È stato l’amore per la Terra di Mezzo di Tolkien – “il papà di tutti i nerd”, cit. – ad ispirarmi, tre anni fa, l’urgenza di un’avventura ambiziosa: scrivere un album di canzoni sulla fiaba de Lo Hobbit.

La condizione ideale si è rivelata una casa di campagna, in un piovoso giorno primaverile, quando chitarra alla mano e libro aperto accanto alla stufa, le canzoni hanno cominciato a fluire, seguendo il piccolo Bilbo nei passaggi più soffici e più impervi della sua impresa. Il titolo me lo aveva ispirato un amico di vecchia data, Giuseppe Festa, già autore del bellissimo Voci dalla Terra di Mezzo, e oggi romanziere naturalista per Salani. E non poteva che essere “Andata e Ritorno”, come Bilbo stesso intitola il suo manoscritto di memorie.

Nel giro di tre giorni, su un quadernetto ramingo rilegato in pelle mi ritrovavo testi e accordi di 15 canzoni che seguivano lo svolgimento del libro di Tolkien. In apertura “Sotto la Collina”, che si sarebbe rivelata la più dolce e apprezzata, capace di comunicare le atmosfere affascinanti e ondulate della Contea e degli hobbit. Poi “Scheggia le Coppe”, la filastrocca dei Nani che prende in giro Bilbo Baggins e la sua ansia per le cose di casa. Quindi la contemplativa “Lontano sui Monti”, echeggiante e solenne risoluzione di Thorin Scudodiquercia per riprendersi la Montagna Solitaria, dimora del suo popolo, strappandola al malvagio drago Smaug. E così via, canzone dopo canzone, cercando di mantenere fedelmente la terminologia tolkieniana nella sua traduzione italiana storica e più fiabesca.

Un piccolo patrimonio di parole e musiche che per me significava tanto di attuale: la necessità per l’uomo e la società di recuperare un rapporto con il mondo naturale, fortemente espulso dalle nostre vite da certo illusorio progresso; l’importanza di considerare il viaggio, l’uscire da sé e dal proprio mondo rassicurante, come la vera chiave per crescere e trovare se stessi nel mondo; la bellezza e la fatica di relazionarsi con popoli e culture diverse, vero banco di prova per la propria capacità di ascolto, confronto, giustizia e partecipazione comunitaria ai grandi problemi di ogni tempo.

Il mio omaggio a un grande autore globale, Tolkien, capace di tenere banco dopo 70 anni grazie a delle fiabe e storie fantastiche.

Il mio omaggio a un grande autore globale, Tolkien, capace di tenere banco dopo 70 anni grazie a delle fiabe e storie fantastiche, non certo roba per bambini o alienati, forse al contrario linguaggio potente e affascinante capace di tradurre ed evocare all’uomo di oggi aspirazioni, atmosfere e concetti fondanti per dare senso e bellezza ad una realtà complessa.

Grazie alla passione, alla generosità e al talento di 3 giovani artisti, le mie canzoni hanno preso la via per divenire un album musicale vero e proprio, autoprodotto, da condividere e divulgare. Guglielmo Cassinelli, musicista genovese, si è occupato di tutte le registrazioni domestiche (in diversi luoghi del Nord Italia), ha contribuito con arrangiamenti, editing digitale, mandolino, bouzouki e cori, e alla parte grafica del CD, del sito e di foto e video.

Jacopo Soler, musicista milanese, ha ideato e scritto gli splendidi arrangiamenti di flauti e violini. Michele Marino Gallina, musicista e tecnico del suono, ci ha ospitati e seguiti nel ClockWorkStudio di Monza per registrazioni in studio, editing, mixing e mastering. Tutto questo a budget zero. Come a budget zero è stata la partecipazione di altri 25 artisti, anch’essi quasi tutti under 30, con contrabbassi, percussioni, fisarmonica, cori, voci, cornamusa, quartetto d’archi, chitarra, recitazione, traduzioni, calligrafie e acquarelli di copertina. Ospite d’eccezione lo stesso Giuseppe Festa con gli inconfondibili flauti Lingalad e alcune voci.

 

Un lavoro lungo e complesso, durato 3 anni, che per noi è stato come il viaggio della Compagnia dell’Anello; un album itinerante e collettivo (per scelta non depositato in SIAE ma tutelato con Patamu), espressione di creatività giovane che in questo Paese ha tanto poco spazio quanto molto da dire e offrire.

E che oggi potete ascoltare in demo, su CD o sugli store digitali attraverso il sito ufficiale andataeritornoinmusica.com.

Intanto il nostro cammino prosegue, mantello e chitarra in spalla, per condividere questo viaggio hobbit in musica con chiunque ci accolga e abbia ancora voglia di dar voce, attraverso le visioni di Tolkien, alla meraviglia della natura e del viaggio-incontro.