Arriva a ben cinque anni di distanza dalla sua uscita originale nella scorsa generazione, questa edizione rimasterizzata del più amato capitolo della saga di The Elder Scrolls.

Non sembra che siano già passati cinque anni da quel 11.11.11 che segnava l’uscita di uno dei videogiochi più apprezzati di sempre, The Elder Scrolls V: Skyrim.

Quinto capitolo di una saga di enorme successo che già con il suo quarto capitolo Oblivion aveva inaugurato il passaggio generazionale dell’era Xbox 360 e PlayStation 3 segnando un netto salto in avanti nelle possibilità del medium videoludico.

Nel corso degli anni The Elder Scrolls V: Skyrim è diventato un vero e proprio fenomeno culturale che ha coinvolto a trecentosessanta gradi tutta l’industria videoludica, ricevendo a pieno titolo numerosi riconoscimenti sia dalla critica che dai giocatori di tutto il mondo.

Si è imposto come paradigma del wrpg (gioco di ruolo occidentale) ricevendo espansioni e riedizioni migliorate e complete sia per PC che per console.

Questa Special Edition però è la più ingente operazione di restauro del titolo che ha il compito di traghettarlo ufficialmente anche su PlayStation 4 e Xbox One.

Nonostante il peso degli anni, il titolo se la caverà ancora bene?

Per scoprirlo non vi resta che proseguire nella lettura della nostra recensione. La versione da noi testata è quella PlayStation 4, ad ogni modo vi ricordiamo che The Elder Scrolls V: Skyrim – Special Edition è disponibile dal 28 ottobre 2016 anche per PC e Xbox One.

 

 

Skyrim

 

 

The Elder Scrolls V: Skyrim – Special Edition comprende ovviamente il gioco base insieme a tutte e tre le espansioni uscite, ovvero Dawnguard, Hearthfire, e Dragonborn, e introduce (oltre alle notevoli migliorie grafiche quali texture in alta risoluzione, nuovi effetti particellari e shader, una maggiore profondità di campo e molto altro ancora) finalmente anche le mod su console, in modo analogo a quanto avvenuto già anche per Fallout 4.

Anno 201 della Quarta Era, la fredda regione di Skyrim all’estremo nord di Tamriel è in pieno tumulto.

Anno 201 della Quarta Era, la fredda regione di Skyrim, all’estremo nord di Tamriel, è in pieno tumulto a causa dell’assassinio del Re Torygg, per mano di Ulfric Manto della Tempesta. Dagli eventi narrati in Oblivion sono già passati duecento anni, e la trama di Skyrim parte nella cornice di questa guerra civile destinata a coinvolgere tutta la provincia settentrionale di Tamriel (territorio estremamente più vasto che i giocatori di vecchia data, o anche solo chi avesse giocato a The Elder Scrolls Online dovrebbero conoscere bene).

Il gioco inizia nel villaggio di Helgen, dove il nostro protagonista si ritroverà condannato alla decapitazione proprio insieme ad Ulfric Manto della Tempesta e ai suoi uomini. Per nostra fortuna, saremo salvati dall’intervento di un Drago Nero che attaccando il villaggio e gettandolo nel caos, ci permetterà di fuggire dal boia. Una volta fuggiti ed arrivati nel vicino villaggio di Riverwood, dopo essere venuti a conoscenza dell’attacco del Drago, i cittadini chiederanno di andare a riferire l’accaduto a Balgruuf il Grande, Jarl di Whiterun.

Da questo momento, sostanzialmente, ha davvero inizio la main quest di The Elder Scrolls V: Skyrim, che coinvolgerà il giocatore per svariate ore di gioco, allungabili a piacimento in quanto il titolo offre un mondo davvero enorme tutto da esplorare, popolato da centinaia di personaggi divisi in diverse fazioni e guidati dai propri interessi, che vivono nelle varie zone disponibili nella mappa. Il gioco resta, ad oggi, una delle esperienze GDR più complesse e variegate in cui ci si può perdere per ore a contemplare scorci paesaggistici o a parlare con tutti i vari NPC delle quest secondarie o che incontreremo in giro per le varie città.

 

 

skyrim

 

 

La trama, sia principale che in termini di quest secondarie, e il gameplay del titolo restano in definitiva gli stessi della versione originale in questa Special Edition. Cambia radicalmente il suo impianto tecnico introducendo grafica ed effetti rinnovati, i raggi di luce volumetrici e il campo visivo dinamico, le superfici riflettenti e tanti altri accorgimenti un tempo possibili solo sulla versione PC, mentre ora se ne può godere anche su PlayStation 4 e Xbox One.

Nonostante il peso degli anni un po’ si faccia sentire (e qualche bug della versione originale sia presente anche in questa nuova edizione del titolo) graficamente abbiamo una visione più dettagliata e pulita grazie ai 1080p nativi (contro i 720p della versione originale) e fluida con un frame rate stabile ma purtroppo bloccato a 30fps invece che 60fps su console.

L’impressione generale è che sia stata fatta solo una pulizia tecnica di base.

Anche il comparto audio è stato rimasterizzato ed è di ottimo livello, vista anche una delle colonne sonore più iconiche ed amate di sempre in un videogioco, aspetto per cui la saga The Elder Scrolls è da sempre famosa. L’impressione generale però è che sia stata fatta solo una pulizia tecnica di base. Dopo ben cinque anni dall’uscita del titolo originale non è pretestuoso pretendere che i vari bug delle versioni old gen venissero eliminati e, magari, ci si sarebbe aspettati da parte di Bethesda il valore aggiunto dato, più che dall’inserimento delle mod, da un nuovo contenuto inedito per questa edizione magari. Ma questa è una critica più personale che sento il dovere di fare in una recensione più che altro alla luce del prezzo di vendita quasi pieno (59.90€) del titolo.

 

 

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Tirando le somme, The Elder Scrolls V: Skyrim – Special Edition è un prodotto di notevole che ha traghettato con successo sull’attuale generazione di console uno dei videogiochi più iconici ed amati di sempre. Lo ha fatto ripulendolo graficamente e in generale dal punto di vista tecnico, tralasciando però la correzione di alcuni bug ma introducendo il supporto alle mod anche per la versione PlayStation 4 e Xbox One (sebbene più limitate di quelle PC).

Non aggiunge però niente di nuovo in termini di gameplay nè di trama ad un’esperienza che però rimane godibile e longeva includendo anche tutti e tre i DLC rilasciati negli anni per il titolo. Tutto questo ad un prezzo forse un po’ più alto di quanto si poteva sperare, ma resta per gli appassionati del titolo e dell’universo di The Elder Scrolls un must per rivivere una avventura epica e senza tempo, come per chi non lo avesse ancora mai giocato la migliore soluzione per godere del titolo al massimo delle sue potenzialità.