Le dimensioni dei batteri sono comprese in un range di ben 8 ordini di grandezza, se il più piccolo fosse grande come una mano, il più grande potrebbe contenere al suo interno 4000 trattori con rimorchio; ciononostante, per quanto quelli dalle dimensioni maggiori crescano con maggiore velocità, esistono dei limiti sulle dimensioni che possono raggiungere.
Per indagare questo fenomeno, i biologi hanno elaborato un modello computazionale per predire le variazioni nel metabolismo dei microrganismi al variare delle loro dimensioni, tenendo conto di dettagli come lo spazio necessario ai componenti vitali della cellula (DNA, proteine e ribosomi in primis) per funzionare. Questo rapporto dimensione/funzionalità influenza i limiti di questi organismi: i più piccoli non possono restringersi ulteriormente per non compromettere il minimo spazio vitale, allo stesso tempo i fratelli maggiori non possono spingersi oltre perché il rapporto tra l’aumento di dimensione e l’energia richiesta per il mantenimento è sfavorevole. La conseguenza principale di un apparato più grande è la necessità di un maggior numero di ribosomi, ma si è visto come un batterio che ha tentato di superare l’attuale detentore del record di dimensioni, non sia riuscito a mantenerne un numero adeguato.
La consapevolezza delle dimensioni minime conseguibili da un batterio aiuta i biologi alla ricerca di forme di vita su altri pianeti ad escludere segnali provenienti da sorgenti troppo piccole.
Allo stesso tempo conoscere la soglia che i batteri non possono oltrepassare stimola altri ricercatori alla comprensione di come altri microbi, ad esempio gli eucarioti monocellulari, siano riusciti ad abbatterla.