I hurt myself today/To see if I still feel… Le note della cover di Hurt dei Nine Inch Nails, ad opera del leggendario Johnny Cash, risuonano nel trailer del film dedicato al vecchio Logan.

Logan si presenta così, un mutante ferito e invecchiato, sconfitto dalla vita, in un mondo che ha (forse) sconfitto i mutanti.

Un eroe tormentato trasformato in autista di limousine disilluso, con il sogno di comprarsi una barca per lasciare la terraferma che tanto dolore gli ha donato.

 

 

Queste le premesse di Logan, terzo e probabilmente ultimo cinecomic interamente incentrato sulla figura del mutante artigliato, l’addio di Hugh Jackman al ruolo che gli ha donato fama e gloria.

L’addio al personaggio che molti considerano la miglior trasposizione fumetto/cinema.

Ci sono molteplici motivi di interesse, non bastassero questi, per fare di Logan quel concentrato di aspettative che presto saranno – speriamo – soddisfatte.

 

https://www.youtube.com/watch?v=X0ENzDXOMsQ

L’immagine di un Logan vecchio, stanco, scazzato e che fa i conti con un calo drastico dei suoi poteri è un’idea terribilmente affascinante e ricca di potenziale.

A questo ci era già arrivato lo scrittore scozzese Mark Millar, uno che negli ultimi anni ha preso in mano più o meno tutto l’universo Marvel, nel 2008.

Old Man Logan è una miniserie che all’epoca destò curiosità ed entusiasmo, non tanto per lo spunto, già affrontato da autori ben più blasonati e non certo nuovissimo, ma per l’inserimento dell’ex Wolverine (che non vuole più sentire quel nome) in uno scenario post-atomico dove i “cattivi hanno vinto”.

 

 

Facile prevedere come il film avrà poco a che spartire con il fumetto, anche se in questi giorni che ci separano dall’uscita nei cinema italiani consiglio di prendere in considerazione la lettura.

Logan di celluloide si muoverà in un mondo “alternativo” persino alla continuity della saga di X-Men vista finora, ammesso che ne abbia ancora una.

Un mondo dove i mutanti hanno perso, sono numericamente irrilevanti, dove tutto è andato a quanto pare in rovina e il deserto pare aver inghiottito la civiltà.

 

Questo è un dettaglio presente anche nel fumetto, dove i mutanti vengono definiti “qualcosa di passeggero” nella storia del mondo, e sabbia e macerie fanno da sfondo alla vicenda.

 

 

 

L’artigliato, il cieco, i cattivi

Old Man Logan non tenta neppure di nasconderlo: è un fumetto western mascherato da ultimo viaggio scoppiettante nella civiltà caduta del super-eroismo.

 

 

Mentre quello cinematografico è un sistema dove, soprattutto all’interno del genere super-eroistico, l’ibridazione è vista come qualcosa di malvagio.

Non parliamo poi del western, dove ogni contaminazione con altri generi porta nel 90% dei casi a fallimenti di proporzioni ciclopiche.

Non credo inoltre che la (severa ma giusta) lezione di Jonah Hex sia stata dimenticata dagli studios.

Old Man Logan gioca esattamente con questo concetto: ibridazione.

 

Old Man Logan non è altro che Mad Max incontra Gli Spietati, all’interno di un frullatore dove vengono infilati riferimenti ai personaggi Marvel grazie alla violenta premessa della storia, quella che ha portato al futuro distopico che vivono i personaggi.

 

 

 

 

Come molte delle opere di Millar, un autore prolifico che continua a dividere la critica (più che il pubblico), Old Man Logan tende a sacrificare la sostanza per la forma, configurandosi come un bel giro sulle montagne russe che si conclude in un’ora circa di lettura.

In questo aiutano i disegni di Steve McNiven, spesso sodale delle scorribande più autoriali dello scrittore scozzese, che regalano dinamicità, drammaticità e pathos a una vicenda che viaggia a mille all’ora.

Proprio come la Ragno-Mobile, relitto degli anni ’70 che quel fricchettone di Occhio di Falco ha vinto barando a carte (vi ricorda qualcuno? Un certo Lando?) e ha reso un mezzo da battaglia.

 

 

Già, perché i protagonisti del fumetto devono nientemeno che attraversare l’America (o quel che ne rimane) coast-to-coast.

Da Sacramento, nel territorio di Hulkland, dove Logan fa il contadino e “tiene famiglia”, alla New Babylon (ex Washington DC) della Zona del Presidente. Indovina chi è il presidente?

Aiutino: è un teschio ed è rosso…

Come si capisce facilmente, OML non è un fumetto che si traspone facilmente al cinema: ha troppi riferimenti all’universo dei supereroi Marvel, ha un tono grottesco ed eccessivamente deprimente in alcuni punti.

La componente action, invece, è un altro paio di maniche, perché Millar come di consueto sfodera idee spettacolari che sfociano in vignette super-cinetiche e splash-page da urlo… forse fin troppe.

 

Tanto è vero che spesso deve rallentare il ritmo per qualche “spiegone”, probabilmente non azzeccando in modo perfetto tempi e modi del racconto, dove le cose mostrate sono più per “stupire” o far sorridere che per fare procedere davvero la costruzione/descrizione del mondo alternativo dove vediamo muoversi i personaggi.

 

 

 

Sì, Viaggiare, evitando gli artigli di sfoderare

Proprio nel tema del viaggio sta forse l’unico aspetto che potrebbe avvicinare due opere così distanti narrativamente come Logan e Old Man Logan.

Se la regola aurea del cinema è quella di prendere personaggi diversi, pittoreschi e litigiosi e costringerli a stare accanto per un viaggio lungo migliaia di chilometri, possiamo dire che su entrambi i fronti abbiamo un bel campionario.

Nel fumetto (che attinge a piene mani dal cinema), accanto a Logan c’è Clint Barton, meglio noto come Occhio di Falco, ormai reso cieco da un glaucoma e ancora vivo perché “troppo sfigato per essere preso in considerazione dai cattivi”.

Nel film (che prende poco dai fumetti) vediamo l’ex Wolverine accanto a un ancor più vecchio, stanco e provato dalla vita Charles Xavier, ormai ombra del Prof. X e vecchietto rimbambito ma saggio.

 

Il pretesto del viaggio è sempre il più vecchio del mondo.

Da una parte (OML) una valigetta da consegnare, dal contenuto misterioso ma dalla ricca ricompensa, che può salvare le finanze e la famiglia del Vecchio Logan; dall’altra (Logan), scappare per salvare una bambina misteriosa inseguita da un branco di cattivi senza scrupoli.

 

 

 

This Is The End,
My Only Mutant,
The End

Dunque sembra che l’ultimo film dedicato al mutante artigliato si limiti a prendere “Old Man” del titolo come omaggio al fumetto, ma niente più.

Una sorte in qualche modo già capitata a una creatura di Millar, quel Wanted del 2009, il cui fumetto è ben più interessante e pazzo della sua controparte di celluloide con James McAvoy e Angelina Jolie.

(A Millar è decisamente andata meglio con Kick-Ass)

 

 

 

 

Quando i cattivi lo fanno “Tutti insieme appassionatamente”

Giusto perché abbiamo parlato di Wanted, mi sembra azzeccato sottolineare uno dei pallini di Millar, curiosamente presente sia in quella storia che in Old Man Logan.

La disfatta totale dei “buoni”.

Un tema interessante, quello della disfatta totale dei “buoni”, nel momento in cui i cattivi si organizzano e, rendendosi finalmente conto di essere numericamente superiori (per ogni eroe ci sono almeno 12 cattivi, in fondo, no?) mettono in rete le proprie capacità per fare il culo a strisce ai paladini della Terra.

A quanto pare a Millar piacciono le ammucchiate.

Probabilmente è solo un pretesto per uno slideshow di citazioni, riferimenti e curiosità: in Old Man Logan non si contano tutti gli omaggi grafici e narrativi ai personaggi della Marvel.

Una storia, tanto per dire, dove i motociclisti punk alla Ken Il Guerriero sono dei “seguaci” di Ghost Rider, dove il martello di Thor è una reliquia adorata in mezzo alla strada, gli scheletri di alcuni eroi riposano nel deserto manco fossero dinosauri e… dinosauri veri, magari posseduti dal simbionte-Venom.

 

 

In questo caso inutile ricordare come, oltre ad essere un aspetto troppo autoreferenziale verso l’universo chiuso dei comics, è soprattutto legato strettamente a personaggi cinematograficamente in mano a Disney, che non vedremo quindi in una pellicola targata Fox.

Peccato? Considerato il tono e le premesse di Logan, direi di no.

Forza, Logan, l’ultima battaglia ti aspetta.

E noi siamo pronti a soffrire con te.

 

Logan sarà nei cinema italiani dal 1 Marzo. 
Scopri tutto su Logan – The Wolverine nel nostro hub dedicato.