La fantascienza è, per sua natura, un genere mutante, ibrido, sfuggevole. Quando pensi di averle viste tutte, quando sbadigli credendo che sia stata imbrigliata, la fantascienza ti sorprende e torna più viva che mai.
Adesso è il momento della sci-fi declinata allo young-adult, e come protestare?
Invece di vampiri emo, pallosi e sbrilluccicanti abbiamo eroine toste come Katniss Everdeen, ragazze ribelli come la protagonista di Divergent e ragazzini buttati allo sbaraglio di fronte a prove disumane nella saga di Maze Runner.
Un po’ per diletto e un po’ per lavoro, se ho tempo leggo, vedo e analizzo opere di questo genere, soprattutto sotto il profilo narrativo. Mi fa piacere notare come su strutture profondamente stereotipate (eroe-mistero-prove-amici/nemici-antagonisti-crescita-sacrificio etc) vengano innestati temi di fantascienza che da quasi cent’anni non smettono di stimolare il nostro cervello.
Non so se il sequel di Maze Runner virerà più sull’azione che sulla componente sci-fi – comunque molto presente e ben infilata nel finale della prima pellicola – però un’occhiata la merita.
Mentre il cinema di oggi sembra più orientato ai teens, lasciando ai bambini solo il cinema d’animazione, mi permetto di buttarvi là il consiglio di riscoprire alcune pellicole che meritano d’essere viste a ogni età, soprattutto se avete (o volete) bambini e meditate di crescerli bene.
Ma:
Prima di tutto, prima di tutti
La Trilogia Classica di Star Wars, E.T., il tre Ritorno al Futuro e il primo Ghostbusters.
Quando li conosceranno a memoria, potete procedere con i prossimi…
Il Gigante di Ferro
Lo metto per primo perché non vorrei che passasse inosservato.
Prima dei suoi exploit con la Pixar, Brad Bird – autore di Ratatouille, Gli Incredibili e poi di Mission Impossible: Protocollo Fantasma – ha firmato nel 1999 quello che possiamo definire l’ultimo, grande film d’animazione 2D del cinema americano. Il robottone alieno arrivato sulla Terra e destinato ad essere cacciato per tutto il pianeta è una delle figure più riuscite e affascinanti del cinema d’animazione di fantascienza degli ultimi decenni.
Una storia d’amicizia, naturalmente, che sarà capace di far innamorare ogni bambino.
È un film che porto nel cuore e sono certo che ogni piccolo spettatore ne conserverà il ricordo a lungo, se non addirittura per sempre. Magia di una sceneggiatura scritta con grande delicatezza e saggezza.
Viaggio al centro della Terra
Vogliamo fare i cinefili rognosi? Facciamoli.
La cosa splendida dei bambini è che non gliene frega nulla degli effetti speciali datati: se una cosa racconta meraviglia e spavento, questa sarà l’emozione trasmessa. Pure con i dinosauri gommosi. Siccome voglio augurarmi che leggerete ai nuovi arrivati i libri di Jules Verne, finchè non saranno drogati di pessima CGI per film risibili fategli vedere la trasposizione del 1959. Non quella irricevibile di qualche anno fa con Brendan Fraser e l’inutile tecnica 3D svuota-tensione. Nonostante gli anni e l’invecchiamento, questo classicone diretto da Henry Levin conserva un fascino inimitabile e un gran senso del racconto.
Godzilla Vs Megalon
Allora, chiariamo: io farei vedere a mio figlio OGNI film di Godzilla, perché ritengo che per i bambini siano una necessaria parte integrante di una corretta formazione (LOL).
Ma siccome potrei essere tacciato di essere un mostro (specie se li proponessi in maratona) mi limiterò a suggerire quello che a mio modesto avviso è uno dei più divertenti e weird in assoluto…
ma soprattutto quello che fa impallidire wrestling e buffoni vari in mutande.
Partiamo dal fatto che NON doveva essere un film di Godzilla, ma l’esordio sul grande schermo di Jet Jaguar, un robot antropomorfo e capace di diventare gigante, inventato da un bambino delle elementari (nella vita vera, non nella fiction!). La casa di produzione Toho si rese conto che forse quello pseudo-Ultraman non sarebbe bastato a sostenere un lungometraggio da solo e allora si inventa il tredicesimo film della saga di Godzilla infilando il lucertolone negli ultimi minuti.
E partono mazzate vere! Robot, mostri cattivi, scienziati, popoli sotterranei incazzati per i test nucleari dei terrestri, set di cartone che esplodono e lottatori esagitati dentro tutte gommose… ma che volete di più? Nel video linkato trovate una delle scene più belle della storia del cinema (azzardatevi a sostenere il contrario). Pensate se quel pippone di dinosauro obeso che è il Godzilla odierno facesse qualcosa del genere!
Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi
Potevo metterlo nei classici dei classici, ma a volte mi sembra che questo film venga più citato “perché sì” che ricordato per i suoi meriti. Sottolineiamolo.
I meriti sono principalmente quelli di divertire ricorrendo ad effetti ottici e trucchetti senza alcun ausilio della CGI rimanendo un gioiellino. Gag e risate non mancano mai, e Matt Frewer, poveraccio, fa sganasciare – senza contare Rick Moranis al suo meglio.
Rischia di passare ingiustamente in sordina, invece merita di stare sulla mensola insieme ad altri sci-fi per ragazzi più blasonati. Ri-vedere per credere.
Navigator
Semplicemente uno dei migliori esempi di sci-fi “adulta” per bambini.
Attraverso gli occhi del protagonista dodicenne i piccoli scoprono paradossi temporali, viaggi nello spazio e ignoranza umana (del mondo dei grandi, manco a dirlo).
Spassosi i duetti tra il ragazzino e l’astronave bacchettona ma bisognosa del “cervello inferiore” del protagonista.
Prodotto dalla Disney e diretto da Randall Kleiser (sì, quello di Grease – che poi ha girato anche il sequel di Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi!) rappresenta il vertice dei film di fantascienza per bambini degli anni ’80, assieme ad altri esponenti più o meno blasonati (penso tipo a D.A.R.Y.L.)
Giochi Stellari
Film che contiene un miliardo di fascinazioni e di spunti nati dai sogni di quando eravamo bambini.
Nel 1984 si poteva pensare che il cabinato di uno sparatutto stellare 3D fosse davvero un sistema di selezione dei migliori piloti combattenti della galassia!
Cioè, pensateci: nel 1984, il nerboruto attore che era stato Michael Myers in Halloween di Carpenter realizzava in veste di regista un sogno bagnato dei nerd di tutto il mondo
Ed ecco che la vita del giovane protagonista – più adolescente che bambino – cambia radicalmente, ritrovandosi ad essere l’ultimo difensore della civiltà contro Xur e l’Armata Ko-Dan. Magari per i bimbi di oggi ci vorrebbe la Play o in Nintendo 3DS come sistema di interfaccia, ma la filosofia è la stessa: finché esisteranno videogiochi, ci saranno mondi alternativi da salvare!
Avete esempi da citare? Scriveteli nei commenti!