Frozen Wilds, l’atteso DLC di Horizon: Zero Dawn, è finalmente disponibile su PlayStation 4. Scoprite come ci è sembrato con la nostra recensione.
Sono già passati nove mesi dall’arrivo su PlayStation 4 di una delle esclusive più importanti dell’anno in casa Sony, ovvero Horizon: Zero Dawn sviluppato da Guerrilla Games. Un must per tutti coloro che cercano una storia affascinante ed un gameplay solido in un’avventura open world – così l’avevamo definito nella nostra recensione.
Torniamo ora nel mondo di Aloy con questo DLC intitolato The Frozen Wilds e scopriamo insieme se sarà stato all’altezza del titolo che ci aveva tanto colpito. Le aspettative ormai sono molto alte visto il livello del gioco, se siete curiosi di scoprire cosa ne pensiamo non vi resta che proseguire con la lettura della nostra recensione! Vi ricordiamo che Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds è disponibile in esclusiva per PlayStation 4 dal 7 novembre 2017.
The Frozen Wilds non è un DLC stand alone e richiede dunque una copia di Horizon Zero Dawn, nella cui narrazione va ad innestarsi ampliando la mappa con un’intera nuova area di gioco. La storia di questa prima e unica espansione dell’action GDR firmato Guerrilla non è infatti distaccata dalle vicende del gioco base e per affrontarla godendovela al meglio il mio consiglio è di iniziarla con un buon grado di esperienza, almeno il livello 30. Questa nuova avventura di Aloy prende il via nelle Terre Gelate, in un’area all’estremo nord della mappa di gioco chiamata lo Squarcio, una zona dal clima rigido ed inospitale, che nasconde moltissime insidie.
Qui però risiede la Tribù dei Banuk, con i quali Aloy deve entrare in contatto per indagare su un misterioso demone che corrompe le macchine e le rende più letali che mai. I Banuk non sono propriamente i più aperti ed amichevoli tra le genti che popolano il mondo di Horizon, e per guadagnarci la loro fiducia dovremo dimostrare quanto valiamo. Il più grande punto di forza di questa espansione sono proprio i Banuk, estremamente caratterizzati e a tratti grotteschi rispetto a ciò a cui ci siamo abituati, e in particolar modo i comprimari della nostra eroina: il Capo Tribù Aratak e la saggia Sciamana Ourea.
La trama del DLC si divincola su un doppio binario narrativo che amplia e svela alcuni dei misteri rimasti irrisolti in Horizon: Zero Dawn ma al contempo pone nuovi interrogativi ai quali non da risposta. Il team olandese è riuscito a mantenere un buon equilibrio tra le atmosfere post apocalittiche e quelle naturali, tra passato e presente di un futuro amaro. Non ci sono mai particolari colpi di scena o momenti estremamente epici (e da un lato è meglio così visto che si tratta di un contenuto aggiuntivo che è lecito pensare non tutti i giocatori del titolo base potrebbero voler acquistare).
La storia presenta un andamento al giusto ritmo, lineare ma non per questo noioso, che vi accompagnerà per circa 8 ore di gioco, che diventeranno facilmente anche 14-15 se vi lascerete prendere dalle attività extra. Ciò che risulta notevolmente migliorato in modo più evidente è la componente dialogata che assume ancor più che nel gioco base un taglio cinematografico grazie a inquadrature più dinamiche. E seppur in silenzio parlano con una voce potentissima anche gli splendidi paesaggi e i colori dei panorami, di cieli nordici innevati e di notti stellate.
Il freddo brucia quasi quanto il sole.
La struttura in termini di gameplay è rimasta pressoché invariata dal gioco base, con tutti i pregi e i difetti che quest’ultimo presentava (primo fra tutti un po’ di legnosità nelle fasi più esplorative). Questo è un problema che chi vi scrive sperava fosse risolto e che appare un difetto ancor più grande se si considera che gran parte dell’espansione è basata proprio su dinamiche di esplorazione. É stato però introdotto un nuovo ramo di abilità che si affianca ai tre già noti (Predatrice, Audace, Raccoglitrice) chiamato proprio Viaggiatrice che darà ad Aloy otto talenti aggiuntivi tra i quali la possibilità di raccogliere risorse e ispezionare i nemici a terra mentre si è su una macchina, o di ripararne alcune danneggiate usando dei frammenti di metallo, e soprattutto la possibilità di aumentare lo spazio nell’inventario.
Le dinamiche di combattimento invece sono rimaste totalmente invariate, al netto della presenza di tante nuove e temibili macchine con diversi pattern d’attacchi e punti deboli, e anche nuove armi inedite come il Forgiafuoco o il Lanciatuono. Il set dei Banuk ci fornirà anche nuovi vestiti e potenziamenti specifici ottenibili mediante le pietre rare Blubagliore. Si possono poi acquistare completi anche dai mercanti, che offrono bonus passivi di vario tipo. Fanno il loro ritorno i campi dei banditi, i terreni di caccia e le commissioni, offrendo una buona varietà di contenuti secondari con cui potenziare Aloy.
Infine dal punto di vista tecnico e artistico, come anticipavamo già sopra, Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds è davvero ispirato e affascinante. Fermo restando l’altissimo livello qualitativo del gioco base (che anche in questo caso rende al massimo se lo si gioca su PlayStation 4 Pro collegata ad un pannello 4K HDR) sia in termini di risoluzione e di dettaglio, che di fluidità dell’azione di gioco, i panorami freddi e innevati riscaldati dalla luce del sole all’orizzonte, l’aurora boreale ed il cielo notturno trapunto di stelle, faranno di certo emozionare più di un giocatore nel concludere definitivamente questo viaggio di Aloy.
Anche la colonna sonora del titolo si riconferma di altissimo livello e accompagna bene le immagini di questa espansione. Al netto dei pochi difetti che la produzione si porta dietro anche in questo DLC comunque non possiamo non consigliarlo a tutti coloro che hanno giocato ed apprezzato Horizon: Zero Dawn, visto anche l’ottimo rapporto tra qualità (e tra quantità visto che l’espansione tiene impegnati dalle 8 alle 15 ore di gioco) e il prezzo a cui viene venduto sul PlayStation Store, ovvero soli 19,99€.
- Una bella storia col giusto ritmo
- Ottima longevità per un DLC
- Livello artistico e tecnico altissimo
- Movimenti e salti ancora un po' legnosi
- Problemi di telecamera nei combattimenti