Travis Touchdown è tornato, più irriverente ed esagerato che mai, per la prima volta su Nintendo Switch. Scoprite come ci è sembrato il nuovo No More Heroes nella nostra recensione.
Il maestro Goichi Suda (aka Suda51) e il team di Grasshopper Manufacture tornano sulla scena videoludica in gran stile con Travis Strikes Again: No More Heroes, in uscita il 18 gennaio 2019 in esclusiva su Nintendo Switch. Per chi non lo sapesse già, si tratta del terzo capitolo della serie action hack & slash No More Heroes, iniziata nel 2007 con l’uscita del primo capitolo su Wii, stessa console per la quale nel 2010 arrivò il sequel intitolato No More Heroes 2: Desperate Struggle.
Vien da sé, dunque, che il titolo è proprio di richiamo al ritorno dell’irriverente protagonista Travis Touchdown, a quasi un decennio dalla conclusione della sua ultima avventura. Ma è necessario aver giocato i primi due capitoli per godersi il terzo? Non proprio, semmai è consigliabile per godersi al meglio determinate battute, ma il titolo può essere giocato tranquillamente anche come capitolo stand-alone. D’altronde proprio Suda51, tempo fa, ha dichiarato quanto segue a Famitsu:
Il gioco non sarà un seguito diretto di No More Heroes 2, anche se sono legati fra loro e ambientati nello stesso universo. Gli eventi accadono sette anni dopo quelli di NMH 2, ma in Travis Strikes Again, No More Heroes è più un sottotitolo, senza un numero che accompagni il tutto – ha dichiarato mesi fa Suda51 in un’intervista a Famitsu.
Travis Strikes Again non No More Heroes 3, nè uno spin-off o simili, e sebbene non sia una continuazione diretta è da intendersi come una nuova battaglia per Travis, una sorta di serie all’interno della serie.
Vi basterà infatti quantomeno sapere qualcosa sul passato di Travis, che incarnava lo stereotipo nipponico di otaku che vive in semi povertà in un motel chiamato No More Heroes, nella città fittizia di Santa Destroy – la sua stanza al motel è decorata con poster e action figure di lottatori di wrestling e personaggi anime. Dopo aver vinto online una Beam Katana diventa un assassino a pagamento che mira a scalare la classifica della UAA (sigla che sta per United Assassins Association).
Fatto ciò, Travis torna alla sua vita di sempre finché il suo migliore amico, Bishop Shidux, tra le altre cose proprietario della videoteca vicino al motel, viene assassinato da degli individui armati. Travis è ora nuovamente animato dal desiderio di vendetta, ma dopo l’omicidio di Skelter Helter si trova alla cinquantunesima posizione della classifica e da lì deve cominciare nuovamente la sua scia di sangue per arrivare in cima, dove stando alle parole di Sylvia Christel, si trova il vero responsabile per la morte di Bishop.
Ora sono passati sette anni dagli eventi di No More Heroes 2, Travis vive in una roulotte parcheggiata da qualche parte nel sud degli Stati Uniti, insieme al suo gatto Jeane. Aria aperta, libertà assoluta e tanti videogiochi: cos’altro potrebbe volere un assassino otaku? Purtroppo per lui Bad Man (padre di Bad Girl, un’avversaria del passato di Travis) irrompe nella ruolotte con l’intenzione di vendicare sua figlia.
Nel corso della battaglia però, Travis e Bad Man vengono risucchiati dalla Death Drive Mk II, una leggendaria console da gioco alimentata da misteriosi oggetti chiamati Death Ball. La leggenda racconta che la console più attesa di sempre con i sei giochi di lancio non venne mai commercializzata, e che ottenendo tutte le sei Death Ball (e completando i giochi che ciascuna contiene), il giocatore vedrà esaudito un suo desiderio.
I due dovranno quindi mettere da parte le loro divergenze e lavorare di squadra per farsi strada attraverso numerosi mondi di gioco, al fine di ottenere il diritto a esprimere questo desiderio (per Bad Man, ovviamente, riportare in vita sua figlia), sterminando, man mano che avanzano, ogni singolo dannato Bug, miniboss e boss di livello.
Travis dovrà farsi strada tra vari mondi virtuali che presentano caratteristiche sempre diverse, in un tripudio di citazioni al mondo dei videogiochi e della pop culture in generale.
A partire dall’introduzione, in cui mente Bad Man irrompe nel camper troviamo Travis alle prese con il celebre videogioco Hotline Miami, ostentando fieramente una t-shirt con il logo dell’Unreal Engine. Di t-shirt nel titolo ne potrete collezionare una valanga, e i tributi alla scena videoludica indie non mancano neanche lì, da Hyper Light Drifter a Dead Cells ecc.
Come dicevamo, i mondi variano notevolmente e potrete ritrovarvi a giocare sia con la tipica impostazione da action in terza persona con telecamera alle spalle, che con una visuale isometrica o completamente dall’alto, fino addirittura a un’avventura testuale old style, con una buona alternanza tra azione pura ed enigmi e rompicapi.
In Travis Strikes Again: No More Heroes due giocatori possono divertirsi in cooperativa usando un solo Joy-Con a testa per annientate insieme i Bug. Potrete combinare sia le abilità di Travis e Bad Man che i semplici attacchi, rispettivamente con spada e bastone. Ad ogni modo il gioco non sarà mai lo stesso e questo dinamismo vi aiuterà ad andare avanti senza mai annoiarvi, da soli o in compagnia.
Oltre alle citazioni, dal mondo indie il team di Grasshopper Manufacture ha preso anche alcuni stilemi, lavorando per questo titolo insieme alle menti dietro a Shovel Knight e Hotline Miami. L’attitudine compiaciutamente sperimentale e ribelle del caro Goichi Suda è presente in tutto il titolo, che presenta tantissimi momenti metatestuali in cui viene rotta la quarta parete con il giocatore. Stiamo giocando a un gioco dentro al gioco, che è consapevole di essere vincolato alle nostre azioni.
Dal punto di vista tecnico e artistico il titolo si difende piuttosto bene grazie all’uso del motore grafico Unreal Engine 4. Non si notano particolari migliorie giocando docked su tv piuttosto che in modalità portatile, sintomo anche della cifra stilistica della serie che non ha mai voluto avere connotati grafici propriamente da tripla A.
Tuttavia i colori stravaganti e fluo di Travis Strikes Again: No More Heroes vi sapranno catturare fin dalle prime battute di gioco, così come la sua folle colonna sonora. Mettete da parte qualunque risentimento per l’assenza del numero 3 nel titolo, e se siete dei fan della saga compratelo ad occhi chiusi. Non posso poi non consigliarlo a chiunque sia in cerca di un action davvero divertente per Switch, visto l’attuale periodo di bonaccia per l’ibrida della casa di Kyoto.
- Travis è tornato, con una storia davvero folle
- Gameplay diversificato e divertente
- Coloratissimo e stiloso
- La storia si discosta molto dai primi due giochi