La R.O.P.D.C.D. (Ricerca Oggetti Perduti e Dimenticati Chissà Dove)

Quando un bambino/a nasce non ha nessun tipo di abilità specifica che lo/a possa contraddistinguere con il resto dei neonati. Piangono tutti alla stessa maniera, dormono tutti alla stessa maniera, mangiano tutti alla stessa maniera e perché no, fanno anche le puzzette alla stessa maniera.

Ma crescendo questa omogeneità muta, quasi come avesse una sua personalità che si sprona dicendo “basta voglio distinguermi da tutti e fare qualcosa che mi renda unico“, ed ecco che iniziano ad emergere le nostre abilità più nascoste; c’è chi è bravo con la matematica, chi con lo sport o chi riesce a catturare le mosche con le bacchette.

Una ragazza, figlia del disastro della D.R.P.I., riuscì a distinguersi da tutti gli altri, diventando in poco tempo molto famosa e ricercata.

Ma andiamo con ordine: la D.R.P.I.

Dipartimento Ricerca Portali Insensati, era un’organizzazione non governativa che studiava le meccaniche e i misteri dell’universo.

Un giorno, il reattore numero cinque adibito al raffreddamento dei circuiti neuronali delle macchinette delle bibite gassate andò in tilt, causando una violenta esplosione, e con essa l’apertura incontrollata di una grande quantità di portali in luoghi casuali del pianeta che rigurgitavano creature e mostri che solo la mente di uno scrittore fantasy poteva partorire.

A causa di questo cataclisma fisico-quantistico il pianeta fu messo a ferro e fuoco e l’uomo reagì per difendersi da questa nuova minaccia dando vita a un nuovo ramo della robotica, la mostrum-robotica che unisce la biologia di alcuni mostri fuoriusciti dai portali, al freddo e macchinoso mondo delle macchine. Nacquero così organizzazioni atte a combattere e difendere gli esseri umani dall’invasione di queste terrificanti creature.

Passarono gli anni e la situazione trovò un suo “equilibrio”. La vita incominciò poco a poco a tornare alla normalità e le persone si abituarono alla presenza delle nuove creature. In questo periodo una giovane e brillante scienziata, Lebea Babodo, divenne in poco tempo famosa per le sue mostrum-macchine che riuscivano a scovare ogni genere di oggetto e persona. Come una Indiana Jones ma con una strumentazione particolare: dal cappello contenente una lucertola elettrica che illumina gli anfratti più bui al bastone-testa-di-demone che, grazie alla combinazione del suo eccellente olfatto e la vista a più dimensioni, è in grado di fiutare qualsiasi cosa, da un essere umano, a un comune oggetto a un fantasma.

 

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I folletti dei cassetti sono i principali sospettati quando scompaiono degli oggetti nella vostra casa.

 

Avete perso le chiavi di casa e non riuscite a trovarle? Ci pensa Babodo!

Non ritrovate più il vostro ombrellone nella spiaggia affollata di domenica pomeriggio? Chiamate Babodo!

Siete stanchi di essere presi in giro perchè credete ancora a Babbo Natale? Chiamate Babodo e con una cospicua ricompensa riuscirà a scovare per voi l’uomo panciuto.

Insomma il lavoro non le manca mai, tanto che è riuscita a guadagnare in poco tempo una piccola fortuna che le ha permesso di fondare una piccola società che ora lavora con il Neo-Governo instauratosi dopo il disastro. La società si chiama R.O.P.D.C.D.Ricerca Oggetti Perduti e Dimenticati Chissà Dove, ora coinvolta in una missione segreta in Sud America, dove si vocifera che nei templi degli Olmechi si possa nascondere il segreto per la chiusura dei portali che millenni fa causò la scomparsa della popolazione Olmeca.

I mezzi sono pronti, l’equipaggio è già all’opera per il viaggio, mancano solo i materiali di ricerca che sono in laboratorio.

Un momento.

Dove diavolo sono finite le chiavi del laboratorio?

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