Il passaggio generazionale di Nintendo porta tante innovazioni, ma si lascia alle spalle almeno 10 features a cui eravamo abituati.
Oltre a chiamarsi entrambe Nintendo, la nuova console della casa di Kyoto e l’ormai quasi pensionata Wii U si somigliano davvero poco. Forse The Legend of Zelda: Breath of the Wild sarà la prima e l’ultima cosa che le due console condivideranno.
La sorte di Wii U è stata certamente ingrata, la console ha infatti venduto poco più di 10 milioni di unità nel suo intero ciclo vitale, complice l’abbandono pressoché totale da parte dei più noti sviluppatori third party subito dopo un iniziale appoggio (che ha dato vita alle conversioni di titoli del calibro di Assassin’s Creed III, Batman Arkham City, Mass Effect 3, Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge e Watch Dogs con la sua imbarazzante vicenda).
Ciononostante l’erede della gloriosa Wii vanta ancora oggi un parco titolo di esclusive che non ha nulla da invidiare alla concorrenza, su di essa abbiamo potuto giocare finalmente in HD nuovi capitoli dei brand storici come Mario 3D World, Donkey Kong Country: Tropical Freeze, Yoshi’s Woolly World e anche nuove IP come Xenoblade Chronicles X e Splatoon.
Ma il passato è passato, e dopo la presentazione della scorsa settimana, Nintendo ha dato un chiaro segnale di voler guardare al futuro con Switch che andrà a prendere il posto della compianta Wii U e ad affiancare un 3DS che, stando a quanto dichiarato da Reggie Fils-Aime (COO di Nintendo of America), sarà supportato ancora a lungo.
Scopriamo allora insieme quali saranno dieci features di Wii U che non troveremo più in Nintendo Switch!
1 – No more paddone
Sicuramente l’elemento più caratteristico di Wii U era il suo enorme GamePad (da molti poi soprannominato, appunto, paddone) che doveva anche essere il punto di forza della console, salvo poi rivelarsi scarsamente implementabile in moltissimi giochi.
Ha assunto a tutti gli effetti un ruolo di “secondo schermo” per la maggior parte dei titoli, in cui era possibile consultare mappa/inventario o menù di gioco da lì invece che a schermo con il gioco in pausa, ma ha avuto anche impieghi più importanti come per Mario Maker.
A discapito della vaga somiglianza tra il caro paddone e la console Nintendo Switch, questa è una delle features più evidenti che la nuova console si lascerà alle spalle.
2 – Retro compatibilità classica
Una delle cause è proprio quanto detto sopra. L’assenza del doppio schermo rende difficile una retro compatibilità (fosse anche digitale) intesa in senso classico per i giochi Wii U/Wii.
Sappiamo che Nintendo punta molto ormai sul concetto di Virtual Console, ma i giochi per Wii U in particolare dovrebbero ottenere delle conversioni ad hoc per Nintendo Switch (un po’ come è stato già spiegato per la versione deluxe di Mario Kart 8) che si immetteranno sul mercato come titoli da comprare ex novo.
Se anche possedeste la copia digitale di un gioco per Wii U registrata col vostro account, in linea di massima non sarà possibile scaricarla e giocarci su Switch. C’è comunque da dire che sulla questione Nintendo non si è ancora espressa chiaramente, quindi la speranza è l’ultima a morire anche perché un parco software di qualità come quello che aveva Wii U non andrebbe lasciato in un inglorioso dimenticatoio.
3 – Addio dischi, bentornate cartucce
Di sicuro non useremo più i dischi di Wii U/Wii sulla nuova console della casa di Kyoto vista la totale eliminazione di lettore ottico. Non è una novità, i dischi sono ormai in declino e sul mercato PC sono spariti ormai da tempo, soprattutto nei portatili.
La scelta di Nintendo è comprensibile, tanto più che non orienta comunque il suo mercato sul solo digital delivery (che possiamo presumere assumerà anche per Switch una sempre più rilevante importanza) ma affida il supporto fisico a delle cartucce proprietarie.
So che leggere “cartucce” come termine fa molto Nintendo 64, ma non temete. Le fattezze ricordano più quelle delle moderne schede SD, quindi verosimilmente ognuna avrà una capacità che si misura in termini di gigabyte.
4 – Wiimote, barra sensore ecc…
Finalmente (mi permetto di precisare) Nintendo si lascia alle spalle l’eredità di Wii. Calmi tutti, vi vedo già lì pronti a rinfacciarmi quanto abbia venduto Wii, e ne sono consapevole e non intendo toglierle meriti né farne una damnatio memoriae.
Wii è però una console uscita sul mercato ormai 11 anni fa, quando già era arretrata sotto il profilo hardware rispetto alla concorrenza ma ha saputo innovare tantissimo con i suoi controller di movimento. Non era più pensabile però continuare ad usare il medesimo tipo di tecnologia ancora dopo un decennio.
Per questo motivo Nintendo Switch abbandona totalmente il supporto a tutto ciò che ha Wii nel nome, ma non il motion controller che trova nuova vita e nuove interessanti implicazioni e prospettive nei Joy Con!
5 – Natura da multimedia-center
Ne abbiamo discusso animatamente anche dopo l’ultimo episodio di GameCast (qui sotto per chi non lo avesse visto) ma Nintendo sembra proprio intenzionata a dare il massimo focus semplicemente ai giochi e alla natura di Switch come console da gioco, almeno per quanto riguarda il periodo di lancio della console, questo marzo.
Madre del problema, la notizia che l’app di Netflix (che era presente su Wii U e che viene ormai considerata uno standard su qualsiasi dispositivo) non sarà presente al lancio su Nintendo Switch. Questo però non è da vedere necessariamente come un male, visto che la console si configura proprio con una forte volontà di ridare centralità al gioco.
6 – Niente più Region-Lock
Con Switch finalmente anche Nintendo passa alla filosofia del Region-Free e abbandona una delle caratteristiche più anacronistiche che presentava invece ancora Wii U.
Fondamentalmente con la nuova console i giocatori potranno giocare titoli provenienti da qualsiasi parte del mondo senza limitazioni di sorta, questo permetterà anche di giocare ai tanto attesi titoli usciti in esclusiva per il mercato giapponese (come Dragon Quest X per citarne uno) che sembra non usciranno in ogni caso in versione occidentale.
7 -Arriva l’online a pagamento
Accolto con estrema negatività da parte degli utenti, credo che l’arrivo dell’online a pagamento anche sulla console Nintendo vada visto da un’altra ottica. In primis la colpa (se ne vogliamo trovare una) è di chi ha accettato di buon grado che si dovessero pagare un abbonamento Xbox Live da sempre e PlayStation Plus con PlayStation 4.
Perché mai Nintendo dovrebbe essere l’unica ad offrire ancora il servizio gratuitamente?
Spesso dimentichiamo che le società sono sul mercato prima di tutto per guadagnare dei profitti da ciò che producono, ma dovreste anche considerare che Nintendo negli ultimi tempi si è aperta anche al mercato del multiplayer competitivo come mai prima d’ora (ci basti vedere il fenomeno Splatoon) e l’online a pagamento non potrà che andare a beneficio di una miglior infrastruttura che gestisca il tutto.
8 – Mii e Miiverse
Sebbene sembra rimanga un editor per creare il proprio avatar Mii anche su Switch, con Wii U finisce il supporto ad una delle cose più bizzarre che la console abbia creato: il Miiverse.
Per chi non lo sapesse, Miiverse era una sorta di strano social interno a Wii U organizzato con bacheche dedicate ai vari giochi e franchise Nintendo. Qui si poteva dialogare con gli altri utenti con un sistema sicuramente originale, ma che non ha mai realmente preso piede nell’epoca dei social network e vista anche la scarsa base installata di Wii U.
9 – Sparisce il Codice Amico
Un cambiamento decisamente positivo quello della rimozione del Codice Amico. Per anni i giocatori Nintendo sono stati costretti a memorizzare lunghi codici alfanumerici per poter giocare in multiplayer online con i propri amici. Sebbene esistesse un codice per l’hardware in sé, anche alcuni giochi aveva il loro personale e fastidiosissimo codice.
Sebbene sia confermata la non adozione di tale metodo, non è ancora chiaro quale sarà il nuovo tipo di connessione pensata per Nintendo Switch. Comunque, quale che sia, non si può far altro che sperare si riveli più smart ed intuitiva del Codice Amico.
10 – Nessun gioco di Mario al lancio
Forse la nota più dolente, e la mancanza più evidente. Nintendo Switch non avrà tra i titoli di lancio un gioco del suo franchise più noto: Super Mario.
Sarebbe bastata banalmente una conversione di New Super Mario Bros U con qualche livello extra e chiamata Super Mario Bros Switch, ma la scelta sembra inequivocabile e non escluso nasconda l’intenzione di Nintendo di rivolgersi di nuovo a un target più maturo.
Lo stesso che ha amato a suo tempo Mario 64 e a cui è indubbiamente rivolto in prima battuta Super Mario Odyssey, in uscita per fine 2017. Lo stesso target che ci ha mostrato in quel primo reveal trailer di Switch. Lo stesso per cui ha confezionato quella che sembra la più matura e intensa avventura di The Legend of Zelda mai creata. Insomma, al lancio non avremo un Mario fosse anche a scorrimento, ma forse per Switch è giusto sia così.