La saga targata From Software si erge alla chiusura con un ultimo, brutale ed indimenticabile viaggio ai confini dei tempi, dove tutto converge verso il cupo e nero Abisso.
A distanza di ben sei anni dall’uscita di Dark Souls, From Software si appresta a scrivere le battute finali di una delle saghe videoludiche più affascinanti e discusse di sempre, confezionando per l’occasione un contenuto che, rispetto ad Ashes of Ariandel (di cui vi abbiamo già parlato proprio su queste pagine qualche mese fa ) si dimostra essere concettualmente e strutturalmente ben diverso.
L’anima sfaccettata e feroce tipica dei souls torna a risplendere sotto una nuova luce in The Ringed City, secondo ed ultimo DLC previsto per Dark Souls III, disponibile dal 28 marzo al costo di 14,99 euro (o in alternativa acquistando il Season Pass) e comprendente nuove mappe, armi, armature, un nuovo patto, due nuovi spiriti oscuri e ben tre boss principali più uno opzionale.
La versione da noi testata per la recensione è quella Playstation 4. Il contenuto The Ringed City è però ovviamente disponibile anche per le versioni PC e Xbox One di Dark Souls III .
Tra le profondità dell’Abisso
L’ Età del Fuoco volge al termine e tutte le terre convergono verso la fine del mondo. Grandi reami e villaggi sparuti…
Si chiude il sipario sulle vane imprese dell’uomo.
Il nostro pellegrinaggio inizia alle pendici di un’area che visivamente appare molto simile a Lothric ma completamente devastata dall’oscurità e dalla cenere che la ricopre. Tra i cumuli di queste rovine troviamo ad attenderci un’anziana pellegrina di Londor che dopo un breve dialogo ci rivelerà l’esistenza di una misteriosa Città ad Anelli, culla dell’Anima Oscura.
Se l’esperienza di gioco riscontrata in Ashes of Ariandel ci era apparsa alquanto scarna a livello contenutistico e limitante sotto molteplici aspetti, The Ringed City, di contro, offre al giocatore un’avventura decisamente più variegata e corposa, intrisa di tutte quelle tradizionali caratteristiche di genere che farebbero impazzire di gioia chi, come chi vi scrive, i souls li ha amati fin dal primo istante. E cosi ecco che il nostro viaggio si tinge di una vena ancor più hardcore: tornano le trappole, le imboscate, le fughe affannose, i nemici apparentemente immortali, il tutto accompagnato dall’inserimento di alcune meccaniche che strizzano l’occhio persino a Demon’s Souls.
I nuovi nemici, come di consueto, portano in alto tutte le doti qualitative di un character design sempre formidabile e studiato in ogni minimo dettaglio, mostrando, inoltre, un pattern ancor più aggressivo e cruento. Le prime fasi di gioco si presentano frenetiche, tortuose e crudeli come non ne vedevamo da tempo. Gestire gli scontri, infatti, sarà estremamente complesso poiché il più delle volte saremo costantemente bersagliati dagli attacchi di creature che non possono essere sconfitte se colpite direttamente, come gli incorporei arcieri infuocati della Città ad Anelli o le misteriose creature alate che sorvegliano il cumulo dei rifiuti.
Se è pur vero che in primo momento a risentirne di tutto questo caos sarà proprio il fattore esplorazione, dopo una manciata di ore lo studio degli ambienti si rivelerà essere una delle esperienze più stimolanti e soddisfacenti offerte da questo DLC.
Gli stretti vicoli della città ad Anelli racchiudono, infatti, un gran numero di segreti, che non comprendono soltanto la scoperta dei consueti muri illusori, ma anche la risoluzione di alcuni enigmi e misteri legati ai boss e alle quest secondarie di due nuovi NPC che incontreremo nel corso dell’avventura.
Oltre a tutta una serie di nuove armi dai moveset unici, inclusi alcuni oggetti per il gioco online e nuovi set d’equipaggiamento la cui descrizione fornisce alcuni spunti interessanti per l’analisi della Lore, The Ringed City vede anche l’introduzione di ben tre nuovi boss e uno opzionale. Anche se siamo ben lontani da quella di sorella Friede in termini di toni e assetto, ogni singola boss fight di questo contenuto si mostra appagante e spettacolare dal punto di vista visivo grazie all’inserimento di alcune animazioni estremamente coerenti e meccaniche senza dubbio interessanti e mai scontate.
Il bagliore dell’ultima fiamma
Artisticamente The Ringed City si mostra magnifico. A differenza di Ashes of Ariandel, il level design appare decisamente più ispirato, condito da una serie di ambientazioni più ariose e opportunamente stratificate. Si passa dalle tinte ombrose e fredde del cumulo dei rifiuti ai colori caldi e soffusi dei meravigliosi scorci bucolici e di ampio respiro della Città ad Anelli, toccata dal sole e avvolta da una rigogliosa vegetazione.
In occasione dell’uscita del DLC, inoltre From Software ha rilasciato anche una nuova e corposa patch che non solo aggiunge due nuove arene allo Scontro tra non-morti ( la modalità Pvp presente in Ashes of Ariandel), ma introduce tutta una serie di miglioramenti in termini di stabilizzazione di frame rate per i possessori di Playstation 4 Pro e di bilanciamento per quanto riguarda l’equipaggiamento e le armi pesanti. In particolare l’ottimizzazione delle animazioni e la riduzione di dispendio dell’energia per gli attacchi di queste ultime rendono il gameplay più dinamico, fluido e accessibile per chi volesse scegliere questo tipo di build.
La fine di un’era
Sembra quasi surreale pensare che questo affascinante viaggio che ha nutrito per oltre sei anni la nostra curiosità e le nostre approfondite discussioni, portandoci a sperimentare un nuovo modo concepire il medium videoludico in tutte le sue parti, volga definitivamente al termine.
Esplorare per l’ultima volta quelle terre cosi distorte, sanguinarie e malate partorite dalla mente di Hidetaka Miyazaki lascia uno strano e malinconico senso di vuoto nell’animo di chi ha imparato con il tempo a conoscerle e ad amarle. I segni distintivi dell’avventura che è stata decorano i sentieri accartocciati su se stessi di quest’ultimo cammino, sprofondando insieme ad essi nel baratro di una roboante fine che ci lascia incantati per la sua palpabile teatralità, ma al contempo stesso profondamente perplessi.
The Ringed City è di certo un contenuto multiforme, corposo ed estremamente soddisfacente sia in termini qualitativi che, finalmente, anche quantitativi con le sue 10 ore ed oltre di gioco, ma agli occhi di chi vi scrive anche amaramente “incompleto”.
Quando si fa riferimento all’ermetico ciclo narrativo di Dark Souls la parola incompletezza potrebbe suonare alquanto inadatta. D’altronde “un mondo ben costruito può raccontare la sua storia anche in silenzio” e cosi è sempre stato. Se è pur vero però che da un lato La città ad Anelli rivela notevoli informazioni riguardanti alcuni personaggi della serie, colmando diverse lacune narrative riscontrate in Dark Souls II, dall’altra dona un consistente spazio ad eventi secondari, dimenticandosi di colmare tanti se non troppi interrogativi di tutt’altro spessore rimasti da tempo insoluti.
Una mancanza che a tutti gli effetti fa sentire il suo peso all’interno di un ciclo narrativo cosi ben studiato e approfondito.Che sia davvero soltanto l’evidente macchia di prodotto splendidamente confezionato? O piuttosto il chiaro segno che From Software non ha alcuna intenzione di abbandonare la serie? In fondo noi non desideriamo altro che perderci nuovamente nei meandri misteriosamente inquietanti di un nuovo fantastico viaggio.