alberi

Diversi scienziati del passato, tra cui Galileo e Leonardo, ebbero modo di notare come le più svariate tipologie di alberi tendessero tutte a spezzarsi nelle medesime condizioni; questo fenomeno è stato finalmente indagato ed il risultato è coerente con le osservazioni fatte.

Quando il ciclone Klaus si è abbattuto sulla Francia sudoccidentale nel gennaio 2009, è stata colta l’occasione per raccogliere preziosi dati per l’esperimento condotto con l’obiettivo di ricavare le funzioni che legano le caratteristiche degli alberi (altezza, diametro, robustezza..) al loro punto di “rottura”. Gli alberi crescono in modo abbastanza equilibrato, nel senso che quelli più alti tendono ad avere anche un diametro maggiore; fondendo le leggi allometriche degli alberi insieme ad altre funzioni matematiche, il team di ricercatori hanno individuato che…

 

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…la velocità del vento che risulta essere critica per tutti gli alberi, è di 42 m/s (150 km/h).

 

L’equazione mette in evidenza come anche modificando i vari parametri il risultato non subisca variazioni significative: raddoppiare le dimensioni dell’albero porta ad un aumento della velocità critica solo del 9%, mentre un legno più resistente richiede solo un 10% in più di forza. Questa legge sembra essere, secondo gli esperti, il risultato ottimizzato di un processo evolutivo, visto che difficilmente i venti che soffiano sul nostro pianeta superano i 50 m/s. Quanto descritto sembrerebbe inoltre essere valido anche riguardo la crescita dei coralli all’interno delle correnti oceaniche.