Dopo aver sconfitto il Club Infernale in X-Men: L’inizio ed aver impedito la nascita delle temibili sentinelle in X-Men: Giorni di un futuro passato, ora i mutanti guidati dal Professor X devono affrontare Apocalisse, il primo e più temibile mutante che vuole annientare l’umanità. Riusciranno gli X-Men a fermarlo?
Era il 2000, ben 16 anni fa, quando nei cinema di tutto il mondo arrivava X-Men, film diretto da Bryan Singer ed incentrato sui personaggi Marvel ideati da Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni).
Se il successo di Blade nel 1998 ha spinto la Marvel a produrre altre pellicole tratte dai suoi fumetti è senza dubbio X-Men il film che ha dato il via all’invasione dei supereroi al cinema in questi anni, riuscendo a fare quello che i suoi predecessori – come ad esempio Howard e il destino del mondo – non erano riusciti, ovvero dare il via al genere cinecomic.
Con tre film in sei anni Bryan Singer prima (X-Men ed X-Men 2) e Brett Ratner poi (X-Men: Conflitto Finale) porteranno sul grande schermo la lotta tra gli studenti del Professor Xavier con Magneto e la Confraternita dei Mutanti, mettendo in evidenza non solo il rapporto di reciproco rispetto tra i due ex amici, ma anche i punti cardine su cui da sempre si basa il fumetto: la paura per il diverso, l’odio razziale e la discriminazione.
Grazie a buone sceneggiature, ad una regia dinamica e ad un buon cast – guidati dai grandi Patrick Stewart ed Ian McKellen e da un sorprendente Hugh Jackman – i primi due capitoli sono stati un buon successo di pubblico e critica, nonostante le profonde differenze con il prodotto di partenza, in particolare riguardanti il personaggio di Rouge che da leader del gruppo viene trasformata in una ragazzina impaurita dai suoi poteri andando a prendere il ruolo ricoperto nel fumetto da Jubilee.
Discorso a parte per X-Men: Conflitto Finale che ispirandosi alla Saga di Fenice Nera, una delle più amate ed apprezzate dell’Universo X, non è riuscito a riportare su pellicola la complessità del personaggio della Fenice. Risultando comunque un successo commerciale.
Accantonata l’idea originale di girare degli spin-off sugli X-Men la Fox decise di dare vita ad una nuova trilogia prequel portando così sul grande schermo le origini degli X-Men e mostrando come Xavier e Magneto da grandi amici divennero nemici.
Ispirandosi molto all’Universo Ultimate – versione aggiornata dei più famosi supereroi – nel 2011 è la volta di X-Men: L’inizio, diretto da Mathhew Vaughn e con protagonisti James McAvoy (Professor X), Michael Fassbender (Magneto), Jennifer Lawrence (Mystica), Kevin Bacon (Sebastian Shaw), Nicholas Hoult (Bestia), Lucas Till (Havok) e Caleb Landry Jones (Banshee).
Al successo della pellicola seguì nel 2014 il secondo capitolo intitolato X-Men: Giorni di un futuro passato, ispirato all’amata omonima saga di Chris Claremont e John Byrne. Vedremo così Wolverine tornare indietro nel tempo e riunire gli X-Men per impedire la costruzione delle sentinelle e la fine della razza mutante.
Dopo cinque film della serie regolare e due spin-off dedicati a Wolverine è finalmente giunta l’ora del terzo e conclusivo capitolo della nuova trilogia degli X-Men.
Ambientato dieci anni dopo gli avvenimenti di X-Men: Giorni di un futuro passato, Singer ci mostra come è cambiata la società a seguito del salvataggio di Mystica nei confronti del Presidente Nixon e di come i mutanti siano ormai ben accettati (o quasi) nel mondo e mostra la disperata lotta del gruppo guidato da Charles Xavier contro il primo e più temibile dei mutanti, ovvero Apocalisse.
Dopo un incipit ambientato nell’antico Egitto in cui scopriamo sia che Apocalisse veniva venerato come un dio e che era sempre accompagnato da quattro Cavalieri, sia la causa del suo lungo sonno, attraverso un tunnel temporale che riassume la storia dell’umanità veniamo catapultati nel 1983 dove vengono presentati i nuovi personaggi e dove ritroviamo quelli che già conosciamo.
Abbiamo così uno Scott Summers/Ciclope liceale alle prese con la nascita dei suoi poteri mutanti, Warren Worthington III/Angelo e Kurt Wagner/Nightcrawler costretti a battersi per le loro vite in combattimenti clandestini, Magneto che ha deciso di seguire “la via” di Xavier e vivere in pace, Ororo Monroe/Tempesta che si arrangia in una vita di stenti a Il Cairo e la scuola del Professor X che prolifica con i primi studenti. Il tutto raccontato con un susseguirsi di azione e momenti più calmi a seconda del personaggio.
Ma questo è solo l’inizio, i primi passi che ci portano lentamente ma inesorabilmente nel pieno della storia, che entra nel vivo con il risveglio di Apocalisse, mutante ancora oggi adorato come un dio da una setta e che si ridesterà dal suo lungo sonno. Il risveglio di Apocalisse e il suo successivo “arruolamento” dei quattro Cavalieri è l’avvenimento spartiacque della pellicola. Da questo momento in poi sarà un escalation di azione, tensione, combattimenti e scene mozzafiato che hanno il compito di condurre lo spettatore verso la battaglia finale.
Così dopo una prima parte in cui vengono introdotti i personaggi protagonisti ci viene presentato Apocalisse un mutante superbo, cinico, senza scrupoli, bramoso di potere e conquista, ma anche confuso per il mondo che trova e di cui non è assolutamente soddisfatto poiché la razza mutante non è al potere e a cui vuole assolutamente porre rimedio.
E dopo di lui ci vengono presentati i quattro Cavalieri che lo accompagneranno nella sua opera di distruzione, o meglio il modo in cui Apocalisse li recluta facendo leva sulla loro brama di potere (Psylocke), sulla loro confusione (Tempesta) o sul loro enorme dolore e rabbia (Angelo e Magneto).
Possiamo così dividere X-Men: Apocalisse in due parti ben distinte: una prima in cui vengono introdotti i personaggi protagonisti della vicenda ed una seconda in cui si viene portati nel vivo della storia e dove in entrambi i casi ogni avvenimento o battuta serve per trasportarci verso la battaglia finale tra Apocalisse e gli X-Men.
Ed è proprio la seconda parte della pellicola quella debole di X-Men: Apocalisse. Se il primo tempo ha il merito di presentarci personaggi e situazioni con momenti pieni di action e un pizzico di humor e di preparare il terreno ad uno scontro che si preannuncia epico, almeno sulla carta, il secondo tempo tradisce le attese. Purtroppo manca di mordente, di combattività. Non che manchi l’azione, al contrario è proprio in questa seconda parte che questa si scatena, il fatto è che viste le premesse ci si aspettava qualcosa di più. Eccezioni sono il cameo di Wolverine in versione pre X-Men che piacerà a chi è cresciuto con i fumetti e la scena con protagonista assoluto Quicksilver, dove richiamando quella di Giorni di un futuro passato il mutante grazie alla sua velocità salva la situazione.
Il problema è da ricercare quindi nella sceneggiatura di Simon Kinberg che riesce si a presentare i protagonisti e la vicenda in maniera convincente ed emozionante ma non riesce a gestire al meglio tutti i personaggi presenti sullo schermo, tanto che alcuni di loro risulteranno quasi inutili ai fini della storia e soprattutto non riesce a dare alla battaglia finale quell’epicità che promette. Ed è un vero peccato perché la storia per quanto semplice e lineare è avvincente e ben raccontata.
Inoltre una delle cose che non funziona è Apocalisse stesso. Ottima la prova di Oscar Isaac il quale riesce a restituire al meglio un mutante spietato e superbo, purtroppo però la scrittura non riesce a trasportare sulla pellicola quel carisma che da sempre mostra sulle pagine dei fumetti, sicuramente complici anche le promesse non rispettate riguardanti tutta la seconda parte. Per non parlare del suo aspetto che ricorda fin troppo il Mr. Freeze di Batman e Robin, qui con il vestito viola.
In conclusione X-Men: Apocalisse è un film sicuramente da vedere poiché riesce a conquistare lo spettatore grazie ad una storia avvincente, ben raccontata, lineare e in cui ci si ritrova immersi grazie all’ottima regia di Bryan Singer,
ma che lascerà anche un po’ di amaro in bocca a causa di una gestione dei personaggi non impeccabile e di un confronto finale da cui ci si aspettava di più.
P.S. Come è ormai consuetudine nei cinecomic non alzatevi prima della fine dei titoli di coda per l’immancabile scena extra.
X-Men: Apocalisse sarà al cinema in Italia dal prossimo 18 maggio.