Sta arrivando proprio oggi, ma negli Stati Uniti è già record di incassi, nella storia del cinema, per un film vietato ai minori. Di chi si parla? Ma ovviamente di lui, Deadpool! Basato sull’omonimo fumetto Marvel di Fabian Nicieza e Rob Liefeld, è l’ottava pellicola della serie cinematografica X-Men, diretto da Tim Miller e interpretato da Ryan Reynolds.
Politicamente scorretto. Antieroe. Irriverente. Scomodo. Bipolare. Fuori di testa. In pratica Deadpool, il Mercenario Chiacchierone finalmente in un film che non solo gli rende una più che meritata giustizia, ma lo esalta al massimo del suo potenziale, intrattenendo, divertendo, facendo letteralmente impazzire il pubblico.
Arrivi in sala. Ti stanno già formicolando le mani. Sei troppo, troppo, in fomento per questo film. Lo sai che potrebbe essere la tua più grande delusione della vita (priorità queste sconosciute) eppure hai fede. Si, hai fede! Esattamente come Ryan Reynolds ha avuto fede in questi undici anni, anche tu vuoi avere fede nella 20th Century Fox e in questa Marvel. E l’aspettativa viene ripagata, oh se viene ripagata.
Angel of the Morning di Juice Newton accompagna quelli che sono i titoli di testa più belli e fuori di testa della storia del cinema dei cinecomics (ma secondo me anche della storia del cinema degli ultimi anni); i titoli di testa che ti fanno capire che no, Deadpool non è film che ti aspetti, è molto meglio!
Siete gasati abbastanza? Bene, perché il bello deve ancora venire!
I’m Pool… Deadpool!
Il film di Tim Miller è una sorpresa per la vista e per l’udito. Una gioia per tutti gli appassionati, ma anche per i non. Diciamocelo, in questo film si vede la passione che tutto il cast, da quello tecnico a quello artistico, ci hanno messo. È un figlio di quelli voluti, ma voluti proprio tanto tanto. Sappiamo bene la trafila che c’è dietro questa pellicola e le molte case di produzione che sono passate prima di dar luce a questo incredibile, e indubbiamente ambizioso, progetto. Progetto nato e cresciuto, quasi per caso, da un semplicissimo video virale. Il potere dell’internet? Molto meglio! Il potere di un personaggio che proprio non ce la poteva fare a essere protagonista “solo” di un fumetto.
Se Deadpool non è un supereroe, è giusto dire che il film di/per/su Deadpool non è il solito cinecomic della Marvel. Sarà perché, infondo, non c’è lo zampino della Disney? Io voglio pensare che il merito sia tutto di un personaggio così sfaccettato, originale e unico, come ben pochi si erano visti (o forse proprio nessuno) sul nostro grande schermo.
La grandezza di Miller sta proprio nel riuscire a rendere e dirigere in modo efficace e senza fronzoli o uscite grottesche una storia di per sé già perfetta che, in larga parte, si basa su un personaggio veramente tanto scomodo.
Un personaggio che non si prende mai sul serio – ma questo si sa – e non prende mai sul serio neanche chi gli sta intorno, ma anche chi sta “dietro” la macchina da presa e dietro il suo universo (e non solo quello).
Qualsiasi tipo di citazione che vi può venire in mente all’interno dell’universo fumettistico e cinematografico degli X-Men, all’interno della storia del cinema action in generale e sulla carriera cinematografica di Reynolds, c’è! Nessuno si salva da questo film, e quando dico nessuno intendo davvero nessuno.
Reynolds&co. si saranno tolti non pochi sassolini dalle scarpe, ma tutto con un gusto puramente di intrattenimento e ironico. Qui non si vuole offendere nessuno (forse), ma solo far morire dalle risate in bilico tra l’idiozia – quella sana e bella – e l’intelligenza di un film che sa come stupire e divertire.
Deadpool, infondo, è la perfetta trasposizione per questo personaggio. Nessun cinecomic prima di adesso, aveva raccontato così bene un personaggio dei fumetti così estremo proprio come Deadpool; eppure, I Guardiani della Galassia con la loro contagiosa simpatia, soprattutto per quanto riguarda Peter Quill, c’erano andati molto vicino. Sicuramente Deadpool non ha quelle che sono maestranze di precisione e tecnica mostrate in pellicole cinecomic come, per fare un nome recente, Ant-Man, ma non c’è ombra di dubbio che l’intenzione non fosse quella. Deadpool è un film “imperfetto” esattamente come “imperfetto” è il suo protagonista.
Potrò anche essere super, ma non sono un eroe.
Abbattimento della quarta parete? No signori, Deadpool distrugge totalmente qualsiasi parete gli si presenti, in un calibrato gioco in più tempi. Un salto continuo tra presente e passato in cui, udite udite, il nostro caro protagonista interagisce non solo con il pubblico ma anche con sé stesso. Io ve lo dico, un Wade Wilson così non si era davvero mai visto (e te credo)!
L’idea che abbiamo di lui è subito chiara: un bambinone che ne passa di cotte e di crude reagendo sempre con “filosofia”… Si, ma un bambinone armato fino ai denti. Un personaggio scomodo, fastidioso e insopportabile, ma non lo amiamo proprio per questo?
Ultra violenza, volgarità, no sense, ma anche tanta voglia di far vedere, di mostrare senza risparmiarsi un colpo (e qui 100 punti per la componente femminile).
Una scena sempre al servizio della gag ma che non manca mai di quell’adrenalina tipica di questo genere che ci fa tanto impazzire. Un continuo contrasto tra immagine e sonoro che, probabilmente, aggraderebbe perfino Kubrick.
Deadpool è un film che non stanca per neanche un secondo, scorrendo lungo tutta la sua ora e mezza liscio come l’olio, veloce e frenetico come un treno in corsa. Il suo ritmo è serrato e calibrato maniacalmente. La scelta di giocare tra passato e presente è perfetta, dando quel giusto dinamismo alla pellicola. Non appena si accendono le luci in sala, il primo pensiero che passa nella testa dello spettatore (o almeno nella mia) è solo uno: lo voglio rivedere ancora, now!
Insomma Deadpool è uno di quei personaggi capaci di domandarsi, nel bel mezzo di una sparatoria durante il ribaltamento di un suv in autostrada, se ha spento o meno il gas. (WTF)
Un dialogo perennemente costellato da battute taglienti, freddure, ironia e anche una buona dose di volgarità, quella che non gusta mai e che ci sta tanto bene. Un insieme di elementi che non danno davvero tregua allo spettatore.
Una sceneggiatura costruita ad hoc, dove non si vuole addossare il peso di un film sulle spalle di un personaggio, ma si da anche il giusto spazio allo storia, senza però dimenticare chi è il vero protagonista.
È questo, sicuramente, uno dei punti di forza di Deadpool, che vanta di un cast davvero eccezionale, a cominciare dalla sua stella indiscussa: Ryan Reynolds. Mai come in questi ultimissimi anni, Reynolds ha saputo riscattarsi dai suoi ruoli meno riusciti, ed ha mostrato al pubblico la sua incredibile capacità di essere versatile e adattabile per qualsiasi ruolo. Datevi un’occhiata a quell’immenso capolavoro di emozione che è Woman in Gold di Simon Curtis e poi rivedetevi Deadpool e vediamo un po’ se riuscite a crederci che parliamo della stessa persona.
Novanta minuti di applausi però anche alla bravissima (e bellissima) Morena Baccarin, la Vanessa Carlysse per la quale Wade farebbe davvero follie (e le fa eh). Un personaggio controverso che sa mostrare, al tempo stesso, una forte e seducente indole femminile, ma anche un’accattivante e pericolosissima “mascolinità”.
Una #turbofiga con i fiocchi, capace di sedurre con ben note doti del gentil sesso ma essere anche una tipa tosta e sarcastica, con le idee ben chiare e una spiccata attrattiva per il mondo nerd (oltre per quello del sesso, sia chiaro).
Che altro dire? Deadpool è molto più di un “semplice” film dell’anno. Una pellicola che farà molta strada e, sicuramente, la farà fare al suo protagonista. Un rimescolamento delle carte in tavola per il genere superhero. Un’operazione cinematografica e di mercato (una campagna pubblicitaria davvero unica nel suo genere) che avrà una fortissima risonanza per tutto questo filone e che, sicuramente, si farà sentire ancora e ancora in molte altre produzioni.
Attenzione!
Che non vi salti in mente di lasciare la sala dopo i titoli di coda. Non sono certo quelli la sorpresa! Deadpool non ha mica finito con voi! No, no, ne vuole ancora un po’ (così come ne volete voi). Del resto lui è uno che se la gode fino infondo… Eccome se se la gode questo fottuto bastardo!