Dopo oltre sei mesi di attesa arriva finalmente anche in Italia il Kindle Voyage, il top di gamma tra gli eReader di Amazon: Scopriamo cosa offre e se vale davvero quei sessanta euro in più del nuovo Paperwhite oppure no.
All’arrivo sullo store italiano è coinciso infatti l’arrivo del nuovo Paperwhite, identico al vecchio, ma con lo stesso ottimo schermo di questo Voyage: Era inevitabile pensare che il prezzo del Voyage non valesse la candela e che il nuovo Paperwhite fosse l’acquisto migliore possibile tra i Kindle ora in vendita. Io stesso ho scritto questa cosa tante volte, puntando tutto sull’ottimo rapporto prezzo/prestazioni del Paperwhite.
La verità, dopo un paio di settimane d’uso e amore assoluto di questo Kindle Voyage… non è più così scontata, per niente.
Si, perché è molto facile fare gli espertoni leggendo le tabelle comparative dei dati tecnici e traendo le proprie conclusioni unicamente leggendo freddi numeri e caratteristiche.
Kindle | Kindle Paperwhite | Kindle Voyage | |
Prezzo | da EUR 59,99 | da EUR 129,99 | da EUR 189,99 |
Dimensione schermo | 6″ | 6″ | 6″ |
Schermo opaco | Sì | Sì | Sì |
Luce integrata | No | Sì | Sì, a regolazione automatica |
Cambio pagina | Touch | Touch | Touch + Tasti Fisici |
Densità Pixel | 167 ppi | 300 ppi | 300 ppi |
Connettività | Wi-Fi | Wi-Fi o Wi-Fi + 3G | Wi-Fi o Wi-Fi + 3G |
Memoria Interna | 2Gb | 4Gb | 4Gb |
Dimensioni | 169 mm x 119 mm x 10,2 mm | 169 mm x 117 mm x 9,1 mm | 162 mm x 115 mm x 7,6 mm |
Peso | 191 grammi | Wi-Fi: 206 grammi Wi-Fi + 3G: 217 grammi |
Wi-Fi: 180 grammi Wi-Fi + 3G: 188 grammi |
Dopo aver pubblicato questa tabella, come dicevo, ero super convinto anche io: il Kindle da comprare è il Paperwhite, nessun dubbio. Poi mi è arrivato il nuovo Voyage, l’ho aperto, ho fatto un unboxing e alla fine è finito sul mio comodino, in attesa di essere usato per davvero.
Prima di continuare, potrebbe interessarvi l’unboxing, eccolo:
Stavo dicendo… dunque… Ah, si. Finita la giornata lavorativa ho portato il Voyage a casa e l’ho riposto sul comodino. Ho cenato, mi sono fatto i cazzi miei e poi è arrivato quel momento, finalmente, che arriva praticamente tutte le sere: mi sono infilato sotto le lenzuola e ho preso in mano il mio Kindle per leggere il romanzo di turno.
Ho quindi cominciato ad usare questo Voyage per davvero e non solo a confrontare numerini e impressioni inutili. Ho goduto della sua leggerezza. Dello schermo a filo. Dello schermo incredibile. Della nuova regolazione automatica della sovrailluminazione. E dei tasti per avanzare nel libro. Si avete capito bene: i tasti di avanzamento sono finalmente tornati e sono disponibili solo in questo Voyage. È stato ammmore. Davvero. Sono magicamente tornato a qualche anno fa, quando ho cominciato a leggere con gli E-Reader, per la precisione con un Kindle 4.
La mia recensione del Kindle 4 ha convertito molti appassionati “della carta” a passare alla lettura “digitale”. In tanti mi hanno scritto negli anni raccontandomi come si sono comprati un Kindle dopo aver letto quella recensione e di come hanno scoperto quanto quello che raccontavo, quell’esperienza di lettura nuova, senza distrazioni, quel premere il tasto di avanzamento senza fatica e senza dita sullo schermo, fosse il vero “plus” della lettura su E-Reader:
[…] a quel punto il Kindle si è rivelato nella sua vera forma: è letteralmente scomparso nelle mie mani alla quinta pagina, vaporizzato. Non c’era più. Talmente leggero e comodo da leggere da scomparire.
Lo tieni con una mano sola senza problemi. Con il pollice premi il tasto sul bordo destro (o sinistro, uguale) per avanzare di una pagina. Click. Click. Click. Click.
Ed era davvero così: il piacere di leggere su un Kindle si riduce soprattutto alla comodità assoluta di non dover girare pagina. Parrà una ovvietà, ma non lo è affatto. Il potere di guardare sempre nello stesso punto (lo schermo) senza distrazioni e avanzare di pagina applicando uno sforzo minimo all’esterno del campo visivo è quello che più mi era piaciuto del Kindle 4 e, in generale, della lettura su eReader.
A sinistra il Kindle 4, a destra il Kindle Voyage.
Dopo poche pagine semplicemente ti scordi di avere in mano un aggeggio elettronico e sei davvero libero di sprofondare nel mondo raccontato dal romanzo che stai leggendo, senza nessuna distrazione. Quanto è scomodo sfogliare un libro a letto, soprattutto se ha molte pagine? Ad ogni pagina va cambiata posizione, ci si deve concentrare un minimo sull’azione che si sta compiendo, si rischia di lasciarsi sfuggire di mano il maledetto tomo di carta e di perdere il segno. Si interrompe la magia. Chi legge tanto sa benissimo di cosa sto parlando.
Negli anni ho comprato o testato tanti eReader, soprattutto Kindle e Kobo, e l’esperienza generale è rimasta sempre la stessa. Solo un particolare è inspiegabilmente cambiato e non ho mancato di farlo notare in ogni santa recensione di eReader che ho pubblicato: i tasti fisici per l’avanzamento di pagina sono stati sostituiti dal touch screen.
Sembrerà una sciocchezza e magari per molti lo è. Ma per me non lo è affatto.
Si, perché per girare pagina sul Kobo Glo o sul nuovo Paperwhite (e tutti i loro successori) era ora necessario strisciare il dito sullo schermo, attività apparentemente innocua, ma che comporta tre problemi di fondo:
- A volte il sistema non registra correttamente la gesture o il tap: non avanza oppure, peggio, va indietro di una pagina invece di avanti.
- Il dito va a coprire quello che state leggendo o comunque vi obbliga a spostare lo sguardo e/o l’attenzione in un altro punto della pagina.
- Durante la lettura si impugna l’eReader con la sinistra o con la destra, alternandole. È normale. Non è normale invece dover fare una gesture con la mano sinistra, o, peggio, dover tappare con la sinistra per avanzare di pagina (a destra nello schermo). I tasti al contrario erano disponibili e comodi sia sul lato sinistro che su quello destro, rendendo l’avanzamento di pagina sempre comodo, a prescindere dalla mano con cui si regge l’eReader.
Insomma tutto sto pippone per spiegarvi che i tasti erano una figata e che mi è tirato il culo tantissimo non averli più sul mio eReader negli ultimi due anni. Tanto.
Ma ora l’attesa è finita. Si, perché il nuovo Voyage ha finalmente i tasti di avanzamento fisici. Anche meglio: ha un nuovo sistema non meccanico (e quindi meno propenso a rompersi, come succedeva sui tasti del Kindle 4 dopo tanto uso) che rileva la pressione sui lati del device e risponde con un feedback sotto forma di vibrazione. Il sistema di chiama “VoltaPagina” (ok Amazon, ok) e si può regolare anche la sensibilità del tutto, scegliendo di imprimere una forza bassa, media o alta sul lato dello schermo per avanzare di pagina.
Nella pratica funziona alla grandissima: si avanza “spremendo” il lato del Kindle esattamente come si faceva sul Kindle 4 (e precendenti), il tutto è regolabile e non si può rompere visto che non ci sono parti in movimento. Epic, epic Win.
Torniamo a quella sera nel mio letto. Mettete da parte tutte le battute che vi sono venute in mente e restiamo seri, qua si parla di lettura hard core ragazzi, di mondi fantastici che vi aspettano, di spensierate ore dispersi col naso davanti al vostro Kindle, roba serissima senza la quale io non posso più stare, senza la quale manco mi addormento più la sera.
A sinistra il Kindle Paperwhite, a destra il Kindle Voyage.
Dicevo. Prendo in mano il mio Voyage e comincio a leggere spremendo i lati dello schermo come piace a me. Ogni tanto ripasso ancora il ditone sullo schermo, un’operazione figlia di anni di lettura su due diversi Paperwhite, e mi rendo conto per davvero di quanto i tasti facciano la differenza. Ma andiamo oltre, che questa roba l’avete capita.
Il Voyage è anche più leggero e compatto del Paperwhite. Certo, non è cambiata la vita, intendiamoci, si parla di venti grammi in meno e qualche millimetro di sfoltita attorno allo schermo. Poco? certo. Si nota? certo. Dopo ore di lettura venti grammi in più o in meno si sentono eccome: gli eReader si leggono con una mano sola, appoggiati o sospesi per aria. Più leggeri e piccoli sono, meglio è. Non ci vuole un grande esperto per capirlo.
Altra finezza che ho scoperto la prima sera: la sovrailluminazione, fondamentale per leggere a letto, si autoregola in base alla luminosità esterna. Fino a qua non è che mi sono strappato i capelli. Io sono uno che legge solo a letto, al buio completo, e ho il Paperwhite regolato su “8” praticamente da quando l’ho comprato. Le volte che lo porto in spiaggia l’illuminazione non serve, amen. C’è però una funzione di cui si è parlato poco che è molto interessante ed è strettamente legata al sensore di luminosità che Amazon ha aggiunto alla dotazione del Voyage: La funzione “Luce Notturna”.
Abilita Luce Notturna per ridurre gradualmente la luminosità dello schermo mentre gli occhi si abituano all’oscurità.
Ennesima finezza, ma molto d’effetto e di grande aiuto per chi come me legge al buio. Altro piccolo punticino per questo Voyage.
Altro particolare che differenzia il Voyage dal Paperwhite è la protezione dello schermo. Certo, ora hanno lo stesso bellissimo schermo da 300dpi, super figata, per carità. Ma il Voyage lo protegge con un vetro anti urto e a filo con la scocca. Il Paperwhite ha invece ancora lo schermo incassato nella scocca e protetto con un ridicolo strato di plastica. I problemi sono due: le ombre ai lati dello schermo proiettate dallo “scasso” in cui lo stesso è alloggiato e, ancora peggio, il rischio di spaccare lo schermo in caso di caduta di qualcosa su di esso o con lo schermo rivolto in basso.
Ho visto schermi di Paperwhite saltati per una caduta all’apparenza innocua, o per un oggetto malauguratamente caduto sullo schermo. Non è un bello spettacolo.
Altro particolare apparentemente inutile e che invece mi ha favorevolmente stupito è il riposizionamento del tasto power: Pensate a come impugnate ed utilizzate il vostro eReader, io solitamente lo tengo con la mano destra (o sinistra) e lo poggio sulle gambe o pancia in base alla posizione in cui mi trovo, ostruendo quindi la parte inferiore. Con i Kindle “vecchi”, che avevano il tasto di accensione in basso e piuttosto piccolo, si doveva cercare col dito o anche girare proprio il Kindle per trovare il maledetto.
Nel Voyage il tasto è esattamente sotto l’indice se lo si impugna con la destra. È poi bello grande e tondo, non c’è modo di non capire dove si trovi. Comodissimo.
Si, ma i difetti?
Ok, mi rendo conto effettivamente che fino ad ora vi sembrerà di aver letto il testo del comizio del partito della nazione Kindle. Non ho dubbi che ci saranno i grillini col Kobo da inizio articolo che mormorano il loro dissenso, perorando la causa del “formato libero” e della “microSD troppo comoda ragaz”.
Effettivamente altri produttori offrono più compatibilità verso formati particolari e più standard (il Kindle legge solo il formato di Amazon, l’AZW) ma parliamoci chiaro: che ve ne fate di quella compatibilità? Nulla? I libri si trovano sullo store interno all’eReader e con Kindle avete il migliore sulla piazza, per completezza e semplicità d’uso. Se invece volete piratare oppure usare ebook presi da altre fonti… vi basta convertirli con Calibre o altri software simili, non è che sia un’operazione così difficile.
Kindle poi offre il suo Whispersync, il sistema di sincronizzazione cloud tra device (Kindle, ma anche smartphone, tablet, etc) per tutti i vostri file, non solo per quelli acquistati sullo store. In soldoni? Il libro pirata che vi siete convertiti finisce sincato sul cloud di Amazon, ma non funziona su quello di Kobo. Non mi pare poco.
Idem la schedina di espansione: altri eReader offrono la possibilità di espandere la capacità interna con schedine SD… ma che ve ne fate? I 4Gb interni, sommati allo spazio illimitato cloud sono più che sufficienti per qualunque lettore di romanzi la fuori. Essì, perché se volete leggere i vostri fumetti scaricati illegalmente in CBZ allora è ora che vi compriate un diavolo di tablet invece di continuare a cavarvi gli occhi su uno schermo e-ink da 6 pollici monocromatico che scatta ad ogni pan. Seriously.
E quindi no. Se volete un eReader per leggere romanzi allora il Kindle Voyage non ha difetti, mi spiace, ma è così. Certo, il prezzo è un difettino da considerare, quello si.
Insomma, la smetto, tanto avete capito ormai. Il nuovo Voyage è una specie di Ferrari degli eReader: ha tutto quello che serve e tanto di più. È costruito da paura, con una scocca in magnesio super leggera, un design molto bello e tutta una serie di finezze incredibili che, prese una alla volta significano poco o nulla, ma messe tutte assieme contribuiscono a migliorare l’esperienza di lettura complessiva non di poco.
Certo, la maggior parte di voi starà pensando “col cazzo che spendo sessanta euro in più per i tasti e due finezze” e probabilmente avete anche ragione. Ma probabilmente per voi già basta il Kindle base, sappiatelo.
Se invece siete come me, non vi spaventa così tanto spendere di più (non è che parliamo di cifre folli eh, intendiamoci) e volete davvero il massimo in tutto ecco che quei 190€ per il Voyage non sono poi così tanto una follia.
Vi invito a provarlo se possibile, magari in prestito da un amico, non so. Personalmente non tornerei mai indietro ad un Paperwhite dopo che ho letto sul Voyage. Certo ho speso sessanta euro in più, ma sinceramente ho buttato soldi in tante di quelle cazzate che penso siano tra i sessanta euro meglio spesi dell’anno.
Amazon Kindle Voyage
Me Gusta
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Meh
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All photos © Antonio Moro