Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo sono pronti a tornare in azione per salvare New York e il mondo da nuovi temibili avversari. Ma non senza l’aiuto della fidata April O’Neill e di un nuovo amico appassionato di hockey.

Era il 1984 quando la casa editrice Mirage Studios pubblicò il primo numero del fumetto Tartarughe Ninja (titolo origine Teenage Mutant Ninja Turtles, letteralmente Tartarughe Ninja Mutanti Adolescenti).

Ideato da Kevin Eastman e Peter Laird la serie a fumetti unisce il genere fantascientifico con la cultura zen degli antichi guerrieri giapponesi. Protagonisti sono quattro tartarughe che a seguito della contaminazione con un liquame radioattivo assumo forma antropomorfa. Le quattro tartarughe vengono cresciute dal saggio Splinter, che come loro dopo essere entrato in contatto con la sostanza radioattiva nelle fogne di New York ha acquisito le fattezze di un topo umanoide. Egli le addestra nelle arti marziali ed insegna loro il bushido, l’antico codice di condotta e di vita dei samurai.

Nel 1984 Kevin Eastman e Peter Laird lanciano la serie a fumetti Tartarughe Ninja che in breve tempo diviene un grande successo.

Nel 1984 Kevin Eastman e Peter Laird lanciano la serie a fumetti Tartarughe Ninja che in breve tempo diviene un grande successo.

I quattro ninja Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo – i cui nomi sono ispiranti ai protagonisti del Rinascimento Italiano – iniziano così una lotta personale contro il crimine portando giustizia a New York. Questo li porterà a scontrarsi con il temibile Clan del Piede, potente setta di guerrieri ninja che guidato dal malvagio Shredder gestisce il crimine organizzato nella città.
Il lancio della serie a fumetti fu tutt’altro che semplice poiché nessun editore decise di stamparlo tanto che i due ideatori furono costretti ad autopubblicarsi. A differenza delle loro stesse aspettative il primo numero fu un grande successo e tre anni più tardi non solo arrivò la prima serie animata (che conteneva notevoli modifiche rispetto al fumetto, in particolare aveva trasformato quattro freddi guerrieri in allegri eroi per bambini) ma anche le prime action figure.

 

 

Tartarughe ninja film 1990

 

 

Visto il grande successo riscosso dalleTartarughe Ninja l’approdo al cinema era solo una questione di tempo. Nel 1990 arrivò il primo capitolo del franchise Tartarughe Ninja alla riscossa che fu un grandissimo successo – anche perché uscito nel periodo di maggior splendore del prodotto – e che fino ad oggi a detta di molti resta il migliore in assoluto poiché riesce a ricreare le atmosfere del fumetto e a mantenere una certa fedeltà.

Dal fumetto vengono tratti film live action, serie animate per la tv e action figure.

Nel 1991 arriva Tartarughe Ninja II – Il segreto di Ooze che segna il ritorno di Shredder e la scoperta delle origini delle tartarughe e si ha una prima presa di distanza dai fumetti, cosa che avviene totalmente in Tartarughe Ninja III e che viene considerato il peggiore dei tre. Ai tre film seguì la serie tv live action Tartarughe Ninja: l’Avventura continua che avrebbe dovuto essere un ideale seguito della trilogia.

Dopo la trasposizione al cinema ed in tv il franchise venne rilanciato con una nuova serie a fumetti, una nuova serie animata nel 2003 e un nuovo lungometraggio animato dal titolo TMNT che è sconnesso cronologicamente da tutte le altre incarnazioni e molto simile ai fumetti originali. A questi è seguito il film TV d’animazione inedito in Italia Turtles Forever dove le tartarughe ninja del 1987 lottano a fianco di quelle del 2003, cui è seguita nel 2012 una nuova serie tv intitolata Teenage Mutant Ninja Turtles – Tartarughe Ninja.

Nel 2014 per il 30° anniversario la Paramount ha deciso di riportare il franchise al cinema

Nel 2014 anno del trentesimo anniversario della nascita de le Tartarughe Ninja la Paramount Pictures ha deciso di riportare il franchise al cinema con il remake del film del 1990 e di intitolarlo semplicemente Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles).

Diretta da Jonathan Liebesman (La furia dei titani) la pellicola ha tra i protagonisti Megan Fox nei panni di April O’Neill, Will Arnett in quelli di Vernon Fenwick e che ispirandosi in parte alla serie a fumetti ed in parte alla serie animata del 2003 racconta il primo scontro tra Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo e Shredder.

A due anni di distanza i quattro guerrieri tornano con una nuova avventura intitolata Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra (Teenage Mutant Ninja Turtles: Out of the Shadows) che li vedrà nuovamente in prima linea per la difesa della loro amata New York City.

 

 

tartarughe ninja fuori dall'ombra 2016

 

 

La trama del secondo capitolo vede i quattro fratelli affrontare il vecchio nemico Shredder e nuovi temibili avversari.

Diretto da Dave Green (Earth to Echo) la pellicola è ambientata un anno dopo i fatti raccontati nel primo capitolo. Le quattro tartarughe dopo aver lasciato il merito della sconfitta di Shredder al cameraman Vern Fenwick, divenuto ormai una celebrità, continuano a vivere nell’ombra.

Un anno passato in tranquillità che verrà bruscamente interrotta dal ritorno del Clan del Piede che sotto la guida dello scienziato Baxter Stockman organizza un piano per liberare Shredder durante il suo trasferimento di prigione.

Nonostante l’intervento delle tartarughe il criminale grazie ad un apparecchio per il teletrasporto riesce a fuggire ma viene dirottato in un’altra dimensione dove incontra l’alieno Krang con il quale stringe un alleanza per conquistare la Terra.

Tornato sul Pianeta con un mutageno Shredder recluta i criminali Rocksteady e Bebop ai quali lo somministra trasformandoli in potenti animali antropomorfi, per la precisione un rinoceronte ed un facocero.

Venuti a conoscenza del piano di Shredder grazie ad April, i quattro fratelli si mettono subito in azione per impedire a Shredder ed al Clan del Piede di mettere in atto il loro piano, ovvero portare sulla Terra Krang e la sua temibile macchina da guerra: il Technodrome. Aiutati dall’agente della polizia penitenziaria Casey Jones, da April e Vernon i quattro ninja intraprendono un’arduo scontro con Krang per la difesa di New York e del pianeta.

Quando una casa di produzione decide di riprendere un franchise che ha segnato la tua infanzia e di dargli nuova vita non è mai facile essere completamente obiettivi, il primo istinto è quello di odiare a priori il nuovo film, di rifiutarlo e di considerarlo pessimo prima ancora di vederlo.

Questa è stata la mia prima reazione due anni fa quando seppi del rilancio de Le Tartarughe Ninja, istinto poi confermato dalla visione del film. A distanza di due anni cercherò di essere il più imparziale possibile ma il giudizio non è dissimile rispetto alla pellicola precedente: non ci siamo, non ci siamo proprio.

 

 

tartarughe ninja fuori dall'ombra rocksteady bebop

 

 

Dopo una scena iniziale nelle intenzioni spettacolare ed adrenalinica sull’Empire State Building, con richiami a King Kong, ma nella sostanza molto confusionaria che ci presenta i quattro eroi che dal palazzo simbolo di New York dove si stanno allenando arrivano fino al Madison Square Garden passando ovviamente per tombini e fogne per assistere ad una partita di basket.

Una scena il cui intento è prima di tutto mettere in mostra il lato più umano ed adolescenziale di quattro tartarughe antropomorfe in cerca di normalità.

I principali difetti del film sono l’umorismo fuori luogo, un ritmo poco esaltante e scene d’azione troppo caotiche.

Dopo questo breve incipit si viene catapultati nel pieno dell’azione che vede il ritorno di Shredder e la presentazione di tre personaggi cardine del franchise: i due villain Rocksteady e Bebop e l’alleato Casey Jones, che qui diviene un agente della polizia penitenziaria.

Una scena che se da una parte è tutta azione, acrobazie e botte dall’altra è di una confusione unica. Ed è questo uno dei maggiori difetti di Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra: le scene d’azione sono caotiche, non si capisce quasi di nulla di quello che succede e per un film action questo è imperdonabile.

Convince la caratterizzazione dei protagonisti anche se risultano un po’ troppo macchiettistici.

Come se non bastasse la versione 2.0 dei quattro protagonisti continua ad essere irritante. Se da una parte il carattere dei quattro ninja è ben rispecchiato – Leonardo è il leader silenzioso, Donatello è il genio, Raffaello è l’irrequieto e Michelangelo è il mattacchione, riprendendo la descrizione data dalla sigla di apertura della serie tv di Nickelodeon – dall’altra queste loro caratteristiche sono portato all’estremo il cui unico effetto è quello di trasformarle in delle macchiette.

In particolare Michelangelo che più che un adolescente esaltato diviene un cretino patentato. Esempio lampante è la scena pseudo comica in cui con in sottofondo una musichetta anni ‘50 il ninja dalla fascia arancione presenta se stesso e i suoi fratelli a Casey Jones.

A tutto ciò va aggiunto che il film è pieno di gag e momenti comici spesso fuori luogo ed irritanti: purtroppo si è deciso di puntare su una comicità spicciola che per qualche strano motivo continua ad essere usata ma che riesce solo a dare vita a scene imbarazzanti più che comiche, per non parlare del camion (della spazzatura) e del covo delle tartarughe.

Ovviamente i mezzi tecnologici di oggi sono molto avanzati ma se entrambi diventano sostanzialmente delle enormi sale giochi c’è obiettivamente qualcosa che non va. Il tutto condito con una colonna sonora che ricorda tutt’altro che vagamente quella dei Transformers e in alcuni momenti troppo invadente.

 

 

Tartarughe Ninja Fuori Dall'Ombra Casey Jones

 

 

Nonostante un ritmo non propriamente esaltante, Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra non è totalmente da buttare, alcuni aspetti positivi li ha.

Come già specificato qualche riga più sopra i quattro protagonisti sono ben caratterizzati (anche se un po’ macchiettistici) e viene rappresentata al meglio la loro insofferenza per una vita vissuta nell’ombra conseguenza diretta di ciò che sono.

Uno dei temi portanti del film infatti è il senso di smarrimento e frustrazione che alcuni di loro provano per una vita fatta di rinunce e il desiderio sempre più forte di vivere in superficie e di essere quindi accettati dalla società.

A questo va aggiunto il concetto di lavoro di squadra, qualcosa che non è innato ma che come il corpo e la mente deve essere costantemente curato ed addestrato, anche nei migliori gruppi.

Convincono l’ingresso in scena di Casey Jones e i nuovi villain Rocksteady, Bebop e Krang.

Convincente l’ingresso in scena del Casey Jones che tutti conosciamo: maschera e mazza da hockey. Il problema dell’alleato delle quattro tartarughe è che qui perde quella rozzezza che da sempre lo contraddistingue e Stephen Amell risulta fuori ruolo. Ridateci Elias Koreas!

Per quanto riguarda Rocksteady e Bebop non si può che essere soddisfatti poiché rispecchiano i personaggi che tutti amiamo sia caratterialmente (sono due idioti) che fisicamente, in particolare dopo la trasformazione. E proprio la scena della loro metamorfosi è un’altra cosa convincente della pellicola, come lo sono tutti gli effetti speciali.

Discorso simile per Krang che qui si avvale di un corpo meccanico tecnologicamente avanzato che nella sostanza convince, unico difetto è che nonostante sia il nemico principale la sua presenza è sostanzialmente poco più di un cameo, peccato.

In conclusione Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra è un film migliore del suo predecessore, ma che convince a metà. Consigliato a coloro a cui è piaciuto il primo capitolo, sconsigliato a tutti gli altri.

Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra arriva nei cinema italiani dal prossimo 7 luglio.