Da oggi 25 maggio entra in vigore il tanto discusso GDPR, che porta una serie di nuove regolamentazioni in materia di privacy all’interno dell’Unione Europea. E chi ancora non si è adeguato ha temporaneamente chiuso il servizio per gli utenti europei.

Di GDPR (general data protection regulation) si è molto parlato negli ultimi mesi, a seguito della modifica delle policy di grandi big come Google e Facebook per rientrare nei parametri e anche grazie al tema della privacy tenuto caldo dallo scandalo Cambridge Analytica.

Da oggi è ufficialmente in vigore in tutta l’Unione Europea, introducendo diritti e facilitazioni per i cittadini.

Alcuni esempi delle novità che impattano direttamente i comuni cittadini sono:

  • diritto di accesso: sapere subito come e perchè vengono trattati i propri dati
  • diritto di rettifica: rettifica dei dati personali non corretti senza ritardi ingiustificati
  • diritto di oblio: possibilità di far cancellare i propri dati (punto molto sentito, in quanto in molte piattaforme era difficile o impossibile riuscire a farlo)
  • diritto alla portabilità: possibilità di richiedere e riceve tutte le informazioni che lo riguardano e trasmetterle a qualcun altro

Molti siti e servizi statunitensi, però, ancora non si sono adeguati alle nuove normative per i loro utenti europei, e questi ultimi hanno notato una temporanea indisponibilità di alcune piattaforme, tra cui molte testate giornalistiche come New York Daily News, Chicago Tribune, Los Angeles Times, Orlando Sentinel e Baltimore Sun.

 

Volevate leggere il Los Angeles Times? Non oggi.

 

Sicuramente ci saranno altri disservizi, non solo riguardanti siti web ma anche applicazioni e servizi, e si dovrà aspettare che ognuno implementi il necessario per poter essere utilizzabile nell’Unione Europea.