Se l’universo Marvel dovesse mai cadere sarà solo per mano di un unico, granitico, personaggio: Thanos. In questa miniserie della giovanissima e acclamata super star Donny Cates scoprirete come tutto ciò avverrà e che la fine è iniziata nell’esatto momento della nascita del Titano Folle. Preparatevi quindi, ecco la storia di come Thanos, infine, ha vinto.

Il personaggio di Thanos, creato ormai una vita fa da Jim Starlin, ha sempre ricoperto un ruolo importante nelle vicende del Marvel Universe, ma è solamente grazie al film Avengers: Infinity War che il pubblico di massa ha imparato a conoscerlo e in buona sostanza a rispettarlo.

Già perché a differenza di tanti colleghi villains, Thanos non è solamente un criminale con brame di conquista e un grande potere o un insensibile divoratore di pianeti.

Egli ha un disegno globale, dei sentimenti (indubbiamente distorti), se vogliamo addirittura una morale e un codice d’onore. Le azioni che lo hanno portato ad ottenere il Guanto Dell’Infinito e a cancellare metà delle forme di vita dell’universo avevano delle ragioni precise (principalmente sentimentali ma anche morali, seppur utopistiche) e molti dei suoi comportamenti trasmettono un’autorità e un rispetto che difficilmente si riescono a riscontrare in altri villains.

Proprio per la sua incredibile forza di volontà e per il suo obiettivo Thanos è a tutti gli effetti la creatura più pericolosa dell’universo Marvel.

Inarrestabile, capace di rialzarsi dopo una sconfitta come farebbe un grande eroe ma anche di calpestare sentimenti e forme di vita pur di ottenere il suo fine ultimo. Più pericoloso del Dr. Destino certo, che di fatto è comunque un mortale umano, più dello stesso Galactus che con la sua superiorità pecca di personalità e di ragioni per lottare.

Ecco quindi che Marvel nel corso del 2016 ha affidato la sua serie regolare addirittura ad un autore del calibro di Jeff Lemire, coi disegni affidati ad uno strepitoso Mike Deodato Jr.

I 12 numeri della serie hanno visto la Morte stessa, amata e musa del titano, sedurre Thane, il figlio di Thanos, contrapponendolo al padre con l’aiuto del fratello Eros. Thanos sembra essere afflitto da una graduale perdita dei poteri, cosa che lo indebolirà lungo tutta la serie e che lo cambierà molto visto che si sentirà tradito dall’unico essere che abbia veramente amato, ovvero la Morte, facendogli perdere gli obiettivi.

Ma a noi interessa particolarmente la conclusione di questa saga. Interessa quel ragazzaccio chiamato Donny Cates, un classe 1985 che sta facendo letteralmente impazzire il mondo dei comics americani.

Ma a noi interessa particolarmente la conclusione di questa saga. Interessa quel ragazzaccio chiamato Donny Cates, un classe 1985 che sta facendo letteralmente impazzire il mondo dei comics americani.

Per la conclusione, dal numero 13 al 18, lui e un ispiratissimo e affiatato Geoff Shaw (già disegnatore di Quantum & Woody per Valiant Comics e di God Country) si lanciano in una conclusione, leggibile anche autonomamente, dalla rara epicità, quasi in quella che potrebbe essere definita la versione “Thanos” di Old Man Logan, capolavoro di Mark Millar e Steve McNiven.

 

 

Thanos reduce dai precedenti eventi è solo, in cerca di motivazioni. Si trova a conquistare Chitauri Primo, il pianeta madre dell’omonima razza di alieni, solo per ottenere nuovamente un esercito da comandare o per provare ancora qualcosa, un brivido di conquista  forse, fino all’arrivo di una creatura veramente inaspettata.

Un flagello proveniente dai più remoti recessi del cosmo, portatore di morte e disperazione, sta giungendo per Thanos: è accompagnato da una pioggia di sangue, viaggia in sella ad una moto dotata del potere cosmico che un tempo fu di Norrin Radd  e risponde al nome di Ghost Rider.

 

 

 

 

Ma non è il Ghost rider che conosciamo, è qualcosa di diverso e forse di più grande ancora e la scoperta della sua vera identità vi farà saltare sulla sedia. Il suo compito è quello di catturare il titano folle e di portarlo al cospetto di un padrone che attende, milioni di anni nel futuro, su un trono macabro in una Terra desolata e spoglia.

Sarà così che Thanos incontrerà il sé stesso del futuro, Re Thanos, ultimo sovrano seduto sul trono dell’universo a poche ore dalla fine di tutto.

 

Thanos ha bisogno del sé stesso più giovane per sconfiggere l’ultima creatura ancora in vita in grado di batterlo e di mettere in discussione il suo predominio totale, ovvero il Caduto.

Scopriremo che Thanos, in nome della sua amata Morte, nel corso dei secoli ha sbaragliato chiunque, dagli Avengers alle divinità di Asgard, arrivando a tenere un invecchiato Hulk come animale domestico e infine sconfiggendo anche i creatori stessi della vita, i Celestiali di Jack Kirby.

Persino Galactus, dopo una prima alleanza con il Ghost Rider di questa storia (le sue vicende – ve lo dico già – saranno esaltanti) rimase vittima del potere infinito del titano ed ora il suo teschio ospita il grande trono della Terra.

 

 

Ma questo vecchio Thanos con la barba bianca, a differenza della versione più giovane, nonostante i milioni di anni, è ancora follemente innamorato della Morte.

Ma questo vecchio Thanos con la barba bianca, a differenza della versione più giovane, nonostante i milioni di anni, è ancora follemente innamorato della Morte.

Solo con l’aiuto di un vero dio come il sé stesso giovane, può arrivare all’ultimo sacrificio per conquistare il cuore dell’amata. Ammesso che ne abbia uno.

Ma il vero Thanos non deve chiedere aiuto, mai, a nessuno.

Quando arriverà il Caduto (cadrete nuovamente dalla sedia), con la sua invincibile arma, la lotta infurierà per i due Thanos e Ghost Rider e sarà solo un preludio alla grande rivelazione che ci aspetta nel climax della storia.

 

 

 

 

Eccezionale. Vi esalterete leggendo questa storia come non sempre accade negli ultimi anni di Marvel.

Il paragone con quel Vecchio Logan, che segnò indelebilmente i fan di tutto il mondo, non è in effetti così forzato. E stiamo pur sempre parlando di Mark Millar.

Di fatto però il nostro texano dimostra una conoscenza del mondo Marvel davvero ineccepibile, utilizzando tributes e “what if” davvero convincenti e con una sceneggiatura in crescendo davvero esaltante. Dal geniale Ghost Rider matto come un cavallo, all’idea di un Thanos così ossessionato dal nichilismo da sterminare ogni forma di vita dell’universo in milioni di anni di spargimenti di sangue, tutto è epico, ipertrofico ed esaltante.

L’alchimia con gli splendidi disegni di Geoff Shaw è massima e anche il lavoro sui colori di Antonio Fabela è degno di un premio.

 

 

Ogni tavola è davvero eccellente, dal taglio incredibilmente cinematografico, con questi grandangoli che rendono Thanos e i suoi numerosi nemici mastodontici, fuori dalla portata di noi piccoli umani. Divini.

Impagabile la sequenza in cui un ferito Galactus scapperà sulla Terra implorando aiuto, salvo poi allearsi con l’immortale Ghost Rider per tentare l’ultimo assalto al Titano Folle.

L’autore di God Country, Babyteeth, Redneck, Dr. Strange (attualmente in corso di pubblicazione in Italia nel restart Marvel Legacy) e fautore dello strabiliante successo di Venom da prova di essere veramente un golden boy, un bravo ragazzo del texas con tanto cuore e voglia di fare.

 

 

Scatenato sui social, tanto quanto nelle sue sceneggiature, Donny non ha paura di correre, nemmeno di inciampare e noi tutti veniamo trascinati da questo entusiasmo che fuoriesce dalla sue opere.

Scatenato sui social, tanto quanto nelle sue sceneggiature, Donny non ha paura di correre, nemmeno di inciampare e noi tutti veniamo trascinati da questo entusiasmo che fuoriesce dalla sue opere.

Procuratevi tutta la serie (con i precedenti 2 volumi cartonati) se  potete o accontentatevi di questo terzo conclusivo volume della saga di Thanos.

Preparatevi per la serie dedicata al nuovo Ghost Rider e tenete d’occhio questi due nomi: Donny Cates e Geoff Shaw.

Se il loro entusiasmo rimarrà genuino e la loro creatività si affinerà col tempo e con lo studio potremmo avere davanti i nomi del futuro dei comics.

87
Thanos vince: La storia di come Thanos uccise l’universo
Recensione di Giovanni Zaccaria
ME GUSTA
  • Donny Cates si lancia a capofitto con cuore dove pochi avrebbero osato. Vincendo.
  • Geoff Shaw, ispirato come pochi,, asseconda ogni dettaglio suggerito da Cates
  • Connubio disegni-colori perfetto
  • La perfetta conclusione di un ciclo epico: quasi come Old Man Logan in versione Thanos
  • Leggibile anche senza aver letto la precedente serie di Lemire e Deodato Jr.
FAIL
  • Nada signori, nada. ;)