L’impero fallisce ancora. Il posto è vacante, anzi, più che vacante direi occupato da un personale non all’altezza: di cosa sto parlando? Il titolo parla da sé: che piaccia oppure no, il nuovo corso intrapreso dal franchise di Star Wars, con Il Risveglio della Forza e con Rogue One, ci ha messo di fronte alla totale assenza di un fattore preponderante della saga: un antagonista di spessore.

Ma partiamo dal principio. In Star Wars VII i nostri perfetti eroi del caso avevano di fronte Kylo Ren. Bene, anzi no, male direi. Il figlio di Han Solo ci prova a essere un cattivo come si deve: uccide a destra e a manca, si fa sedurre dal lato oscuro e non contento diventa pure l’allievo di un nuovo pseudo imperatore galatattico, proprio come suo nonno! Il caro vecchio Dart Fener / Darth Vader.

Ed è proprio questo, a mio avviso, il vero problema; Kylo Ren, o “il Frignetta” come lo definisce Leo Ortolani (tanto per farvi capire a cosa mi alludo), si trova a competere con un’antagonista inarrivabile, con un personaggio così iconico e mastodontico da far paura e questo lo annichilisce sotto ogni aspetto.

Nel prossimo Star Wars sicuramente migliorerà.

So che è ancora presto per parlare, nel prossimo Star Wars sicuramente migliorerà, diverrà più potente, ma, in cuor vostro, siete sicuri che troverà la “forza” di essere migliore del suo predecessore? Questa è una vera e propria maledizione, che obbliga tutti i nuovi cattivi della nostra amata galassia a confrontarsi con la perfezione in persona.

 

Rogue One: A Star Wars Story – Director Krennic (Ben Mendelsohn) – Ph: Jonathan Olley ©Lucasfilm LFL 2016.

 

Lo stesso destino è purtroppo capitato a Rogue One, piacevole film, che presenta il medesimo difetto: una completa assenza di un qualsivoglia antagonista abile e arruolato.

Non me ne voglia il caro vecchio Krennic, ma semplicemente non ne è all’altezza.

Per tutta la pellicola ogni fan di vecchia data non aspetta altro di vedere lui, il portatore della maledizione, Dart Fener. Vediamo scontri, rimandi e tanto altro, ma ciò che ha spinto me, e non solo (dite la verità), a rimettere piede in una sala cinematografica era l’irresistibile voglia di rivedere il signore dei Sith all’opera.

Krennic, seppur ben interpretato, non ha la metà della metà del carisma di Fener.

Krennic, seppur ben interpretato, non ha la metà della metà del carisma di Fener e non riesce in alcun modo a farci tremare di piacere e tifare per una possibile vittoria dell’Impero, riducendosi a mero burattino nelle mani dei soliti e collaudati ribelli.

In conclusione: non importa se amiate più i Jedi o i Sith, Star Wars è Dart Fener e Dart Fener è Star Wars, questo è innegabile, così com’è innegabile la necessità di un cattivo che liberi la saga da questa maledizione e possa così permetterle di continuare a durare nel tempo.

E voi che ne pensate? diteci la vostra nei commenti qui sotto.