Noi lo conosciamo come Neo, ma nella realtà si chiama Keanu Reeves, il bello e dannato (anti)divo di Hollywood con una passione su tutte, quella per le moto, nata per colpa di una donna.

Anche il sesto degli eletti, colui che ha il compito di salvare Zion attaccata dalle sentinelle, ha una passione, diversa da quella per Trinity, ma si parla comunque di amore, anzi in questo caso di un colpo di fulmine.

Tutto comincia a Monaco, dove la bionda assistente di regia di un film che sta girando in Baviera gli passa a lato con la sua Kawasaki da enduro, si ferma poco distante e col tallone sinistro allunga la stampella del cavalletto, prima di scendere dalla moto ed allontanarsi.

Keanu rimane totalmente rapito dalla bellezza di quel mezzo: raggiunge l’amazzone meccanizzata pregandola di insegnargli a guidarla, cosa che avviene nelle pause di lavorazione, dove l’attore di fatto impara a stare in sella.

Sull’aereo di ritorno cerchia di rosso la foto di una rivista di moto usate, una moto che lo affascina per la sua forma e le cromature, è una Norton Interceptor che sarà sua poche ore dopo il suo rientro a Los Angeles.

 

Keanu Reeves e la sua Norton Interceptor

 

Quella moto regala all’attore un’esperienza del tutto nuova, mai provata prima, e da cui non si separerà mai: la bellezza di andare in moto.

Più volte dichiarerà che le due ruote hanno in lui un potere unico, quello di liberarti la mente grazie al senso di totale libertà. E poi c’è il gusto del limite che provi alzando il ritmo. Momento che a detta di Keanu si trasforma nel suo massimo apice di felicità. Potere delle due ruote.

L’attore, che intanto colleziona un vastissimo numero di moto, da molto gas quando attraversa Los Angeles verso il viale che si estende verso Figueroa Street, più famoso come Sunset Boulevard, e qualche volta prova anche la ruvidezza dell’asfalto, su cui si rompe la milza, un paio d’ossa e qualche dente.

Ricordi di cadute che emergono spesso a cinquant’anni, quando un movimento ‘ ti ricorda di quell’incidente, ma tu pensi al momento subito prima, e a quel bel profumo di tramonto caldo che ti entrava dritto nel naso.

 

 

Moto di sartoria presentate all’EICMA. Sono solo tre i modelli ad oggi a catalogo Arch Motorcycle Company, la casa motociclistica fondata da Keanu Reaves. La KRGT-1 2018, Arch 1s e Arch Method 143 presentate all’EICMA di Milano in questi giorni.

La prima è la naturale evoluzione del primissimo esemplare della casa motociclistica, KRGT-1 2015. Il motore è un 2 cilindri da duemila (si duemila!) centimetri cubici, e promette una ciclistica in grado di magnificare l’esperienza di viaggio per una moto dalle lunghe percorrenze.

 

 

Anche la Arch-1S è una ulteriore evoluzione della KRGT-1. È quasi completamente prodotta lavorando alluminio e carbonio, che conferiscono alla moto un peso molto basso ed un incredibile maneggevolezza. Il braccio oscillante offre al pilota una posizione di guida tipica delle cruiser, ma con la possibilità di sfruttare il corpo per momenti “sport” anche piuttosto estremi.

 

 

La terza moto presentata è la Arch Method 143, che molto probabilmente rimarrà un concept. Per ora prodotta in una ventina di esemplari.

Questa moto propone, anche alla vista di un neofita, una grandissima cura del dettaglio, e una grande artigianalità nell’assemblaggio. Molto elegante il telaio in fibra di carbonio e le parti in alluminio ricavate dal pieno.