Se Howard Phillips Lovecraft potesse vedere quanta influenza la sua produzione letteraria ha avuto nella cultura pop degli ultimi trent’anni forse abbandonerebbe un po’ di quel pessimismo cosmico che l’ha da sempre contraddistinto ; se si mettesse poi con un gruppetto di amici a giocare a Le Case della Follia, si renderebbe conto di quanto il bordgame sia più angosciante dei suoi stessi racconti!
Mansions of Madness, in Italia come Le Case della Follia, è un gioco da tavolo collaborativo da uno a cinque giocatori, ai racconti di Lovecraft. Nato dall’idea originale di Corey Konieczka, il gioco è già ampiamente conosciuto dagli amanti di boardgame e per il nostro articolo abbiamo testato la nuova edizione, la seconda, edita in Italia da Asterion Press, da giocare obbligatoriamente con la app gratuita (tutta in italiano) disponibile per dispositivi Android, iOS e su Amazon AppStore.
Elenco dei componenti
Si capisce che Le Case della Follia è un gioco denso già dal peso della scatola, la confezione è massiccia e abbastanza pesante, anche dopo averla alleggerita di tutti i cartoncini dei token. Nella confezione troverete il compendio delle regole, il manuale di gioco, 24 tessere della mappa, 8 carte investigatore più relative miniature, 221 carte, 24 segnalini mostro corredate di basetta e relative miniature, 124 token, 5 dadi e il kit di conversione per la prima edizione del gioco.
Le carte si compongo di oggetti comuni (come armi e attrezzi utili), oggetti unici (come indizi o chiavi), incantesimi, condizione, danno e orrore. Le prime tre tipologie sono decisamente intuibili, diverso invece è per le restanti: le carte condizione vanno assegnate come conseguenza di un evento ad un giocatore e ne determinano lo status, come impossibilitarlo a compiere tutte le azioni per turno o permettergli di acquistare dei bonus. Più interessanti e cruciali sono le carte danni ed orrore che indicano l’ammontare di malus gravanti rispettivamente su salute fisica e sanità mentale.
Ogni giocatore infatti ha due parametri indicati da un cuore rosso (la salute fisica) e un cervellino azzurro (la salute mentale): quando il numero di carte danno od orrore è pari a questo indicatore il giocatore si ferisce o impazzisce permanentemente ed è costretto quindi a pescare una carta condizione ferito o impazzito, che cambierà le sorti della partita; durante una nostra partita, dopo aver perso la ragione abbiamo ad esempio dovuto prendere una carta impazzito pescando “parole proibite”, che ci costringeva e non aprire bocca durante il resto della partita! Una volta feriti o impazziti vanno cestinati tutti i danni od orrori in possesso ma se ne collezionerete nuovamente un numero pari ai vostri parametri sarete eliminati dalla partita.
Concludiamo la panoramica degli elementi di gioco distinguendo i vari segnalini. Vi sono 16 segnalini ricerca/indizio, 16 esplorazione vista, 26 indizio, 22 persona, 6 identità e altri vari tra barricate, porte, passaggio segreto, parete, oscurità e incendio (che spiegheremo più avanti nel set-up).
Ultima nota sulle miniature, di qualità buona ma non eccezionale; ogni mostro ha un segnalino che va inserito all’interno di una basetta a cui va messa sopra la miniatura del nemico in questione. I due Progenie Stellare sono incantevoli, dei bei mostroni in stile Lovecraft con tanto di ali e tentacoli, ma quelle più piccole per quanto graziose da vedere hanno i “piedini” stampati male quindi in alcuni casi è difficile infilarle nella basetta.
La applicazione Custode
Con tutto questa mole di materiale viene istintivo pensare che il set-up del gioco sia complesso, ed ecco che entra in gioco l’app. L’applicazione de Le Case della Follia gestisce proceduralmente lo scenario, il comportamento dei mostri, la collocazione di oggetti, i puzzle e le prove che i giocatori devono affrontare. Seppur all’inizio riluttanti all’idea di affidare ad un app per tablet l’intero svolgimento della partita (consiglio: tenete il tablet costantemente in ricarica perché la app si ciuccia la batteria alla velocità della luce) abbiamo dovuto ricrederci dopo averla vista all’opera.
Per prima cosa andrà scelto lo scenario basandosi su difficoltà e durata, che variano tra due a cinque stelline per la difficoltà e da un minimo di 90 ad un massimo di 360 minuti per la durata, parametri che vengono sempre riportati nella schermata principale: gli scenari sono appena cinque ma la gestione procedurale dell’ambiente permette un alto fattore di rigiocabilità, ovviamente la storia sarà la stessa ma la composizione del tabellone, la posizione degli oggetti e il comportamento dei nemici varierà ad ogni partita.
A questo punto va specificato il numero dei giocatori e la scelta dei personaggi visto che la app spesso e volentieri si rivolge direttamente ad un giocatore specifico durante il corso della partita, indicandolo per nome. Una volta avviato lo scenario assisterete ad un vero e proprio filmato introduttivo magnificamente doppiato che illustra l’incipit della storia ed è qui che comincerete a sentire l’atmosfera lovcraftiana del gioco.
L’applicazione poi sceglie un tot di oggetti casuali da assegnare in modo libero ai partecipanti e man mano vi guida nella costruzione dello scenario, facendovi posare i tile sul tavolo, collocare eventuali barricate, indizi e porte, quadri o pareti qualora i vari pezzi di tabellone non dovessero combaciare.
La app vi indicherà poi dove collocare gli indizi e i segnalini vista che suggeriscono la possibilità di esplorare un ambiente; a questo punto siete pronti per iniziare a giocare sul serio.
Perfino nel più grande degli orrori l’ironia è assente. A volte entra direttamente nella composizione degli eventi mentre a volte si riferisce soltanto alla loro posizione fortuita tra persone e luoghi. – H. P. Lovecraft, La Casa Stregata
Investigatori e Miti
Un round si divide in due fasi, quella degli investigatori e quella dei miti. Nella prima fase i giocatori possono fare due mosse come esplorare luoghi, compiere un’azione di movimento per un massimo di due caselle alla volta, affrontare (o eludere) dei mostri, raccogliere indizi, risolvere enigmi, parlare con un personaggio non giocante e scambiarsi o rubare oggetti.
Interessante la gestione dei personaggi non giocanti, con cui è possibile interagire grazie alla app e scegliere tra un tot di domande da porre loro; altra ottima aggiunta è quella dei puzzle, piccoli rompicapo da risolvere sul tablet dove il numero di mosse è stabilito dal punti che il giocatore possiede nell’abilità richiesta più tutti gli indizi che si vogliono convertire (agli indizi ci arriviamo tra poco).
Tutte le volte che si effettua un’azione, escluso il movimento, bisogna tirare un numero di dadi pari alle statistiche dell’abilità richiesta:
queste sono rispettivamente forza, agilità, percezione, sapienza, carisma e volontà. Ad esempio con la forza si attacca, con l’agilità si schiva un colpo, con la percezione si scruta un indizio, con la sapienza si decifra un manufatto, con il carisma si convincono i personaggi non giocanti e con la volontà si rifiutano gli orrori.
Queste capacità sono importanti tanto nella fase degli investigatori quanto in quella successiva dei miti perché nella seconda parte del round compaiono i mostri, che attaccano i giocatori in gittata e successivamente tutti gli investigatori devono affrontare una prova di orrore, che a livello narrativo è l’apparizione di visioni abominevoli che spaventano i nostri personaggi e per affrontarle bisogna rimanere lucidi e con i nervi saldi, ecco perché nel gioco la prova di orrore si traduce con un tiro di dadi pari alla propria volontà.
I dadi sono un altro interessante elemento legato strettamente agli indizi, ovvero token accumulabili nel corso della partita che possono essere spesi per girare le sorti di un tiro sfortunato o, come illustravamo poco fa, per aggiungere mosse ad un rompicapo. I dadi hanno otto facce dove tre hanno una stellina, tre sono vuote e due hanno un lente d’ingrandimento; conta come un punto la stellina, zero punti la faccia vuota mentre il lato con la lente d’ingrandimento permette di sacrificare un segnalino indizio e convertirlo in successo.
Vi sono ancora molte altri dettagli tecnici da menzionare ma non vogliamo tediarvi con meccaniche che potrete comunque trovare eccellentemente spiegate nelle istruzioni di gioco, vi basti sapere che per concludere la partita con successo bisogna scoprire il segreto nascosto nello scenario, acquisirne le prove e scappare prima di morire o impazzire; è possibile doversi lasciare per strada qualche compagno com’è anche possibile fallire la partita e qui dipende dalla vostra bravura e dall’attenzione ad e dal numero di giocatori.
Abbiamo notato come anche il più semplice degli scenari diventi altamente ostico giocato in soli due giocatori, quindi il numero fa certamente la differenza.
Concludendo ci sentiamo di consigliare vivamente questo gioco ad un pubblico abbastanza hardcore perché non è di certo il gioco più semplice con cui iniziare se non avete dimestichezza con i boardgame.
Ciò che ci ha colpito davvero, oltre all’ottima qualità dell’applicazione, è la reale sensazione claustrofobica del gioco, dove si percepisce davvero lo scorrere del tempo e l’aumentare della sfida minuto dopo minuto, anche perché l’applicazione è programmata per intensificare difficoltà delle prove e attacchi dei mostri man mano che il tempo scorre e se non si riesce a risolvere lo scenario nel tempo indicato vi pioveranno addosso una quantità infinite di rogne da non uscirne vivi… fidatevi: ve lo diciamo per esperienza!
- Le case della Follia – Asterion Press (amazon.it)