Corto Maltese nasce nel 1967 dalla penna di Hugo Pratt, uno degli autori che definirono lo stile della graphic novel d’avventura. Un autore, ma anche un viaggiatore che inserì nelle sue storie esperienze e conoscenze apprese durante i suoi viaggi.

Hugo Pratt però nasce come disegnatore per poi diventare anche autore delle storie che lo renderanno celebre in tutto il mondo.

Fondamentale per lui sarà fare la conoscenza di Héctor Oesterheld, sceneggiatore dell’opera fantascientifica l’Eternauta, da cui apprese le basi della sceneggiatura e della narrazione d’avventura.

Nelle sue prime opere, in cui si troverà ad essere oltre che disegnatore ma anche autore, come Anna nella GiunglaCapitan Cormorant e soprattutto in Wheeling troviamo la mescolanza di fatti storici e fantastici, caratteristica che sarà poi utilizzata da Pratt anche in Corto Maltese.

 

 

 

La parola evasione che dà tanto fastidio ai materialisti storici, significa scappare da qualche cosa; l’avventura è cercare qualche cosa, che può essere bella o pericolosa, ma che vale la pena di vivere…

Hugo Pratt

 

 

 

In Wheeling troviamo inoltre stilisticamente parlando, la nascita del Pratt “moderno” come poi lo vedremo in Corto Maltese.

In Wheeling troviamo inoltre stilisticamente parlando, la nascita del Pratt “moderno” come poi lo vedremo in Corto Maltese. Il personaggio di Corto Maltese apparirà per la prima volta sul numero 1 della rivista Sgt. Kirk curata dallo stesso Pratt, la prima avventura del marinaio si intitola: Una ballata del mare salato.

Ed è proprio l’Oceano Pacifico ad introdurre il personaggio di Corto Maltese che non debutta come un eroe classico, bensì lo troviamo sporco, incrostato di salsedine e legato ad una zattera alla deriva, vittima di un ammutinamento.

 

Un personaggio senza niente, con tutto da ricostruire e molti episodi passati da raccontare.

 

Hugo Pratt crea l’universo di Corto con in mente delle caratteristiche storiche fondamentali, siamo nei primi anni del XX secolo, un mondo ancora che necessita di essere scoperto, in cui può vivere la figura dell’avventuriero.

Corto Maltese quindi rappresenta la figura dell’avventuriero per eccellenza, un avventuriero romantico che non è spinto dalla fame di ricchezza, nonostante si tratti di un pirata, ma dalla fame di conoscenza.

 

 

Pratt costruisce meticolosamente il personaggio di Corto fornendogli caratteristiche mediterranee unite a quelle anglosassoni.

Pratt costruisce meticolosamente il personaggio di Corto fornendogli caratteristiche mediterranee unite a quelle anglosassoni, optando quindi per un maltese. 

Un personaggio che si colloca in un “crocevia di culture” figlio di un marinaio e di una gitana, Corto è anche il nipote di una strega.

 

Le origini di Corto servirono per fornire a Pratt molti spunti per le sue storie.

 

Corto nei suoi viaggi entrerà in contatto con innumerevoli culture e soprattutto persone, persone che non lo spaventano e che si troverà ad aiutare.

Corto Maltese è un personaggio affascinante proprio per il suo carattere. Per lui infatti è importante minimizzare ogni vittoria e ogni sconfitta e imporre la propria personalità, proprio come quando risponde a tono a Rasputin nelle prime vignette della ballata.

Tuttavia Corto Maltese non è il vero protagonista delle storie che Pratt ci racconta, non lo vedremo al centro di rivoluzioni o di colpi di stato. Le avventure che Pratt racconta sono avventure corali ricche di sfaccettature e punti di vista dei vari personaggi.

Corto infine è anche un personaggio apolide la cui unica patria è rappresentata dalla sua stessa anima.

 

 

 

 

Un personaggio che possiamo definire “pigro” che viene coinvolto nei “fatti” e che non va a cercarli. Corto Maltese rifugge la società e decide di navigare il mare alla scoperta di nuove realtà.

 

Corto Maltese non morirà, Corto Maltese se ne andrà perché in un mondo dove tutto è elettronica, è calcolato, tutto è industrializzato, è consumo, non c’è posto per un tipo come Corto Maltese.

Hugo Pratt

 

Una ballata del mare salato ci fa scoprire un nuovo genere, quello del graphic novel italiano, che unisce citazioni cinematografiche e un nuovo segno grafico moderno, molto diverso dai fumetti dell’epoca e con un aspetto letterario molto marcato.

Una vera e propria “letteratura disegnata” con riferimenti colti ma non per questo astrusa per un pubblico giovanile. Pratt utilizza anche tipici espedienti letterari, la ballata infatti racconta fatti reali tratti da documenti inviati all’autore.
Il segno in Pratt raggiunge il culmine della relativa complessità in “Una ballata del mare salato”, dove ancora era in atto una costruzione del “linguaggio”.

 

 

 

 

Col tempo poi, nelle storie di Corto vedremo una semplificazione del tratto, a Pratt non interessa più la complessità del disegno, ma l’efficacia della situazione.

 

Il disegno all’interno del fumetto avrà solo una funzione per Pratt, quella narrativa.

 

Corto Maltese può essere paragonato ad Ulisse senza una vera Itaca, un personaggio senza confini, quasi una sorta di divinità, capace di trascinare il lettore in un mondo magico senza tempo, in cui l’unica parola d’ordine è: avventura.