Mister Miracle di Tom King e Mitch Gerards è semplicemente uno dei migliori fumetti dell’anno. Non solo conferma King nella top ten degli autori del momento, ma riesce a consegnarci una storia di supereroi come raramente se ne leggono, ricca di riflessioni intime ed esplosiva dal punto di vista artistico.
In principio fu Jack Kirby, come per tanti altri soggetti divenuti poi a dir poco leggendari.
Il Re dei Comics nel 1970 inventò il Quarto Mondo con le relative vicende delle divinità di Nuova Genesi contrapposte a quelle di Apokolips in un eterno conflitto irrisolto. Inventò l’Altopadre e Darkseid, rappresentazioni speculari di Bene e Male e i loro rispettivi figli, Mister Miracle e Orion, oltre ad un incredibile cast di altri fantasiosi personaggi.
Mister Miracle, alias Scott Free, è il figlio legittimo dell’Altopadre, tuttavia la guerra tra le due fazioni, generò un numero così elevato di vittime da imporre una traballante tregua, che venne risolta dai due leader alla maniera medievale (Game Of Thrones ormai ci ha abituato al concetto): uno scambio di figli in “ostaggio”, a garanzia del reciproco impegno di rispettare la tregua.
Darkseid affidò il proprio figlio alla custodia di Nuova Genesi, mentre il figlio dell’Altopadre fu consegnato all’inferno di Apokolips. Se Orion crebbe nell’educazione regale e nei principi dell’illuminismo, purtroppo altrettanto non si può dire di quello che fu ribattezzato Scott Free, imprigionato in un inferno di fiamme e dolore, torturato nelle Fosse X, obbligato ad accettare ogni genere di privazione al solo scopo di divenire forte e spietato.
Il giovane figlio di Nuova Genesi, segnato nel corpo, ma non nello spirito, dopo anni di tentativi di fuga e altrettante torture infine riuscì a fuggire sulla Terra, incontrando l’acrobata escapista Mister Miracle (Thaddeus Brown) e il suo assistente Oberon. Alla scomparsa del suo mentore, Scott decise di assumere l’identità di Mister Miracle, divenne un eroe della Terra e un artista dell’escapologia, riunendosi anche a Nuova Genesi e ad Orion per combattere Darkseid e incontrando l’amore di Big Barda, un tempo avversaria, poi ravveduta, che con lui condivideva la terrificante prigionia e la ribellione contro Apokolips.
Questa è la storia antica.
Arriviamo al 2017 e a Tom King, lo straordinario autore di Sheriff Of Babylon, della miniserie rivoluzionaria su Visione e attuale autore di Batman.
L’ex agente della CIA (non è uno scherzo, è stato realmente un agente operativo sul campo) chiama a raccolta nuovamente il disegnatore Mitch Gerards e decide di utilizzare il personaggio di Mister Miracle per raccontare la sua personale visione di teologia, ricerca di sé stessi e forza dirompente dell’amore vero.
Mister Miracle è il più grande escapista della Terra, un artista popolarissimo e con una vasta fan base. Già membro della Justice League of America, in passato ha aiutato tutti i più grandi eroi del pianeta, ma qualcosa non va.
Nonostante il rapporto con la moglie Big Barda sia perfetto, i fantasmi del suo orribile passato lo tormentano di continuo, in particolare quella consapevolezza sottile e persistente della presenza di Darkseid, una sorta di minaccia che pur non essendo fisicamente manifesta continua ad aleggiare nell’aria. Scott però è anche un guerriero, un generale di Nuova Genesi, grande combattente e obbligato ad intervenire qualora la minaccia bellica di Apokolips rischi di farsi troppo vicina.
In un momento di particolare debolezza Scott tenta il suicidio, ma non per farla finita realmente, quanto più per un estremo (e deviato) tentativo di fuga dalla più definitiva delle trappole, ovvero la morte (o la vita, dipende dal punto di vista). E in effetti il genio dell’escapologia in qualche modo sopravvive al gesto sconsiderato, d’altronde è pur sempre un dio, dotato di una tecnologia cosmica senza paragoni.
Ma il periodo successivo si dimostrerà un turbine di vicende al limite della follia, in cui la vita domestica e i problemi esistenziali del protagonista si mischieranno con i doveri militari e gli scontri epici di una guerra millenaria.
Mister Miracle e Big Barda saranno convocati a Nuova Genesi per vestire nuovamente il ruolo di generali di armata, nel momento più cruciale di sempre, ora che l’Altopadre è morto, Orion gli è succeduto al trono e Darkseid sembra essere in possesso dell’arma definitiva, l’Equazione Anti-Vita, capace di controllare le menti delle persone e di condizionarle al punto da renderle schiave.
La guerra e quel che succederà ai diversi personaggi, in primis i due protagonisti Scott Free e Orion e il loro a dir poco conflittuale rapporto, sarà lo sfondo per una delle storie più complesse e meglio realizzate degli ultimi tempi in DC Comics.
Tom King ci invita ad assistere alla vita di Mister Miracle, anche nelle fasi più intime, alle sue allucinazioni ormai incontrollabili, al suo dividersi tra il ruolo pubblico di artista dello spettacolo e la vita marziale durante la guerra tra Nuova Genesi e Apokolips, ma saremo anche testimoni della vita comune con Big Barda e di ogni pensiero del protagonista.
Già perché Mister Miracle è un Dio proveniente da un remoto pianeta, capace di imprese straordinarie e con un passato da eroe, ma ancora molto confuso sul significato stesso della divinità e del suo ruolo; è anche un compagno in crisi di coppia dopo essere miracolosamente sopravvissuto ad un tentato suicidio e con un rapporto da ricostruire ma anche un generale d’esercito, con doveri precisi che trascendono la sua (scarsa) conoscenza del suo mondo di origine ed infine un artista che adora il palcoscenico e che nelle luci della ribalta trova il conforto necessario per esorcizzare i demoni della sua infanzia.
Tutto questo intreccio di ruoli porterà Scott Free a chiedersi chi sia Dio, cosa rappresenti e quale sia il rapporto che esso dovrebbe avere con gli uomini, culminando nel confronto aspro e diretto che avrà con il fratello adottivo Orion, mai così ottuso come dopo aver ottenuto la corona di Sovrano e quindi il titolo di Alto Padre.
La psicanalisi contenuta in questo volume è complessa e allo stesso tempo direttissima: lo schema delle vignette (nove per pagina, ridondanti), il continuo botta e risposta del protagonista con se stesso e i suoi interlocutori e la maniera con la quale si mischiano quotidianità e dimensione epica (si passa rapidamente dalla cucina di casa ai campi di battaglia, dal set di uno show al tavolino di un bar) sono affascinanti e dannatamente efficaci, lasciandoci incollati alle pagine, anche quando vengono tirati in mezzo Kant e Cartesio e rischiando di far perdere la bussola ai lettori meno preparati.
Mitch Gerards riesce a confezionare dei disegni davvero splendidi, perfetti per il tipo di narrazione e ricchi di “effetti speciali” quali distorsioni e giochi di colore, che ci immergono ancora di più nel febbrile stato mentale di Mister Miracle. E’ adorabile quando gioca con la differenza di statura tra Scott e Barda (e anche quando si fa più piccante), oppure quando mostra i diversi sentimenti in contrapposizione sui volti dei protagonisti.
Anche le scene di combattimento, a volte al limite della comicità e del demenziale, colpiscono esattamente il lettore nei punti giusti, catturando subito l’attenzione.
Il ritmo dello storytelling poi raggiunge dei picchi davvero molto elevati, mischiando tutto il pop che può avere un personaggio sopra le righe come Mister Miracle (e non parlo solo di uso del colore da parte di Gerards ma anche di una gamma di espressioni davvero vastissima) e la violenza di alcuni combattimenti.
Sarà difficile trovare un altro comparto artistico così aderente alla storia, confermando quanto la coppia di Sheriff Of Babylon sia davvero una garanzia totale.
Ad un primo approccio l’opera di decostruzione e successiva ricomposizione di King sul personaggio di Mister Miracle può sembrare simile a quanto operato in precedenza con Visione, ma dopo i primi capitoli si capisce quanto la dimensione di questo fumetto sia decisamente più vasta, uscendo dai confini quasi da sitcom (o sitdrama) della miniserie Marvel e cavalcando su terreni più vasti e insidiosi. Banalizzando direi che Mister Miracle è la versione evoluta e più consapevole di quanto iniziato da King con Visione, a dimostrazione di una acquisita maturità.
Il volume che ci ha portato in Italia RW Lion contiene i primi 6 numeri (di 12) della serie di King e Gerards e già vi posso dire che il finale vi lascerà in sospeso ben più dei migliori finali di stagione delle vostre serie TV preferite, trasformando l’attesa che ci separa dal prossimo volume in una discreta agonia.
Con buona probabilità potremo fare in tempo a mettere il secondo volume sotto l’albero di Natale. Ne abbiamo bisogno. Sissignore, di fumetti del genere ne abbiamo davvero tanto bisogno.
- Tom King in questo momento non ha molti rivali nel mondo del fumetto, anche mainstream. L'introspezione di cui è capace meraviglia per fruibilità ed efficacia
- Mitch Gerards riesce a sintetizzare con uno storytelling perfetto ogni virgola di sceneggiatura. Tanto di cappello.
- Colori ed effetti speciali perfettamente adeguati alla narrazione allucinata
- Non sottovalutate questo titolo: gli argomenti trattati e le citazioni sono complessi. Ma sono anche trattati in maniera così efficace da essere incredibilmente affascinanti
- Si riesce comunque a sorridere durante la lettura, e anche piuttosto spesso, cosa davvero fantastica considerati i temi trattati
- L'attesa per leggere la seconda parte sarà dura. Teoricamente dovremmo poter leggere gli altri 6 capitoli per Natale/Capodanno.