Tokyo Highway

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Da Asmodee arriva un gioco che metterà alla prova il vostro architetto interiore e la vostra mano ferma. Riuscirete a costruire la strada migliore in Tokyo Highway prima dei vostri avversari?

Vorrei iniziare questa recensione con una premessa importante: a me tremano le mani. Sono stato definito negli anni “goffo”, “scoordinato” e “incredibilmente privo della capacità manuale per sopravvivere alla vita di tutti i giorni”.

Quando mi sono approcciato a Tokyo Highway, il nuovo gioco di Asmodee che fa dell’abilità manuale uno dei capisaldi del suo gameplay, ho avuto un brivido lungo la schiena.

Si può apprezzare un gioco che siamo fisicamente incapaci di giocare?

 

 

Iahgnahs
(il contrario di shanghai)

Il primo approccio che si ha con Tokyo Highway è quello di star giocando all’esatto opposto di shanghai. I giocatori devono costruire la propria strada utilizzando dei piccoli cilindri in legno come piloni e dei bastoncini come carreggiata. Prima andremo a posare i piloni, impilandoli in modo che la colonna formata sia di un cilindro più alta o bassa rispetto al pilone precedente; una volta decisa l’altezza dovremo collegare la colonna appena creata con uno dei bastoncini in nostro possesso, stando bene attenti a non far cadere o toccare nessun pezzo già posato in precedenza.

Il primo approccio che si ha con Tokyo Highway è quello di star giocando all’esatto opposto di shanghai.

Lo scopo del gioco è essere la prima persona a posare tutte Pedine Macchina in suo possesso sulla carreggiata, cosa che potremo fare solo se l’ultima strada posata incrocia una strada avversaria. Insomma, una specie di Snake al contrario dove al posto di dover evitare gli incroci a tutti i costi si faranno tanti più punti quanto più andremo ad ingarbugliarci con i nostri avversari.

 

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Ciao, mi chiamo Giacomo, provo a fare le foto artistiche ma poi mi scordo che sullo sfondo ho casino e mi tocca editarle che pare di stare alle porte del paradiso.

 

Nella migliore delle tradizioni giapponesi, tuttavia, sarà facile che la precaria ed ingarbugliata costruzione che si verrà a creare sia facile preda dei kaiju, in questo caso personificati nelle maldestre mani di chi proverà di turno in turno ad allungare il proprio percorso.

Infatti, chi farà cadere dei pezzi dell’avversario incorrerà in una penalità, cioè dover cedere alla parte lesa uno dei propri piloni per ogni pezzo caduto ed anche di dover risistemare il casino fatto, col rischio di peggiorare ulteriormente la situazione e addirittura di perdere la partita in caso finissimo i pezzi.

Chi farà cadere dei pezzi dell’avversario dovrà cedergli uno dei propri piloni per ogni pezzo caduto.

Ogni giocatore ha inoltre a disposizione un esiguo numero di cilindri gialli che sono chiamati “Raccordi”; questi permettono di costruire a qualsiasi altezza (mentre di norma i piloni devono essere sempre o più alti di 1 cilindro o più bassi di 1 cilindro rispetto al precedente pilone) ed inoltre permettono di far partire più strade dalla stessa colonna, aprendo a nuove strategie.

Nella modalità a due giocatori la sfida viene fatta su un tavolo libero, mentre a tre o quattro giocatori ad inizio partita vengono messi dei parallelogrammi che rappresentano i grattacieli di Tokyo e che fungono da ostacoli per cercare di rendere più dinamica la partita.

 

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La scatola è ordinata e senza fronzoli ma al tempo stesso ha un inserto meraviglioso che tiene in ordine tutto senza sforzo.

 

Tokyo Highway ci costringe sempre a programmare le nostre mosse ed a prevedere quelle degli avversari con largo anticipo.

All’apparenza un gioco di una semplicità quasi banale, Tokyo Highway nasconde un comparto strategico inaspettato. Non è solo un gioco di abilità (anche se la presenza all’interno della confezione di una pinzetta per posare i pezzi ci fa capire che comunque la precisione è fondamentale) ma rivela profondità tattica nella decisione di come posizionare i pezzi che soprattutto nella modalità a più giocatori si rivela estremamente interessante da gestire.

Con risorse limitate, spazi di manovra angusti e la spada di Damocle del “cazzo ho abbattuto metà percorso”, Tokyo Highway ci costringe sempre a programmare le nostre mosse ed a prevedere quelle degli avversari con largo anticipo, pena il trovarsi in uno svantaggio insormontabile. Niente male, per un titolo che ad un’occhiata disattenta poteva passare per un family game senza infamia e senza onore.

 

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Non tutti i pezzi necessariamente rispetteranno le leggi della fisica

 

 

 

Lo zen del costruire autostrade

L’estetica di Tokyo Highway è, in una parola, fenomenale. Con le radici ben affondate nell’iconografia giapponese, questo gioco elimina il superfluo ed è una gioia per gli occhi.

I pezzi sono tutti in legno, con un tocco minimalista che parte dalla scatola (sobria ma non scarna) e finisce nei pezzi che nella loro semplicità astratta sono davvero belli e caratteristici.

I colori sgargianti delle auto fanno contrasto col grigio delle strade e nel momento in cui si inseriscono anche gli edifici ogni partita diventa una piccola opera d’arte moderna nel vostro salotto. Sarò sincero, a colpo d’occhio sono stato conquistato da questo gioco ed ho provato in tutte le maniere ad apprezzarlo…

Ma…
Tutta la strategia del mondo però non vi potrà aiutare se come me avete la goffaggine nel DNA.

Non posso tapparmi gli occhi di fronte ad un fatto incontestabile: questo gioco non è fatto per i maldestri. Se vi tremano le mani, se faticate a controllare i movimenti questo gioco potrebbe essere una grande fonte di frustrazione.

Dovrete fare i conti con un gioco che ha nella sua unicità il punto di forza ed il punto debole e che senza una mano ferma vi metterà i bastoni fra le ruote in tutti i modi. Tokyo Highway non è il primo gioco a mettere nella precisione dei movimenti del giocatore la sua vittoria o la sua sconfitta; il primo esempio che mi viene in mente è Jenga. Quando però in Jenga crolla la torre, la partita è finita; immaginate di dover ricostruire la torre di Jenga come era prima del crollo per poter continuare la partita.

È una cosa che mi fa stringere il cuore perché, lo voglio ribadire, il gioco è bello, profondo e ricco di strategia. Tutta la strategia del mondo però non vi potrà aiutare se come me avete la goffaggine nel DNA.

Inoltre, consiglio vivamente di giocare in 3 o 4 giocatori. A due giocatori la partita si rivela interessante, ma talvolta prevedibile mentre con l’introduzione degli edifici nella modalità a più giocatori la strategia ed il divertimento aumentano in maniera esponenziale.

 

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Quei piloni sembrano innocui ma hanno tendenze autolesioniste che si manifestano solo ed esclusivamente quando dovete avvicinarvi la mano.

 

La conclusione di questa recensione mi mette un po’ in difficoltà. Da una parte questo gioco mi ha reso estremamente frustrato per la precisione richiesta; tuttavia non è nulla fuori dal comune e penalizzare un prodotto per una mia mancanza sarebbe scorretto.

Sotto il cofano ho trovato molta più strategia di quanto pensassi, con tattiche e mosse inaspettate che permettono di ribaltare la partita se si sfruttano a dovere i propri pezzi. Il fattore estetico inoltre mi ha ipnotizzato e merita un plauso a parte, visto che è davvero uno dei giochi più belli che abbia avuto modo di provare nell’ultimo anno.

Insomma, tirando le somme Tokyo Highway è un bel gioco che per alcune sue caratteristiche di gameplay non è adatto a tutti, ma che nasconde un livello tattico inaspettato e che sicuramente vi farà tirare fuori il Renzo Piano che c’è in voi.

 

 

79
ME GUSTA
  • Molto più tattico di quanto diano a vedere le apparenze
  • Componentistica meravigliosa
  • Innovativo ed originale
FAIL
  • Richiede una buona dose di destrezza che non tutti possiedono
  • In 2 giocatori il gameplay non vale la spesa
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