Suburra – La Serie: conferenza stampa con il cast

Suburra - La Serie

Arriverà il sei ottobre la prima serie italiana originale Netflix, ispirata all’omonimo film di Stefano Sollima e libro di Giancarlo De Cataldo: Suburra – La Serie. Dieci episodi ambientati tra la “Roma Bene”, Ostia e il Vaticano, in bilico tra corruzione, ipocrisia e criminalità. La serie, presentata in anteprima alla 74. Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Il Cinema Nel Giardino, ha riunito al Lido tutto il cast che ha incontrato la stampa nella giornata del 2 Settembre.

Per questa grande occasione e prima collaborazione con Netflix la 74. Mostra del Cinema di Venezia porta nella sezione Il Cinema Nel Giardino l’anteprima dei primi due episodi della serie diretti da Michele Placido.

Suburra – La Serie sarà composta da 10 episodi, diretti da il già citato Michele Placido oltre che da Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi e scritti da Daniele Cesarano, Barbara Petronio, Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli e da Nicola Guaglianone, lo sceneggiatore di Lo Chiamavano Jeeg Robot.

Ed è proprio la Petronio a prendere parola durante la conferenza stampa che si è svolta ieri, sabato 2 Settembre, presso lo spazio eventi Davidia del Lido di Venezia, parlando appunto degli spunti che legano la serie al film e il film, precedentemente, al libro.

Suburra – La serie nasce da un’ispirazione di noi sceneggiatori. Volevamo “divertirci”, o meglio essere liberi di raccontare i personaggi in maniera distacca rispetto al film. Nel film noi raccontiamo come questi personaggi sono diventati; nella serie, invece, li volevamo più giovani, con le motivazioni e l’energia di quel periodo, in modo da rappresentare anche meglio quel tipo di personaggio romano.

Siamo sicuramente partiti da un’idea universale di Roma, scendendo però sempre più nel particolare formando un background molto preciso a questi personaggi, in modo da poter raccontare il tipo di sviluppo di un cittadino romano di questo tipo, la sua formazione e fama di conquista in una città in cui, prima di tutti, si deve sopravvivere.

Volevamo, appunto, raccontare di come erano quei personaggi del film da ragazzi, cosa volevano diventare e quali erano le loro speranze prima di conoscere il vero significato delle proprie scelte.

Ovviamente in Suburra – La Serie parte centrale è proprio Roma. Una Roma reale, con i suoi codici, le sue regole. Una Roma fondata su un linguaggio molto specifico che va dai salotti della “Roma bene” alle borgate, passando per i confini di Ostia.

Una Roma che si basa sulla realtà attuale di alcuni luoghi, delle decadenza e parte più oscura. Suburra – La Serie, infatti, sa perfettamente bilanciare questo lato reale con quello più di finzione.

 

Suburra - La Serie

 

 

Ed è sempre la sceneggiatrice Barbara Petronio a proseguire sull’argomento.

Allora abbiamo basato Suburra – La Serie sulla realtà che vive Roma, quindi studiando la sua storia, leggendola e discutendola. Poi, però, l’abbiamo dimentica, perché il nostro intento era quello di raccontare chi vive questo tipo di realtà, facendola trasparire proprio dalle azioni.

Abbiamo voluto sfruttare la forza dei personaggi, mescolando anche le carte in tavola e, a volte, giocando con alcuni paradossi come, appunto, mettere in combutta uno zingaro con un ragazzo di Ostia. In questo senso, ci siamo divertiti veramente tanto a creare questo tipo di situazioni e conflitti.

Conclude sulla questione lo stesso Giancarlo De Cataldo, autore del romanzo insieme a Carlo Bonini.

Politica, chiesta e criminalità, questi sono i tre elementi di realismo dai quali noi siamo partiti per descrivere questa Roma, ma stiamo comunque parlando di fiction. Se avessimo voluto scrivere un saggio sulla criminalità di Roma, sicuramente non lo avremmo chiamato Suburra.

Il racconto, però, parte sempre da un elemento di realismo. Ogni racconto ha una metafora, così come ogni metafora ha una sua interpretazione, in base a chi la guarda, e quindi ha una realtà specifica. Quindi, inevitabilmente, la stessa realtà, in questo modo, diventa fiction.

L’attesa di Suburra – La Serie è sicuramente legata agli appassionati del genere, negli ultimi anni diventato una vera e propria firma per la serialità italiana, con titoli come Romanzo Criminale, Gomorra – La Serie e 1992, ma non da poco è l’importanza legata alla collaborazione tra Cattleya e Netflix, facendo di Suburra la prima serie originale italiana per la piattaforma on demand.

Dal 6 Ottobre, oltre 100 milioni di abbonati in tutto il mondo avranno la possibilità di vedere Suburra – La Serie e mettersi a confronto con un prodotto internazionale, di stampo differente.

Sebbene SKY abbia già intrapreso una strada che strizza molto più l’occhio verso grandi format, vendendo in tutto il mondo i suoi titoli, la collaborazione con Netflix rappresenta un grande gradino importante per la nostra serialità.

Interessate, infatti, è capire il tipo di lavoro che c’è dietro, e in questo fa luce il produttore Riccardo Tozzi, dicendo:

Devo confessare che fare questo tipo di nuove serie fa divertire tantissimo. Ogni committente è leggermente diverso. Lo specifico di Netflix è il suo essere globale, non ha le categorie dell’aggancio nazionale. Da un lato c’è la richiesta di qualcosa di forte e autentico, quindi un prodotto che abbia una potenza narrativa, legata a qualcosa di vero culturalmente. Dall’altro che parla a tutto il mondo contemporaneo.

Il lavoro con loro è stato molto intenso. Ti spinge sempre nella direzione di un linguaggio che sia vero a livello globale e questo calza bene nell’ottica della nuova serialità che è un racconto fortemente ancorato al racconto per immagini. Lo spunto della realtà lo arricchisce, ma è il il particolare, la sfumatura a fare la differenza.

Ad esempio, nel caso di Suburra – La Serie, la tematica non è semplicemente il potere, ma il potere, all’interno di quel contesto reale, inquadrato e vissuto da quel determinato tipo di personaggio, offrendo un ventaglio molto variegato allo spettatore.

 

 

Suburra - La Serie

 

 

E pioniere di questa nuova grande serialità è stato Stefano Sollima, nel 2008, con Romanzo Criminale – La serie. Eppure, lo spunto iniziale per dare il via a tutto questo, viene da un regista che sia con la vecchia che con la nuova serie italiana ha molto a che fare, Michele Placido.

Se nel 2008 era stato Sollima a prendere spunto dal film di Placido per mettere in scena la sua banda della Magliana, questa volta con Suburra le cose si capovolgono. Dal film di Sollima arriva il prequel di Suburra, i cui primi due episodi sono stati diretti proprio da Placido.

Non pochi sono i cambiamenti che ha vissuto la televisione in campo seriale, e tanti sono ancora i passi da fare. Il regista pugliese si è trovato nel mezzo di questa rivoluzione, riuscendo a ben tenere il passo e comprendendo quelle che sono le diversità di fondo dal passato al presente.

La sfida è proprio questa: il cambiamento! Ed io l’ho accettata subito. Quando ho fatto Romanzo Criminale, il giorno dopo essere stato letteralmente distrutto e preso a pomodorate, non credevo che avevo appena buttato l’incipit per il mondo televisivo che si è creato adesso.

Anzi, meno male che è andato male perché grazie a quel film abbiamo aperto la strada verso un genere che ha portato autori e registi come Sollima ad Hollywood. La televisione italiana sta cambiando! Ci devono essere autori e produttori più collaborativi aperti alle novità, e per fare questo dobbiamo cambiare noi.

Ci devono essere personalità! È finito un certo cinema. Bisogna lavorare con progettualità e produttori con una mente diversa. Siamo in una rivoluzione e sono lieto di esserci all’interno!

Per Suburra – La Serie il cast è cambiato. Alcuni dei personaggi conosciuti nel film sono in una veste più giovane, quindi con volti e aspirazioni diverse, altri, invece, sono del tutto nuovi. Unico che, invece, ritorno anche dopo il film è Alessandro Borghi nel ruolo di Numero 8, ma in questa precedente parentesi agli eventi conosciuti all’interno del film, conosciamo il personaggio prima di diventare “quel numero”. Chi è Aureliano? Quali erano le aspirazioni di Aureliano? Cosa ha portato Aureliano a diventare Numero Otto?

Ovviamente a rispondere è lo stesso Alessandro Borghi, in doppia veste presente al Lido di Venezia perché, in questa 74esima edizione, è padrino della mostra.

È stata una grande possibilità perché sono stato costretto a destrutturare totalmente Numero Otto, partendo da zero. In questo momento c’è la sua debolezza, l’aspirazione al potere senza conoscerlo davvero.

Deve ancora capire cos’è il potere! Nella serie partiamo da un paio di anni all’interno della sua vita, quando c’era la famiglia e, quindi, si fa riferimento anche a delle dinamiche molto diverse. Abbiamo iniziato dall’inizio, costruendo un mondo che ancora deve conoscere, anzi che ancora deve trovare e capire come dominare.

Elemento nuovo e decisamente suggestivo per questa serie, che sicuramente darà nel futuro diversi sbocchi narrativi innovativi, è il personaggio di Claudia Gerini, una donna all’interno del Vaticano.

 

Una donna che sa esattamente il potere della situazione, e si insinua con estrema maestria all’interno di un meccanismo complicato, ma che ben presto impara a gestire.

Io ho combattuto davvero molto per avere questo ruolo, e l’ho fatto proprio perché volevo dare una sfumatura diversa allo sviluppo della mia carriera. Sono orgogliosa di aver lavorato con questo cast e con questi registi. Il mio è un personaggio molto ambizioso: una donna che sa evolversi.

Quello che avviene in Suburra, per ogni personaggio, è una sorta di viaggio emozionale.  Una donna in Vaticano, qualcosa di raro . Una donna che sa benissimo qual è la sua posizione, avendo quasi la chiave per arrivare a delle ambizioni ancora più grandi, facendo parte del nuovo piano di espansione di Roma che tocca gli appetiti di molti, compresa lei stessa.

È una donna capace, piena di talento. Non solo nel modo finanziario ma anche in quello delle relazione. Fa parte della Roma che conta, quella dei salotti. Conosce segreti di un elemento corrotto della chiesa. Il potere è il macro tema di Suburra – La Serie.

Sono molto contenta del risultato perché credo che sia un crime dramma action molto forte. Ironico e con un linguaggio così irriverente e nuovo. Siamo davvero felici di averlo potuto presentare a questo Festival!

 

Suburra – La Serie arriverà dal 6 Ottobre su Netflix.

 

 

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