Settimana scorsa è arrivata al cinema la divertente commedia degli equivoci, Moglie E Marito, di Simone Godano. Alla sua prima prova con il lungometraggio Godano stupisce, regalando una commedia brillante e originale. In occasione dell’uscita del film abbiamo intervistato lui assieme all’attore Valerio Aprea.

Non è facile confrontarsi con la commedia, soprattutto quando si fa leva su un cult come la commedia degli equivoci, ma Simone Godano alla sua prima col lungometraggio in Moglie E Marito, non si lascia intimorire.

Moglie E Marito è un film fresco e divertente, che sa ben rimescolare le carte in tavola, affondando le mani nella commedia di genere, ma senza cadere nello stereotipo.

Affronta la condizione uomo donna in maniera molto differente da come la si era vista, fino a questo momento e in questo genere di commedia, dandogli un’identità tipicamente italiana, attraverso il contesto culturale entro il quale si muovono i personaggi.

Assieme a Kasia Smutniak e Piefrancesco Favino, protagonisti principali del film, c’è anche Valerio Aprea, personaggio che funge da mediatore tra la coppia. Tirato nel mezzo di una situazione paradossale, il personaggio di Aprea, Michele, è immerso in una serietà ironica, ma che deve avere anche a che fare con i problemi di tutti i giorni, come per esempio una relazione stabile.

Non è la prima volta che rivediamo Aprea in un contesto paradossale e con un ruolo professionale e serio (per così dire); infatti, già il latinista “criminale” di Smetto Quando Voglio, aveva dato modo di interpretare un personaggio di questo tipo.

Io sono sempre stato pensato per ruoli di malfattori, criminali, farabutti. Poi sono passato a fare quelli strani. Adesso sto arrivando ai professionisti… mi aspetto di arrivare ai Papi.

Risponde ironicamente Aprea che, insieme a Godano, sembra non essere uscito ancora dal mood della commedia, anche se lui uno scambio come quello di Sofia e Andrea non lo farebbe mai.

No, assolutamente. Io sono una persona che non si è nemmeno mai ubriacata per paura di perdere il controllo, di uscire dal proprio corpo.

A differenza del regista Simone Godano che, invece, ci risponde

 Io lo farei con chiunque. Vivere la vita nei panni di un altro, capire che cosa si prova. Sentire fisicamente cosa c’è nella vita degli altri tutti i giorni e tutto intorno. Vedere in modo diverso, sapendolo e non solo immaginandolo come facciamo adesso.

Immedesimarsi negli altri. Sicuramente la parola chiave di un film come Moglie E Marito, dove il passaggio donna uomo si respira fin dagli albori della pellicola; infatti, il film è stato scritto da Giulia Steigerwalt ed era stato pensato per una coppia ben più giovane.

I due protagonisti erano più giovani e il personaggio di Michele era il classico bellone, pieno di sè. Ho ribaltato i ruoli, alzato l’età per creare un pochino di più quello stato d’animo di sofferenza che si ritrovano a vivere Sofia e Andrea, e nel caso i Michele sentivo di dover trovare una chiave più originale.

E l’intuizione di Simone Godano funziona, rendendo Moglie E Marito un’opera ben riuscita proprio per essere così realista, affondando le radici su una cornice attuale e con la quale si fanno i conti tutti i giorni, ma svecchiando un classico come la commedia degli equivoci.

 

Potete vedere qui tutta l’intervista a Valerio Aprea e Simone Godano:

 

Moglie E Marito: la video intervista al regista Simone Godano …

Moglie e Marito: la nostra video intervista al regista Simone Godano e l'attore Valerio Aprea.Leggi tutta la storia:https://leganerd.com/2017/04/19/moglie-e-marito-video-intervista-al-regista-simone-godano-valerio-aprea/

Posted by Lega Nerd on Wednesday, April 19, 2017

 

Moglie E Marito vi aspetta al cinema!