Nintendo, Sony, Microsoft: cosa ci aspettiamo dall’E3 2016

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Mancano ormai una manciata di giorni all’attesissima edizione 2016 dell’E3 di Los Angeles, la fiera che ogni anno ospita i più grandi annunci del mondo videoludico. Scopriamo in questo approfondimento cosa possiamo aspettarci da questa edizione.

Le aspettative oggettive che si sono create, soprattutto in campo hardware, dopo i rumors degli scorsi mesi.

Precisiamo intanto che nel cosa aspettarci non sono incluse le aspettative personali di chi scrive o i sogni soggettivi di chicchessia della redazione, bensì le aspettative oggettive che si sono create, soprattutto in campo hardware, dopo i rumors degli scorsi mesi.

Partiamo dunque da un dato di fatto oggettivo: tre anni di PlayStation 4 e Xbox One hanno reso evidenti tutti i limiti di queste console. Limiti che, in un certo senso, si portano dietro sin dalla loro uscita a fine 2013. Limiti che, a volerla dire tutta, sono sempre più evidenti in parallelo all’evoluzione tecnologica costante e mastodontica del mercato del PC gaming.

Ma di che limiti si tratta? Fondamentalmente di prestazioni, di forza bruta. Questa ottava generazione di console ha fissato lo standard della risoluzione a 1080p, ma fatica molto a raggiungere gli altrettanto fondamentali 60fps che invece su un qualsiasi PC da gaming di fascia media sono uno standard ormai da anni.

 

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Inutile aprire una discussione da trincea sulle differenze, i vantaggi e gli svantaggi e la diversa concezione del giocare su console o su un PC.

In meri termini prestazionali il divario si è fatto sentire come mai prima d’ora, e per correre ai ripari i principali attori del mercato console (cioè Sony, Microsoft e Nintendo) hanno in cantiere qualcosa che ristabilisca gli equilibri in gioco. Per non parlare poi dei visori di realtà virtuale che puntano a diventare una periferica di non poco conto per l’intera industria, ma procediamo per gradi e partiamo con l’analizzare il più semplice (per modo di dire) dei tre sopra: Nintendo.

Nintendo-NX

Semplice perché in riferimento all’E3 2016 c’è poco da dire. Il presidente Kimishima ha già precisato infatti l’intenzione di non presentare il nuovo hardware NX a Los Angeles, volendo concentrarsi completamente sul nuovo capitolo di The Legend of Zelda.

Una strategia per certi versi discutibile, per altri comprensibile qualora Nintendo abbia davvero un asso nella manica in stile Wii con cui stupire tutti, e voglia di conseguenza lasciar giocare d’anticipo la concorrenze per evitare di perdere l’esclusività di questa segreta e rivoluzionaria feature.

Restano anche qui dei dati di fatto, NX (sempre che si chiamerà poi realmente così) uscirà sul mercato a Marzo 2017, e con questo hardware Nintendo può solo sperare di replicare il successo di vendite di Wii per risollevarsi dalla stagnante situazione in cui versa.

Wii U è stato un fallimento totale per la grande N.

Sebbene possa contare un parco titoli esclusivo di tutto rispetto e pieno di capolavori, Wii U è stato un fallimento totale per la grande N. La console non è riuscita ad avere lo stesso impatto del suo predecessore, e ha segnato (vista la scarsa potenza hardware) la fine dei rapporti con i produttori third party, fondamentali per vendere una console al giorno d’oggi perché l’utenza non vive più di solo Mario, ma soprattutto di Call of Duty. 

Non a caso dopo StarFox Zero non ci sono più produzioni degne di nota per Wii U fino all’attesissimo nuovo capitolo di Zelda, che farà però anche da apripista nella line-up di lancio di NX. Ma in questo approfondimento non vogliamo affrontare un’analisi a tutto tondo sul futuro delle varie piattaforme, bensì di cosa da ogni produttore possiamo aspettarci all’E3 2016, e per ciò che riguarda la casa di Kyoto la risposta sembra essere: solo The Legend of Zelda.

 

 

Restiamo in Giappone e spostiamo i riflettori sull’attuale dominatore del mercato console, ovvero Sony
PlayStation

 

Che si sia trattato o meno di una fuga di notizie non voluta (o maliziosamente studiata per raccogliere pareri dal web) sembra ormai certo che durante la conferenza Sony di questo E3 possiamo aspettarci l’annuncio di almeno un nuovo hardware.

Potrebbero essere due qualora il colosso nipponico decidesse di presentare una (non estremamente necessaria) versione slim di PlayStation 4, ma che la si voglia chiamare PlayStation 4 NEO (o PS4.5 o ancora PS4K come è stata definita negli scorsi mesi) la vera sorpresa dovrebbe essere questo upgrade hardware dell’attuale ammiraglia. Ce n’è davvero bisogno? Se ci si basa solo sui freddi numeri no, perché Sony già domina il mercato con oltre 40 milioni di unità piazzate dall’uscita di PlayStation 4 ad oggi, ma se osserviamo la situazione nell’insieme e alla luce di quanto detto nell’introduzione, la risposta non può che essere affermativa.

Stando a quanto ne sappiamo finora, la nuova console non andrebbe a sostituire l’attuale PlayStation 4, bensì ad affiancarvisi, creando più fasce dello stesso mercato. Il modello standard garantirebbe le attuali prestazioni tecniche con una spesa per forza di cose ridotta, mentre PlayStation 4 NEO permetterebbe di giocare al medesimo parco titoli (e la cosa fondamentale è questa, non dovrà avere esclusività di alcun tipo in ambito software) con prestazioni tecniche superiori, sicuramente stabilizzando i 60fps e forse portando lo standard della risoluzione da 1080p a 4K, cosa che aiuterebbe Sony a vendere qualche TV in più di questa tecnologia che fatica ad imporsi per mancanza di contenuti dedicati.

Resta ancora tutto da confermare, ma la direzione sembra decisamente essere questa e potrebbe giovare moltissimo a Sony, che sbloccherebbe quel numero di 40 milioni vendendo molte più PlayStation 4 (con prezzo ridotto di base) a chi ancora non ha acquistato una console in questa generazione, e ai più abbienti e/o desiderosi di maggiori prestazioni senza rinunciare al compromesso della console da salotto, venderebbe una vagonata di PS4 NEO.

Il tutto appare ancor più sensato (sebbene dai piani alti abbiano più volte ribadito che l’obiettivo non è quello) se si usa il PlayStation VR come chiave di lettura, piattaforma che richiederà ovviamente una grossa capacità di calcolo, capacità che di certo PS4 NEO saprà garantire meglio di PS4, ma ovviamente Sony deve rassicurare che il visore funzionerà in modo eccelso anche con la console base: lo deve vendere, dopotutto.

 

 

E Microsoft se ne starà a guardare?
Xbox

 

No di certo, e nel logo qui sopra c’è tutta una risposta insita. Ma procediamo con calma e analizziamo l’attuale situazione in casa Microsoft. Con appena 20 milioni di unità piazzate (la metà di quelle di PlayStation 4 da fine 2013) Xbox One si può a tutti gli effetti definire il grande sconfitto dell’ottava generazione di console, ove Wii U venga considerato come un outsider quale, a conti fatti, è stato fin dal giorno della sua uscita.

Per discutere approfonditamente dei motivi di tale sconfitta non basterebbe un intero articolo, ma proviamo a riassumerli in macro categorie. La gestione di Don Mattrick ha di fatto partorito una console mutilata, che si presentò all’E3 puntando su una feature che i giocatori di tutto il mondo rifiutarono categoricamente, ovvero il proporsi come un hardware only digital, always online.

Ovviamente Sony (come ricorderete) ci ha giocato e vinto una battaglia non da poco, tanto che Microsoft è stata costretta a correre ai ripari e cambiare completamente i propri progetti in corso d’opera. L’originale visione di Xbox One vedeva erroneamente una centralità enorme di Kinect, sebbene supportato poco e male al lancio della console e finito nel dimenticatoio con la stessa velocità con cui Mattrick è finito a lavorare per Zinga.

Da ultimo potremmo dire che, in assenza di esclusive variegate e di diversi generi come quelle presenti su PlayStation 4, vista l’inclinazione di Microsoft a puntare quasi esclusivamente sui propri brand di punta dei generi FPS e Racing Game (vedi Halo e Forza Motorsport), in media l’acquirente si è trovato a dover scegliere anche in base alle produzioni terze parti che, nella stragrande maggioranza dei casi, giravano sensibilmente peggio su Xbox One rispetto a PlayStation 4.

Questo anche a causa di scelte di hardware della console di Redmond le cui ragioni restano ancora un mistero anche per chi le ha pensate probabilmente (al pari di quelle del Saturn di Sega).

Vista così però verrebbe da domandarsi come abbia fatto Microsoft a piazzare comunque quelle 20 milioni di Xbox One in giro per il mondo, e la risposta sta in un uomo: Phil Spencer.

Questo si è ritrovato al timone di una nave malconcia in balia delle onde e in mare aperto. Da bravo capitano ha saputo mettere le giuste toppe qua e là per riuscire a restare a galla, ma come farebbe qualsiasi assennato capo spedizione, non aspettava altro che arrivare a toccare la terra ferma per cambiare imbarcazione.

Sciolgo subito questa colorita metafora e preciso che qui entriamo in un campo di totale speculazione, dal momento che Microsoft ha saputo mantenere fino ad oggi il più totale segreto sui suoi piani. Spencer ha ereditato la divisione Xbox dopo la disastrosa gestione Mattrick, e ha iniziato a ripulire tutto ciò che non andava bene, partendo in primis dal rendere il Kinect solo un ricordo.

Ha poi lavorato in modo impeccabile proponendo la retrocompatibilità, una feature fortemente richiesta dai giocatori, che rappresenta oggi un valore aggiunto non da poco di Xbox One rispetto alla concorrente PlayStation 4, e non da ultimo l’elite controller e i piccoli passi nell’interazione tra la propria console casalinga e il computer con sistema operativo Windows 10.

La terra ferma sembra essere all’orizzonte, ed è terra californiana. Infatti il palco dell’E3 di Los Angeles sembra essere il luogo ideale per “cambiare imbarcazione” spiazzando tutti. Possiamo affermare con certezza quasi matematica che l’attuale Xbox One verrà resa più appetibile con una versione slim, di cui decisamente ha bisogno, ed è notizia di pochi giorni fa che il prezzo della console sia ufficialmente sceso a 299$/299€.

Si è poi vociferato di un misterioso progetto Scorpio, una nuova Xbox che in termini di forza bruta dovrebbe anche essere più performante di PS4 NEO (si parla addirittura di generare 6 teraflops) ma non si è ancora capito se debba andare ad affiancare Xbox One o a rimpiazzarla del tutto.

Ma se vi ricordate bene, iniziavamo a parlare di Microsoft dicendo che c’è qualcosa da ricercare nel logo stesso di Xbox. Non ci è sfuggito infatti che negli ultimi trailer la dicitura a tutti nota “Xbox One – Jump Ahead” sia stata rimpiazzata da un più semplice “Xbox”.

 

 

Con questo dove voglio arrivare? Secondo chi scrive la situazione che si prospetterà sarà la seguente in casa Microsoft: in un piano di unificazione dell’eco-sistema Windows 10 su tutti i propri device, Xbox One (e la sua eventuale versione slim) si proporranno come primo scalino dell’offerta interattiva Microsoft, il più entry level.

La nuova Xbox invece, quella che abbiamo ipotizzato come progetto Scorpio, rappresenterà il vero nuovo cavallo di battaglia per sfidare PS4 NEO, ma unificando il tutto su un unico sistema operativo per quelli che proprio non si accontentano di una console, si potrà sempre giocare tutto anche su PC con sistema operativo Windows 10.

Questa verticalità di sistemi potrebbe funzionare sia in un verso che nell’altro, si è già sentito parlare di eventuale supporto a mouse e tastiera anche su console e per quanto ne sappiamo, montando Windows, anche le nuove Xbox come un qualsiasi PC, potrebbero supportare la realtà virtuale con un colosso come Oculus Rift.

Mancano talmente pochi giorni da poterli quantificare in ore ormai, all’E3 2016, e la partita è tutta da giocare. Queste erano le nostre aspettative oggettive sul lato hardware, quali sono le vostre?
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