Metà yahtzee, metà card game, metà picchiaduro… Dice Throne non sarà tanto bravo con le frazioni, ma ha una quantità di energia concentrata nella scatola da lasciare sconvolti. E adesso è in arrivo la Seconda Stagione.

Lo sguardo minaccioso del mio amico non promette niente di buono. Mi ha lanciato Pyroblast su Pyroblast negli ultimi turni ma la potenza del mio Chi è riuscita ad attutire la maggior parte dei colpi. Mi fissa negli occhi e mi dice “Spendo due CP e ri-rollo un dado”.

Non ci voleva. Il dado rotola, rotola e quando si ferma non è necessario guardare il risultato, l’urlo di esultanza del mio amico mi conferma che è uscito un 6 su tutti i dadi e che quindi mi toccherà subire una Ultimate in faccia. È la fine per me, però me la sono giocata bene. La prossima partita mi vendicherò…

Dice Throne è un gioco da 2 a 6 giocatori creato da Roxley Games (gli stessi di Santorini, per intenderci) che vede un gruppo di eroi affrontarsi in una sfida all’ultimo sangue. Ogni giocatore avrà a disposizione un personaggio diverso e lo scopo del gioco è rimanere l’ultimo (o l’ultima squadra) in vita una volta che la polvere dell’arena si sarà posata sul massacro.

Ogni eroe è rappresentato da una plancia, un set di dadi ed un mazzo di carte

Ogni eroe è rappresentato da una plancia (sulla quale sono scritti gli attacchi che siamo in grado di compiere), un set di dadi (unico per ogni personaggio, ci permetterà di creare le combinazioni di simboli necessari a lanciare i nostri devastanti attacchi) ed un mazzo di carte (anche queste uniche per ogni personaggio, che ci torneranno utili per potenziare i nostri attacchi, recuperare vita o modificare i risultati dei dadi).

 

 

Il turno si svolge in maniera abbastanza lineare, e risulterà particolarmente familiare a chi mastica un po’ di Magic:

  • Upkeep: durante questa fase si applicano gli effetti persistenti dati dagli attacchi nemici
  • Draw Phase: ogni turno noi pescheremo una carta e guadagneremo un CP (Combat Point), la risorsa necessaria per giocare le carte nella nostra mano
  • Main Phase I : In questa fase si possono giocare le carte con il simbolo della Main Phase. In genere si tratta di carte che ci forniscono bonus (o danno malus agli avversari) e di potenziamenti ai nostri attacchi, che vengono messi sulla plancia a coprire la versione di base dell’attacco e resteranno per tutta la partita.
  • Attack Phase: Si lanciano i 5 dadi del nostro personaggio, con la possibilità di rilanciarne quanti vogliamo fino ad un massimo di due volte. Si sceglie un Attacco che possieda una combinazione di simboli tra quelle disponibili sui dadi e si applicano gli effetti sull’avversario, che potrà effettuare un tiro di difesa per attutire il colpo.
  • Main Phase II: funziona esattamente come la Main Phase I
  • Clean Up: si rimuovono gli effetti che durano fino alla fine del turno e si scartano carte per arrivare ad averne al massimo 6 in mano. Ogni carta scartata ci permette di guadagnare un CP.

 

Diversi tipi di carte possono essere giocate in momenti diversi. Le carte verdi e azzurre possono essere giocate solo nelle Main Phases, quelle arancioni nelle Roll Phases mentre quelle rosse possono essere giocate in ogni momento. Le carte con la Stella vanno scartate una volta usate mentre quelle con la Freccia rimangono come upgrade sulla plancia.

 

Una volta provato, il turno diventa un meccanismo ben oliato

Può sembrare complesso, ma vi assicuro che una volta provato il turno diventa un meccanismo ben oliato che scorre con facilità, si lanciano dadi, si infliggono danni e si cerca di rimanere gli ultimi in piedi sulle macerie fumanti di quella che era una volta il campo di battaglia (e la vostra amicizia).

 

 

 

 

Le apparenze ingannano

Quando i turni iniziano ad ingranare, è lì che Dice Throne risplende. Dietro un gioco caciarone e che sembra totalmente alla mercè della dea bendata, infatti, batte un cuore calcolatore che consegnerà la vittoria nelle mani non del più fortunato, ma di chi saprà meglio sfruttare le potenzialità del proprio eroe.

Ogni personaggio, infatti, ha caratteristiche uniche che lo distinguono dagli altri. Nella Season One potrete trovare:

  • The Barbarian: picchia forte, è in grado di curarsi, picchia forte e…l’ho già detto che picchia forte? Il Barbaro è un personaggio molto lineare, che si focalizza solo sul fare una marea di danni curandosi nel frattempo.
  • The Moon Elf: pallido arciere dalle orecchie appuntite, l’Elfo della Luna ha come tattica principale quella di riempire di malus gli avversari, in modo da evitare di essere colpita. Unico difetto: è un elfo ed in quanto tale, persona sgradita
  • The Pyromancer: il glass cannon per definizione, la Piromante è il personaggio che in assoluto spara più danni tra tutti, barattando una grande potenza di fuoco con l’impossibilità di parare i colpi in arrivo. Burn them all!
  • The Monk: maestro della pace interiore, il Monaco genera dei “segnalini Chi” i quali possono essere spesi per aumentare le proprie difese o attaccare con più forza. Il più flessibile tra i personaggi.
  • The Paladin: questo personaggio non infligge molti danni, ma col suo scudo è in grado di proteggersi egregiamente e la sua Ultimate gli permette di sopravvivere ad un colpo fatale. Duro a morire.
  • The Shadow Thief: il più insidioso tra i personaggi, ne approfitta se la partita va per le lunghe raccattando delle gran quantità di CP che trasforma in danni. Da non prendere sotto gamba

 

Tutta la gang schierata fuori dalla scatola

Ognuno di questi personaggi gioca in maniera radicalmente diversa.

e chi pensa di potersi affidare solo alla fortuna ai dadi per vincere è destinato ad una sonora batosta. La caratteristica peculiare di Dice Throne è infatti quella di unire un’esperienza molto combattiva e divertente con scelte ragionate e dal profondo spessore tattico.

In Dice Throne non importa tanto che simboli hai rollato, quanto il costante ragionamento su come modificare il nostro tiro con le carte a nostra disposizione, quando rischiare per vedere se possiamo far fuori un avversario o quando è meglio conservare le risorse per una difesa più efficace.

La fortuna in Dice Throne ha un ruolo molto più marginale di quanto i suoi dadi possono far pensare.

I CP non crescono esattamente sugli alberi e vanno quindi dosati ed utilizzati nel momento più opportuno; i dadi possono essere modificati, rirollati e manipolati in diverse maniere e sta a noi decidere se e quando è il momento di farlo. La fortuna in Dice Throne, insomma, ha un ruolo molto più marginale di quanto i suoi dadi possono far pensare.

 

I dadi del Paladin, della Pyromancer e della Moon Elf. I simboli e la loro distribuzione sono diversi per ogni personaggio; facendo 6 su tutti i dadi si attiva l’abilità Ultimate di ogni eroe.

 

 

Load up your dice
and bring your friends

Dice Throne è inaspettatamente un gioco bilanciato, e non è un’impresa da poco. Può essere giocato in 1v1, 2v2, 3v3 o anche in un tutti contro tutti fino a 6 giocatori, ed ognuna di queste combinazioni funziona egregiamente.

La mia copia, ordinata in Kickstarter ancora l’anno scorso, ha decine di partite all’attivo e tra tutte le modalità non ho ancora visto emergere un eroe più forte degli altri. Alcuni dei miei amici hanno le loro preferenze sullo stile di gioco, ovviamente, ma nessuno ha mai lamentato uno sbilanciamento effettivo.

Interessante il bilanciamento nelle modalità da più di 2 giocatori.

Infatti non si può scegliere direttamente il bersaglio del proprio attacco bensì viene tirato un dado e questo determina chi sarà la nostra vittima; tuttavia questo dado può essere influenzato da tutte le carte che agiscono sui tiri.

Questo significa che, al tempo stesso, viene impedito l’accanirsi su una singola persona permettendo però, se c’è un avversario particolarmente ostico, di concentrarci su di lui al costo di carte o CP. Ricordate il discorso che vi ho fatto prima sul dover gestire saggiamente le risorse? Questo ne è il tipico esempio.

 

Il nostro Barbarian può scegliere se fare uno Sturdy Blow che infliggerà 5 danni indifendibili, un Overpower che potrebbe scaricarne di più ma che possono essere evitati o rirollare tre dadi per cercare di ottenere una Ultimate. Quante scelte!

 

 

I’m a material boy
in a material game

Una nota di merito per questo gioco va sicuramente alla parte della componentistica. Ogni personaggio, infatti, ha una vaschetta che contiene le sue carte, i suoi dadi personalizzati, i suoi segnalini e le dial che vanno ad indicare Punti Vita e CP.

Potrebbe sembrare una cosa da poco ma il setup di questo gioco si misura in secondi, basta aprire la scatola ed in meno di un minuto si passa dal tavolo libero al gioco già bello che pronto.

Il setup di questo gioco si misura in secondi

Ogni eroe è accompagnato da un piccolo volantino con descritti sopra i significati dei token prodotti dalle sue abilità, un piccolo cenno alla sua storia ed alla distribuzione dei simboli sui suoi dadi. Una volta spiegate le regole di base, chiunque può mettersi a giocare qualunque personaggio dato che ha con sé tutto quello di cui necessita per poterlo utilizzare al meglio.

Ultima menzione d’onore va ai dadi, di ottima fattura e personalizzati singolarmente per ogni eroe non solo nei simboli ma anche nel colore. Nella versione Kickstarter i dadi hanno un effetto perlato ma anche quelli della versione retail fanno un figurone e si lanciano che è un piacere.

 

 

Ho speso molte parole su questo gioco, ed anche diverse ore della mia vita. È inutile far finta, quindi, di non aver comunque notato i suoi difetti. Ad eccezione di qualche sbavatura qui e là, la vera macchia di Dice Throne è una scelta di design comune a molti giochi e che mi sorprende ritrovare ancora in giochi più moderni. Sto parlando dell’avere un gioco di durata media con l’eliminazione dei giocatori. Non saprei proporre una soluzione ma se non è la vostra serata fortunata dover guardare metà della partita dalla panchina lascia l’amaro in bocca.

Le conclusioni sono facili da trarre se avete letto l’articolo, Dice Throne è uno dei giochi che ho giocato di più nel 2018 e ci sono ottimi motivi per questo.

Dice Throne è uno dei giochi che ho giocato di più nel 2018.

Se cercate un picchiaduro che vi faccia ragionare tanto quanto vi farà sbraitare per un tiro di dado ben riuscito, Dice Throne è il gioco che fa per voi.

Ottimo per due giocatori, scala bene anche con i gruppi più grandi e non ne risente. Perfettamente bilanciato, ha dalla sua un cast di personaggi che si espanderà sempre di più con l’arrivo delle nuove stagioni, tutte liberamente integrabili tra di loro. Dice Throne insomma si rivela una piccola gemma poco conosciuta che però merita decisamente un posto nella vostra libreria.

 

82
Dice Throne
Recensione di Giacomo Trevisan
ME GUSTA
  • Meccaniche semplici ma appassionanti
  • Sei personaggi unici
  • Ottima componentistica, dai dadi agli inserti
  • Molto bilanciato e meno randomico di quanto si potrebbe pensare
FAIL
  • L'eliminazione dei giocatori può lasciare l'amaro in bocca
  • Disponibile solo in inglese
  • In attesa di una modalità single player dal primo Kickstarter