In quanti sanno che Mission Impossible, prima della fortunata saga cinematografica con protagonista Tom Cruise, era una serie TV americana? Scommetto in pochi, e forse in ancor meno conoscono le tante curiosità riguardanti questo fenomeno che da decenni definisce l’action movie come lo intendiamo oggi.

 

La Serie TV

Le origini risalgono all’ormai lontano 1966, quando Bruce Geller crea una serie televisiva su una tematica quantomai attuale in quegli anni, lo spionaggio.

La serie in questione è proprio la primissima veste di Mission: Impossible, composta da 171 episodi suddivisi in 7 stagioni che sono andate in onda su CBS negli Stati Uniti dal 1966 al 1973 (in Italia sarebbe arrivata in modo continuativo solo negli anni ’80, partendo dalla terza stagione).

La vicenda si basa, nella prima stagione, sulla storia dell’agente Dan Briggs (Steven Hill), a capo della sezione Impossible Mission Force (IMF), un gruppo di agenti segreti d’élite che hanno il compito di sventare ogni possibile attentato ai danni della democrazia.

 

 

 

 

Specializzati in travestimenti e in indagini sotto copertura, gli agenti del IMF lavorano per lo più come infiltrati.

Specializzati in travestimenti e in indagini sotto copertura, essi lavorano per lo più come infiltrati e vengono inviati in missione tramite un messaggio che contiene le istruzioni da seguire, su un nastro che si autodistruggerà subito dopo essere stato ascoltato (marchio di fabbrica rimasto pressoché invariato anche nei film, al netto dell’avanzamento tecnologico).

A partire dalla seconda stagione il team dell’IMF verrà guidato da Jim Phelps (Peter Graves), che resterà protagonista anche ne Il ritorno di Missione Impossibile, altra serie tv andata in onda tra il 1988 e il 1990 con sole due stagioni, per un totale di 35 episodi, che se da un lato rappresentava un sequel della serie originale, in certi episodi ne è un semplice rifacimento.

Dopo il grande successo delle prime stagioni, già all’inizio degli anni ’70 la serie vide un brusco calo di ascolti che all’epoca venne attribuito a una crisi dei valori nella popolazione americana, principalmente imputabile alla guerra in Vietnam e allo scandalo Watergate.

Così, se nelle prime stagioni le minacce da combattere mettevano in pericolo la pace e la democrazia a livello internazionale, negli ultimi cicli la squadra si concentrava su criminali più locali come i classici gangster americani.

 

 

 

Mission: Impossible

Trent’anni dopo la messa in onda della prima stagione, nel 1996, arriva nelle sale il primo film intitolato Mission: Impossible, diretto da Brian De Palma e con protagonista un giovane Tom Cruise ancora fresco di Intervista col Vampiro, ma già reso celebre dai cult anni ’80 come Risky Business, Top Gun, Cocktail e Rain Man.

La Paramount Pictures, detentrice dei diritti sul brand, aveva cercato per anni di crearne un adattamento cinematografico con scarsi risultati. Tom Cruise, che da giovane era stato un fan della serie tv, li convinse a investire un budget di 80 milioni di dollari sul film, che lui stesso ha prodotto insieme a Paula Wagner.

Cruise interpreta Ethan Hunt, il cui team, guidato da Jim Phelps (Jon Voight), è in missione a Praga per impedire a un terrorista russo noto come Max di rubare e vendere al miglior offerente la lista di agenti civili sotto copertura in Europa Centrale: durante l’operazione, però, il team cade vittima di una trappola, da cui apparentemente si salva solo Ethan.

Raggiungendo il direttore dell’IMF in un bar nelle vicinanze, egli scopre che la missione era solo una messinscena: da circa un paio d’anni infatti la CIA ha riscontrato una fuga sistematica di informazioni dalla loro squadra e ha organizzato una finta missione, utilizzando la lista di agenti come esca, per scoprire chi sia la talpa.

Tutti i sospetti ricadono ovviamente su Ethan, sia perché è l’unico sopravvissuto sia perché un’ingente somma di denaro è stata accreditata sul conto dei suoi genitori.

Ethan tuttavia è innocente, e farà letteralmente l’impossibile per provarlo.

 

Il film fu un enorme successo al botteghino, riscuotendo il giorno dopo l’uscita 11,8 milioni di dollari e superando il record segnato nel 1991 da Terminator 2 – Il giorno del giudizio (11,7 milioni).

Mission: Impossible mantenne anche per circa una settimana il primato assoluto al botteghino, totalizzando oltre 75 milioni di dollari, e sorpassando anche i numeri di Jurassic Park (1993), che nel suo primo fine settimana aveva riscosso una somma di 47 milioni di dollari. Con dei numeri del genere era chiaro come il sole che la vita cinematografica del franchise sarebbe continuata e, soprattutto, che non avrebbe più potuto fare a meno del volto di Tom Cruise.

 

Mission: Impossible II

Così, nel 2000, arrivò nelle sale Mission Impossible II, diretto questa volta da John Woo e sempre con Cruise nei panni di Ethan Hunt. Questa volta l’agente ha il compito di scoprire perché il dott. Vladimir Nekhorvich, un biologo molecolare russo che lavorava in Australia per la Biocyte Farmaceuticals, è stato ucciso, e che cosa si nasconda dietro ai nomi in codice Chimera e Bellerofonte.

Hunt scoprirà che si tratta rispettivamente di un virus letale e del suo ‘antidoto; il virus però è stato rubato dal suo ex collega Sean Ambrose (Dougray Scott) che intende diventare il maggiore azionista della Biocyte, far scoppiare una grande epidemia e arricchirsi in seguito alla vendita dell’antidoto di cui solo lui dispone.

In un mix di azione mozza fiato e continui colpi di scena, il sequel, costato 125 milioni di dollari, riuscì a replicare il successo del primo film, incassando al botteghino 215.409.889$ solo negli USA.

 

 

 

 

Mission: Impossible III

Nel 2006 è la volta di Mission Impossible III, diretto da J. J. Abrams, che dopo le vicende di Mission Impossible II vede un Ethan Hunt ormai ritiratosi dagli incarichi operativi per occuparsi dell’addestramento di nuove reclute, così da poter vivere una vita più tranquilla con la sua ragazza, Julia Meade (Michelle Monaghan), una giovane infermiera ignara del vero lavoro di Ethan.

Il giorno del loro fidanzamento, però, Ethan viene contattato dall’ex collega e amico John Musgrave (Billy Crudup), che gli chiede di partecipare ad un’ultima missione: una sua allieva, Lindsey Farris, è stata catturata durante una delicata missione a Berlino, e l’IMF deve organizzare il suo recupero, anche in virtù delle informazioni che la giovane agente ha scoperto.

Con 16,6 milioni di dollari nel suo giorno di apertura e 47,7 milioni di dollari nel suo primo weekend, anche il terzo capitolo è stato un enorme successo ed è rimasto al numero uno di incassi con 25 milioni di dollari durante il suo secondo weekend.

 

 

 

Mission: Impossible – Protocollo Fantasma

Passano altri cinque anni e, nel 2011, arriva nelle sale Mission: Impossible – Protocollo Fantasma, quarta pellicola della saga prodotta e interpretata da Tom Cruise che abbandona ufficialmente la numerazione ed è diretta, questa volta, da Brad Bird (noto per i film d’animazione Gli Incredibili e Ratatouille).

Ethan Hunt e la sua squadra di agenti IMF corrono contro il tempo per rintracciare un pericoloso terrorista dal nome in codice “Cobalt”, che è entrato in possesso dei codici di lancio dei missili nucleari russi.

La sua vera identità è nascosta negli archivi del Cremlino e, nel tentativo di dare un nome e un volto al terrorista, Hunt e colleghi si infiltrano nel palazzo, ignari che anche Cobalt è lì per recuperare un dispositivo di lancio nucleare.

Di conseguenza gli agenti IMF si ritrovano coinvolti nell’esplosione del Cremlino, operata da Cobalt per coprire il furto del dispositivo e per far ricadere la colpa dell’attacco su di loro.

La tensione tra Stati Uniti e Russia è ai massimi livelli; il Presidente degli Stati Uniti è costretto quindi ad attivare il “Protocollo fantasma” e l’intera IMF viene dismessa. Ethan e compagni, ora privi di qualunque supporto, dovranno riuscire a provare la loro innocenza e a impedire a Cobalt di scatenare una guerra nucleare su scala globale.

Dopo cinque anni d’assenza i fan hanno accolto decisamente bene il ritorno della serie, visto che Protocollo Fantasma ha incassato al botteghino un totale di 694.713.380$, divenendo il film di maggior incasso della saga e il quinto maggior incasso cinematografico dell’intero anno.

 

 

 

 

Mission: Impossible – Rogue Nation

Sempre più spettacolare, sempre più ai limiti del possibile, nel 2015 arrivava nelle sale il quinto capitolo della saga, Mission: Impossible – Rogue Nation, diretto da Christopher McQuarrie, che ha suscitato più scalpore del solito per la testardaggine di Tom Cruise nel voler interpretare le scene d’azione, talvolta davvero estreme, senza l’aiuto di stunt-man e controfigure.

Questo è sempre stato un segno distintivo dell’attore nel suo approccio al ruolo di Ethan Hunt, ma la scena che ha suscitato l’incredulità di tutti gli spettatori in questa pellicola è quella che vede Cruise appeso all’esterno di un Airbus A400M in volo (scena che ha ripetuto per otto volte di seguito).

In Rogue Nation, dopo aver intercettato una vendita di gas nervino a dei terroristi, Ethan si pone come obiettivo di provare l’esistenza del Sindacato, un’attività criminale internazionale fino ad allora ignota alla CIA.

Egli viene catturato dal Sindacato, ma riesce a fuggire da una camera di tortura allestita da Janik Vinter (Jens Hultén), grazie all’aiuto dell’agente dell’MI6 Ilsa Faust (Rebecca Ferguson), da tempo infiltrata nel Sindacato. In un turbinio d’azione estremamente spettacolare, Ethan dovrà vedersela questa volta con l’ex agente dell’MI6 Solomon Lane, nemesi che rivedremo anche nel nuovo capitolo della saga.

 

 

Per scoprire cos’ha ancora in serbo il futuro per Ethan Hunt non vi resta che guardare Mission: Impossible – Fallout, nelle nostre sale dal 28 agosto e nel frattempo recuperate i film precedenti su Infinity TV:

  1. Mission: Impossible
  2. Mission: Impossible II
  3. Mission: Impossible III
  4. Mission: Impossible – Protocollo Fantasma
  5. Mission: Impossible – Rogue Nation