Miss Peregrine: non un “si” pieno per Burton

Miss Peregrine

Arriva finalmente al cinema l’attesissimo nuovo film di Tim Burton con Eva Green, La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, tratto dall’omonimo romanzo di Ramson Riggs. Evento speciale che vedrà la pellicola in anteprima l’8 Dicembre per un solo giorno e successivamente dal 15 Dicembre in programmazione nelle sale cinematografiche italiane.

Gli ultimi anni per il genio visionario Tim Burton non sono stati dei migliori, sfornando pellicole non sempre degne del suo nome e che, il più delle volte, non hanno fatto altro che deludere portando al cinema storie prive di originalità e con scenari ai limiti del trash.

Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, primo libro della trilogia di Ramson Riggs, sembra essere un buon trampolino di rilancio per il caro Burton, tornato alle sue tematiche tanto amate in fattore di persone “peculiar”.

Ad un primo sguardo le atmosfere ricordano il caro Edward Mani di Forbice, sia per le scenografie che richiamano le casette a schiera della cittadina – a sua volta ispirata alla Burbank di Burton stesso – ma anche per i personaggi, come per esempio Shelly, eccentrica commessa di un supermercato che non può fare a meno di rimarcare la linea delle casalinghe disperate – in versione più sciatta – di Edward.

Non da meno è anche il rapporto che si instaura tra nonno e nipote, così come quello padre e figlio, che ripercorre il conflitto tra i personaggi di Ed Bloom e Will Bloom in The Big Fish. Anche qui ci troviamo di fronte a un padre molto fantasioso e un figlio stanco di ascoltare le storie del padre. La vera differenza, in questo caso, è la presenza di un nipote, ovvero Jacob (Asa Butterfield).

Jacob è cresciuto con le storie di bambini speciali, governati capaci di trasformarsi in uccelli, e mostri dai lunghi tentacoli, del nonno. Più di una volta ha sognato di perdersi in quei luoghi narrati dal nonno, ma crescendo, purtroppo, non tutti accettano il mondo della fantasia.

Jake è costretto a fare i conti con la realtà e constatare che quei racconti fatti da suo nonno non fossero altro che favole della buona notte per mascherare il dolore passato dell’uomo, nato in Polonia, che negli anni trenta dovette rifugiarsi in Galles per sfuggire alle persecuzioni naziste.

 

 

Miss Peregrine

 

La prematura e misteriosa morte del nonno porterà Jacob in un viaggio volto alla ricerca della verità e di sé stesso per poter capire fin dove la fantasia del nonno si era davvero spinta e cosa in quegli anni fosse successo davvero.

Senza che Jacob possa ancora saperlo l’incontro con la misteriosa Miss Peregrine (Eva Green) e i suoi bambini speciali, cambierà drasticamente la sua vita. Quello che però Jacob ignora davvero è che essere speciali, spesso, richiede dei sacrifici e rischi molto difficili.

Ritornano, con grande piacere, le tematiche e atmosfere suggestive tipiche del cinema di Burton, una ventata di aria fresca che, purtroppo, risente troppo della cinematografia attuale per l’infanzia e degli errori del passato.

C’è ancora uno strato doppio di polvere da dover mandar via da questo Tim Burton un po’ intorpidito dal tempo e dalle delusioni cinematografiche degli ultimi anni. Un Tim Burton sempre più votato a quel tipo di cinema che, nei primi anni della sua carriera, ha denigrato.

Un cinema commerciale e privo di sostanza.

Un cinema che non emoziona, ma si limita a un ammasso di eventi messi a caso, rappresentati senza un vero scopo e con poco stile.

 

 

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Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali rappresenta indubbiamente un tentativo di ritorno alle origini, il ritrovamento di una strada smarrita dai tempi di Alice in Wonderland – brevemente ripresa con Frankeweennie – ma il lavoro da fare per poter davvero vedere un Burton old school è ancora tanto.

Il grande ritorno che tanti aspettavano e che una storia come questa avrebbe sicuramente potuto dare a Tim Burton non è ancora giunto.

Ciò che meno convince della pellicola è il suo essere rivolto fin troppo ai bambini.

Una storia che raschia unicamente la superficie senza approfondire quegli aspetti che hanno reso unico e speciale il romanzo di Ramson Riggs.

Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali non è unicamente un racconto di fantasia.

Oltre la fantasia i mondi fantastici e i personaggi variegati nascondono una metafora molto importante alla base della vita di ognuno di noi.

Ramson Riggs costruisce un libro attaverso il duplice significato delle parole, dove il racconto diventa un modo di demistificare i terribili mali del passando, facendogli assumere un tono diverso.

 

 

Miss Peregrine

 

 

Miss Peregrine di Tim Burton rinuncia totalmente agli elementi più profondi e intensi della storia di Riggs

Escludendo un breve momento della parte iniziale del film, il Miss Peregrine di Tim Burton rinuncia totalmente agli elementi più profondi e intensi della storia di Riggs, attuando un approccio molto più leggero ma anche piuttosto insignificante.

Una storia che, invece, affonda le sue radici negli elementi tipici della cinematografia di Burton, ma che purtroppo viene mal sfruttata dal regista che non riesce ad andare oltre la superficie.

I personaggi ne risentono tantissimo, riuscendo ad essere brevemente abbozzati sullo schermo, questo vale sia per i bambini che per i personaggi degli adulti, in particolar modo per Barron – interpretato da Samuel L. Jackson – villain di poco spessore, ridotto più a macchietta che altro.

L’unico personaggio realmente interessante e ben reso sullo schermo è quello di Miss Peregrine, interpretato dalla dea francese Eva Green, alla seconda collaborazione con Tim Burton dopo Dark Shadow.

 

 

Miss Peregrine

Appena ho letto del personaggio della governante ho subito pensato a Eva. Lei è interessante, bella e autoritaria. Forte. Potente. Con uno sguardo riesce a comunicarti tutto. Per me, lei ha la bellezza e le caratteristiche comunicative delle attrici anni ’30.

 

Afferma Tim Burton, durante la conferenza stampa romana del film, in cui spiega di come si sia ispirato soprattutto alle fotografie e suggestioni del libro, più che alla storia in sé per sé di Riggs.

In realtà, queste suggestioni si perdono moltissimo a causa dello svolgimento molto frettoloso, a volte addirittura goffo e ridondante, dove l’attenzione del dettaglio prende il sopravvento sulla narrazione, lasciando unicamente una patina estetica neanche troppo coinvolgente.

Dalla seconda parte in poi, il film acquista maggiore sicurezza. Superando l’adattamento e andando più verso la propria fantasia, Burton apporta delle sostanziali modifiche alla storia iniziale di Riggs, dando ai bambini speciali delle strade da intraprendere totalmente differenti.

Torna l’ironia del regista, il quale non manca di inserire elementi citazionistici.

Torna l’ironia del regista, il quale non manca di inserire elementi citazionistici – molti dei quali rivolti alla sua stessa cinematografia – e omaggi, oltre a un cameo veramente molto divertente che regalerà più di un sorriso ai propri fan.

 

 

Miss Peregrine

 

 

Impossibile non notare i diversi elementi macabri e grotteschi inseriti all’interno della pellicola: soprattutto qualche sorpresina per i bambini che appare più un contentino che una scelta realmente pensata e ragionata.

Piccolissimi riferimenti alla stop-motion, arte molto amata da Burton, del tutto sovrastata dalla CGI che, come già successo in Alice in Wonderland, appare assolutamente posticcia e fastidiosa.

Purtroppo la scelta tra CGI e stop-motion – come afferma lo stesso Burton in conferenza – è dovuto alle questioni legate al tempo; ma l’elemento visivo non può certo essere preso sottogamba, soprattutto quando ci si trova di fronte a  uno svolgimento narrativo piuttosto traballante.

Il risultato finale non è esattamente quello sperato. Sebbene la strada da intraprendere per Burton per un vero grande ritorno sia questa, il lavoro da fare è ancora molto lungo e faticoso.

Elemento di cui si sente estremamente la mancanza sono le sonorità di Danny Elfman.

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Quella di Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali è una colonna sonora blanda, quasi anonima, priva di quella magia del compositore Elfman capace di rendere speciale qualsiasi film.

Sonorità già sentite, prive di originalità che di certo non aiutano una pellicola già poco entusiasmante di suo.

 

 

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Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali è una pellicola che manca un po’ della maturità di Tim Burton, e si rivolge per lo più sullo stato fantasioso dei bambini, perdendo anche un po’ il simbolismo di Ramson Riggs.

Una pellicola che di speciale ha ben poco, ma che potrebbe iniziare a farci sperare bene per il futuro.

 

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Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali sarà nelle sale cinematografiche italiane dal 15 Dicembre.

 

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