Sono passati tre mesi da quando è stato diffuso il trailer di 10 Cloverfield Lane, nuovo lungometraggio diretto da Dan Trachtenberg e prodotto da J. J. Abrams. Un film la cui segretezza è diventata ormai storica, con il trailer rilasciato a soli tre mesi dall’uscita del film. A due giorni dalla distribuzione italiana siamo stati all’anteprima per la stampa: questo film super segreto di J. J. sarà stata una super bomba o un super fallimento?
A sei anni di distanza da Cloverfield, monster movie in mockumentary diretto da Matt Reeves e prodotto da J. J. Abrams, arriva 10 Cloverfield Lane che con il suo predecessore vuole condividere solo il mood e non si pone come sequel, prequel o remake.
10 Cloverfield Lane è una storia tutta nuova la quale, apparentemente, gira attorno a tre personaggi. Ma chi sono costoro?
Il film si apre con il presupposto di sorprendere, dall’inizio alla fine, e questo pone già in una posizione positiva lo spettatore.
Le prime scene sono piuttosto calme, potremmo definirle quasi noiose. Non c’è alcun dialogo, se non pochissime frasi attraverso il telefono. Quella che vediamo è la vita di Michelle che, a quanto pare, ha preso una piega sbagliata nell’ambito amoroso e ha deciso di tagliare tutti i ponti.
Quello che Michelle non sa, e neanche lo spettatore, è che quella che per lei può sembrare una crisi dolorosa e priva di soluzioni sarà solo una barzelletta se confrontata a tutto quello che la sta aspettando.
L’incidente scatenante, il risvolto che fa letteralmente saltare dalla sedia lo spettatore, avviene a nemmeno dieci minuti dall’inizio della pellicola. In questo caso la mano di uno sceneggiatore come Damien Chazelle (Whiplash, Gran Piano) si fa sentire.
La narrazione, infatti, è matematica pura. Ogni risvolto, fondamentale per un film come questo dall’animo molto thriller, è minuziosamente curato e posizionato al punto giusto, dando un ritmo costante al film.
Dalle scene iniziali dominate dalla sola colonna sonora e che potrebbero appartenere a qualsiasi pellicola drammatica, passiamo improvvisamente ad un ribaltamento totale delle carte in tavola. E a essere letteralmente ribaltata è la protagonista Michelle, interpretata da Mary Elizabeth Winstead (la Ramona di Scott Pilgrim vs. the World).
In seguito a un incedente stradale Michelle si ritrova nel bunker di un fattore, un ex militare di nome Howard Stambler (John Goodman). Howard afferma di aver salvato la ragazza da morte certa. Qualcosa lì fuori è cambiato. Ma Michelle, turbata e traumatizzata, non è convinta delle parole dell’uomo.
A tranquillizzarla non è nemmeno la presenza di Emmet, un giovane ragazzo che ha aiutato Howard nella costruzione del bunker e che le assicura che Howard non mente.
Michelle ha bisogno di vedere con i suoi occhi cosa sta succedendo fuori.
Per buona parte del film lo spettatore è completamente nel limbo di Michelle, in perenne bilico tra il dubbio e il bisogno di fidarsi. Quando pensiamo che forse le menzogne siano “dentro”, qualcosa da “fuori” riaccende nuovamente i nostri sospetti.
È un continuo oscillare da una parte all’altra e quando protendiamo per una parte le carte in tavola vengono nuovamente rimescolate, sbattendoci letteralmente, di nuovo, nell’oscurità del dubbio e dell’incertezza.
Questo stato di insicurezza permette alla narrazione di essere perennemente dinamica e in azione, anche quando non succede apparentemente nulla sullo schermo.
La bravura di regista e sceneggiatori – la scrittura di Chazelle è coadiuvata da Josh Campbell e Matthew Stuecken – sta proprio nel tenere continuamente sulle spine chi sta partecipando alla visione, proprio come se fosse presente in quel bunker assieme a Michelle, Emmet e Howard.
La struttura filmica è un continuo di calma e plot twist che capovolgono l’azione (a volte, anche lo spettatore dalla sedia). Da una parte coinvolge, dall’altra funge da azione estraniante e confusionaria, dando quel senso disturbante che è la ciliegina sulla torta su questo tipo di pellicole.
Questo continuo senso di ansia e disagio, lascia respiro solo per brevi attimi di spensierata, e inevitabile, quotidianità. La calma prima della tempesta. Un attimo di pace prima di essere nuovamente fatti sprofondare sempre più in basso.
10 Cloverfield Lane è un thriller che non da certezze, fino alla fine, ed è questo il suo punto di forza maggiore.
La scelta di usare solo tre personaggi e pochissimi ambienti, facilita il compito di entrare ancora di più in empatia con storia e protagonisti. Siamo lì dentro, inevitabilmente.
La pellicola risucchia dentro di sé, facendo entrare lo spettatore nel suo ingegnoso circolo vizioso. C’è sempre una nuova verità dietro l’angolo, sempre un nuovo segreto ancora più spaventoso e inquietante da sapere.
Si rimane incastrati in questo meccanismo del quale si cerca disperatamente la chiave per arrivare fino in fondo al nucleo del film e capire il suo snodo principale.
La sceneggiatura non è però tutto. A rendere ancora più convincente, nel complesso, sono le interpretazioni degli attori. Primo fra tutti troviamo John Goodman nella parte dello sfaccettato Howard.
Intorno a Howard regna costante quel senso di sicurezza e pericolo. Non riesci mai a fidarti totalmente di lui, anche quando vorresti. Perennemente in bilico tra il paranoico e il bipolare. Howard è sicuramente il personaggio che ne sa di più, ma che troppo spesso, a causa dei suoi modi da folle, non si riesce a prendere sul serio.
Un personaggio ricco di sfumature, alcune ben analizzate, altre molto meno. C’è una profonda inquietudine in Howard e le sue azioni non sono totalmente dettate dalla paranoia, ma anche da qualcosa che purtroppo non riesce a emergere come dovrebbe.
Nuovamente sullo schermo troviamo Mary Elizabeth Winstead con un’incredibile performance generale. Michelle è quella che regge per tutto il tempo l’ansia e l’angoscia della situazione. Il suo è un personaggio molto combattuto, ma anche forte. Per certi versi, anche troppo forte. Nel momento più estremo di shock, Michelle riesce a trovare una freddezza d’azione sbalorditiva, a tal punto da farla sembrare poco credibile.
Il panico l’attraversa per pochi minuti, poi è un continuo andare sempre avanti, trovare una via di fuga, arrivare dritti alla meta. L’interpretazione della Wistead è perfetta, qualche nota dolente la si può trovare nella caratterizzazione del suo personaggio.
A tradirla è soprattutto un attimo di debolezza dove la donna confida di essere una persona insicura e capace di reagire alle situazione di stress solo scappando. All’interno della pellicola, però, si comporta nel modo opposto.
La situazione è indubbiamente al limite della sopravvivenza, ma un minimo di coerenza in più non avrebbe guastato.
Senza lode e senza infamia è invece l’interprete di Emmet, John Gallagher Jr., una personalità meno accattivante e carismatica rispetto a quelle della Wistead e Goodman. Gallagher riesce comunque a tenere stabile il suo personaggio e risultare all’altezza del compito, reggendo un intero film di oltre un’ora e mezza.
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Il vero punto dolente di 10 Cloverfield Lane, sul quale però non posso soffermarmi più di tanto per evitare spoiler (ricordate che i veri eroi sono i giornalisti che vi devono parlare del film senza parlarvi veramente del film), è il finale.
In parte scontato e in parte posticcio. Non sa tenere testa a tutto l’andamento che la pellicola ha avuto fino a quel momento.
La costruita e perfetta atmosfera thriller viene frantumata a favore di una narrazione frivola e priva di coinvolgimenti. Probabilmente qualcuno poteva anche aspettarsi una conclusione del genere, ma fino all’ultimo speravo davvero che il colpo di scena finale fosse molto più “semplice”… e quindi più sorprendente.
Se volete rendere la visione di 10 Cloverfield Lane veramente superlativa personalmente vi consiglierei di uscire un dieci minuti prima dalla sala, ma questo non è purtroppo possibile (e neanche giusto in fondo).
Godetevi la visione di questo bellissimo thriller e chiudete un pochino gli occhi per questo scivolone finale. Purtroppo certe cose non si riescono a mandare giù, ma è un dovere dare una possibilità a un film così ben costruito.
La prossima volta, magari, J. J. ci penserà due volte prima di volere fare troppo”… del resto, si sa, il troppo stroppia!
10 Cloverfield Lane vi aspetta in tutte le sale a partire dal 28 Aprile!
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