1993 – La Serie: la recensione dei primi due episodi

1993 - La Serie

Dal 16 Maggio arriva su Sky Atlantic HD 1993 – La Serie, seconda stagione di 1992 che ha visto protagonista l’Italia politica e sociale di quegli anni, dagli occhi di chi la rivoluzione l’ha fatta, nel bene o nel male. Questa volta Leonardo Notte, Veronica Castello, Pietro Bosco dovranno fare i conti con le conseguenze della rivoluzione e scoprire il lato più scuro di un’Italia spaventata e disperata.

Tratta da un’idea di Stefano Accorsi, 1993 – La Serie è il continuo del precedente 1992, che raccontava l’Italia politica e sociale di quegli anni attraverso sei diversi personaggi di fantasia, intrecciati alle personalità storiche, e che hanno iniziato la rivoluzione, di quegli anni.

Da Antonio Di Pietro a Silvio Berlusconi, dalla mafia alla malasanità, passando per Mani Pulite, 1993 – La Serie avrà come protagonisti le conseguenze di quella rivoluzione iniziata un anno prima e di come le personalità di spicco dell’epoca avranno la capacità di cambiare un intero Paese, facendo la storia contemporanea della nazione che abitiamo adesso.

Fin dal pilot di questo nuovo seguito, 1993 – La Serie appare molto più noir e più incentrata sul thriller poliziesco rispetto alla precedente 1992.

Gli stessi personaggi appaiono ben più smaliziati, e ancora più pronti a tutto pur di raggiungere i propri scopi, ma quasi inconsapevoli di quelle che saranno le conseguenze ad alcune delle loro azioni.

E sebbene i protagonisti della serie siano tutti di fantasia, a partire dal pubblicitario Leonardo Notte arrivando alla soubrette Veronica Castello, passando per il leghista Pietro Bosco e il poliziotto Luca Pastore, a spiccare sono le personalità, inquadrate proprio dall’occhio dei loro più grandi ammiratori, che nel bene o nel male sono stati i vincitori e i vertici del cambiamento di quell’Italia apparentemente lontana.

 

1993 - La Serie

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L’elemento più interessante di questo format risiede nella sua cornice storica.

L’elemento più interessante di questo format risiede, sicuramente, nella sua cornice storica che, pur filtrata dall’occhio della macchina da presa, passando per una narrazione romanzata, riesce comunque a rendere bene l’idea di un’Italia profondamente scossa sia dal punto di vista politico che sociale.

Al tempo stesso 1993 – La serie, così come la precedente prima stagione, non vuole assumere i tratti del cinema d’inchiesta, ma vuole intrattenere lo spettatore, mostrandogli un aspetto, ben diverso, da quello trasmesso in quei primi anni ’90 italiani.

Un’Italia incerta, a tratti cieca e incapace di vedere fin dove il marcio può annidarsi. Un’Italia spaventata e per questo ancora più fragile. Un’Italia che necessitava un cambiamento fin dalle proprie fondamenta per ricominciare a vivere.

E se nell’ultimo episodio di 1992 abbiamo lasciato lo stesso Leonardo Notte (Stefano Accorsi), in compagnia della già cambiata Bibi Mainaghi (Tea Falco), osservare un cartellone pubblicitario e col sorriso dire

Sarà un meraviglioso 1993

nel pilot di questa seconda stagione lo vediamo osservare, dall’alto di una stanza dell’hotel Raphael di Roma, la folla inferocita inveire e lanciare monetine contro Bettino Craxi, segnando così l’inizio di una nuova fase per l’Italia.

 

1993 - La Serie

 

Il vecchio potere è caduto e così come suggerisce un Silvio Berlusconi, ancora poco incline alla vita da politico,

Adesso è un tutti contro tutti

Leonardo Notte inizia a intravedere la grandiosa avventura politica che sogna proprio al fianco di Berlusconi. Il suo personale passepartout per ottenere i propri obiettivi, sedere finalmente all’interno del Parlamento e riscattarsi dai propri trascorsi.

Quel “tutti contro tutti” è la chiave d’accesso per i suoi sogni, sebbene il personaggio parta, rispetto alla prima stagione, con la certezza di essere già sulla strada di un grandioso successo.

E restando in ambito politico, emblematica è anche la figura di Pietro Bosco.

E restando in ambito politico, emblematica è anche la figura di Pietro Bosco, arrivato alla politica quasi per caso e ancora in bilico tra l’innocenza di un animo gentile, sebbene un aspetto burbero, e il cinismo di chi può solo mostrarsi freddo come la pietra in un campo così spietato e meschino come la politica italiana.
Guido Caprino è straordinario in questo ruolo, e il suo dissidio interiore, tra luce e tenebre, è quello che spicca di più tra tutti, Sincero e reale, lo spettatore vive il suo conflitto in profondità.

 

1993 - La Serie

 

A differenza del giovane Domenico Diele, nei panni di Luca Pastore, poliziotto malato di HIV e che si batte per non solo per potare luce sulla tragica situazione di malasanità, ma anche per vendetta personale. Sicuramente complesso come personaggio, nei primi due episodi Diele non può ancora emergere del tutto, restando ancora troppo in ombra rispetto a tutti gli altri personaggi.

Miriam Leone, ancora una volta nei panni di Veronica Castello, porta sullo schermo un personaggio ancora più combattuto, incapace di essere davvero felice e soddisfatto. Veronica, anche se arrivata ad essere la prima ballerina, non riesce a concepire lo scorrere del tempo. Ogni minuto per lei è come se fosse un minuto in meno di carriera. Avvilita, ferita e in bilico, quello di Veronica sembra essere, per questa seconda stagione, un personaggio chiave.

 

1993 - La Serie
Un secondo episodio molto dedicato a questo personaggio e che porta in chiusura un cliffhanger inaspettato e che segna un balzo di qualità per la serie.

Rispetto all’andamento della precedente stagione, 1993 – La Serie riesce ad andare avanti. Visivamente apporta un filtro molto più scuro, molto più dark e che riflette i terrori dell’Italia dell’epoca e, al tempo stesso, il cammino intrapreso dai personaggi principali.

Il ritmo della narrazione è molto più brillante e slanciato, riuscendo bene a coinvolgere e intrattenere lo spettatore. Due primi episodi con piccoli colpi di scena sparsi lungo tutto lo svolgimento della narrazione, con una chiusura che invoglia ad andare avanti, ad attendere quella fatidica settimana per due nuovi episodi.

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Purtroppo il vero nemico di 1993 – La Serie, così come nella precedente stagione, risiede nei suoi dialoghi. Tutta la perfetta costruzione alle spalle degli attori, la cornice suggestiva e intrigante dell’epoca, cade sotto i dialoghi artefatti, banali, scontati e .prevedibili, spesso e volentieri minando la stessa interpretazione dell’attore.

 

1993 - La Serie

 

C’è un’enfasi continua che rende il racconto sempre fin troppo romanzato

C’è un’enfasi continua che rende il racconto sempre fin troppo romanzato, allontanando il pubblico da un maggior coinvolgimento di empatia, senza riuscire a intrappolarlo davvero all’interno della storia.

Le premesse sono positivamente maggiori rispetto a 1992 e 1993 – La Serie potrebbe segnare un’ottima svolta per questo format, ancora incapace di arrivare al livello di Gomorra, o anche alle suggestione che una serie come InTreatment stessa era stata capace di creare, pur partendo da uno spunto ben più semplice. Si nota la crescita, da un punto di vista stilistico, nella regia di Giuseppe Gagliardi, ma la strada da fare è ancora lunga.

Vedremo come i personaggi andranno a svilupparsi, così come le storie, tra il biografico e la fantasia, e se 1993 – La Serie, sarà in grado di superarci ottenendo un consenso maggiore, rispetto alla precedente stagione, sia dalla critica che dal pubblico.

 

1993 – La Serie andrà in onda su Sky Atlantic HD e su Sky Cinema Uno HD ogni martedì, a partire dal 16 Maggio, alle ore 21:15 con due episodi a serata. 

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