Insidious – L’ultima chiave: sconfiggere il passato per affrontare il futuro

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Il 18 gennaio arriva nelle sale Insidious – L’ultima chiave, quarto capitolo della fortunata saga horror, nonché secondo prequel. Protagonista ancora una volta la medium Elise, che questa volta dovrà affrontare il suo passato e tornare nella casa dove è cresciuta per sconfiggere i suoi demoni.

Nel 2010 arriva nei cinema l’horror Insidious, primo fortunato capitolo di quella che diventerà una saga horror capace di sbancare il botteghino.

Nel 2010 lo sceneggiatore Leigh Whannell (Saw – L’enigmista) e il regista James Wan (la saga L’evocazione – The Conjuring, Fast & Furious 7) portano al cinema l’inquietante horror Insidious. Primo di quello che diventerà una saga, il film costato appena 1,5 milioni di dollari ne incasserà 97. Protagonisti della pellicola Patrick Wilson (Watchmen), Rose Byrne (X-Men – Apocalisse) e Lin Shaye (Detroit Rock City).

La trama vede protagonista la famiglia Lambert, composta da Josh, Renai e i loro figli. La vita nella nuova casa in cui si sono trasferiti prosegue tranquilla, finché loro figlio maggiore Dalton si ritrova inspiegabilmente in coma. Dopo il manifestarsi di eventi inquietanti decidono di trasferirsi in una nuova casa. Ma gli eventi sovrannaturali continuano. Così decidono di rivolgersi ad Elise, medium che già in passato aveva aiutato Josh.

Protagonista del primo capitolo è la famiglia Lambert, perseguitata da eventi sovrannaturali.

Elise rivela alla coppia che non è la casa ad essere posseduta, ma loro figlio. Infatti Dalton è un “viaggiatore”, ovvero è in grado di viaggiare con il suo corpo astrale durante il sonno e visitare il mondo dell’Aldilà.

Ma si è perso e ora i demoni vogliono impossessarsi del suo corpo. Una dote che il bambino ha ereditato dal padre, il quale da piccolo era perseguitato dallo spirito di una donna con una candela che appariva in ogni foto. Essendo l’unico che può salvare Dalton, Josh si addentra nell’Aldilà per salvarlo. Un viaggio che avrà conseguenze inaspettate.

 

 

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Visto il buon riscontro di pubblico e il finale aperto, era inevitabile che arrivasse il sequel.

 

Visto il buon risultato di pubblico dei sequel erano inevitabili.

Così nel 2013 arriva nei cinema Oltre i confini del male: Insidious 2. In questo secondo capitolo veniamo a conoscenza del passato di Josh e della sua lotta contro lo spirito con lo perseguita sin dalla giovane età. Anche Insidious 2 è stato un ottimo successo al botteghino, incassando ben 160 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 5.

Ad Hollywood si sa che la parola fine non esiste. Soprattutto se i film costano poco e incassano parecchio. Quindi ecco arrivare un terzo capitolo per la saga horror ideata da Whannell, in cui viene raccontato il caso che ha fatto tornare Elise ad esercitare la sua professione di Medium e a farle incontrare i suoi assistenti Specs e Tucker. Un film che nonostante sia tutt’altro che avvincente è stato capace di incassare oltre 100 milioni di dollari.

Insidious – L’ultima chiave è il nuovo capitolo della saga horror dove veniamo a conoscenza del passato della medium Elise.

Come dice un noto modo di dire non c’è due senza tre e il quattro vien da sé. Ecco quindi la saga di Insidious arricchirsi di un nuovo capitolo.

Nel quarto episodio intitolato Insidious – L’ultima chiave veniamo a conoscenza del passato di Elise e del caso che le ha fatto affrontare i demoni del passato. Ad interpretare la medium ancora una volta è Lin Shaye, al cui fianco troviamo Angus Sampson (Tucker), Leigh Whannell (Specs), Josh Stewart (Rerald Reiner), Kirk Acevedo, Bruce Davidson e Tessa Ferrer.

 

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Insidious è l’ultimo esempio di saghe infinite che non hanno più nulla da dire.

Dare vita a saghe infinite, anche quando non hanno più niente da dire, è una costante del cinema americano. Insidious ne è l’ultimo esempio. Ben vengano le saghe, se i film che la compongono risultano essere avvincenti e convincenti. Ma se un film horror non riesce a spaventare e se la cosa migliore risultano essere due belle attrici in ruoli minori, allora è sintomo lampante che le cose non vadano affatto bene.

Insisoius – L’ultima chiave purtroppo presenta tutti i difetti che già si riscontravano nel terzo capitolo. Storia poco avvincente – escluso il retroscena sul passato di Elise – , dialoghi imbarazzanti, degni di un film comico e uno svolgimento piatto e tutt’altro che appassionante. L’unico motivo per cui non ci si addormenta sono i pochi jumpscare messi ad arte, gratuiti e molto prevedibili che faranno fare il proverbiale salto sulla sedia.

Il film risulta essere facilmente dimenticabile grazie ad una storia poco avvincente, dialoghi imbarazzanti, svolgimento piatto e pieno di cliché e prevedibile. L’unico motivo per cui non ci si addormenta sono i pochi jumpscare messi ad arte, gratuiti e prevedibili.

Per il resto il nuovo capitolo della saga risulta essere facilmente dimenticabile. Pieno di cliché e prevedibile, il film non riesce praticamente mai a spaventare, intrattenere e a tenere viva l’attenzione dello spettatore. Un horror che fallisce miseramente nel suo intento primario. Ed è un peccato perché la story line riguardante Elise e il suo passato è ben strutturata. Ma la parte ambientata nel presente è priva di mordente, noiosa e confusionaria. Dove non manca l’aggancio con il primo Insidious e che risulterà fin troppo semplicistica e comico.

 

 

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La storia raccontata segue passo passo quello che ci si aspetti di vedere.

La storia raccontata segue passo passo quello che ci si aspetti di vedere. Focalizzandosi sul confronto di Elise con il suo passato e le azioni compiute in giovane età, il film ci mostra l’antefatto che ha dato il via agli eventi che vedono la medium protagonista nella saga. Ecco quindi che il film inizia dove tutto ha avuto origine, la grande ed inquietante casa dove Elise è cresciuta, situata nel complesso di una prigione dove il padre lavorava come secondino.

Senza dubbio la parte migliore del film. In questo atto non solo troviamo una giovane medium che sta imparando a conoscere i suoi poteri, ma che risulta inquietante come non mai, affermando di sapere cosa pensano i detenuti condannati alla sedia elettrica. Un potere che non piace affatto al padre, uomo intransigente, tutto d’un pezzo e come spesso accadeva in quegli anni violento e poco comprensivo che mal digerisce il potere della figlia.

Il passato di Elise è la parte migliore del film.

Elise ci viene presentata come una bambina che non ha paura del suo potere, ma che lo usa con fin troppa spensieratezza. Atteggiamento tipico dei bambini. Un comportamento che la porterà sua malgrado ad entrare in contatto con gli spiriti che abitano nella casa e che la porteranno a subire punizioni da parte del padre.

 

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I problemi iniziano quando la storia è ambientata nel presente.

Come già detto i problemi iniziano quando si torna al presente. In tutta questa parte si assiste ad un susseguirsi senza tregua di dialoghi e battute al limite del ridicolo, cambi di posizione repentini senza un perché e colpi di scena che non riescono ad essere tali, dando vita ad una storia tutt’altro che avvincente e convincente. Una pellicola dai tempi lunghi e dilatati fino allo sfinimento e con un montaggio fin troppo veloce che cambia scena molto velocemente senza neanche dare il tempo di capire cosa si sta vedendo. Snervante.

Una storia che mischia in maniera confusionaria e senza un minimo di coerenza l’horror di possessione e il thriller puro. Un mix di generi mal confezionato che rende il tutto ancora più caotico e poco credibile. Un plot twist che fa cambiare bruscamente direzione a Insidious – L’ultima chiave, per poi ritornare come nulla fosse sui suoi passi. A ciò va aggiunto l’arrivo di nuovi personaggi tutt’altro che furbi.

Unica nota positiva è la comicità, affidata come sempre a Specs e Tucker. Ma se la parte migliore di un horror è la sua parte comica, significa che il film non è riuscito minimamente nel suo intento.

Unica nota positiva è la comicità, il cui scopo è quello di allentare la tensione. Almeno la poca che c’è. Il compito di far ridere lo spettatore è ancora una volta affidata alla coppia di assistenti di Elise, ovvero Specs e Tucker. I due investigatori paranormali riescono grazie alla loro goffaggine a far ridere di gusto, svolgendo alla grande il loro compito. Ma se la parte migliore di un horror risulta essere la sua parte comica, significa che il film non è riuscito minimamente nel suo intento. Se proprio la saga deve continuare che segua le avventure dei due Spectral Sightings, magari con un horror comedy.

 

 

Insidious – L’ultima chiave sarà al cinema dal 18 gennaio.

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