro il gioco, i fratelli si spostarono prima in Lussemburgo; nel 1842 fondarono il casinò di Bad Homburg in Assia, vicino Francoforte.

La cittadina si stava sviluppando grazie alle sorgenti termali, e le leggi erano molto più permissive di quelle francesi.

Uno dei punti forti del casinò fu la roulette con il singolo zero inventata da François nel 1843, opposta a quelle francesi che avevano anche la casella del doppio zero.

 

La probabilità di vincere puntando su un singolo numero con una roulette dotata di doppio zero è di 1 a 37, con una che ha solo lo zero singolo di 1 a 36. In ambo i casi, il banco paga 35 alla vincita: la probabilità aumenta di 1 parte su 10 mila.
Si disse che Blanc avesse contrattato con il diavolo per il suo modello di roulette: la somma delle caselle da 0 a 36 fa 666, il cosiddetto numero della bestia.

 

Louis morì nel 1852: François si trasferì a Monaco nel 1863 per forti insistenze della principessa locale Caroline, che l’aveva conosciuto a Bad Homburg e voleva gestisse l’allora poco fruttuoso casinò locale.

François fondò una società con il vescovo di Monaco e l’allora arcivescovo di Perugia Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, futuro papa Leone XIII.

Ottenne una concessione per 50 anni e fece costruire una nuova sede del casinò, chiamandolo Montecarlo in onore del principe Carlo, all’epoca principe di Monaco.

 

 

 

 

 

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