Da quando lunedì ho visto durante la Playstation Media Showcase la già famosissima sessione giocata di The Last of Us 2 i dubbi non mi hanno lasciato un secondo: era davvero gameplay o piuttosto una elaborata sessione scriptata ad hoc? Oggi ho visto un hands off a porte chiuse ospite di Sony e ho avuto modo di fare tante domande, ma i dubbi rimangono.
Non sto a spiegarvi più di tanto: immagino avrete già visto e rivisto il video di cui parliamo e letto gli innumerevoli articoli già usciti in tutti i siti specializzati. In ogni caso ecco il video mostrato, lo rimetto qua sotto così me lo riguardo anche io per l’ennesima volta.
Questa mattina, prima di arrivare in fiera per il primo giorno ufficiale di E3, l’ho riguardato svariate volte per coglierne i più piccoli particolari e preparare un po’ di domande: sapevo che avrei assistito ad un hands off (sessione di gioco per la stampa in cui sono gli sviluppatori a giocare davanti a te) e che avrei potuto fare qualche domanda e volevo togliermi dei dubbi più che legittimi.
Se avete infatti anche un minimo cognizione di come sono sviluppati i videogiochi e del livello attuale dello stato dell’arte di questo tipo di prodotti saprete che quanto abbiamo visto ieri è davvero tecnicamente incredibile, nel senso letterale del termine.
Le animazioni, i dettagli, il pathing, l’intelligenza artificiale dei PNG: è tutto così perfetto e realistico da far stare a bocca aperta qualunque appassionato e, contemporaneamente, far storcere il naso a qualunque esperto del settore.
Può davvero Naughty Dog aver raggiunto un livello tecnico così tanto superiore alla concorrenza in questa generazione di console?
Domande, domande e altre domande ancora. Avevo l’appuntamento alle 12:15 e mi sono presentato mezz’ora prima. Mi rimbalzano, ovviamente. Non ci sto dentro, voglio sapere, voglio chiedere, voglio chiarire.
Torno all’orario giusto e finalmente mi fanno entrare. Siamo una decina di giornalisti in una saletta buia con un grandissimo televisore, un buon impianto audio e delle sedie di fronte. In prima fila c’è un uomo con un pad in mano. È Cole Krivoski, giocherà lui il gioco per noi.
Entro per primo e mi siedo di fianco a lui, volutamente.
Si spengono tutte le luci, Cole lancia la demo dalla dashboard di Playstation e parte un loading abbastanza lungo, poi schermata nera e siamo ancora una volta dentro alla chiesa del video che ormai conosco a memoria. Conosco bene anche quel luogo, perché ci sono stato fisicamente durante il media showcase che, lo ricordo, è iniziato per i giornalisti qua a Los Angeles proprio dentro ad una riproduzione fedele di quell’ambiente (esperienza davvero incredibile)
Non c’è un commento al gameplay, ma solo Cole che gioca. Rivediamo la sequenza di Ellie e Rose, esattamente come ieri. È tutto identico.
Stacco e si passa alla scena di combattimento. Ancora tutto uguale. Cole muove Ellie sullo stesso identico percorso già visto. Io sto buona metà del tempo a guardare le sue mani muoversi sul joypad. Mi pare stia giocando davvero. Muove le levette e preme i tasti quando serve. Preme i grilletti esattamente quando Ellie tira una frecci o spara un colpo.
Rivediamo il meraviglioso gameplay di The Last of Us 2, i movimenti perfetti, senza mai una esitazione o un errore di sorta, Cole continua a seguire pedissequamente il copione del video che ho già visto tante volte, fin nel minimo dettaglio.
Faccio caso anche a piccolezze, come la scena in cui vediamo Ellie scivolare sotto ad un’auto e poi sparare (minuto 8:00) alla donna che si china e la vede: gli spara in faccia, poco sotto l’occhio sinistro:
Cole le spara esattamente nello stesso punto. Avrebbe potuto spararle in fronte o nell’occhio destro, ma no, la prende esattamente li.
Poco dopo Ellie esce da sotto la macchina e ingaggia una sparatoria con altri nemici, ha pochi colpi e li usa tutti bene, tranne l’ultimo: ricordavo questo passaggio e ho fatto attenzione.
Al minuto 8:25 ha un solo colpo in canna e spara ad un’altra donna (stranamente molto simile a quella di prima) che è in piedi su un’auto e sta per tirargli una freccia:
Gli spara, dicevo, l’ultimo colpo che ha in canna, ma la manca e lei riesce a tirare la freccia e a colpirla. Cole fa esattamente la stessa cosa durante la sessione con noi presenti.
È chiaramente un momento importante, perché più avanti quella freccia servirà a mostrare come sia possibile liberarsene estraendosela… ma diamine il tutto succede esattamente nella stessa maniera, con gli stessi identici colpi sparati agli stessi nemici, negli stessi momenti.
Anche tutta la complicatissima sequenza successiva all’interno dell’edificio viene rigiocata esattamente allo stesso modo, effettuando le stesse azioni del video, girando dietro agli stessi mobili, sparando gli stessi colpi.
Si ritorna in chiesa e il tutto finisce. Vengono riaccese le luci e siamo tutti abbastanza basiti. Prende la parola Emilia Schatz, Co-Lead Game Designer di The Last of Us 2 e ci dice che possiamo fare domande. Non me lo faccio certo dire due volte e alzo la mano. Mi anticipa un collega che chiede quello che stiamo pensando tutti:
Certamente che lo abbiamo giocato, avete assistito a del vero gameplay di una versione in sviluppo di The Last of Us 2.
Abbiamo aggiunto solo qualche assistenza in questa mini demo per evitare che si commettano errori non voluti durante queste dimostrazioni.
Ci è capitato in passato con Uncharted che chi giocava un hands-off come questo finisse per errore giù da un burrone ad esempio.
Abbiamo studiato nel dettaglio questa lunga sequenza per mostrare alcune particolarità del gioco e vogliamo che il tutto sia ripetuto esattamente.
A questo punto intervengo io e dico quello che stiamo pensando tutti e probabilmente state pensando anche voi.
Interviene Cole a questo punto e mi dice testuale che se voglio fa ripartire la demo fa fare ad Ellie un giro in tondo. Io ovviamente dico benissimo, fallo! Anche gli altri giornalisti sono d’accordo.
Emilia però ci interrompe e ci dice che non c’è tempo di far ripartire tutto, che dobbiamo fidarci. Che perderemmo troppo tempo per il caricamento inutilmente.
A questo punto vorrei insistere, ma altri fanno altre domande e perdiamo l’attimo.
Ripensandoci ora avrei dovuto impuntarmi, ma capirete che in una situazione del genere c’è anche un minimo di educazione da rispettare e devo dire che i colleghi presenti non si sono certo sprecati nell’aiutarmi in questa mia personale “missione”.
Si prosegue con altre domande che riguardano ad esempio la dimensione della mappa che abbiamo visto: quanto è grande? ci sono aree più grandi? Emilia dice che la foresta dove si muove Ellie nella prima parte è davvero molto estesa ed è solo una delle tante zone che potremo esplorare. Ci sono altre zone ancora più grandi e ogni PNG può muoversi da una zona all’altra proprio come Ellie per inseguirla.
Un altro collega chiede come funzionano le ferite: dopo che Ellie si toglie la freccia, ad esempio, guarisce col passare del tempo o dovrà cercare di curarsi? Emilia risponde che dovrà trovare un med pack o simili, altrimenti non recupererà le ferite che ha semplicemente facendo passare del tempo.
Viene chiesto se sarebbe stato possibile nella scena che abbiamo visto evitare di combattere e semplicemente muoversi nascosti senza farsi vedere dai nemici ed Emilia risponde di si, che sarebbe stato possibile farlo.
Io faccio una domanda un po’ più tecnica: una roba che mi ha impressionato (tra le tantissime) è che Rose nella scena del ballo è evidentemente sudata, con tanto di pezze sotto le ascelle e fronte imperlata. La cosa viene anche sottolineata dal dialogo con Ellie se ricordate. Chiedo se hanno sviluppato un sotto sistema dedicato alla cosa, in modo tale da poter “far sudare” i personaggi del gioco alla bisogna.
Emilia mi risponde che si, hanno sviluppato un sistema dedicato che aggiunge appunto il sudore su pelle e vestiti. È una evoluzione di un sistema simile, ma più semplice, utilizzato in Uncharted 4.
Dettagli chiaramente, come le animazioni di collegamento nei movimenti tra i mobili durante la scena all’intero dell’edificio, che mi hanno lasciato davvero a bocca aperta e costituiscono un passo avanti davvero incredibile. Pensate a quando Ellie passa tra due mobili alti e si piega da una parte senza batter ciglio per riuscire a passare in uno spazio così stretto, o al momento in cui striscia sotto all’auto… o a mille altre cose, ci sarebbe da commentare tutto il video frame by frame.
Non solo Ellie si muove in maniera super realistica, ma lo fanno anche i PNG: uno dei dettagli che più mi hanno colpito sono le loro reazioni, così naturali. Quando alla fine ad esempio Ellie colpisce l’uomo con l’accetta (minuto 10:54) lui gira lo sguardo verso l’arma che lo sta per colpire, spaventato.
Sono dettagli questi da animatore professionista, roba che si fa per un video, che nessuno si aspetta durante una sessione di gioco. Non fino ad ora almeno. E ho fatto solo questo esempio perché mi è rimasto in testa, ma ce ne sarebbero, lo ripeto, a decine durante tutto il video.
Concludiamo la sessione di domande con le solite che vanno fatte, ma di cui non ci si aspetta risposta… a che punto siete in percentuale? “non saprei, non riesco a dirlo ora”. Uscirete nel 2019? “non abbiamo ancora annunciato una data di uscita, non posso dire di più”. Che differenze ci saranno tra Playstation 4 e Playstation 4 Pro? “non sono una programmatrice, non lo saprei dire ora”…
Un PR entra nella stanza e fa finire il tutto. Usciamo ancora con tantissimi dubbi, ma con un’unica certezza: se davvero quando arriverà sul mercato The Last of Us 2 sarà come lo abbiamo visto oggi… rivoluzionerà il modo di fare questo tipo di videogiochi, perché mai prima d’ora si era visto un livello tale di realismo.
Io voglio crederci, davvero, ma non posso purtroppo dire di non avere più il dubbio di aver visto invece di un vero gameplay una lunga sequenza scriptata in cui semplicemente premere i tasti giusti al momento giusto.
Spero con tutto il cuore di essere smentito presto. Voi che ne pensate?