In occasione dell’uscita del film di Nikolaj Arcel, ripercorriamo la storia dell’ambiziosa saga letteraria di Stephen King La Torre Nera, dalle origini fino alla recente trasposizione cinematografica e (forse) televisiva.

L’uomo in nero fuggì nel deserto e il Pistolero lo seguì.” Si apre con questa frase il ciclo letterario de La Torre Nera, saga epica ed ambiziosa nata dalla fantasia di Stephen King, il quale ha definito l’epopea di Roland Deschain il proprio magnum opus.

Un lavoro lungo e impegnativo, nato nel 1978 e capace di generare otto libri, un adattamento a fumetti edito dalla Marvel e, nel 2017, una trasposizione cinematografica a cura del regista danese Nikolaj Arcel, in sala dal 10 agosto. Un percorso degno di nota, che noi vogliamo rivisitare in occasione dell’uscita del film.

 

 

 

Le origini

King ha iniziato a lavorare alla saga alla fine degli anni Settanta.

Ispirandosi principalmente al poema Childe Roland alla Torre Nera giunse di Robert Browning, con l’aggiunta del taglio epico dei romanzi di J.R.R. Tolkien e dell’atmosfera western dei film di Sergio Leone, King ha iniziato a lavorare alla saga alla fine degli anni Settanta, inizialmente sotto forma di brevi racconti. Cinque, per l’esattezza, pubblicati in America sulla rivista The Magazine of Fantasy and Science Fiction tra l’ottobre del 1978 e il novembre del 1981.

Questi racconti sono poi stati riuniti per formare un’unità coerente nel 1982, dando vita al romanzo noto come The Gunslinger (in italiano L’ultimo cavaliere).

 

Nel corso degli anni King è tornato alle avventure di Roland e alla sua ricerca della misteriosa Torre Nera, con altri tre volumi: The Drawing of the Three (La chiamata dei Tre, 1987), The Waste Lands (Terre desolate, 1991) e Wizard and Glass (La sfera del buio, 1997).

Come lo stesso autore ha spiegato nelle introduzioni dei vari romanzi, richieste sempre più frequenti da parte dei fan sull’esito narrativo della saga lo hanno spinto a chiudere la storia principale a un ritmo abbastanza rapido: Wolves of the Calla (I lupi del Calla), Song of Susannah (La canzone di Susannah) e The Dark Tower (La torre nera) sono stati pubblicati a poca distanza l’uno dall’altro, nel 2003 e nel 2004. Nella medesima occasione King ha dato alle stampe una versione “riveduta e corretta” de L’ultimo cavaliere, con pagine inedite e alcune modifiche necessarie per risolvere problemi legati alla continuità con i libri successivi.

 

Nel 1998 l’autore ha scritto il racconto The Little Sisters of Eluria (Le piccole sorelle di Eluria), pubblicato nella raccolta Everything’s Eventual (Tutto è fatidico) nel 2003. Inoltre, nel 2012 è stato dato alle stampe un ottavo romanzo, The Wind Through the Keyhole (La leggenda del vento), che in realtà è ambientato tra il quarto e il quinto volume. Non è escluso che la versione letteraria continui ulteriormente in futuro in un modo o nell’altro.

 

La Torre Nera

 

 

 

Tutto è collegato

L’universo della Torre si estende al di là della saga principale, fungendo da anello di congiunzione tra tutte le opere di King.

In realtà l’universo della Torre si estende al di là della saga principale, fungendo da anello di congiunzione tra tutte le opere di King.

Già a partire dagli anni Ottanta sono stati messi in evidenza i legami tra i vari romanzi e racconti, principalmente tramite il ciclo di Castle Rock (La zona morta, Cujo e via dicendo), con luoghi e personaggi che tornano anche in posti inattesi (vedi 22/11/’63, dove fanno capolino un paio dei giovani protagonisti di It).

Ma il vero ponte è appunto il viaggio di Roland, che col passare del tempo coinvolge volti noti del canone kinghiano, da Padre Callahan (Le notti di Salem) a Ted Brautigan (Cuori in Atlantide), e si insinua sottilmente nelle (dis)avventure degli eroi di romanzi come Desperation e Il talismano (anche il film allude a questa macrostoria, come potete vedere nel video qui sotto, ma non si spinge oltre l’ammiccamento).

 

 

Persino lo stesso King appare, come personaggio, nelle fasi finali della missione di Roland, ponendosi al centro di una riflessione sulla sua attività artistica e sul rapporto tra autore e opera.

Una parentesi metaletteraria che non è andata giù a tutti (anche il diretto interessato ha preso in considerazione l’ipotesi di rimuovere quella parte della storia in caso di ulteriori revisioni testuali), ma che diverte soprattutto quando King sfrutta la situazione per esorcizzare alcuni demoni personali: nella finzione letteraria, l’incidente che per poco non gli costò la vita nel 1999 sarebbe stato opera degli scagnozzi del perfido Re Rosso.

 

La Torre Nera

 

E poi c’è lui, l’antagonista più noto di tutta la vicenda: l’uomo in nero, Walter Padick, conosciuto anche come Walter O’ Dim, Randall Flagg (L’ombra dello scorpione e Gli occhi del drago) e Marten Broadcloak (personaggio che nella prima stesura de L’ultimo cavaliere era un’entità separata), senza dimenticare altri libri dove la sua presenza non è ufficialmente confermata, ma fortemente suggerita tramite l’uso delle iniziali R.F. (è il caso di Raymond Fiegler, che appare in Cuori in Atlantide).

In un mondo dove esistono avatar del male come George Stark e Pennywise, Walter/Flagg è il Male assoluto, destinato a tornare in continuazione, in questo universo o in un altro.

 

 

 

The Marvel Tower

A partire da febbraio 2007 La Torre Nera esiste regolarmente anche sotto forma di fumetto.

A partire da febbraio 2007 La Torre Nera esiste regolarmente anche sotto forma di fumetto, edito dalla Marvel Comics. Il progetto, approvato da King, è a cura di Robin Furth, esperto della saga letteraria, mentre le sceneggiature sono affidate a Peter David, veterano della Casa delle Idee.

I primi cinque volumi, da The Gunslinger Born (La nascita del pistolero) a The Battle of Jericho Hill (La battaglia di Jericho Hill), approfondiscono l’antefatto della missione di Roland, basandosi principalmente sui flashback nel primo e quarto libro.

Dal sesto volume in poi la serie adatta abbastanza fedelmente i romanzi, con l’aggiunta di materiale espanso. Ad oggi sono usciti sedici volumi, basati sui primi due libri e sui flashback relativi alla gioventù di Roland.

 

 

 

Childe Roland nella Sala oscura giunse

Il primo tentativo serio di portare La Torre Nera al cinema risale al 2007.

Il primo tentativo serio di portare La Torre Nera al cinema risale al 2007, con il coinvolgimento produttivo di J.J. Abrams (il quale, dopo essersi allontanato dal progetto, ha partecipato ad altri due adattamenti kinghiani, 22.11.63 e l’imminente Castle Rock, entrambi per il piccolo schermo).

In questa sede era coinvolto anche Damon Lindelof che, stando a quanto dichiarato dallo stesso King al Comic-Con di San Diego nel 2015, acquistò i diritti per la cifra simbolica di 19 dollari, legata ad un numero ricorrente nella saga. Nelle intenzioni di Abrams, l’adattamento avrebbe portato sullo schermo tutti i romanzi, uno per film.

 

La Torre Nera

Dopo l’abbandono del creatore di Alias è subentrato Ron Howard insieme alla Universal, con un progetto a dir poco ambizioso: una trilogia cinematografica abbinata ad una serie televisiva di due stagioni.

In quel periodo si fecero i nomi di Javier Bardem, Viggo Mortensen e Russell Crowe per il ruolo di Roland, e il progetto passò da uno studio all’altro per preoccupazioni legate al budget, fino al congelamento definitivo di questa incarnazione del progetto da parte della Warner Bros. nel 2012.

 

 

Ed eccoci arrivati all’incarnazione prodotta dalla Sony, con Idris Elba nei panni di Roland (decisione controversa poiché nei libri il protagonista somiglia fisicamente al Clint Eastwood dell’era leoniana, e il suo colore della pelle fa parte di un discorso sui rapporti tra etnie quando entra in scena Susannah Dean) e Matthew McConaughey in quelli di Walter. Anche in questo caso si è parlato di una (parziale) prosecuzione televisiva, ma resta da vedere se gli incassi del primo (unico?) film la giustificheranno.

 

 

La Torre Nera è al cinema dal 10 agosto.