In questo approfondimento ripercorriamo uno ad uno i videogiochi che negli ultimi decenni sono stati basati sulle opere di J.R.R. Tolkien.

Più che del Signore degli Anelli nei videogiochi, invero, sarebbe giusto parlare di videogiochi ambientati nella Terra di Mezzo, luogo in cui prendono vita le vicende di molteplici ere che si possono ricondurre all’immaginario creato dallo scrittore britannico J.R.R. Tolkien. Per i pochi che non lo sapessero, Tolkien si può considerare un po’ come il padre del fantasy nel senso in cui lo intendiamo oggi (cioè quello fatto di magia e stregoneria, nani, elfi e orchi).

Dopo la morte di Tolkien, il figlio Christopher pubblicò tutte le sue opere (anche quelle incompiute) che prendono luogo nella Terra di Mezzo.

Egli scrisse tantissimi racconti solitamente di argomento fantastico e spesso considerati come rivolti ai bambini. Dopo la sua morte, il figlio Christopher pubblicò una serie di opere basate sull’ampia raccolta di appunti e manoscritti incompiuti, tra cui Il Silmarillion. Questi, assieme a Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, formano un unico corpo di racconti, poemi, linguaggi e saggi sul mondo immaginario di Arda, e della Terra di Mezzo. Se questi libri tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 hanno alimentato la fantasia di ogni buon nerd, grazie alla trasposizione cinematografica de Il Signore degli Anelli nei primi 2000 ad opera di Peter Jackson, il brand ha raggiunto una fama senza precedenti ispirando tantissimi altri e generando a cascata un’infinità di prodotti ad esso collegati.

In questo approfondimento andremo ad analizzare uno ad uno tutti i videogiochi che negli ultimi decenni sono stati basati sull’immaginario creato da Tolkien, tra esperimenti più o meno riusciti, tie-in cinematografici e ottimi strategici, fino ad arrivare alle più recenti ed apprezzate incarnazioni di La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor e L’Ombra della Guerra.

 

 

 

Prima della trilogia cinematografica

Come già detto nell’introduzione, già dagli anni ’80 la produzione di materiale legato ai libri di Tolkien iniziava a coinvolgere diverse sfere della nerd culture, e non poteva certo essere da meno il campo videoludico che allora si divincolava tra Amstrad CPC, Apple II, Atari ST, ZX Spectrum, Commodore 64 e affini. Il primo tentativo fu Lo Hobbit del 1982, sviluppato da Beam Software e pubblicato da Melbourne House per i vari home computer dell’epoca.

Il gioco era un’avventura testuale, coadiuvata da circa trenta immagini fisse vettoriali, in cui il giocatore controlla Bilbo Baggins e ha come compagni di viaggio Gandalf e Thorin. Siamo parecchio distanti dalla nostra concezione di adventure game, e per l’epoca il titolo riscosse un discreto successo tanto da porsi come primo di una serie di giochi sempre pubblicata in quegli anni da Melbourne House, tra cui Il Signore degli Anelli: Gioco Uno (1985), Le Ombre di Mordor (1987) e La Rottura del Fato (1989).

 

 

Nel 1987, Melbourne House produsse anche uno strategico a turni per Commodore 64, Spectrum, Amstrad CPC e altri PC intitolato Guerra nella Terra di Mezzo, e il suo seguito intitolato I cavalieri di Rohan. Intanto nel 1990 Interplay ed Electronic Arts produssero Il Signore degli Anelli Vol. I, con un’edizione speciale in CD-ROM contenente scene tagliate dal film animato Il Signore degli Anelli di Ralph Bakshi e l’anno seguente Il Signore degli Anelli Vol. II: Le due Torri, una serie di GDR basati sugli eventi dei primi due libri.

Inizialmente era previsto anche il terzo episodio che però non fu mai prodotto a causa delle indecisioni circa il renderlo un gioco di strategia o lasciarlo un GDR come gli altri due titoli. I giochi del periodo Interplay uscirono principalmente per PC e Amiga, ma nel 1994 arrivò su Super Nintendo una versione de Il Signore degli Anelli Vol. I rivista però per essere più simile a  The Legend of Zelda che non al loro gioco originale uscito qualche anno prima.

 

 

 

Dopo la trilogia cinematografica

Con l’uscita nelle sale della trilogia cinematografica di Peter Jackson per New Line Cinema negli anni dal 2001 al 2003, la conoscenza della storia dilagò nel mercato di massa e così si tornò, ovviamente, anche a produrre videogiochi. Nel 2002 venne pubblicato da Vivendi Universal il tie-in del film Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, sviluppato per PC, PlayStation 2 e Xbox da Surreal SoftwareThe Whole Experience, mentre Pocket Studios ne curò la versione portatile per Game Boy Advance. Successivamente Electronic Arts si accaparrò i diritti per le trasposizioni cinematografiche e tra 2002 e 2003 pubblicò i tie-in de Il Signore degli Anelli: Le Due Torri e Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re sempre per tutte le piattaforme di cui sopra e, questa volta, anche per Nintendo GameCube.

Si trattava di videogiochi action-adventure che ripercorrevano in modo piuttosto lineare le vicende dei film, con tutti i personaggi e le situazioni viste al cinema e arricchendo talvolta il background di alcuni passaggi. Sulla scia del successo stratosferico dei film, anche per i giochi ci fu un ottimo riscontro da parte del pubblico che li comprò in massa.

 

 

Negli stessi anni Sierra Entertainment ottenne i diritti per la produzione di giochi basati sui libri (e non sulla trilogia di film) dalla Tolkien Enterprises, che permisero alla compagnia di usare la storia, ma non materiale dai film di Peter Jackson. Ovviamente il publisher non si lasciò scappare la possibilità di sfruttare una tale gallina dalle uova d’oro e proprio nel 2003 pubblicò su PC Il Signore degli Anelli: La Guerra dell’Anello (strategico in tempo reale sul modello di WarCraft III) sviluppato da Liquid Entertainment.

Sempre nel 2003 Sierra pubblicò anche un curioso action-adventure intitolato Lo Hobbit, la cui versione per PC, PlayStation 2, Xbox e GameCube fu sviluppata da Midway Austin e la trasposizione (immancabile in quegli anni) per Game Boy Advance curata da Saffire. Se da un lato i tie-in cinematografici non approfondivano particolarmente il mondo della Terra di Mezzo e puntavano più a rievocare l’epicità delle scene dei film, dall’altro i titoli di Sierra si presentavano con meno azione e battaglie, coprendo la storia in modo più dettagliato ed offrendo più sfide basate sul ragionamento. La critica come i giocatori in quegli anni erano abbastanza divisi tra le due scuole di pensiero, se così possiamo chiamarle.

 

 

La storia però ha fatto sì che quella di Sierra fosse solo una parentesi, visto che dal 2004 al 2009 la produzione videoludica legata all’immaginario della Terra di Mezzo è stata tutta ad opera di Electronic Arts che, svincolatasi dai canoni del tie-in, ha regalato diversi titoli che hanno spaziato non soltanto tra le piattaforme ma anche tra diversi generi. Nel 2004 esce su PC Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo, il primo strategico in tempo reale basato sui film, mentre anche su console arriva Il Signore degli Anelli: La Terza Era.

Il gioco segue le vicende del film, ma gli eventi degli episodi vengono visti da un gruppo di personaggi giocabili totalmente nuovi, non apparsi né nel libro, né nel film.

Il gioco segue le vicende del film, ma gli eventi degli episodi vengono visti da un gruppo di personaggi giocabili totalmente nuovi, non apparsi né nel libro, né nel film: Berethor, membro della guardia armata di Minas Tirith partito alla ricerca di Boromir, Idrial, elfa al servizio di Dama Galadriel, il ramingo Elegost e il suo amico Hadhod, un nano del clan di Fundin, oltre a Eaoden, cavaliere del Mark, e alla contadina di Rohan la cui famiglia (originaria di Gondor) è stata sterminata dagli Orchi. La Terza Era  presentava diverse peculiarità, ad esempio completando ogni capitolo della storia si sbloccava un nuovo capitolo in modalità malvagia in cui ripercorrere le battaglie principali del capitolo giocato, con la differenza che si combatterà con i servi di Sauron contro il gruppo di Berethor.

 

 

 

 

Nel 2005 viene pubblicato sempre da Electronic Arts uno spin-off per PlayStation Portable dal titolo Il Signore degli Anelli: Tactics, mentre nel 2006 arrivano su PC e Xbox 360 il sequel de La Battaglia per la Terra di Mezzo e la sua espansione, L’ascesa del Re Stregone. Mentre nel 2007 veniva cancellato il progetto Il Signore degli Anelli: Il Bianco Consiglio, vedeva la luce Il Signore degli Anelli Online: Ombre di Angmar sviluppato da Turbine Inc. Si tratta di un MMORPG per Windows PC (pubblicato in Europa da Codemasters) ancora in vita, tant’è che proprio quest’anno è stata rilasciata la sesta espansione intitolata Mordor.

L’ultimo titolo pubblicato invece da EA nel 2009 è stato Il Signore degli Anelli: Conquest, un action-adventure sviluppato da Pandemic Studios che offre la possibilità di rivivere le più importanti battaglie della Guerra dell’Anello, vestendo i panni degi eroi della Terra di Mezzo. In queste battaglie, il giocatore sceglielo schieramento con cui giocare e quindi eseguire gli obiettivi, o semplicemente uccidere i nemici. Ogni personaggio, alleato o nemico che sia, agisce in modo del tutto autonomo. Completata la campagna principale si sbloccherà una campagna aggiuntiva che segue una timeline alternativa nella quale Frodo anziché gettare l’Anello fra le fiamme del Monte Fato lo ha indossato, concedendo all’armata di Sauron di riconquistare lentamente la Terra di Mezzo, dal Monte Fato alla Contea.

 

 

L’a rivoluzione di Warner Bros. Games

Dal 2010 ad oggi i diritti per le produzioni videoludiche legate al Signore degli Anelli e più in generale all’immaginario della Terra di Mezzo sono nelle mani di Warner Bros. Interactive Entertainment che proprio nel 2010 pubblica per PlayStation 3, Wii, PlayStation Portable e Nintendo DS Il Signore degli Anelli: L’Avventura di Aragorn sviluppato da TT Fusion.

Si tratta di un videogioco d’avventura in cui viene narrata da Sam Gamgee, che una volta sposato è divenuto sindaco della contea. Vestendo i panni del ramingo Aragorn, il giocatore potrà esplorare l’intera Terra di Mezzo e rivivere tutte le battaglie in essa avvenute (fatta eccezione per Amon Hen). Nel 2011 invece arriva ad opera di Snowblind Studios per PC, PlayStation 3 e Xbox 360 Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord, un GDR basato su avvenimenti e battaglie contemporanei alla Guerra dell’Anello, trattati solo in alcuni dettagli e in vari appendici dei libri di J.R.R Tolkien. La storia parla di tre eroi: Eradan dei Dúnedain, un Ramingo; Farin, un Nano di Erebor; e Andriel, un Elfa proveniente da Gran Burrone.

I tre intraprendono un lungo ed estenuante viaggio a nord della Terra di Mezzo con l’obiettivo di scongiurare e distruggere le armate del Númenóreano Nero Agandaûr, le quali, ormai molto potenti e numerose, sono prossime a scagliare un violento attacco alla Terra di Mezzo. La Guerra del Nord è stato un ottimo esperimento piuttosto apprezzato dai fan e che finalmente offriva qualcosa di un po’ più svincolato dai film di Peter Jackson. Ma solo negli ultimi anni il franchise vive di nuova linfa alla doppia strada intrapresa da Warner Bros.

 

 

Da un lato abbiamo il divertentissimo LEGO Il Signore degli Anelli sviluppato da Tt Games che porta tutte le vicende dei film nello spassoso e scanzonato mondo LEGO che negli ultimi anni ha acquisito sempre più licenze declinando universi cinematografici, ma anche di libri e fumetti in giochi action estremamente divertenti. Uscito nel 2012 per PlayStation 3, Xbox 360, PC, Wii e Wii U oltre che per Nintendo 3DS e PlayStation Vita resta ancora oggi uno dei più godibili tra i tanti giochi rivisitati in chiave LEGO.

Dall’altro lato invece l’atmosfera è completamente diversa: sviluppato da Monolith arriva su PlayStation 4, Xbox One e PC nel 2014 La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor, un action-GDR che racconta una storia originale collocata dopo gli eventi de Lo Hobbit ma prima di quelli de Il Signore degli Anelli. Il gioco ci mette nei panni del ramingo Talion e dello spirito dell’elfo Celebrimbor (colui che ha forgiato gli anelli del potere). Entrambi i personaggi sono accomunati da una tragedia: l’uccisione di moglie e figli per mano di Sauron e dei servitori dell’Oscuro Signore. Celebrimbor si lega a Talion tenendolo in vita sebbene a cavallo tra il regno dei vivi e quello dei morti e i due si trovano da soli oltre il cancello nero. Da una parte l’intento di spezzare un’antica maledizione, dall’altro il desiderio di vendicare i propri cari.

Oltre ad introdurre una ventata d’aria fresca in termini sia narrativi che stilistici, L’Ombra di Mordor ha creato anche un’interessante meccanica di gameplay chiamata Sistema Nemesi che arricchisce moltissimo l’offerta del titolo. E tra pochi mesi arriverà il seguito intitolato La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra, di cui vi abbiamo già parlato nella nostra anteprima qualche mese fa e dopo la prova all’E3 di Los Angeles.

 

 

Cosa riserverà il futuro in campo videoludico al mondo della Terra di Mezzo? Lo scopriremo il 10 ottobre con l’uscita de L’Ombra della Guerra!