Arriva su Netflix il 3 Febbraio Santa Clarita Diet, la nuova serie con protagonista una Drew Barrymore versione non morta e Timothy Olyphant nei panni di un marito accondiscendente e amorevole verso i capricci cannibali della propria mogliettina. Humor nero e azione: un nuovo centro per la piattaforma di video on demand più amata al mondo.
Avete sempre sognato di essere attivi, bellissimi e magri assumendo tutte le calorie possibili ed immaginabili senza fare troppo movimento? Bene, con la Santa Clarita Diet tutto questo è possibile! Vi basterà solo mangiare chiunque vogliate, a patto di scegliere persone veramente poco utili per la società e poi congelare il tutto accuratamente onde evitare gli sprechi.
Attenzione! Cercate di essere delle persone organizzate, dal profilo basso e di non lasciare tracce. La Santa Clarita Diet non vi assicura la fedina penale pulita, parola di Sheila Hammond.
Santa Clarita Diet è la nuova ironica e grottesca serie Netflix creata da Victor Fresco con protagonisti Drew Barrymore e Timothy Olyphant che segue le vicissitudini della famiglia Hammond.
Piccoli Segreti di Famiglia
Sheila e Joel sono una coppia di agenti immobiliari residenti a Santa Clarita, un sobborgo borghese di Los Angeles. Si conosco dai tempi del liceo e incarnano l’ideale di famiglia perfetta americana, eccezion fatta per la figlia ribelle Abby.
Sheila è una donna molto riservata, piuttosto timida e che non si concede mai uno svago in più. Joel, dal canto suo, sembra avere occhi solo per sua moglie e non si può certo definire un cuor di leone. Eppure, la coppia sembra funzionare perfettamente.
Il pilot di Santa Clarita Diet si apre con la routine quotidiana di Sheila e Joel, ma proprio quando sono sul punto di chiudere una vendita molto ambita, Sheila inizia ad avere una fortissima crisi di vomito.
Apparentemente la donna sembra essere morta dopo l’ingente quantità di bile rigettata, eppure Sheila si sente stranamente bene, attraente e piena di vitalità come mai si è sentita prima.
Seducente, intraprendente e anche molto sfacciata, Sheila si confronta con una parte di sè mai sperimentata prima. Il predominio dell’Es sulle facoltà della donna. In tutta questa rinascita ci sono solo due piccolissimi problemi apparentemente insignificanti: la cessazione del battito cardiaco e il continuo desiderio di carne cruda.
Quello che apparentemente può sembrare un virus, per Sheila e Joel diventa qualcosa di molto più serio, soprattutto quando la donna sperimenta per la prima volta la carne umana, viva.
La vita di Sheila, Joel e Abby è destinata a cambiare drasticamente. E se da una parte Joel cerca di fare di tutto per capire come è possibile che sua moglie sia diventata un’attraente e affascinante zombie, cercando di placare nei modi più assurdi la sua fame e i “piccoli incidenti di percorso” con le “accidentali” vittime, Sheila cerca di capire chi possano essere le vittime più valide per poter soddisfare la propria fame.
Dalla ricerca dei peggiori rifiuti umani della società all’occultamento di cadaveri, passando per combattimenti tra galli e paradossali scene d’azione tra “zombie”, Santa Clarita Diet è un concentrato di paradosso, comicità e humor nero.
Sheila e Joel, in questo panorama grottesco e macabro, ritrovano una loro complicità, sebbene Joel non sia totalmente a suo agio con il comportamento fin troppo disinvolto della moglie, e questo lo spinge a indagare, facendo da spola tra esperti dell’occulto e scienziati.
In tutto questo i due devono fare i conti con due vicini poliziotti e impiccioni, cercando di stare sempre più attenti in quella che diventa una vera e propria impresa di famiglia omicida. E non solo. Sheila potrebbe non essere l’unico esemplare di questa strana forma di “non morto”, e l’origine di questo virus potrebbe avere radici ben più antiche, e assurde, di quanto la coppia possa immaginare.
E mentre i suoi genitori cercano di rendere quell’anormalità il più normale possibile, l’adolescente Abby viene dominata da sentimenti contrastanti per la natura di sua madre, provando un senso di tedio verso qualsiasi cosa riguardi la normalità, a tal punto da chiedersi fino a che punto sia possibile coprirla e comprendere quel tipo di comportamento innaturale.
Tra sangue, azione e humor nero
Formato da dieci episodi dalla durata di trenta minuti ciascuno, Santa Clarita Diet è l’ennesima conferma della grande qualità seriale dei prodotti originali Netflix.
Una serie televisiva piuttosto semplice, che coniuga in se alcuni dei capisaldi della serialità tra gli anni novanta e quelli duemila, passando da Buffy a The Walking Dead, mettendoci anche qualcosina di iZombie e In The Flesh, tutto ovviamente in chiave caricaturale, paradossale e grottesca.
La serie riesce a non perdere un colpo dall’inizio alla fine. Seminando fin dall’inizio alcuni elementi che serviranno allo spettatore per comporre un quadro ancora più complesso, ma che non tradisce le premesse di assurdo e surreale che si possono respirare fin dall’inizio.
La dinamica e l’armonia di Drew Barrymore e Timothy Olyphant è il vero carburate alla base di ogni episodio, senza però offuscare troppo la presenza degli altri personaggi e delle linee di trama. L’humor nero è ciò che caratterizza la coppia fin dall’inizio, in particolar modo con la trasformazione di Sheila, e che successivamente si rimette anche nei rapporti con gli altri personaggi, iniziando dalla figlia Abby, passando per il preside del liceo della ragazza, fino ad arrivare ad alcune sorprese che si scopriranno negli episodi finali.
L’approccio di Joel al cambiamento della moglie è formidabile. Una persona divisa a metà tra la propria natura riservata e con la tendenza ad allontanarsi il più possibile da eventuali problemi, e la sua profonda e sincera devozione per la moglie che, in fondo, si comporta quasi come una bambina che scopre per la prima volta un mondo totalmente differente.
Alla fine il mondo nuovo di Sheila è l’opposto di quello conosciuto prima. E lei, nella sua natura non morta, si sente assolutamente a suo agio. Libera e indipendente come non lo è mai stata prima. La Barrymore gioca benissimo con questo nuovo aspetto di sé, riuscendo sempre a essere sensuale e ammiccante, ma al tempo stesso anche giocosa e innocente.
Il ruolo di Sheila sembra esserle stato ritagliato addosso, capace di far ridere di gusto anche solo con un piccolo gesto. Magnetica e convincente. Non particolarmente leggiadra, ma assolutamente letale. Ironica e totalmente naturale mentre si dedica al jogging sorseggiando un bibitone fatto di occhi, sangue e cervella.
Nello scorrere degli episodi si può avvertire un dinamismo dell’azione sempre più marcato, soprattutto con l’aggiunta di elementi e situazioni che rendono ancora più fitto il mistero attorno allo strano cambiamento improvviso della natura di Sheila.
In questo quadro si aggiungono anche dei nuovi personaggi, uno più assurdo dell’altro. Ogni personaggio viene estremizzato al massimo, portandolo ai limiti del ridicolo e dello stereotipo, ma all’interno del contesto entro il quale ci si muove con Santa Clarita Diet tutto è assolutamente funzionante.
Santa Clarita Diet è una serie che diverte, coinvolge e lascia che lo spettatore si affezioni subito ai personaggi, in particolar modo a quelli della Barrymore e Olyphant.
Nelle loro situazioni grottesche e un po’ goffe, si riesce a ritrovare una traccia dei serial più importanti crime, come per esempio Dexter. Nulla viene davvero lasciato al caso. La solidità della serie è data proprio da una struttura ragionata e pensata, successivamente resa più leggera ed adeguata ai toni più comici della serie.
Victor Fresco non perde l’occasione per lasciare qualche spunto ancora irrisolto, dando la possibilità alla serie di svilupparsi in una seconda stagione. Sicuramente non ci dispiacerà affatto avere una seconda portata ancora più carica di Santa Clarita Diet!
Dieci episodi da divorare uno dietro l’altro, senza alcuna controindicazione (o quasi)! Buon appetito!
https://www.youtube.com/watch?v=xjRnbOgoAUQ
La prima stagione di Santa Clarita Diet è disponibile su Netflix dal 3 Febbraio.