Secoli di sviluppo urbano hanno dominato il periodo successivo alla scoperta del continente Americano, portando inevitabilmente ad una occupazione sempre maggiore delle vaste terre del nuovo continente, che nel 1800 risultavano ancora inesplorate. Numerose spedizioni da parte di Statunitensi, Inglesi e Spagnoli permisero di scoprire tutti i segreti e i confini di questa nuova terra e la prima di queste ad arrivare sino all’orizzonte del Pacifico prende il nome di Spedizione di Lewis & Clark.
Sotto il segno dei lumi
Gli Stati Uniti d’America erano sotto la guida del loro terzo presidente Thomas Jefferson quando la spedizione con protagonisti Meriwether Lewis (a destra) e William Clark (in basso) partì con lo scopo di individuare e classificare le biodiversità della flora e della fauna, studiare le tribù nel Nord America e determinare la presenza dei cacciatori di pelli Franco-Canadesi nei territori inesplorati.
La spedizione sembra avere un pretesto puramente scientifico e antropologo e infatti questo risulta vero, ma non a caso la spedizione di Lewis and Clark, impostata sullo studio del territorio e delle tribù venne finanziata successivamente alle informazioni che Jefferson aveva acquisito nelle corti francesi, quando nel 1785 vestiva i panni di Ambasciatore Statunitense a Parigi.
Jefferson a Parigi scoprì qualcosa di importante riguardo ad una certa spedizione che Luigi XVI di Francia stava realmente pianificando, i cui scopi erano la ricerca scientifica e l’esplorazione, ma pensò bene di preoccuparsi e di ipotizzare altre ragioni per cui una spedizione francese così impegnativa, costosa e importante stesse per partire con un movente che suonava poco proficuo in termini economici, ma fortunatamente per lui la spedizione andò in malora.
Infatti, nel 1788 le fregate del capitano Jean Baptiste La Pérouse si infransero contro le scogliere dell’isola di Vanikoro, in Australia, dove il capitano e gran parte del suo equipaggio perse la vita. Sebbene le motivazioni alla base di questa spedizione, sulla carta erano di natura scientifica, in realtà uno dei principali obiettivi era quello di cercare un’intesa commerciale in Cina e di esplorare i luoghi precorsi da James Cook, come il famoso passaggio a Nord-Ovest, di cui il sovrano francese era molto affascinato.
Nei viaggi successivi all’epoca illuminista, il dispotismo illuminato ha dato vita ad una mutazione dell’equipaggio tipico di un imbarcazione rispetto a quelle in uso nel secolo precedente:
la milizia cede il posto a geologi, botanici e cartografi definendo così, delle vere e proprie spedizioni in nome del sapere.
Corps of Discovery
Nonostante Jefferson fosse in apprensione e considerava la spedizione francese una minaccia, sapeva bene che una missione di questo tipo fosse tanto rischiosa quanto preziosa. Vi erano troppi ostacoli per la strada che avrebbero impedito di attraversare comodamente il continente da costa a costa: i francesi confinavano direttamente con il territorio delle colonie americane, mente sul versante del pacifico vi erano gli spagnoli ed era certo che entrambi non avrebbero permesso l’accesso. In aggiunta con ovvie ragioni anche le tribù indiane rappresentavano un impedimento, sì variabile ma effettivamente presente, imprevedibile e dislocato su tutto il territorio.
In Europa, Francia, Spagna e Inghilterra si davano battaglia e nel 1796 la Francia appoggiò la Spagna in un’alleanza offensiva e difensiva, ma tutto questo ebbe un costo. Infatti nel 1800, con il trattato di Ildefonso, la Spagna accontento Napoleone che fissò il prezzo dell’alleanza con il territorio della Louisiana. Carlo IV, sovrano spagnolo, considerava la potenza crescente degli Stati Uniti una minaccia e per questo acconsentì al passaggio del territorio solo a condizione che non fosse successivamente ceduto a terzi.
Tutto sembrava essere in stallo quando nel 1803, dopo diversi anni di trattativa, l’impero francese intavolò un accordo con gli Stati Uniti per la cessione della Louisiana.
L’operazione si portava avanti già dal 1801, ma inizialmente le idee di Jefferson si limitavano all’acquisto della città portuale di New Orleans per la cifra di 10 $ milioni di dollari, ma in seguito alle campagne imperiali di Napoleone in Europa, la Francia dovette cambiare i piani di sviluppo limitandosi sui domini del vecchio contenente, in quanto sostenere il costo delle colonie non era più una scelta sostenibile.
In conclusione, gli Stati Uniti acquisirono per soli 15 milioni di dollari un territorio vasto due volte quello delle tredici colonie. Nonostante l’indubbio valore strategico e territoriale dell’acquisto, che permetteva di spodestare gentilmente un nemico storico delle campagne di colonizzazione, Jefferson fu screditato per la scelta fatta, ritenuta anti-costituzionale in quanto sanciva che l’acquirente non stesse più rivendicando un diritto naturale di appartenenza su quei territori, ma bensì economico.
Dopo il 1803 i confini sono stati modificati, le mappe aggiornate e tra i nemici si contava qualche testa in meno. Questo permise agli Stati Uniti di allungare lo sguardo più di quanto non avesse mai fatto prima. In poco tempo Jefferson organizzò e finanziò delle squadriglie con l’obiettivo comune di espansione e ricerca verso la costa a ovest.
Tra gli ufficiali scelti risultava il nome di Lewisincaricato di condurre il gruppo noto in seguito come Corps of Discovery , in seguito Lewis chiese a Clark di entrare a far parte del gruppo. I due si conoscevano bene, infatti condivisero parte della carriera militare che portò Lewis fino al grado di capito, mentre Clark fino a quello di luogotenente, ma Lewis per l’intera spedizione si rivolse a lui con l’appellativo di Capitano.
Finalmente In Viaggio
Abbiamo lasciato Pittsburgh oggi alle 11:00 con un gruppo di 11 uomini, 7 dei quali sono soldati, un pilota e tre giovani in fase di addestramento che si sono offerti di venire con me durante il viaggio.
Meriwether Lewis
Quel giorno lì era il 31 di Agosto del 1803 e con questa frase Meriwether Lewis da inizio al suo diario di viaggio con il quale fortunatamente si confidò molto spesso, lasciando così traccia di innumerevoli informazioni. Il punto di partenza del viaggio si riconduce alla foce del fiume Dubois, sul lato est del Mississipi, anche se l’inizio del viaggio effettivo comprende anche il lasso di tempo necessario a raggiungere la foce, ovvero include i due mesi impiegati a costeggiare il fiume Ohio.
Questo punto della spedizione è uno dei più importanti perché si va a formare il corpo di esplorazione, si aggiungono quindi i 9 giovani volontari del Kentucky e non da meno avviene l’incontro tra Lewis e Clark. Dopo un periodo di ulteriore arruolamento, addestramento e sviluppo la compagnia conta ben 31 elementi e il 14 di Maggio del 1804 inizia ufficialmente la marcia. Di li a poche settimane raggiunsero il confine della Louisiana, entrando di fatto in territorio ostile. La presenza di vaste pianure, bisonti e alci ha confermato le supposizioni di Lewis: si erano ormai addentrati nel territorio dei Sioux.
Alcuni come gli Yankton risultarono cordiali e pacifici, mentre altri come i Lakota quasi iniziarono un conflitto che fu evitato seguendo un diverso percorso. Proseguirono verso ovest risalendo il fiume dove poi si decise di accamparsi per l’inverno.
Proprio qui nell’inverno 1804-05 venne costruito Fort Mandan dove il gruppo rimase imprigionato senza cibo a causa di un nubifragio. Fortunatamente furono salvati dalla nativa americana Sacajawea e suo marito Toussaint Charbonneau, i quali portarono loro cibo necessario a sfamarsi.
Di fondamentale aiuto si rivelò Sacajawea, infatti, grazie ai suoi legami di sangue con il capo tribù dei Shoshoni le trattative per il passaggio sul territorio furono agevolate. Inoltre la sua presenza e quella di suo figlio neonato consentirono di evitare qualsiasi scontro con altre tribù indiane, grazie al rispetto che questi nutrivano per la presenza di una donna e di un bambino.
A questo punto il cammino cominciò ad essere faticoso, le praterie scomparvero dietro l’ombra di montagne a cui seguirono corsi di fiumi e rapide. Arrivati nei pressi dell’attuale Oregon, Lewis avvistò il monte Hood, famoso per essere vicino all’oceano e una volta giunti in prossimità della costa dovettero affrontare un nuovo gelido inverno. Si accamparono in quello che è conosciuto come Fort Clatsop dove iniziarono a fare i preparativi per il ritorno che avvenne nel 1806.
Anche nel percorso intrapreso per il ritorno a casa vi furono incontri con diverse tribù che cercarono di derubare il gruppo, che lo portò a dividersi e ad affrontare conflitti con i nativi. Lewis e Clark si ritrovarono, dopo un mese di assoluto distacco dove il fiume Missouri convoglia con lo Yellowstone. La spedizione si concluse ufficialmente il 23 settembre del 1806.
Durante il viaggio il Corpo di esplorazione osservò, raccolse e catalogò centinaia di piante ed animali precedentemente sconosciute alla scienza. La spedizione rappresentò il primo punto di contatto con le genti europee per molte tribù di nativi americani.
Le tribù furono oggetto di un rudimentale studio etnografico che lasciò le basi per un futuro sviluppo economico e commerciale che in seguito assicurò l’egemonia statunitense sui vasti territori interni.
L’immensa collezione della classificazione di piante, animali e mappe costituisce un patrimonio di inestimabile valore storico.
Non è ancora finita
In tutto questo il governo Spagnolo, grazie a delle spie nei ranghi dell’esercito americano, riuscì ad ottenere informazioni riguardo lo stato di pianificazione della spedizione, ritenendo che Lewis, che era a capo del gruppo, era troppo competente per guidare una spedizione per uno scopo secondario come quello di ricerca: non a caso Jefferson aveva raccomandato di viaggiare sempre ad alte altitudini per evitare il contatto con i nemici spagnoli.
Dopo la partenza della spedizione vennero mandati almeno quattro gruppi spagnoli per tentare di fermare l’avanzata di Lewis e Clark, tentativi dei quali i due capitani vennero a conoscenza solo alla fine del loro viaggio.
•••
- La spedizione di Lewis & Clark (wikipedia.it)
- Il secolo che cambiò il mondo (Focus Storia)
- Dove finiscono le mappe. Storie di esplorazione e di conquista, Attilio Brilli (Amazon.it)