Dopo una vita passata in manicomio, Roseanne McNulty riuscirà finalmente a raccontare la sua storia al Dr. Grene. Tra passato e presente verremo a conoscenza della storia della donna e di una verità celata fino a quel momento.
La gelosia sentimento umano tormentoso provocato dal timore di perdere o non ottenere un bene od un affetto che invece ottiene qualcun altro. Un’emozione così forte che può logorare e portare la persona che la prova a commettere azioni di cui probabilmente non sarebbe capace.
Tale emozione è stato alla base di molte opere della letteratura, del teatro e del cinema, e non vi dubbio che l’opera più famosa che vede la gelosia grande protagonista e motore dell’intera vicenza è l’Otello di Shakespeare.
Partendo da ciò il drammaturgo, scrittore e poeta irlandese Michael Barry nel 2008 ha pubblicato il romanzo The Secret Scripture (Il segreto). Un dramma dove la gelosia ha ruolo fondamentale e che condizionerà la vita dei personaggi del racconto.
Dal romanzo è stato tratto l’omonimo film diretto da Jim Sheridan (Il mio piede sinistro, Nel nome del padre) con protagonisti Rooney Mara, Erica Bana, Vanessa Redgrave, Jack Rainor, Theo James, Aidan Turner e Susan Lynch.
Rose è un’anziana signora che da cinquant’anni vive in un ospedale psichiatrico di Roscomon, in Irlanda. Poiché l’ospedale sta chiudendo per essere trasformato in un hotel e poiché Rose non ne vuole sapere di lasciare il luogo che considera ormai casa sua viene chiamato il Dr. Grene affinché riesca a convincerla.
Durante le sedute con la donna, rinchiusa poiché accusata di aver ucciso suo figlio neonato, il dottore verrà a conoscenza della vita della donna durante la Seconda Guerra Mondiale. Una giovinezza in cui Rose era coraggiosa e caratterizzata dal grande amore per il pilota dell’aeronautica Michael McNulty e da grande ingiustizia, causata principalmente da Padre Gaunt, giovane prete che si era invaghito di lei.
Sceneggiato da Sheridan insieme a Johnny Ferguson, The Secret Scripture è di base un dramma della gelosia dove non mancano risvolti degni di un thriller essendoci misteri da risolvere e verità non dette da scoprire. Quella a cui assistiamo è una storia che più umana non si può poiché tutti i personaggi sulla scena agiscono seguendo i loro sentimenti, anche se li portano a commettere incredibili ingiustizie ed imperdonabili errori.
Una vicenda dove regnano sovrani l’amore, la gelosia, l’orgoglio e la paura di essere giudicati. Il tutto ambientato in una società, quella degli anni ’40, dove essere una donna dal carattere forte era tutt’altro che facile poiché in una società maschile era impensabile che le appartenenti al gentil sesso alzassero gli occhi e guardassero dritto negli occhi gli uomini.
La rappresentazione degli anni ’40 è uno dei punti di forza della pellicola
E proprio la rappresentazione di quegli anni è uno dei punti di forza della pellicola. Grazie alla fotografia, ai costumi e alla scenografia si viene proiettati negli anni ’40 che risultano più vivi e veri che mai. A ciò contribuisce la sceneggiatura la quale caratterizza al meglio il comportamento, spesso opprimente e bigotto, che le persone avevano in quegli anni. Si viene trasportati in una società in cui l’unica cosa che conta è l’apparenza, dove non importa chi si è ma cosa gli altri pensano del prossimo. Un’ambiente dove viene mostrato come la bellezza di una donna si fonte di turbamento, non solo per il genere maschile ma per tutta la comunità.
Tramite continue alternanze tra il presente ed il passato si viene messi a conoscenza della triste storia di Rose, la cui unica colpa è stata quella di innamorarsi. Grazie a questo continuo avvicendamento viene mostrato il percorso emotivo di Rose e di come lei lentamente passi dall’essere una giovane donna coraggiosa, fiera e piena di vita a divenire un’anziana provata da 50 anni di vita in manicomio. Viene rappresentato come abbia tentato di mantenere la lucidità e di come prima o poi si perda il senno quando per mezzo secolo ti danno della pazza.
Rose è una donna che nonostante la sua temerarietà subirà il suo destino e che trova nella scrittura l’unico via di fuga sia da una realtà troppo brutta per essere vera sia un mezzo -l’unico – per raccontare la sua storia, una vicenda che nessuno vuole ascoltare poiché le parole di una pazza non sono degne di considerazione. La donna vive ormai in un suo mondo dove si è rinchiusa e dove si sente al sicuro da tutto e da tutti, motivo per cui non vuole lasciare l’ospedale che ormai considera casa sua e quindi unico baluardo dal crudele mondo esterno.
Il nosocomio diviene così per Rose un non luogo dall’atmosfera tetra, quasi horror, dove lei si sente al sicuro. Per la protagonista il manicomio è una sorta di mauseleo o un monumento alla memoria del figlio, essendo l’unico luogo in cui viene ricordato. Non stupisce quindi la sua riluttanza a lasciare l’unico posto dove il suo bambino continua in qualche a vivere.
Ottima l’interpretazione di Vanessa Redgrave e di Rooney Mara che danno il volto a Rose rispettivamente nel presente e nel passato. Le due attrici riescono a restituire al meglio il carattere della protagonista, a mostrare tutta la sua forza vitale, la sua determinazione e la sua disperazione. Sullo schermo abbiamo così una doppia versione della protagonista e ne viviamo a pieno la vita e la metamorfosi.
Ottima la prova attoriale di Vanessa Redgrave e di Rooney Mara
Non delude neanche la regia di Sheridan che segue da vicino i protagonisti della vicenda mettendo in evidenza senza riserve il loro stato d’animo. Inoltre mostrandoci la vicenda dal loro punto di vista riesce a farci immedesimare con loro.
Ma The Secret Scripture non è esente da difetti. Se la pellicola convince per i motivi esposti fin’ora, a cui si aggiunge un buon ritmo, ciò che non convince del tutto è la sceneggiatura. Il lavoro fatto da Ferguson e Sheridan è ottimo per quanto riguarda la caratterizzazione della protagonista e la descrizione degli anni ’40 ma non risulta all’altezza quando si addentra nel mistero.
Non convince a pieno la sceneggiatura che in alcuni punti risulta lacunosa. Colpo di scena prevedibile e poco convincente
La parte di storia ambientata nel presente risulta frettolosa e lacunosa, per non parlare del plot twist che non solo risulta a dir poco scontato e facilmente intuibile, ma ci si arriva in maniera praticamente inspiegabile. Ed è un gran peccato perché la storia cattura l’attenzione dello spettatore e scorre senza difficoltà.