Game of Thrones: analisi storica di una battaglia epica

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Viene già definita la battaglia più grande della storia della televisione, e in effetti potrebbe esserlo. Con i suoi immensi scenari e un certosino lavoro di post-produzione ed effetti speciali, la Battaglia dei Bastardi della serie Tv Game of Thrones riscatta l’intera sesta stagione e tutte le sgonfie puntate precedenti, ergendosi come esempio che, anche in televisione, è possibile creare qualcosa di indimenticabile e mastodontico.

Spoiler Alert:
Se non avete ancora visto l’episodio s06e09: Battle of the Bastards, tornate quando l’avrete già visto. Se invece l’avete già visto e volete approfondire insieme a noi, questo è il posto giusto.

 

 

 

Riferimenti cinematografici

Il regista di True Detective e FringeMiguel Sapochnik, ha rilasciato un’intervista ad Entertainment Weekly, descrivendo gli sforzi dietro ad una delle scene più complesse e faticose di sempre, raccontandoci inoltre lo studio preparatorio per affrontare la battaglia nel modo più realistico possibile.

In campo cinematografico il regista si è ispirato agli ambienti e ai movimenti di camera di un grande maestro del cinema delle grandi battaglie: Kurosawa. Ecco cosa dice a riguardo:

The big reference was Akira Kurosawa’s RAN. Interestingly one of the things I noticed is that staging of these battles through the years has changed dramatically. Back in the day you’d see these huge aerial shots of horse charges and there were two big differences. First, it was all real — no CGI or digital replication. And second, often when the horses would go down, you can kind of tell they got really hurt. Nowadays you’d never get away with that, and nor would you want to.

 

 

A differenza quindi di Kurosawa, nessun animale è stato ferito nel procedimento di costruzione e regia; malgrado sia un processo più dispendioso, siamo grati al CGI per moltissime questioni, non ultimo l’uso degli animali sul set.

 

 

 

Lo studio delle grandi battaglie

Per caratterizzare al meglio e conferire realismo alla battaglia, regista e produzione hanno dovuto aprire i libri e studiare gli antichi scontri. In passato ogni esercito possedeva delle precise tecniche e schemi di battaglia, finemente progettati per cercare di sconfiggere il nemico portandosi a casa la vittoria e perdendo meno tempo e uomini possibili.

La strategia dell’accerchiamento, la cosiddetta manovra a tenaglia, è stata usata in Europa e in Cina per millenni, una mossa che, se creata a dovere, può portare ad un resoconto estremamente favorevole. E infatti Jon Snow, senza l’aiuto dell’esercito portato da Ditocorto, non avrebbe avuto scampo.

Very much so. Initially we based BOB on the battle of Agincourt which took place between the French and English in 1415. But as needs changed, as did budgets, it became more like the battle of Cannae between the Romans and Hannibal in 216 BC.

 

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Una delle più storiche manovre a tenaglia è stata vista durante la Battaglia di Canne del 216 a.C

Una delle più storiche manovre a tenaglia è stata vista durante la Battaglia di Canne del 216 a.C., nella quale l’esercito di Cartagine comandato da Annibale accerchiò e sconfisse l’esercito romano grazie a questo strategia, malgrado il loro numero inferiore.

A Ramsay viene quindi affidata la nomea di grande stratega del suo tempo; ma diciamolo, in realtà sa fare un po’ di tutto, sa torturare divinamente, sa scoccare una freccia dritta nel cuore dell’erede di Grande Inverno a millemila metri di distanza, e sa mettere in atto potenti strategie belliche comodamente seduto sul suo destriero.

Ed inoltre ha dalla sua il fatto di essere un villain, quindi se in battaglia con gli arcieri colpisce anche qualcuno dei loro, poco male. Per Jon Snow, vergine delle grandi battaglie, sarebbe stato quasi impossibile vincere a priori una battaglia con queste premesse.

L’esercito romano e, in questo caso, quello di Jon Snow, crollano sotto i colpi delle lance mentre lo schieramento nemico avanza passo passo ammassandoli come pecore. In questo modo anche con un esercito molto più grosso la vittoria sarebbe quasi del tutto garantita. Gli scudi proteggono il semicerchio dagli attacchi singoli della fanteria, mentre la cavalleria e il resto degli uomini armati di spada ferisce a morte chiunque scappi dal cerchio della morte.

 

 

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La Battaglia di Azincourt è stato un altro riferimento fondamentale per ricostruire lo scenario di un combattimento che potesse risultare verosimile.

Francia contro Inghilterra, anno 1415, immersi nella guerra dei cent’anni. Ruolo fondamentale per la vittoria del Regno d’Inghilterra di Enrico V fu l’uso intelligente degli arcieri, posizionati in luoghi strategici e lasciati scagliare costanti nuvole di frecce, anche infuocate, verso l’esercito nemico.

 

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Questo reiterarsi sistematico dell’azione colpì ancora e ancora la fanteria francese, esattamente come la strategia di Ramsay Bolton decimò gli alleati di Jon Snow. In questo caso, poco importava dove cadessero le frecce, il fasullo protettore del Nord ne scagliava a migliaia colpendo anche i propri uomini.

Il colpo di scena della battaglia, che sia scontato o meno, arriva quando ormai le sorti del Bastardo Snow sembrano chiare. Gli uomini di Ditocorto, su richiesta di Sansa, arrivano alle spalle del nemico, lo accerchiano a sua volta, e sferrano l’attacco finale.

C’è da dire che se Jon è un pessimo stratega bellico, la sua sorellastra lo è ancora di più.

C’è da dire che se Jon è un pessimo stratega bellico, la sua sorellastra lo è ancora di più: non si capisce infatti per quale motivo non abbia rivelato al fratello il coinvolgimento di altri alleati. Non ne era certa? Voleva esserne sicura sicura prima di giocarsi il jolly? Non voleva dare inutili speranze a Snow nel caso la cavalleria non si fosse presentata?

Sicuramente è stata una scelta televisiva, il twist che cambia le sorti della battaglia era, in effetti, un elemento irresistibile. Il pattern che caratterizza l’elemento degli alleati che, arrivati in ritardo, riescono comunque a regalare la vittoria agli sfiniti.

 

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Le dinamiche dei rinforzi in ritardo ricordano le sorti toccate a Napoleone a Waterloo. I rinforzi al Duca di Wellington arrivarono nel tardo pomeriggio rimpolpando le fila e condannando Napoleone. Lì, in ritardo sulla tabella di marcia, arrivò il Principe prussiano Blucher (per noi Petyr Baelish), mise in campo i suoi uomini e svoltò le sorti della battaglia.

Un altro salvataggio in extremis si era comunque già visto in Game of Thrones. Quando i Night’s Watch combatterono contro i bruti alla Barriera nella Battaglia di Castle Black, l’esercito di Stannis Baratheon arrivò nel campo di battaglia aiutando Jon Snow. Una storia che si ripete, insomma.

 

 

Battle of the Bastards si aggiudica il primo posto come episodio più costoso della serie, portandosi a casa un totale di $10 milioni di dollari per cast, crew e post-produzione, per un totale di 25 giorni di riprese.

 

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E sicuramente un altro record se lo guadagna facilmente: quello dell’episodio più sanguinario di tutte le stagioni, con sangue e budella volanti e persone mangiate vive dai cani (anche se fuori inquadratura).

 

 

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