Siamo all’alba di un freddo giorno dell’Immacolata, quello del 1970. Le caserme sono in fermento e il corpo forestale è pronto ad una lunga marcia.
Il Golpe Borghese è uno di quegli avvenimenti che avrebbe potuto cambiare la storia del nostro paese…
…ma in peggio
Il clima di quegli anni ve l’ho raccontato più volte, soprattutto nel mio articolo riguardante la cortina di ferro. Tempi duri.
Con il mondo diviso in due blocchi e l’Europa che fa da cuscinetto, chi ci rimette sono gli stati di confine: Grecia, Jugoslavia e Italia, tanto per dirne alcuni. Aggiungiamo l’avanzata dell’ideologia comunista nel vecchio continente e quello che otteniamo è un mix esplosivo.
Tutto infatti culminerà con la strategia della tensione e gli anni di piombo che fino a metà anni ’80 ci terranno compagnia.
Il Principe Nero
Ma torniamo a noi ed al protagonista di quella nottata: Junio Valerio Borghese.
Sembra un fantoccio sudamericano con quel nome, uno di quelli messi lì dalla CIA in qualche staterello sconosciuto. Come Fulgencio Batista, tanto per citarne uno.
Invece no, è un italiano. Di più, nelle sue vene scorre del romanissimo e littorio sangue blu. Ancora di più, è stato un ufficiale della marina repubblichina .
Il suo nome completo è Junio Valerio Scipione Ghezzo Marcantonio Maria dei principi Borghese.
Roba di fantozziana memoria. Ma a lui piace farsi chiamare con un soprannome,
il Principe Nero.
Nel 1970 Borghese ha già passato la sessantina ed è già abbastanza famoso qui da noi, principalmente per alcune azioni militari durante la Seconda Guerra Mondiale appoggiando gli schieramenti nazionalisti italiani e spagnoli.
L’apice della sua carriera lo tocca sotto la Repubblica Sociale Italiana come capitano di fregata della X flottiglia MAS. Insomma, credo abbiate capito di che persona stiamo parlando.
Gli alti valori democratici delle sue idee possono essere riassunti in questo breve video:
Il Golpe
Eccoci di ritorno in quella notte del 7 dicembre. Da qualche anno Borghese, in contatto con una branca deviata dei servizi segreti italiani, parla di un piano eversivo che possa coinvolgere alcune forze dell’ordine, la Guardia Forestale in primis.
La riuscita sarebbe garantita da alcune alleanze stipulate dal Principe Nero, dentro e fuori dai confini italiani. Si parla principalmente di alcuni gruppi clandestini delle forze armate ma anche del governo.
Qualora tutto questo non dovesse bastare, però, è pronto un appoggio straordinario:
l’asso nella manica del principe nero è un nome che fa spavento, la CIA.
Il ruolo della CIA, in quegli anni, nel Golpe Borghese è stato confermato da (relativamente) poco tempo, dopo la desecretazione di alcuni documenti statunitensi, avvenuta negli anni ’90.
Come se tutto questo non fosse abbastanza, sempre in quegli anni, compaiono in rivelazioni di alcuni pentiti altri nomi piuttosto pesanti. È inutile dirli, non li conoscereste. Quello che importa è che quei nomi fanno parte di Cosa Nostra e ‘Ndrangheta.
Il piano del Golpe Borghese era in realtà molto semplice: occupazione dei Ministeri dell’Interno e della Difesa, oltre che delle sedi RAI.
Il parlamento doveva essere epurato di alcuni nominativi (con che mezzi non si sa), appartenenti a forze considerate troppo vicine all’ideologia Comunista. Per il presidente della Repubblica, invece, era già pronto un piano di rapimento.
Rino Gaetano, qualche anno dopo, fa il verso all’accaduto di quella nottata con queste parole:
…e mentre la forestale tenta il golpe alla Rai, c’era stato un concerto all’isola di Wight.
Rino Gaetano – Scusa Mary
Ma a pensarci bene, leggendo i nomi coinvolti, c’è poco di che scherzare. A meno che la Grecia dei colonnelli non vi susciti dell’umorismo ingiustificato.
Tutti gli accordi dei quali abbiamo parlato in precedenza si materializzano quella notte: a Roma e Milano i congiurati cominciano a popolare le piazze, i Forestali sono pronti a fare irruzioni alle sedi RAI e addirittura al Ministero degli Interni si cominciano a distribuire munizioni.
Alle forze armate giunge un fonogramma:
Attuate Esigenza Triangolo.
Con il termine “Esigenza triangolo” (oltre ad una vera e propria esigenza del genere maschile :) ) si intende un piano di attuazione relativo alla gestione di una insurrezione armata all’interno del Paese.
La particolarità di quel fonogramma è che non arrivò, come da prassi, dai vertici militari ma direttamente dal SID, il Servizio Informazioni della Difesa.
A tal proposito ci sono le parole di Amos Spiazzi, uno dei tenenti colonnelli chiamati alle armi, insieme alle proprie pattuglie, quella notte del 7 dicembre:
[il fonogramma] non era seguito dalla parola “esercitazione”; fu perciò interpretato come operativo e ne fu diramata conferma dalla catena gerarchica.
Lo stesso Spiazzi testimoniò successivamente che, mentre si recava al luogo di incontro, notò un inconsueto assembramento di forze armate sulle strade.
Quello che sta succedendo non è un film: la parola Democrazia, in Italia, sta per essere tolta dal vocabolario.
Se fossimo in una puntata di Doctor Who, questo è il momento in cui si materializza una cabina blu e il Dottore con un cacciavite sonico risolve tutti i nostri guai, rivoltando la storia nel giusto verso.
Il complotto nel complotto
Ma per questa volta il Dottore può prendersi una pausa perchè ci pensa lo stesso Borghese a risolvere tutto, dando l’ordine di annullamento a Golpe già in corso.
All’improvviso e senza particolari motivazioni, infatti, il principe nero fa retromarcia e tutto ritorna alla normalità.
Le piazze tornano deserte, la forestale non sfonda la porta della RAI e riguardo alle munizioni al Ministero degli Interni, beh, quali munizioni? Quelli sono cioccolatini!
Volete sapere il perchè? Già, anche io, ma purtroppo non abbiamo nulla di realmente concreto, solo ipotesi.
La verità riguardo a quella notte di Dicembre, il principe nero se l’è portata nella tomba.
Quella del Golpe Borghese è una delle pagine più misteriose della storia d’Italia.
Esistono però alcuni documenti che, seppur non abbiano permesso alla magistratura di trovare dei colpevoli, ci indirizzano verso la soluzione più plausibile, quella del complotto nel Golpe Borghese.
Guardiamo un attimo in casa CIA. Una svolta autoritaria in Italia ci farebbe molto comodo per fronteggiare l’invasione comunista che in quegli anni è più che mai concreta.
Al tempo stesso, però, voi mettereste la vostra faccia al fianco di quella di Borghese?
Il piano della CIA, che Borghese in qualche modo intuisce, è quello di usare il Principe Nero come “Cavallo di Troia”. Lui dovrà fare il lavoro sporco, mettere a ferro e fuoco il paese, per poi permettere ad un governo speciale di prendere provvedimenti straordinari per ristabilire l’ordine, possibilmente a spese dello stesso Borghese.
Borghese è Cavallo di Troia e capro espiatorio allo stesso tempo: due piccioni con una fava.
Nelle idee della CIA a capo del governo speciale dovrebbe esserci una rappresentativa della DC: da alcuni documenti spunta addirittura il nome di Andreotti. Fatto sta che l’accordo non si trova e nessun pezzo da novanta della DC, pare, voglia mettere la propria faccia in questa operazione.
Quando Borghese capisce che è stato usato dalla CIA al solo scopo di creare un governo con poteri speciali annulla l’operazione di golpe e la storia, quasi, si dimentica tutto.
Ad un passo dal baratro
Ogni volta che sento la storia del Golpe Borghese, personalmente, mi viene la pelle d’oca. È uno di quei giorni che segnano la linea di confine tra il futuro e l’oblio, il bene ed il male. In quella grottesca notte di quarant’anni fa siamo stati letteralmente ad un passo dal baratro.
Cosa sarebbe oggi l’Italia se il Golpe fosse stato portato a compimento è difficile dirlo, l’unico paragone che mi viene in mente è la Grecia dei colonnelli, il Portogallo di Salazar o la Spagna di Franco.
Come detto in precedenza la Magistratura non arrivò mai a trovare i veri mandanti del Golpe. Gli imputati furono tutti assolti con la motivazione che “il fatto non sussiste”.
Quanto a Borghese fuggì in Spagna dopo il fallimento del Golpe e non tornò più in Italia nemmeno quando fu ritirato l’ordine di cattura nei suoi confronti. #fugaDiCervelli
Rimane il dubbio di come sarebbe stato vivere gli anni del boom economico, dell’emancipazione femminile e delle rivolte di piazza sotto una dittatura militare.
Per questo paese che in quegli anni ottenne le più grosse conquiste democratiche sarebbe forse stata la fine.
Ma infondo queste sono solo congetture, sappiamo che la storia dei “se” e dei “ma” se ne frega alla grande. Quello che ci rimane è il sospiro di sollievo quando pensiamo alla vita di tutti i giorni e ci rendiamo conto che tutto, quella notte ormai lontana, sia fortunatamente andato per il verso giusto.
Goodies & Fonti
1. Il delirante discorso che Borghese avrebbe dovuto pronunciare agli italiani. Mancano solo i Marò.
Italiani, l’auspicata svolta politica, il lungamente atteso colpo di stato ha avuto luogo. La formula politica che per un venticinquennio ci ha governato, e ha portato l’Italia sull’orlo dello sfacelo economico e morale ha cessato di esistere. Nelle prossime ore, con successivi bollettini, si saranno indicati i provvedimenti più importanti ed idonei a fronteggiare gli attuali squilibri della Nazione.
Le forze armate, le forze dell’ordine, gli uomini più competenti e rappresentativi della nazione sono con noi; mentre, d’altro canto, possiamo assicurarvi che gli avversari più pericolosi, quelli che per intendersi, volevano asservire la patria allo straniero, sono stati resi inoffensivi. Italiani, lo stato che creeremo sarà un’Italia senza aggettivi né colori politici.
Essa avrà una sola bandiera. Il nostro glorioso tricolore! Soldati di terra, di mare e dell’aria, Forze dell’Ordine, a voi affidiamo la difesa della Patria e il ristabilimento dell’ordine interno. Non saranno promulgate leggi speciali né verranno istituiti tribunali speciali, vi chiediamo solo di far rispettare le leggi vigenti.
Da questo momento nessuno potrà impunemente deridervi, offendervi, ferirvi nello spirito e nel corpo, uccidervi. Nel riconsegnare nelle vostre mani il glorioso TRICOLORE, vi invitiamo a gridare il nostro prorompente inno all’amore: ITALIA, ITALIA, VIVA L’ITALIA!
2. Per chi come me subisce il fascino degli anni di piombo consiglio queste visioni/letture:
- Blu notte: i misteri d’Italia. Sono tutti dei capolavori.
- Mara, Renato e io: libro sulle BR scritto da uno dei fondatori
- Serie di articoli sul questo sito (grazie @nicholas della segnalazione)
- La meglio gioventù: anni di piombo meets teen drama meets casi umani meets Riccardo Scamarcio. Non un capolavoro ma si fa guardare.
3. Il coinvolgimento della famosa loggia P2 (o meglio, di Licio Gelli) nel colpe Borghese pare essere solo una bufala.
4. il Golpe Borghese è anche noto come Golpe dell’Immacolata, Golpe della rosa dei venti o Golpe della forestale.
- Golpe Borghese (wikipedia.it)
- Junio Valerio Borghese (wikipedia.it)
- Esigenza Triangolo (wikipedia.it)