Ecco qualche proposta cinematografica presa dal catalogo di Netflix per chi vuole avvicinarsi al cinema horror, senza incappare in film brutti. Una piccola guida per horror-principianti accompagnati verso il loro primo approccio a budella, sangue e traumi psicologici.
Nel ricco calderone delle proposte cinematografiche e televisive di Netflix c’è una sezione dedicata a gente orribile da evitare: il cinema horror. Gli horrormaniaci sono esemplari particolari, più cinenazi di tutti gli altri e, paradossalmente, molto spesso di bocca buona per quanto riguarda la cinematografia sanguinaria. Bocca buona perché i malati di horror in realtà guardano tutto, provano tutto, testano qualsiasi pellicola, per poi calibrare la loro ghigliottina verso recensioni catastrofiche.
Il cinema horror, ahimè, è stato sempre considerato un genere di serie B, proprio per i suoi contenuti cruenti; tuttavia è a lui che dobbiamo tante di quelle tecniche ed espedienti del cinema da far impallidire qualsiasi Cameron. Dal grindhouse all’horror psicologico di un Polanski a caso, fino ai più estremi confini di uno splatter alla Peter Jackson, i principianti del genere spesso fanno difficoltà ad approcciarsi ad un cinema costruito sugli eccessi e sull’esorcismo delle paure. In realtà il cinema dell’orrore nasce da un semplice ma profondo principio: ci fa paura ciò che viene de-naturalizzato, stravolto, destrutturato.
Il sangue, le budella, la figura umana resa mostruosa, portare fuori ciò che sta dentro. Rivoltare. Lo stratagemma è basilare, ma le applicazioni sono infinite.
Che guardare quindi per cominciare a pasticciare un po’ con budella e traumi fisici e mentali?
Scorrendo il catalogo di Netflix ogni horrormaniaco, con la classica espressione di boriosa superiorità, borbotterà frasi come “già visto” “già visto” “questo è orrendo” “vabbè questo non puoi non vederlo”, ed è esattamente quello che faremo adesso. Affidandoci a Netflix scopriamo assieme qualcosa in più sul cinema horror attraverso titoli perfetti per i principianti dei B-movies.
Il cinema horror negli ultimi anni ha avuto dei grossi, grossissimi problemi a livello americano in termini di spavento di pancia (jump scare classici) piuttosto che inoltrarsi negli oscuri meandri del disgusto e della paranoia, e per vedere qualcosa di realmente malato tocca virare verso nuovi lidi quali l’oriente o piccole realtà di nicchia, quasi fosse cinema d’essai.
Restando invece su ambienti meno impegnativi di una Trilogia della Vendetta piuttosto che un Megan is missing, vi proponiamo alcune pellicole interessanti, ricordandoci sempre che la componente di epicità di un film horror si misura anche quantità di trashume.
Bram Stoker’s Dracula
Francis Ford Coppola, 1992
BAM! Cominciamo subito con un grande classico del cinema dell’orrore, legato alla letteratura e a personaggi che, come pietre miliari, si abbattono nel genere horror fin dai primi albori del cinema. Sono i vampiri, queste creature una volta orripilanti, ora diventate sempre più fascinose fino a glitterare, che riescono a tener testa all’avanzare della civiltà, proponendo ambienti surreali ed erotici.
Il Dracula di Bram Stoker è un film da non perdere per quanto riguarda l’amore che l’horror ha sempre avuto per luci e costumi. Grandi ambienti, amene atmosfere e mostri demoniaci sottolineano la cura per il linguaggio della paura e del disgusto attraverso una minuziosa costruzione di oggetti di scena e protesi. E poi ci sono le belle figliole e i vampiri galanti col capello lungo che non guastano mai.
Event Horizon
Paul Anderson, 1997
Alziamoci di qualche spanna da terra e andiamo a toccare l’inferno con un dito. Event Horizon, in italiano Il Punto di non Ritorno, è un film che mescola alla perfezione fantascienza e cinema horror, accompagnandoci a manina verso l’universo degli incubi ad occhi aperti.
Questo è sicuramente il primo passo verso la conoscenza di budella e corpi trattati malissimo, ma senza esagerare. Un viaggio in prima classe verso gli ambienti paranoici e claustrofobici della follia dello spazio profondo, verso dimensioni infernali che porteranno con sè morte e disperazione. Essenziale la presenza di Sam Neill, l’epico protagonista di Il seme della follia (voi lo leggete Sutter Cane?).
Deathgasm
Jason Lei Howden, 2015
Ok, ora che ci siamo abituati a qualche corpo sbudellato è tempo di svoltare completamente e imboccare la strada del trash. Comicità, splatter e tette metallare, il pacchetto completo è disponibile per voi sottoforma di Deathgasm, una pellicola completamente cretina sul mondo del metal e del satanismo più glorioso e sanguinario che si sia mai visto.
Il film è l’ennesimo esempio di come l’horror possa scaturire in noi emozioni apparentemente contrastanti ma che in sè hanno il prezioso potere della catarsi. E’ un film da guardare ruttando birra, urlando a braccia alzate e naturalmente abbandonandosi in un folle head banging per omaggiare il death metal. L’horror spesso e volentieri non deve assolutamente essere preso seriamente, e ridere guardando schizzi di sangue ovunque, ve l’assicuro, è davvero bellissimo.
Dead Snow
Tommy Wirkola, 2009
https://youtu.be/R19KagZyU40
Lo so, Deathgasm può aver interdetto qualche horror-principiante, ma una volta che si cade da cavallo tocca tornarci subito sopra. Quale modo migliore per farlo di un film che parla di nazisti zombie? Nazisti, zombie.
È un film che ha già vinto in partenza ed è un ottimo esempio per comprendere quanto l’associazione di due idee che non c’entrino niente l’una con l’altra abbia generato un filone tutto suo nel cinema horror. Zombie nazisti, pomodori assassini, squali volanti. Associazioni di idee non-sense che scaturiscono ilarità e trame assurde. Da guardare anche Dead Snow 2, forse ancora più stupido del primo.
Halloween di Carpenter Vs. Halloween di Rob Zombie
È tempo di familiarizzare col concetto di remake e con quanto il cinema horror abbia sempre avuto a che fare con la mania degli ultimi anni. I reboot dei classici sono sempre stati presenti nella storia di questo genere, tanto da far scaturire reazioni sicuramente meno scioccate di quando si cerca di fare, chessò, il remake dei Ghostbusters. Non tutto è perduto, e malgrado alcuni storici e inguardabili tentativi di reboot spuntino qui e lì per spaventare a morte gli horrormaniaci, ogni tanto qualcosa di buono arriva.
Rob Zombie è un personaggio che ha saputo amare l’horror in un modo tutto suo, esplorando nuove iniziative atmosferiche del genere restando tuttavia con i piedi ben piantati nel gusto dei grandi classici.
E Halloween ne è la conferma e ci serve anche come esempio per notare come il ritmo e la crudeltà siano aumentati esponenzialmente nel corso degli anni. Consigliati anche La casa dei mille corpi e La casa del diavolo, sempre di Zombie. Da evitare come la morte Le streghe di Salem, ovvero quando un regista si prende troppo sul serio e svacca completamente nell’imbarazzo.
The Silenced
Hae-young Lee, 2015
https://youtu.be/_fstE9JDSOA
The Silenced è un buon prodotto per comprendere un tipo di cinema horror molto differente dal classico hollywoodiano. Film coreano del 2015 e dal titolo originale folle da dire (Gyeongseonghakyoo: Sarajin Sonyeodeul) descrive le piacevolezze di una pellicola lenta, minimale, pulita e rigorosa, in perfetto contrasto con le componenti horror del sangue schizzato su un ben stirato completino da collegiale coreana.
Un film dilatato fatto di sguardi, pause e jump scare, come piace al cinema orientale. The Silenced ci insegna che non tutto dev’essere per forza sbudellamento e montaggio serrato, anche se, in questo genere di film, il mai una gioia scorre potente.
El Orfanato
J.A. Bayona, 2007
https://youtu.be/KPr-DzVw19Y
Per il ciclo mai una gioia e ragazzini inquietanti torniamo in Europa con un film spagnolo abbastanza interessante, incentrato sempre su istituti in cui non vorreste mai mettere piede. Anche per El Orfanato parliamo di jump scare e case scricchiolanti, con tempi e modalità di terrore molto diverse dagli amici coreani, in una cornice più viscerale, morbida e piena di esternazioni emotive.
Il film è pure prodotto da Guillermo del Toro. Nella stessa linea di case inquietanti vi consiglio anche il film uscito da poco, The Boy. Se poi vi sentite coraggiosi La Casa è sempre lì che vi aspetta, dalla botola in soggiorno.
Se siete arrivati alla fine della visione di tutti questi film a questo punto possiamo imbastire una sorta di filone critico di film brutti da vedere. Desiderate comprendere come degli orrendi effetti speciali possano distruggere in partenza un film? Guardate The Diabolical. Volete urlare al cielo ogni due secondi “cosa ca**o sto guardando”? vi consiglio Dreamcatcher, immortale WTF del cinema horror. Odiate così tanto Kiefer Sutherland da volerlo vedere fallire?
Ecco per voi Mirrors. Volete fare un viaggione al centro della terra con mostri ridicoli? Guardate The Cave. Volete capire come mai gli horrormaniaci ce l’hanno a morte col cinema contemporaneo? Allora andate dritti dritti verso The Conjuring.
Caprette parlanti ne abbiamo? Ma certo, fate partire Drag me to hell e non pensateci più. E se poi, dopo una commozione cerebrale, avete voglia di guardarvi un bel thrillerone dove non succede assolutamente niente, quello che fa per voi si chiama Hush.
Ultimo ma non ultimo: come distruggere il mito di un videogioco bellissimo? Con la visione della trasposizione cinematografica di Doom.
Da sottolineare invece come filmoni da guardare in coda alle proposte per horror-principianti, trovate tutto il ciclo trash di Sharknado, ma anche il grande Zombieland e tutta la saga di Saw (consigliabile solo il primo, il resto dritto nella pattumiera). Sul catalogo Netflix sono anche presenti Silent Hill, e i passabili Red Dragon e Sleepy Hollow.