Ed e Lorraine Warren sono due demonologi e ricercatori del paranormale che, dal 1954, hanno affrontato oltre 10.000 casi. Nel 2014 James Wan si innamora della vita dei due coniugi dedicandogli un film: The Conjuring – L’evocazione. Oggi, cavalcando l’onda di quel successo, i Warren tornano nuovamente al cinema con The Conjuring 2 – Il Caso Enfield, una storia che darà non poco filo da torcere ai suoi spettatori.

Il giovane regista James Wan torna al cinema con un horror veramente degno di questo particolare genere, The Conjuring 2 – Il Caso Enfield. Nuovamente protagonisti delle inquietanti sequenze del regista australiano troviamo Ed e Lorraine Warren, interpretati rispettivamente da Patrick Wilson, attore feticcio del cinema horror di Wan, e Vera Farmiga.

Ed e Lorraine Warren sono stati una famosissima coppia di ricercatori del paranormale.

Ed e Lorraine Warren sono stati una famosissima coppia di ricercatori del paranormale. Tra i loro innumerevoli casi compare quello della spettrale Amityville House, oggetto di numerose trasposizioni cinematografiche. Per anni i due sono stati insegnanti di un’arte molto criticata e guardata con circospezione… eppure quanto tramandato dai Warren ha davvero del terrificante.

Nel 2006 Ed Warren muore lasciando tutto alla moglie Lorraine che continua sia a insegnare che ad investigare, oltre a conservare il loro amato The Warren’s Occult Museum che custodisce i feticci dei loro innumerevoli casi.

Nel capitolo precedente, The Conjuring – L’Evocazione, James Wan aveva deciso di aprire con uno dei casi più inquietanti della coppia, quello della bambola Annabelle, per poi continuare con la possessione della casa della famiglia Peron, esorcismo realmente avvenuto negli anni settanta nel Rhode Island.

Le atmosfere inquietanti di Wan, i giochi di luci, il missaggio perfetto del sound e la bravura nei movimenti di macchina, hanno elevato The Conjuring – L’Evocazione come miglior film horror degli ultimi dieci anni, terrorizzando milioni di spettatori.

L’originalità della pellicola, pur mantenendo estrema fedeltà ai fatti narrati, riesce a tenere con il fiato sospetto qualsiasi tipo di spettatore, tenendo molto alla larga i non amanti del genere e i deboli di cuore.

L’Evocazione fu un vero caso nel 2014, ma non da meno vuole essere questo seguito che, in un solo week end, è riuscito a sbancare il botteghino statunitense.

 

The Conjuring 2 – Il Caso Enfield

 

Pur non essendo un caso strettamente legato ai Warren, il poltergeist di Enfield fu uno degli avvenimenti che sconvolse di più l’Inghilterra della fine anni settanta.

Pur non essendo un caso strettamente legato ai Warren, il poltergeist di Enfield fu uno degli avvenimenti che sconvolse di più l’Inghilterra della fine anni settanta.

Maurice Grosse, interpretato nel film da Simon Montagu McBurney, richiese l’intervento dei Warren i quali, dopo Amityville, avevano bisogno di un periodo di riflessione.

The Conjuring 2 – Il Caso Enfield si apre con la stessa costruzione del primo film, cioè con un caso apparentemente distaccato dal caso principale, con lo scopo di introdurre il lavoro dei Warren.

Le apparenze, come ben si sa in film di questo tipo, ingannano.

Amityville non fu un caso sconvolgente in sé per sé, ma una vera e propria Sodoma per la mente di Lorraine Warren. In una delle sue visioni, infatti, uno spirito blasfemo dalle vesti di suora si insinua prepotentemente nella sua mente, accompagnandola nei mesi a seguire.

 

 

The Conjuring 2 – Il Caso Enfield

 

 

Il fil rouge che Wan tesse è molto chiaro. Il rapporto di Ed e Lorraine subisce un capovolgimento. La preoccupazione di lui per lei diventa la preoccupazione di lei per lui, troppo sconvolta dalle visioni degli ultimi casi. Tutto torna, senza forzature e giochi pindarici di trama. Wan traccia perfettamente le fila di questi personaggi.

Proprio per questo motivo, dopo la prima parte del film, la pellicola si divide. Wan mostra la vita dei Warren e il caso dei demoni di Amityville in scene alternate alla vita della famiglia Hodgson.

Peggy Hodgson (Frances O’Connor) è una donna divorziata che vive con i suoi quattro figli in una casa popolare di Green Street, a Enfield, facendo i salti mortali per poter arrivare a fine mese. Improvvisamente nella sua casa iniziano a manifestarsi fenomeni paranormali, da prima avvertiti solo dalla figlia undicenne Janet (Madison Wolfe) e successivamente visti dall’intera famiglia.

Lo spirito in questione sembra appartenere a un uomo anziano vissuto e morto in quella stessa casa.

Lo spirito in questione sembra appartenere a un uomo anziano vissuto e morto in quella stessa casa. L’uomo non gradisce più l’intrusione della famiglia e decide di dare avvisi sempre più violenti e terrificanti, attraverso il corpo dell’inerme Janet.

L’evento diventa mediatico. Vicini, giornalisti, polizia, tutti affermano che la casa degli Hodgson è impossessata e che l’undicenne Janet è il tramite di questo fantasma.

Il caso, sia nella realtà che nel film, viene seguito dal giornalista del Daily Mirror Maurice Grosse per poi essere affiancato, su ordine della chiesa, dai Warren con il compito di verificare se la storia degli Hodgson sia vera oppure una farsa per farsi pagare dallo Stato una casa più dignitosa.

Nonostante l’incertezza di Lorraine, che si ricollega agli stessi eventi della famiglia Perron e al demone visto all’interno di Amityville, i coniugi partono alla volta di Londra.

 

The Conjuring 2 – Il Caso Enfield

Abbiamo visto così tante cose che ormai quasi nulla ci turba. Ma questo caso… questo caso mi tormenta ancora.

 

 

L’aspettativa era alta, ma anche lo scetticismo non scherzava affatto. A livello di trama, James Wan non riesce ad arrivare ai livelli del primo The Conjuring, ma la sua tecnica non accetta mezzi termini. Il regista riesce a confezionare un horror con tutti gli elementi al posto giusto, dove musica e montaggio giocano una parte fondamentale e vincente.

The Conjuring 2 – Il Caso Enfield è una lezione di cinema. Un horror semplice che sa spaventare, inquietare e disturbare. Un film che non finisce all’accensione delle luci in sala, ma che ti accompagna per tutta la notte, fino al mattino seguente.

Quello di questo seguito è un percorso di redenzione in bilico tra realtà e finzione. Non solo demoni reali, ma anche demoni interiori, quelli con i quali ci si trova a fare i conti ogni giorno. Wan, in questa pellicola, porta un realismo che spiazza e sorprende, mostrando i crudi e fragili sentimenti umani.

 

The Conjuring 2 – Il Caso Enfield

 

Indubbiamente il rapporto di Ed e Lorraine fa leva sui sentimenti dello spettatore.

Indubbiamente il rapporto di Ed e Lorraine fa leva sui sentimenti dello spettatore. Il profondo rispetto e amore tra i due funge da respiro nei momenti di altissima tensione del film. Non da meno il personaggio della giovanissima Janet che si pone già nell’olimpo delle grandi “impossessate” del cinema.

James Wan sa ben dosare i momenti di svago con quelli di terrore facendo arrivare questi ultimi come scariche violentissime a ciel sereno, sorprendendo nel momento più inaspettato lo spettatore.

Per quanto ci si possa mettere sulla difensiva con Wan, difficilmente non verrete colti di sorpresa almeno una volta. Il dosaggio di buio e silenzio è essenziale, accompagnato dai movimenti liberi della macchina da presa che trascinano lo spettatore nelle viscere della narrazione. Un viaggio nel terrore degli stessi personaggi. I passi lungo i corridoi bui, nelle scene di altissima tensione dove le stanze si fanno strette e claustrofobiche, diventano proprie dello spettatore che si fonde con il personaggio.

Un’incredibile maestria di regia che James Wan ha già mostrato in pellicole come Saw e Insidious, non mancando di sorprendere anche in lavori più piccoli come Death Silence e il thriller Death Sentence.

Nella sua prima parte, frenetica e ricca di colpi di scena, The Conjuring 2 – Il Caso Enfield regala sequenze e scene di puro terrore e fiato sospeso. Il ritmo cala leggermente nella sua seconda parte, prediligendo una dilatazione dell’immagine ma anche una costruzione finale ben più solida del primo film.

 

 

The Conjuring 2 – Il Caso Enfield

 

 

Pochi gli elementi di disturbo in The Conjuring 2.

Pochi gli elementi di disturbo in The Conjuring 2 – Il Caso Enfield, se non qualche effetto più posticcio che, però, fa comunque parte del cinema di Wan.

La composizione dell’immagine è perfetta, dovuta anche alla bravura di un grandissimo direttore della fotografia come Don Burgess (più volte candidato all’Oscar e grande collaboratore di Robert Zemeckis) e della scenografa Julie Berghoff.

I toni sul verde scuro donano quell’aurea spettrale e paranormale, accompagnati da una scenografia grottesca e marcia. Una casa decadente, dal mobilio sfatto e dai soffitti ricolmi di muffa. Assi scricchiolanti e colori spenti, interpretano il mood inquieto e tenebroso degli stessi personaggi.

Ciliegina sulla torta la colonna sonora. Torna, segnando la sua sesta collaborazione con James Wan, il compositore Joseph Bishara. Bishara ha l’incredibile capacità di saper leggere meravigliosamente i film di Wan, interpretando le inquietudine e paranoie che il regista vuole trasmettere. Lavorando su questo modello, Bishara realizza delle composizioni da brivido che accompagnano i personaggi e ricreano perfettamente quella paura fobica di trovarsi nel buio della propria casa.

 

 

Un universo di suoni che si insinua sottopelle e che accompagna anche durante i titoli di coda.

Un universo di suoni che si insinua sotto pelle e che accompagna anche durante i titoli di coda assieme alle immagini di repertorio che documentano il vero caso Enfield. Una vera chicca per veri amanti del creepy!

Un mix di elementi che fa di The Conjuring 2 – Il Caso Enfield la pellicola che lo spettatore e l’appassionato si aspettavano da James Wan.

The Conjuring 2 – Il Caso Enfield vi aspetta al cinema dal 23 Giugno.