L’universo nerd, negli ultimi anni, è comandato dagli anti-eroi. I cattivi ragazzi stanno conquistando il mondo. Ridateci gli eroi senza macchia e senza paura!

L’importanza del ruolo dell’eroe.

Quando decidiamo di leggerci un libro, un fumetto, guardare un film o passare del tempo sui videogiochi lo facciamo, di solito, per svagarci un po’ e fuggire dalla realtà, viaggiare con la mente in dimensioni lontane dalla realtà di tutti i giorni, che sempre più raramente ci regala esempi di eroismo, ecco perché voglio sottolineare l’importanza del ruolo dell’eroe.

Mettiamo subito in chiaro le qualità necessarie per essere definito eroe:

coraggio, altruismo, idealismo, lealtà, bontà, forza e nobiltà d’animo.

Se vengono a mancare alcune di queste o, addirittura, il protagonista è dotato di qualità diametralmente opposte ci si trova di fronte ad un antieroe.

Forse perché, negli anni, il pubblico si è stufato di trovarsi di fronte a super uomini senza difetti o forse perché, effettivamente, è la naturale evoluzione della figura del protagonista che si avvicina sempre più al proprio pubblico (che, come detto, vive una realtà in cui gli eroi sono quasi del tutto estinti), ma tant’è che di eroi “fatti e finiti” non se ne trovano più “in giro”.

Sono svariati gli esempi di antieroe che hanno fatto breccia nel cuore di tutti

Sono svariati gli esempi di antieroe che hanno fatto breccia nel cuore di tutti, dallo strafottente Tony Stark di Robert Downey Jr., all’alcolizzato e donnaiolo Tyrion Lannister di Game of Thrones, passando per il mercenario chiacchierone Deadpool della Marvel, ma potrei andare avanti all’infinito ad elencare protagonisti di storie moderne che, per un motivo o per l’altro possano essere definiti antieroe.

Una volta questa figura, a metà strada fra buono e cattivo, era l’eccezione, era quel “qualcosa in più” che rendeva un personaggio ancora più apprezzabile dal pubblico.

Personaggi come Marv di Sin City, Wolverine o Rorschach di Watchmen erano amati dai propri lettori proprio per il loro essere diversi, fuori dagli schemi e pieni di difetti, ma erano l’eccezione, quella variabile da cui potersi aspettare qualsiasi cosa in qualunque momento.

Oggi i personaggi buoni vengono messi in secondo piano.

Oggi i personaggi buoni vengono messi in secondo piano, a favore di protagonisti sempre più imperfetti e “folli”, infatti, oltre ai sopracitati Tyrion Lannister, Tony Stark (cinematografico) e Deadpool, ci sono svariate opere in cui il protagonista è fragile, pieno di difetti e, se può fare la cosa sbagliata, stiamo sicuri che la farà.

Ne è un esempio Rick Grimes di “The Walking Dead”, sempre più folle ed egoista, lontano dalla figura del protagonista-eroe che ci si aspetterebbe in un’apocalisse zombie. Anche in Giappone non sono da meno, visto l’enorme successo di “Death Note”, in cui il protagonista, Light Yagami, ha il potere di uccidere chiunque voglia semplicemente scrivendo il nome della vittima sul proprio “quaderno della morte” (il Death Note, appunto).

Per non parlare della serie TV che negli ultimi anni ha riscosso più successo in assoluto (sia di pubblico che di critica), quella “Breaking Bad” di Vince Gillian, in cui il protagonista, un professore di scienze malato di cancro decide di produrre metanfetamine per garantire alla propria famiglia un sostentamento economico anche dopo la sua morte.

Ovviamente il protagonista, l’ormai celeberrimo Walter White (o Heisenberg), si trova catapultato in un mondo a cui lui non era minimamente preparato e si farà prendere la mano, diventando un criminale a tutti gli effetti.

Ci sono opere in cui il protagonista, pur avendo un cuore puro e non avendo, apparentemente, difetti rifiuta la parte dell’eroe, ma anzi, si mette contro quella che è la legge. Sto parlando ovviamente di “One Piece”, in cui il protagonista Monkey D. Luffy decide, andando anche contro la volontà del nonno (una leggenda vivente della marina del governo mondiale) di diventare un pirata. Il fumetto di Eiichiro Oda è diventato un fenomeno di massa, diventando il manga più venduto della storia, anche grazie all’essere antieroe del suo protagonista.

 

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Eroe? NO! Sai cosa vuol dire essere un eroe? Immagina un gran piatto di carne: un pirata banchetterebbe e festeggerebbe, mentre un eroe lo condividerebbe con le altre persone! E io voglio TUTTA la carne per me!

Monkey D. Luffy

 

Noi tutti avremmo bisogno di più eroismo.

Pur amando le opere prese come esempio di antieroismo, devo dire che noi tutti avremmo bisogno di più eroismo. E parlo dell’eroismo alla Super Mario, che combatte da solo contro il mondo per salvare la propria amata, dello spirito di avventura di Link in “The Legend of Zelda” che affronta ogni tipo di avversità per salvare la propria principessa, del senso del dovere che i Cavalieri dello Zodiaco provavano nel difendere Lady Isabel (o Saori per chi, come me, legge il fumetto), della bontà d’animo che il buon Kenshiro dimostrava, pur avendo vissuto ogni tipo di atrocità.

Credo che avendo a che fare con veri eroi, almeno nel nostro “piccolo mondo nerd”, sicuramente tutti ne beneficeremmo. Come dicevo, in troppe storie i personaggi più buoni e nobili d’animo vengono messi in un angolo a fare da cornice agli eventi narrati o, addirittura, passino per antagonisti.

Io dico basta ai protagonisti sempre meno eroi disinteressati e sempre più “belli e dannati”. Io dico che è ora di tornare ai buoni come protagonisti! Insomma, voglio più Phil Coulson e meno Tony Stark! (senza offesa, RDJ!)

 

Cosa ne pensate?