Basata sull’omonimo romanzo di Stephen King, 11.22.63 è una serie tv in otto episodi che non deluderà gli amanti di viaggi nel tempo e teorie del complotto.

11.22.63 è una serie tv breve (otto episodi in totale) prodotta da Hulu e trasmessa in Italia dal canale Fox su Sky. Nelle vesti di produttori esecutivi J. J. Abrams, Bridget Carpenter, Bryan Burk e lo stesso Stephen King, dal cui romanzo trae ispirazione.

Protagonista indiscusso è invece un James Franco più in forma che mai, nei panni di Jake Epping, docente di letteratura inglese nel Maine. Il personaggio viene da subito presentato nei suoi caratteri distintivi: Jake Epping è una persona acculturata, docente e scrittore, un uomo che cerca la sostanza delle cose e vive in una leggera condizione di spleen questa epoca in cui tutto è superficiale.

Una persona buona, ma sfortunata. Scopriamo subito che sta affrontando un divorzio e un lutto, in seguito alla morte di suo padre. Nonostante ciò si prodiga come può per aiutare il prossimo, e vive di piccole abitudini come il recarsi presso il Diner dell’amico Al Templeton (Chris Cooper) per mangiare un hamburger.

 

 

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Proprio nel Diner di Al, poco dopo aver firmato i documenti per il divorzio alla sua ex moglie, la vita di Jake prenderà una piega inaspettata. Nel giro di qualche minuto Al, che appariva in salute e senza preoccupazioni, ripiomba nella stanza affannato, e sputando sangue. Dopo aver soccorso l’amico, Jake scopre che questo sta morendo di cancro. Ma come ha fatto ad ammalarsi nel giro due minuti? Jake è disorientato, allora Al decide di raccontargli tutto.

Tramite la dispensa del Diner si può viaggiare indietro nel tempo fino al 1960.

Non ha importanza quanto tempo si passi nel passato, una volta tornati nel 2016 saranno trascorsi solo due minuti.

Al ha passato gli ultimi anni della sua vita tornando più volte indietro nel tempo e cercando di evitare l’omicidio del presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, nella speranza che ciò possa creare un futuro migliore, un futuro in cui non ci sia la guerra in Vietnam, e magari nemmeno l’11 Settembre.

Ma il passato non vuole essere cambiato, oppone resistenza.

Ad ogni viaggio di Al, qualcosa ha interferito con la sua missione. In ultima analisi il cancro, per fermare una volta per tutte il suo intento. Il motivo per cui solo ora Al sta raccontando tutto ciò a Jake è che vuole passare a lui il testimone di questa missione, perché sente che lui è l’uomo giusto. Sebbene dapprima riluttante, Jake ascolta attentamente tutte le istruzioni di Al e infine accetta il folle piano.

Il viaggio nel tempo è una tematica che da sempre affascina l’uomo, ci sono migliaia di libri, film, serie tv, videogiochi, e chi più ne ha più ne metta, che affrontano il tema e tutti mettono in risalto punti comuni e differenze nelle regole del viaggio attraverso la quarta dimensione.

Le regole di 11.22.63 sono poche e semplici, Al ha potuto apprenderle empiricamente nei suoi vari viaggi e le ha spiegate a Jake. Ogni volta che si torna indietro, si torna sempre allo stesso momento nel 1960, ciò che viene cambiato nel passato si riverbera nel presente e a prescindere da quanto tempo si passi lì, nel presente saranno passati solo due minuti.

Ogni volta che si torna nel passato però, l’ultimo viaggio viene azzerato ripristinando quella che potremmo definire la dimensione regolare della realtà.

L’effetto farfalla è il leitmotiv su cui si articola l’intera opera.

Ogni azione compiuta da Jake nel passato, ha effetti immediatamente riscontrabili sia lì che nel presente.

 

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Egli è un agente estraneo a quel tempo, per questo motivo Al gli intima di tenere un basso profilo, di non farsi notare. Assume quindi l’identità di Jake Amberson e si mette al lavoro per ricostruire i fatti che porteranno all’assassinio di JFK a Dallas, proprio il 22 Novembre del 1963. L’omicidio Kennedy è una delle pagine più misteriose della storia moderna, tutt’ora non possiamo ricostruire con certezza ciò che accadde in quel giorno e, soprattutto, chi fu la vera mente dietro a quell’attentato.

Sono state scritte centinaia di libri, girati altrettanti film e documentari sulla vicenda, e ognuno ha dato una sua interpretazione. Se dietro ci fossero i Russi, la CIA, altri oppositori politici, o semplicemente Lee Harvey Oswald dal cui fucile venne esploso il colpo che uccise il presidente, probabilmente non lo sapremo mai con certezza.

La serie da una sua interpretazione romanzata dei fatti che, se letta nel contesto di una realtà parallela come possono essercene infinite, tutto sommato risulta anche verosimile. Le indagini di Jake Amberson si concentreranno principalmente su una analisi per esclusione che porta a capire perchè Oswald (Daniel Webber) sparò.

La vita di inizio anni ’60 non sarà però tutta rose e fiori per il nostro Jake Amberson, che si farà coinvolgere personalmente in svariate vicende che metteranno a rischio il successo dell’intera operazione.

Queste lo porteranno a collaborare con il giovane Bill Turcotte (George MacKay) e con l’affascinante Sadie Dunhill (Sarah Gadon). Tutti i personaggi, più o meno importanti ai fini delle vicende, sono comunque convincenti e ben ricostruiti.

 

 

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11.22.63 è una serie tv molto ispirata, che pone anche spunti di riflessione su tematiche appartenenti alla storia recente.

11.22.63 è una serie tv molto ispirata, che pone anche spunti di riflessione su tematiche appartenenti alla storia recente. Narra una vicenda che inizia e si conclude in questa unica stagione, con un ritmo sempre incalzante che tiene lo spettatore col fiato sospeso sul finale di ogni episodio, e lo fa senza mai prendersi troppo sul serio.

Il personaggio di Jake Epping (o meglio, Amberson) gioca spesso sul fatto di provenire dal futuro, citando in modo più o meno velato i Beatles piuttosto che la pellicola Il Padrino. 

La recitazione di James Franco è impeccabile e rende vivo il personaggio, dandoci l’impressione che possa essere un brav’uomo come tanti che potremmo conoscere ogni giorno, con la possibilità di fare la differenza, di cambiare il futuro.

Anche il resto del cast calza bene nelle parti, la regia e la fotografia ottengono l’effetto voluto di farci immergere nell’atmosfera anni ’60 e non è da meno anche la colonna sonora, azzeccatissima.

11.22.63 è una serie tv che riesce nel suo intento, alterna momenti comici a situazioni  tragiche e crude raccontando una storia affascinante.

https://www.youtube.com/watch?v=NXUx__qQGew