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La Storia del Proibizionismo in America

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Dal 1920 al 1933 il 18o emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti mise al bando tutte le bevande alcoliche.

Non era un novità: già nel 1657 la colonia del Massachusetts proibiva la vendita di “distillati forti” per evitare l’ubriachezza, vista come l’abuso [a] di un dono di Dio: non condannava le bevande ma il vizio di gola [b].

 

Alcol deriva dall’arabo al-khul (sorry), ovvero il Kohl o Kajal  cioè la polvere finissima di solfuro di antimonio o stibnite che gli Egizi si mettevano intorno agli occhi come protezione. Quando in Occidente si reintrodusse la chimica [c] dalle opere arabe passò a indicare una generica “polvere finissima” e poi “sospensione di polvere in liquido”. Oggi indica tutti i composti organici in cui un gruppo ossidrilico (-OH) è unito a un atomo di carbonio saturato.

Il kajal aiutò lo sguardo magnetico di Theda Bara, la prima Vamp del cinema. Il moderno eyeliner si diffuse grazie all’eco mondiale della scoperta della tomba di Tutankhamon nel 1923, dove ce n’erano vari astucci.

 

 

 

 

Le premesse

Da fine ‘800 con la Progressive Era in USA vari movimenti di riforma sociale e politica, spesso ispirati da convinzioni religiose e/o pietistiche, miravano ad eliminare la corruzione governativa (risate registrate).

CaliforniajoinsPer molti di questi la temperanza [1] era un punto di incontro: altri obiettivi erano il diritto di voto per i neri e le donne [2], le leggi sul lavoro, la riforma del sistema sanitario e dei monopoli. Più in generale miravano a gestire razionalmente la cosa pubblica ispirandosi al taylorismo [3].

Gli alcolici si consumavano soprattutto nei saloon, punti di aggregazione specie nei piccoli centri dei Territori dell’Ovest [5]. I distillati come il whiskey erano diffusi anche come disinfettanti e medicinali; spesso si usavano per pagamenti in natura a causa della scarsità di moneta dopo la guerra di indipendenza.

Spesso i saloon erano associati ad una distilleria di cui vendevano le bevande in esclusiva; con la prima offrivano un pasto, di solito molto salato per invogliare a bere ancora. E’ una delle origini popolari per il detto there’s no thing like a free lunch (non esistono pasti gratis).

 

 

Gli alcolici si producono abbastanza facilmente dalla fermentazione di vegetali.

Gli alcolici si producono abbastanza facilmente dalla fermentazione di vegetali (es. cereali, ginepro, mele, ecc.). Alcuni non necessitano nemmeno di invecchiamento, come il gin. Inoltre non si alterano a lungo, e sono in genere facilmente trasportabili [6]. Se non c’è una fonte di acqua sicura possono fornire liquido senza dare dissenteria.

I consumi erano enormi: nel 1830 un americano medio sopra i 15 anni assumeva 1,7 bottiglie di distillati a settimana, il triplo del 2010. L’abuso era alla base di risse e violenze, di problemi di salute (es. cirrosi epatica) ed anche di corruzione: molti politici chiedevano voti offrendo da bere.

 

per ridurre il debito pubblico nel 1791 fu emessa una imposta sulla distillazione, che per i Territori dell’Ovest era praticamente una tassa sul reddito: ci furono resistenze con scontri e vittime fino in Pennsylvania. Il presidente Washington dovette emettere una leva straordinaria nel 1794 e guidarla di persona per sedare la Whiskey Rebellion. L’imposta venne eliminata dal presidente Jefferson nel 1801.

 

 

 

 

Gli inizi

Le prime associazioni per la temperanza vennero fondate già dopo l’indipendenza, prendendo piede soprattutto tra le donne: nel 1835 le diverse sedi dell’American Temperance Society, fondata dieci anni prima, avevano tra il 35% e il 65% di donne, anche per lo stigma che le faceva considerare prostitute nel caso bevessero in pubblico[7].

Erano gli inizi della Dry Crusade.

Erano gli inizi della Dry Crusade (Crociata Asciutta): la popolazione si divideva trasversalmente tra dry (asciutti,), soprattutto donne, neri, protestanti, rurali e wet (bagnati), soprattutto uomini, bianchi, cattolici e urbanizzati.

 

dry per l’astinenza completa erano detti teetotalists, che ad oggi indica gli astemi. Sembra che il termine derivi dal difetto di pronuncia di uno dei primi membri di queste società, che parlando pubblicamente di Total Abstinence abbia balbettato più volte T-T-Total!
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L’argomento tornò preponderante subito dopo la guerra civile insieme ad altre istanze sociali, per il diffondersi dell’industrializzazione e dei saloon nelle aree urbane. Nel 1881 il Kansas proibì gli alcolici nella sua Costituzione, e nel 1913 il 16o emendamento istituì l’imposta federale sul reddito rimpiazzandone varie, tra cui quelle sui distillati.

 

La diffusione del binge drinking fece coniare il termine blue monday, ovvero il dopo-sbronza del lunedì dopo un fine settimana passato a bere. To have the blues o to feel blue  indica la malinconia che da il nome anche alla musica blues: in questo caso impediva di lavorare, sprecando una giornata produttiva.

 

 

Per supportare lo sforzo USA nella prima guerra mondiale una legge limitò la produzione e vendita di alcolici ad un massimo di 2,75% di alcool per volume (APV). Paradossalmente venne approvata 7 giorni dopo l’armistizio dell’11 novembre 1918 ed entrò in vigore il 1o luglio 1919, ironicamente definito thirsty-first [8].

L’atto era frutto dello sforzo della Lega Anti-Saloon, fondata nel 1895 e organizzata come una azienda, con obiettivi, uffici ecc. al contrario delle associazioni precedenti, che si basavano sul lavoro di volontari.

 

 

This ad, which ran in The Vancouver Sun on September 9, 1917 warns Prepare For Prohibition, which began October 1, 1917.

Una pubblicità, pubblicata sul Vancouver Sun il 9 settembre 1917, ricorda ai lettori che il Proibizionismo inizierà il 1 ottobre e di fare scorte di alcolici, magari di buona qualità…

 

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“The Last Call”… ultima chiamata prima che cominci il Proibizionismo…

 

 

 

Il bando

La discussione del 18o emendamento  iniziò al Senato a gennaio 1917, accelerando dalla dichiarazione di guerra alla Germania in Aprile per l’isolamento della rappresentanza di americani di origine tedesca, composta da wet [9].

 

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L’approvazione del 36o su 48 Stati, necessaria per l’adozione, avvenne il 16 gennaio 1919: invece della solita applicazione immediata, si dava un anno agli Stati per metterlo in vigore.

Ad ottobre venne approvato il Volstead Act che proibiva produzione, importazione, trasporto e baratto (ma non possesso o consumo) di alcolici intossicanti, definendoli tali oltre lo 0,5% di APV.

 

Formalmente noto come il National Prohibition Act, fu redatto da Wayne Wheeler della Lega Anti-Saloon: prese però il nome di Andrew Volstead, presidente della Commissione Giustizia, che lo ripropose dopo il veto tecnico del presidente Woodrow Wilson.
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I distillati potevano essere prescritti come medicinali con un limite di una pinta (0,47 litri) ogni dieci giorni. Ogni famiglia poteva produrre in casa fino a 75 litri di succhi di frutta non intossicanti all’anno.

C’erano anche esenzioni religiose, es. il vino per la messa.

 

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I problemi

La legge destinava 1.520 agenti ai controlli su tutto il territorio nazionale, di cui 134 tra Illinois, Wisconsin e Iowa, gli stati più popolosi al confine con il Canada: un numero esiguo in Stati a maggioranza wet. Il capo della polizia di Chicago si lamentò che il 60% dei suoi uomini fosse coinvolto nel bootlegging.

 

Bootleg indica il portare una fiasca simile ad una hip flask (fiasca da anca) tra lo stivale (boot) e la gamba (leg), tipico dei contrabbandieri. Per estensione ora indica il contrabbando in toto.
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La legge non definiva chiaramente le competenze di Stati, Contee e Unione, rendendo difficile l’azione legale.

La legge non definiva chiaramente le competenze di Stati, Contee e Unione, rendendo difficile l’azione legale: nella città di New York ci furono 4mila denunce ma solo sei condanne e nessun imprigionamento.

Era comunque un caso limite: lo Stato di New York oppose al Proibizionismo resistenza sia passiva, riducendo i fondi per i controlli, che attiva cambiando le norme locali fino al sostanziale annullamento nel 1923. Una cosa simile accadde in Maryland.

I medici contestarono l’autorità del Congresso a legiferare su questioni mediche: nel 1921 fecero discutere in aula le proprietà terapeutiche della birra [10].

 

 

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Vogliamo la birra!

 

 

Nell’anno di grazia chi poteva comprò intere cantine come scorta personale: il nuovo presidente Warren Harding portò la sua alla Casa Bianca. I produttori avevano sperato a limitazioni simile a quelle belliche, ma i nuovi limiti fecero chiudere praticamente tutte le distillerie e birrerie.

Si diffusero gli speakeasy, locali clandestini anche minuscoli e/o temporanei: molti operavano mascherati da farmacie, che potevano vendere alcool dietro prescrizione. Oltre al whiskey c’era anche il medical wine fino al 22% di APV, con additivi che gli davano un sapore medicinale: la catena Walgreen passò da 20 a 525 filiali durante il Proibizionismo,  e il vino prodotto passò da 70 milioni di galloni nel 1917 a 150 milioni nel 1925.

 

Al contrario della confusione tipica dei saloon, nei locali per consumare alcool si poteva e doveva parlare (speak) piano (easy). Erano anche detti blind tiger o blind pig, perché in alcuni si invitavano le persone a vedere una attrazione come una “tigre cieca” (blind) e nel prezzo del biglietto si includeva un bicchiere.

 

 

Si valuta che ci siano stati tra 30mila e 100mila speakeasy, non tutti gestiti dalla malavita: molti manager erano donne, sia per l’insospettabilità che più tardi per la crisi economica.

I locali più stabili cominciarono ad offrire spettacoli musicali e di varietà per attirare clienti e mascherare le attività illecite, dando un ulteriore colpo a ristoranti e teatri, i cui maggiori introiti venivano dagli alcolici.

 

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Da dissolvere in acqua… ma non violate la legge, mi raccomando.

 

Per sopravvivere molte vigne produssero i wine o grape bricks (mattoni di vino / uva), concentrati di uva pressata: vendendoli con le avvertenze per non violare la legge, di fatto indicavano come produrre vino in casa.

Alcune birrerie fecero qualcosa di simile con lo sciroppo di malto, altre crearono bevande simili (near beer) non “intossicanti”, mentre altre ancora si riciclarono come gelatai o produttori di ceramiche: alcuni tipi di keg  e praticamente tutti i  jug erano fatti in ceramica.

 

Keg deriva dal norreno kaggi (barile). È un termine oggi identificato con la birra, ed è anche unità di misura:  equivale a 30 galloni (114 litri).

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invece è probabilmente una deformazione del nome Joan usato nel medioevo per indicare una generica serva, ed è un recipiente a bocca stretta che  in teoria dovrebbe contenere due pinte (1/4 di gallone, circa un litro).
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Da sinistra, un Keg e un Jug.

 

Si diffusero i moonshine, distillati fatti di nascosto al chiarore (shine) della luna (moon). Quasi sempre era qualche tipo di gin, perchè non va invecchiato: infatti erano anche detti bathtub gin, alludendo ai mezzi di fortuna (vasche da bagno, cioè bath tub, e termosifoni) con cui erano fatti.

Spesso la lavorazione aveva contaminazioni: non era raro che i consumatori accaniti restassero ciechi, paralizzati o perdessero lucidità [11]. Un nome più  poetico era Mountain Dew (rugiada montana) che oggi indica anche una bevanda gassata inventata negli anni ’40.

Ci fu netto calo di coltivazione e resa per orzo e segale, usati soprattutto per gli alcolici, mentre il grano continuò ad essere coltivato per altri scopi. Molti vigneti all’inizio vennero estirpati in favore di pesche e prugne,. Almeno 50.000 posti di lavoro vennero persi a livello nazionale, senza contare quelli indiretti come fabbricanti di botti e bottiglie, camionisti, ecc.

Le congregazioni di varie confessioni religiose si litigarono il diritto all’esenzione, che significava offerte e membri in più: le chiese “autoctone” e preti “questionabili” aumentarono esponenzialmente.

 

 

 

La criminalità

Già alle 00.59 del 17 gennaio 1920 sei uomini armati rapinavano da un treno 100mila dollari (1,3 milioni odierni) di whiskey medicinale: a giugno erano stati rubati 500mila dollari di distillati.

Per la criminalità organizzata il bando fu una manna: la mafia si occupava soprattutto di gioco d’azzardo, prostituzione, furti ed estorsioni, quindi con una rete di locali e personale già avviata in cui era facile aggiungere gli alcolici per i clienti correnti e trovarne di nuovi.

L’alto numero di consumatori anche tra i pubblici ufficiali e la percezione della legge come ingiusta permise di trovare numerosi agganci per la corruzione ed espandere ulteriormente il mercato.

 

 

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Alphonse Gabriel Capone, per gli amici “Al”.

 

 

gangster dell’epoca divennero personaggi pubblici e crearono dei miti personali: accumulavano fortune immense: il celeberrimo Alphonse Gabriel Capone gestiva da 60 a 100 milioni di dollari (dell’epoca) l’anno, quando un poliziotto ne guadagnava 4mila.
I gangster riciclavano molto in attività legali creando lavoro, e in attività caritatevoli per mantenere una buona immagine necessaria per intervenire in politica, foraggiando campagne elettorali e progetti che nascondevano la corruzione.

Non essendoci controlli, era frequente che l’alcool venduto dalle grandi bande fosse di bassa qualità, annacquato o contaminato, o ambetrè (cit.). L’adulterazione divenne la regola, sia per far apparire migliore prodotti di infima qualità che per tenere i prezzi bassi.

 

La mitizzazione è continuata per anni, da romanzi come Il grande Gatsby al cinema di Hollywood, nonostante il codice Hays imponesse di far vedere che il crimine non pagava. E’ argomento di molti film di Mae West (“hai una pistola in tasca o sei contento di vedermi?”) è va ancora avanti oggi, ad esempio con il manga Baccano. Famoso è il funerale al Proibizionismo, con tanto di bara in uno speakeasy, di C’era una volta in America.

 

 

Si era sperato che il crimine diminuisse, invece aumentarono omicidi, furti e rapine mentre la corruzione divenne esponenziale. I crimini registrati aumentarono in media del 24%. Paradossalmente dopo qualche anno anche gli arresti per ubriachezza e guida in stato di ebbrezza  aumentarono: era meglio finire la bottiglia piuttosto che farsela trovare addosso.

the-gusenberg-brothers-st-valentine-day-s-massacre-front-page-of-the-chicago-daily-newsAnche se molti reati coinvolgevano solo membri di gruppi criminali, era comunque un problema sociale non indifferente: nel massacro di San Valentino sette uomini di una banda irlandese a nord di Chicago vennero uccisi per conto di Capone da finti poliziotti in pieno giorno, ed è rimasto uno dei fatti di sangue più famosi in USA.

Il Canada, per il lungo confine  in un territorio in gran parte spopolato, era uno dei posti preferiti per rifornirsi di alcolici: ironicamente, nel secolo precedente le leggi erano molto più restrittive rispetto agli USA, quindi i viaggi erano in senso inverso.

Quando il principe di Galles tornò dal suo giro istituzionale pubblicizzò una rima popolare intorno a Windsor, separata da Detroit dal fiume omonimo:

Four and twenty Yankees, feeling very dry,
Went across the border to get a drink of rye.

When the rye was opened, the Yanks began to sing,
“God bless America, but God save the King!”

 

Divenne importante il rum-running, cioè rifornirsi di rum ai Caraibi sotto amministrazione britannica, e tornare correndo (running) per non farsi prendere dalla Guardia Costiera. Le proteste USA non smossero gli Inglesi: per Wiston Churchill il Proibizionismo era un “affronto all’intera storia dell’umanità”.

Era tanto redditizio che alcuni contrabbandieri catturati pagavano l’avvocato, ricompravano la nave sequestrata e riprendevano il lavoro. Analogamente si popolarizzarono le crociere, che fuori dalle acque territoriali offrivano alcolici ai passeggeri.

 

Il più noto rum-runner fu William F. McCoy, che al contrario di altri non annacquava mai la sua merce. E’ una delle origini della locuzione the real McCoy, cioè l’articolo originale: in realtà è attestata precedentemente in una disputa sulla discendenza di una famiglia McKay.

Dopo una rocambolesca cattura McCoy riprese le spedizioni fermandosi al limite delle acque territoriali, lasciando a barche altrui, più piccole e veloci, il rischio della Guardia Costiera (il cosiddetto rum-row, da to row cioè remare).

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William F. McCoy

 

Molto whiskey canadese passava legalmente a Cuba per imbarcarsi su navi americane.

Paradossalmente molto whiskey canadese passava legalmente a Cuba per imbarcarsi su navi americane, perchè i controlli erano più laschi: l’isola era stata occupata due volte, dopo la guerra con la Spagna del 1898 e i disordini del 1906.

Gli USA all’epoca erano anche creditori di un forte prestito, richiesto per il crollo del prezzo della canna da zucchero: di fatto l’isola era una colonia, ma non poteva essere annessa per una clausola del trattato di pace con la Spagna.

 

 

 

Le contromisure

Per supportare l’applicazione della legge gli agenti chiesero il supporto delle congregazioni religiose, formando gruppi di vigilanza: il secondo Ku Klux Klan intervenne pesantemente a favore della legge nel sud, ma senza  risultati apprezzabili [12].

Canned-HeatL’alcool etilico industriale veniva già denaturato come oggi, ma veniva rubato comunque e ri-naturalizzato, generando una corsa all’avvelenamento: a metà anni ’20 se ne stimavano più di 200 milioni di litri rubati, così nel 1926 si arrivò ad aggiungervi il 10% del tossico alcool metilico. Si arrivò a spremere la tossica gelatina di alcool Sterno, usata per i campeggi, attraverso un filtro.

Si valutano in  50mila le persone danneggiate o morte per avvelenamento, di cui almeno 10mila decedute per l’alcool metilico e 15mila paralizzate per altre cause: ad esempio la radice di zenzero provocava la paralisi di mani e/o piedi detta Jake Foot.

 

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I tribunali vennero sommersi: nel 1930 i reati federali per il solo Volstead Act erano 8 volte quelli totali del 1914. I pubblici ministeri proponevano il plea bargain consigliando di dichiararsi colpevoli di reati minori, ottenendo pene più leggere ma liberando le aule. Per evitare che i pesci grossi sfuggissero trovarono altri espedienti: Capone venne condannato a una pena bassa per evasione fiscale sui soldi guadagnati (illegalmente) con l’alcool, controllando i registri contabili delle sue attività legali.

Il limite delle acque territoriali passò da 3 a 12 miglia marine per ostacolare i rum-runners.

Il sistema oggi noto come three-strikes law,  pur essendo già noto, si diffuse all’epoca con pene più severe dopo la quarta condanna. Questo scoraggiò soprattutto criminali singoli e di piccolo taglio, lasciando il campo alle bande organizzate che potevano aiutare meglio i loro membri di fronte alla legge.

 

 

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La fine

La difficoltà logistica e pratica nell’applicazione, i problemi legali a fermare i colpevoli, i pochi mezzi e uomini disponibili per i controlli rispetto al territorio ma soprattutto il mancato supporto di una gran parte della popolazione aggravato dalla concentrazione del consumo di alcolici tra i ricchi, fecero perdere terreno ai proibizionisti già dal 1925/26.

La crisi del 1929 peggiorò la situazione: tra tasse locali, statali e federali il Proibizionismo costava il 14% degli introiti annui, mentre 11 milioni di persone persero repentinamente il lavoro ed i costi dedicati ai controlli rimanevano alti, con i crimini che aumentavano.

 

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A ottobre 1930 il contrabbandiere George Cassiday, detto l’uomo dal cappello verde, scrisse cinque pagine sul Washington Post spiegando come riforniva l’80% dei membri del Congresso, aumentando l’opposizione popolare al Proibizionismo.

F.D. Roosevelt vinse le elezioni del 1932 anche con la promessa di abolire il 18o emendamento. Il 22 marzo 1933 firmò il Cullen-Harrison Act consentiva la produzione di alcolici fino al 3,2% APV, dicendo “Penso che sia un buon momento per una birra”.

 

 

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Festeggiamenti per l’abrogazione del Proibizionismo.

 

 

Il 5 dicembre passò il 21o emendamento che aboliva il 18o, ammettendo però che Stati e Contee potessero mantenere leggi più restrittive:  l’ultimo ad abbandonare il Proibizionismo fu il Mississippi, lo Stato di origine di Volstead, nel 1966.

 

UNITED STATES - CIRCA 1933: People of New York are celebrating the end of the Prohibition with beer. Photograpg. 1933. (Photo by Imagno/Getty Images)

Addio 18o emendamento! (New York, 1933)

 

Fino a quel momento, le cittadine sul confine degli altri Stati fornirono il loro supporto ai Mississippiani assetati: notevole il caso di Kentwood, LA all’epoca nota come “la capitale del latte nel Sud” per la sua produzione casearia (finita negli anni ’70) e per aver dato i natali al musicista blues (autodidatta) Eurreal Wilford “Little Brother” Mongomery  e più recentemente Britney Spears, in cui nonostante il nome le attività economiche più fiorenti erano i bar.

Durante il Proibizionismo l’agente Patrick Needham inviato dal Bureau of Prohibition  rimase a lungo e sposò una ragazza del luogo, sequestrando montagne di intossicanti. Come altri colleghi venne accusato di bere una parte del confiscato, ma dimostrò il suo valore anche arrestando da solo il capo della mafia di New Orleans, Felix Piazza. [13]

 

 

 

Le conseguenze

Il Proibizionismo ebbe un moderato successo sul consumo di alcool: le cirrosi epatiche registrate calarono praticamente subito a circa il 30% del 1917, per poi risalire intorno al 70% nel 1925 e restando costanti per un decennio. Non c’è accordo su quando i consumi raggiunsero i livelli precedenti, ma si sa che già dal 1939 i due terzi degli adulti in USA beveva.

Molti Stati e Contee mantennero delle limitazioni importanti, e ancora negli anni ’60 un terzo della popolazione era d’accordo sulla proibizione a livello nazionale. Ancora oggi il 40% vive in Contee o Stati con norme locali molto restrittive sull’alcool.

 

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I produttori di tè e di soda fountain espansero di molto i loro affari: la Coca-cola triplicò le vendite, sia come bevanda in sè sia per nascondere l’alcool negli speakeasy.

I roaring ’20s (gli anni “ruggenti”) vennero così chiamati anche per la maggiore promiscuità nei locali illegali.

Alcuni effetti collaterali interessanti furono una maggiore commistione tra neri e bianchi, i primi a suonare jazz e i secondi ad ascoltarlo, e una maggiore accettazione delle donne nei locali pubblici e in ruoli manageriali anche dopo la fine del bando. I roaring ’20 (anni ruggenti) vennero così chiamati anche per la maggiore promiscuità nei locali illegali, che portò ad una maggiore accettazione pubblica delle coppie di fatto, essenzialmente respingendo la visione “confessionale” delle istanze che avevano portato al bando.

 

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La criminalità organizzata crebbe in aderenti e in fatturato: la Mafia si organizzò intorno a grosse bande. Lucky Luciano introdusse nel 1931 la Commissione di Cosa Nostra, composta da 26 famiglie con controllo territoriale, per evitare le guerre interne causa di molti morti durante il Proibizionismo.

Dopo l’abolizione del 18o emendamento molte bande passarono a controllare sindacati, costruzioni, sanità e traffico di droga: le prescrizioni di oppiacei come anestetici erano aumentate anche a causa del bando. Benjamin “Bugsy” Siegel, del Sindacato Ebraico, si diede alle costruzioni in un altro senso facendo costruire il Flamingo, l’hotel-casinò primo nucleo della città di Las Vegas, per sfruttare i nuovi permessi sul gioco d’azzardo in Nevada.

La grande diffusione di vino medicinale, uva da tavola e di mattoni da vino estese i vigneti della California del 700% a spese delle coltivazioni di cereali, permettendo la sopravvivenza e successiva espansione della tradizione vinicola iniziata nel ‘700 dai frati spagnoli e sopravvissuta all’epidemia di filossera dei primi del ‘900.

 

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Il campionato NASCAR (National Association for Stock Car Auto Racing) nacque riciclando le velocissime Muscle Car, ovvero automobili di serie (Stock Car) modificate dai bootleggers per sfuggire agli agenti durante le spedizioni.

 

Questo articolo nasce dai commenti a quest’altro:

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E serve come introduzione alle considerazioni economiche sul proibizionismo che usciranno a breve in futuro. Sarà una cosa ben più lunga e noiosa, quindi non trattenete il respiro nell’attesa.

 

 

 

 

Note

[a] La sura (versetto) 5:90 del Corano cita il vino tra le cose buone che Allah ha dato agli uomini, ma nella 16:67 vieta di consumare i frutti della vite e della palma. Nella 2:219 appare il divieto (haram) di consumare intossicanti, ma solo per quello che “eccede i bisogni”. Confusione a parte, che crea problemi agli osservanti anche sull’aceto, si noti la similitudine con le considerazioni dei coloni del Massachusetts.

[b] vizio deriva da vitium, mancanza o comportamento deviato in latino, contrapposto alla virtus. L’eccesso nel vizio determina il peccato.

[c]chimica ha la stessa radice di alchimia, ovvero l’arabo al-kimiaa, cioè il kemà, il “libro dei segreti” egizio con le istruzioni per l’imbalsamazione dei cadaveri, dove c’erano varie ricette di composti da utilizzare nel processo.

[1] la temperanza è definita dallo storico e militare greco Senofonte come la “moderazione nelle cose che fanno bene, e l’astensione dalle cose che fanno male”. In inglese è sinonimo sia di morigeratezza (generica) che di astinenza (dall’alcool).

[2] Il voto alle donne arrivò con il 19o emendamento del 18 agosto 1920, che proibiva di negare a un cittadino USA il diritto di voto basandosi sul genere: a livello locale e statale era già molto diffuso.

Le suffragette provarono a farlo includere già nel 15o emendamento del 1870, che vietava di negare il voto in base a “razza, colore o precedente condizione di servitù”: temendo poi che venisse respinto al Congresso fecero marcia indietro, con la frase Woman must wait for the Negro.

[3] Frederick W. Taylor era un ingegnere meccanico che per aumentare l’efficienza industriale studiò il lavoro artigianale, all’epoca preponderante, cercando di renderlo più produttivo. Non sempre significava meccanizzarlo: uno dei suoi primi consigli fu quello di far fare più pause ai lavoratori.

Chiamato anche gestione scientifica dal suo libro Principles of scientific management, 1911, mirava a ridurre gli sprechi e massimizzare le prestazioni, standardizzando le operazioni e tenendo nota di tutto. Introdusse il concetto di best practices e di passaggio di conoscenze tra i lavoratori. Richiedeva dei gestori molto più presenti e formati di quanto fosse necessario all’epoca, e in maggior numero in rapporto agli operai, ma fu uno dei passi fondamentali per raggiungere la produzione di massa.

[4] quattro

[5] I Territori negli USA sono divisioni amministrative dipendenti dal governo federale, cioè non hanno una propria sovranità mentre gli Stati condividono la sovranità con l’Unione. Possono essere incorporati, ovvero essere considerati territorio federale, o non incorporati; e organizzati, ovvero con un governo locale eletto in qualche modo, o non organizzati. Nel tempo possono diventare Stati dell’Unione, o rendersi indipendenti.

I Territori dell’Ovest erano quelli ceduti dagli Inglesi agli USA nella pace di Parigi del 1783. Vennero subito incorporati ed organizzati. Nell’immagine dell’articolo (poco precisa) si chiamano “territori del Nord-Ovest” perchè originariamente erano due parti, a nord ovest e a sud ovest del fiume Ohio, che diede il nome allo Stato ammesso nell’Unione nel 1803.

[6] per un litro di birra Pale Ale possono servire fino a 300 grammi di grano, per una Imperial Stout anche 500, per un litro di whiskey molto di più. In pratica bere due pinte di birra al giorno, all’epoca piuttosto poco, significava assumere più cereali di quanti se ne mangiassero: infatti la birra era anche detta liquid bread, cioè pane liquido.
Nei Territori dell’Ovest, con poche strade e pochi abitanti, era più comodo portarsi un gallone di whiskey che tutto il grano necessario per farlo.

[7] le donne “per bene” non frequentavano i saloon, e bevevano poco (o niente) anche in privato, soprattutto nell’America rurale e/o per alcune confessioni protestanti (metodisti, puritani), che vedevano il bere come un peccato soprattutto per una madre, mentre come detto per altre confessioni ed i Cattolici il peccato era l’ubriachezza.

[8] thirsty-first (primo-assetato) gioca su un ipotetico 31 (thirty-first) di giugno,  quando il primo luglio partirono le limitazioni alla produzione di alcolici. Si sperava di utilizzare i cereali così risparmiati per lo sforzo bellico.

[9] Who does not love wine, wife and song, will be a fool for his lifelong era una filastrocca diffusa tra i germano-americani. Molti dei più influenti erano ovviamente impegnati nella produzione di birra: un politico poco prima dell’intervento nella Grande Guerra disse ““Abbiamo Tedeschi anche in casa: i peggiori nemici sono Pabst, Schlitz, Blatz e Miller”.

[10] dal 1921 al 1930 i medici americani guadagnarono 40 milioni di dollari dal solo whiskey medicinale, le cui limitazioni di uso vennero abolite poco dopo. Certe prescrizioni suonavano come “prendere 3  once (85 grammi) [di whiskey] ogni tre ore come stimolante finchè ci si senta stimolati” :D

[11] Per verificare la tossicità del moonshine se ne incendiava un cucchiaino osservando il colore della fiamma: se rossa c’era inquinamento da piombo, se gialla da qualche altra sostanza, se blu era puro. La filastrocca red means lead (oppure dead) deriva da questo.

Anche i Romani erano soggetti ad avvelenamento da piombo o saturnismo perchè addolcivano il vino in contenitori di piombo: molti comportamenti “strani” dei primi imperatori (es. Caligola), se non erano solo pettegolezzi di Svetonio, potrebbero dipendere da questo. L’acqua nelle tubature non dava problemi perchè crea una sottile patina che evita la contaminazione del flusso, mentre il vino è leggermente acido e a riposo corrode il metallo.

[12] Il secondo Ku Klux Klan aveva una organizzazione simile alla Massoneria, ma con gestione aziendale: i reclutatori erano impiegati pagati con le tariffe di iniziazione dei membri, mentre le sedi si finanziavano con la vendita di costumi e quello che ora si chiama merchandising.

Predicava a maschi protestanti anglosassoni contro neri, asiatici e sudeuropei (anche italiani) e la Chiesa Cattolica. Un’ulteriore sintomo della tensione tra i piccoli centri rurali e le grandi città urbane, voleva la purificazione della politica tramite una moralità stretta: l’appoggio al Proibizionismo fu naturale ma il contributo poco rilevante a causa della parcellizzazione e poca sincronizzazione tra le sedi. Questo e le condanne ai dirigenti per altri crimini furono tra le cause della sua sparizione negli anni ’40.

 

[13] ringraziamenti per queste notizie a:
Russell G. Allen
B.A. International Relations
George Washington University
Washington, DC

 

 

 

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