Prima o poi i riflettori dovevano essere puntati su Cinzia, la platinata transessuale innamorata di Rat-Man che per tanti anni è stata molto più di un personaggio comprimario nelle storie del Ratto. E se vuole le luci della ribalta, Cinzia le prende proprio tutte, conquistando il ruolo di protagonista della prima graphic novel di Leo Ortolani.
Cinzia è uno dei personaggi più conosciuti e amati della serie di Rat-Man.
Le appartengono molte delle scene più divertenti dei tanti anni di avventure nella Città Senza Nome e questo le è valso un ruolo di primaria importanza nei cuori dei fan, nonostante sia un personaggio assolutamente sopra le righe, per tanti versi scomodo e disarmante nella sua totale trasparenza.
Cinzia non è propriamente uomo o donna. Cinzia è solamente se stessa, costantemente alla ricerca di un posto in una società che non la capisce e quindi la respinge, in qualunque ambito, anche quelli in cui dovrebbe essere per definizione accettata.
Perché non si tratta solo di “gender”, di comunità LGBT, di rispetto della famiglia tradizionale o di chissà che altro: Cinzia è l’eterna esclusa, un individuo che nonostante sia capace di slanci altruistici e di una passione infinita non riesce a trovare la pace che meriterebbe.
In un periodo come quello attuale, fatto di campagne #metoo, di intolleranza, di allontanamento del “diverso”, Leo Ortolani sceglie di uscire allo svincolo dell’autostrada di Rat-Man e di intraprendere un percorso nuovo e diverso, divertente ma non leggero, nel quale dare finalmente a Cinzia lo spazio che nessuno le ha dato prima.
E l’occasione è davvero importante dato che questo volume di fatto è la prima graphic novel di Leo Ortolani.
Non troverete tracce di Rat-Man in Cinzia, sarebbe stato del tutto inutile e fuorviante.
Troverete solo la transessuale platinata, nella sua disarmante naturalezza, nel suo essere tanto svampita quanto sincera, nel suo essere splendidamente autentica.
Ma facciamo un passo indietro.
Cinzia in origine era Paul, un semplice postino, che dopo aver consegnato un numero di Topolino a Deboroh La Roccia (l’alter ego di Rat-Man) viene “risvegliato” dall’abbraccio di gratitudine di quest’ultimo, finendo per scoprire la sua vera natura e diventare quindi per sempre Cinzia.
Proprio a causa di questo evento Deboroh diventerà Rat-Man e inizierà la sua missione nella Città Senza Nome, mentre la platinata diventerà la Lucciola della Quinta Strada.
Cinzia è da sempre innamorata di Rat-Man, senza tuttavia trovare corresponsione e nonostante sia stata coinvolta in tantissime vicende, anche in veste di protagonista (vedi Cinzia la Barbara ad esempio o La Gladiatora, rispettivamente parodie di Conan Il Barbaro di John Milius e il Gladiatore di Ridley Scott), il personaggio non era ancora stato scoperto del tutto, lasciando anche un’interessante aura di mistero e molti spiragli nascosti della sua incredibile personalità.
Certo abbiamo visto crescere il suo rapporto con Brakko, il miglior amico di Rat-Man, fino ad arrivare addirittura al matrimonio e sappiamo quanto Cinzia sia devota al Ratto, tuttavia è sempre sembrato che ci fosse molto da dire su questo personaggio e che le carte migliori fossero state tenute da parte.
L’occasione è giunta quando durante una presentazione pubblica per il ciclo finale di Rat-Man, Leo Ortolani stesso ha dichiarato che aveva in mente qualcosa sul transessuale coi suoi 30 centimetri in più.
Abbiamo atteso due anni e finalmente all’edizione 2018 di Lucca Comics and Games il volume ha visto la luce, per Bao Publishing, con la sua copertina rosa scintillante.
La trama è semplice quanto efficace.
Cinzia è alla continua ricerca di un lavoro e di una collocazione sociale, ma ogni volta viene respinta a causa della sua transessualità.
Vive con Tamara, la sua incontenibile amica che si esibisce su internet (!!!), e non si trova più a suo agio nemmeno nel gruppo LGBT (più altre sigle varie) che frequenta, perso più a disquisire di inezie che non a a capire veramente i problemi di inserimento dei propri membri (è veramente impossibile non cascare in giochi di parole equivoci).
Ma ad un tratto tutto cambierà quando Cinzia, dopo aver ottenuto un lavoro con la sua antica identità di Paul, incontrerà un uomo del quale si innamorerà perdutamente.
Peccato che il posto di lavoro nel quale ha trovato impiego sia un’associazione propagandistica per il rispetto della famiglia tradizionale e la condanna di ogni forma di “diversità” sessuale e comportamentale.
Peccato che lo stesso Thomas di cui è innamorata sia eterosessuale, prossimo al matrimonio e non colga nessuna delle (imbarazzanti) avance che Paul/Cinzia trasmette in continuazione.
Cinzia, disperata, deciderà di rinunciare alla sua vera natura e di accontentarsi di rimanere Paul, pur di stare al fianco dell’uomo che ama, consapevole che qualsiasi tipo di rapporto sarà impossibile anche per l’incompatibilità di pensiero tra di loro.
Ma siamo veramente sicuri che sia così? Cosa è disposta a fare una persona pur di ottenere la felicità?
Sarà sorprendente scoprirlo con il più improbabile dei protagonisti che mostrerà a tutti “cosa significa essere una Vera Signora!” (cit.).
Nelle oltre 240 pagine di questa graphic novel, Leo Ortolani riesce a condensare tutta l’essenza del suo modo di scrivere, divertendo con le tante gag sempre dal ritmo perfetto (incredibile come le battute sui 30 centimetri in più di Cinzia continuino sempre a far ridere nonostante gli anni) ma colpendo la nostra sensibilità ad ogni giro di pagina.
Durante la lettura siamo tutti coinvolti dalla tristezza di Cinzia, dal suo arrivare addirittura a negare sé stessa pur di ottenere un’effimera felicità.
Ortolani arriverà addirittura a scomodare l’Antico Testamento e il grande diluvio universale per sottolineare quanto grande sia la solitudine di Cinzia e la sua straordinaria unicità.
Con una fluidità che pochi padroneggiano Leo è stato in grado anche di inserire un musical nel proprio fumetto, sollevando la narrazione, variandola ed esprimendo un ricchissimo arcobaleno (daje) di emozioni.
Infine il crescendo che ci accompagnerà verso la fine è degno di un grande film, di quelli che tu – uomo rude temprato dagli action movie e dalla birra – dici che hai solamente accompagnato al cinema la tua ragazza ma poi sui titoli di coda ti si sgama a piangere come un vitello.
Una delle migliori caratteristiche di Leo Ortolani come autore è quella di riuscire sempre a trattare diversi argomenti senza risultare fazioso, lezioso, forzatamente unidirezionale.
E in questo libro non si risparmia nessuno, dalle associazioni in difesa dei valori tradizionali della famiglia alle istituzioni religiose, fino ad arrivare ai movimenti femministi o alle organizzazioni LGBT che sembrano spesso confuse e più impegnate a celebrare una “diversità ostentata” che non a sentirsi parte del tutto, per annullare le diversità percepite.
Anzi, fino ad arrivare a guardarci dritto negli occhi, dato che, da questo punto di vista, qui nessuno è veramente senza peccato.
Cinzia non risparmia quindi le frecciate, addirittura le occhiatacce, ma esattamente come abbiamo visto fare spesso da Rat-Man la tensione si smorza subito con una battuta, una gag, tanto l’effetto desiderato di risvegliare qualche domanda in noi è già stato ottenuto.
Questa graphic novel è davvero bellissima; sembra che il format sia perfettamente congeniale a Leo Ortolani che affronta l’intera narrazione completamente a suo agio, percorrendo una strada che per altri sarebbe stata una ginkana irta di pericoli.
Speriamo che possano esserci altri libri così in futuro.
E ricordate:
Cinzia è la donna che ogni uomo vorrebbe essere.
- Leo Ortolani in splendida forma: ritmo prefetto, gag e argomenti importanti. In Cinzia c'è tutto
- Ortolani riesce a trattare con agio e naturalezza una serie di argomenti davvero complessi
- Vi emozionerete nella lettura; non rimarrete indifferenti alla solitudine di Cinzia
- Un grande risultato: Cinzia si scrolla di dosso Rat-Man e cammina fiera davanti a tutti noi.
- Ne vogliamo ancora di libri così. Ma subito.