Per i suoi teasers enigmatici, che ci hanno fatto salire un hype di dimensioni bibliche fin dal tardo 2013, per il fatto di essere diretto da Christopher Nolan, ma soprattutto perché si tratta di una storia nello spazio, Interstellar è stato il film che noi nerd abbiamo atteso con trepidazione.
Con un cast (inter)stellare, i suoi 165 milioni di dollari di budget e la presenza del fisico teorico Kip Thorne in qualità di supervisore degli effetti speciali, Interstellar è un film che è stato pensato e sviluppato per lasciare il segno nel panorama del cinema di fantascienza per stupire, emozionare e far sognare gli spettatori.
Un film dalle grandi ambizioni, una storia epica che punta all’olimpo scarsissimamente popolato dei capolavori cinematografici della fantascienza.
Ci è riuscito Nolan a fare un filmone di Fantascienza con la F maiuscola?
Direi di no.
Il film vede un recentemente oscarizzato, nonchè l’uomo con il cognome più impronunciabile del mondo, Matthew McConaughey alle prese con la fine del mondo: Il clima è impazzito e l’umanità è in ginocchio, la solita storia.
Invece di proporci uno scenario dark post-apocalittico, Nolan ci da un’interpretazione bucolica di “ritorno alle origini” tutta famiglia, tramonti e birre (fatte di cosa non si sa) a sedere sulla veranda.
Ebbene si: il nostro eroe è una specie di redneck del futuro.
Bene ho pensato, approccio originale, sarà un bel film.
Queste sono le premesse per una trama che vuole portare il suddetto redneck (che in lingua originale sbiascica tutto il tempo un accento texano che si fatica a capire, anche perché c’è Zimmer che ci da di organo come non mai e soprattutto quando la gente parla che ancora non si è capito se è una trovata stilistica o il missaggio audio lo ha fatto uno stagista col diploma della scuola radio elettra) nelle profondità dello spazio in cerca di un pianeta nuovo che possa ospitare quel che resta dell’umanità.
Purtroppo il film è pieno di quarzate, e non sono del tipo “ah vabbè passiamogliela per buona questa, è per fare funzionare la storia”, no: sono quarzate spesso fine a se stesse. La storia non regge, si fa veramente fatica a crederci, fin dalle prime battute.
E purtroppo la situazione non migliora con l’andare avanti del film. Oltretutto mi viene da pensare che diavolo ci stesse a fare Thorne se in più punti alcuni delle più basilari leggi della fisica vengono violentate.
Al netto di tali aggressioni rimane una serie di dialoghi fatti per far capire agli spettatori che diavolo sta succedendo (purtroppo ce ne sono fin troppi), un paio di plot twists fuori luogo per ravvivare la tensione che sennò si addormentano tutti e ovviamente un finale WTF.
Il regista omaggia pellicole come 2001 Odissea Nello spazio, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, Solaris… ma lo fa a modo suo: togliendoci ogni beneficio del dubbio e cercando ad ogni costo una conclusione che risolva e dia un senso a tutto. La Terra, lo spazio e l’amore.
Nolan ha toppato. Lo dico con l’amarezza nel cuore di uno che le ha provate tutte per farsi piacere questo film… ci sto provando da sabato scorso.
Va detto che l’esperienza visiva è unica, il film è girato in 70mm e ci risparmia la fregnaccia del 3D regalandoci una qualità superlativa che mi ha fatto veramente sentire “nello spazio”.
Per concludere, Interstellar mi ha un po’ deluso.
In un momento storico in cui, nel bene e nel male, fantascienza al cinema vuol dire Marvel, riponevo molte speranze in questo lavoro di Nolan.
Me lo immaginavo un film fatto dai nerd per i nerd, una specie esperienza scientifico/filosofica che mi avrebbe portato a sognare ancora una volta quei viaggi interstellari che tanto mi affascinano.
In realtà è un film che più di altri soffre l’ingerenza hollywoodiana e che non diventerà mai, nonostante lo volessi fortissimamente, un cult.
Siete andati a vederlo al cinema? Che ne pensate di Interstellar? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.
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Ok, ho toppato pure io: una recensione senza argomentazioni ha poco senso. Accetto le critiche negative e scrivo i motivi per cui Interstellar non mi ha convinto:
SPOILER ALERT!
A mio avviso il film ha molti problemi, sia dal punto di vista della sceneggiatura che quello scientifico in senso stretto.
Voglio sorvolare sulle ingenuità di trama del tipo: “mia figlia sta farneticando a proposito di un fantasma e la prima cosa che penso quando vedo delle strisce di polvere in terra è che queste siano coordinate comunicate da questo fantasma attraverso la gravità”, oppure: “siamo alla frutta ma abbiamo le risorse per mandare decine di navi nello spazio, perché è questa la soluzione più logica ad una crisi mondiale”. Queste fanno parte di quel “patto” tra spettatore e regista che all’inizio del film in qualche modo viene tacitamente sancito e che ci fa pensare: “Ok regista questa è la tua idea: io ci credo, la accetto, chiudo un occhio vediamo dove vuoi andare a parare.”
Salto direttamente a dopo il Wormhole. Da li, secondo me, iniziano i veri problemi.
– Nel quadrante di spazio dove si trovano i tre pianeti da esplorare non è presente niente di simile al Sole, da dove prendono luce e calore questi pianeti? Evidentemente non dal buco nero dato che A) fin dalle elementari ci dicono che il buco nero risucchia tutto, anche la luce e per questo si chiama nero ed è per questo che nessuno so cosa ci sia dentro, B) il buco nero non emette calore dato che alla fine del film Cooper ci entra dentro e non finisce arrosto (anche li: Ok chiudiamo un occhio, nessuno sa cosa potrebbe veramente succedere all’interno di un buco nero… diciamo che la tremenda gravità non porterebbe mai un corpo umano a disintegrarsi in particelle subatomiche)
– Un’altra cosa che ho notato è che il primo pianeta con una simile dilatazione temporale (1 ora sul pianeta = 7 anni sulla Terra) mi suggerisce che dovrebbe essere talmente vicino al buco nero da essere disintegrato.
-Sul primo pianeta ci sono le ondone fighe, bene. ma davvero? Da cosa sono causate, diciamo ci sia un effetto di marea, idea interessante… ma di nuovo: la presenza di un buco nero annullerebbe in realtà ogni movimento di acqua.
– Il buco nero rappresentato è una gioia per gli occhi e presenta un disco di accrescimento che a causa delle forze in gioco dovrebbe avere la temperatura di milioni di gradi, forse è questa la fonte di calore per gli altri pianeti? Bene! ma allora perchè Cooper ci si tuffa dentro senza disintegrarsi?
– Cooper entra nel buco nero che si trova al di là del Wormhole, nel caleidoscopio (bellissimo) e comunica con la figlia, bene ci può stare. Poi però ne esce senza un graffio fluttuando intorno a Saturno, quindi nella nostra “parte di spazio”. Ma quindi è anche andato attraverso il wormhole? eppure wormhole non era vicino al buco nero, e anche se lo fosse stato e che in qualche modo lui ci sia entrato… seriamente ci volete far credere che un uomo possa materializzarsi in mezzo al nulla dalle parti di Saturno, un pianeta 70 volte più grande della Terra, per poi essere miracolosamente salvato da una nave spaziale?
– Cooper finalmente incontra la figlia ultranovantenne. Le dice di andare a incontrare Brand, ma lei come fa a sapere che Brand è viva? Sbaglio o ci avevano detto che le comunicazioni tra i pianeti da esplorare e la Terra erano impossibili?
Queste sono le prime cose che mi vengono in mente, ma ce ne sarebbero altre. Datemi del pignolo ma secondo me, per come è impostato il film e per come ci hanno sbandierato la presenza di Kip Tohrne nel processo produttivo questo film non può prendersi tutte le libertà che si è preso in ambito scientifico, è un film sui buchi neri. la scienza è parte del film, non me la puoi dilaniare così!
Chi dice “è solo un film, devi goderti l’esperienza visiva” sa di mentire anche a se stesso. Interstellar non è assolutamente un film che ci si poteva aspettare da un capo nerd come Nolan e questo è un fatto.
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Thorne ha scritto un libro intitolato “The Science in Interstellar”, uscito lo stesso giorno del film che serve proprio a spiegare tutte quelle cose che, anche ai fisici più rinomati, sono sembrate delle inesattezze.
Molti degli scienziati che hanno criticato la scienza in Interstellar hanno fatto marcia indietro, chi sono io per non fare lo stesso?
La scienza in interstellar sarà forse bizzarra, difficile da credere ma regge, in quanto è in linea con le teorie scientifiche odierne in materia.
Ringrazio dunque tutti quelli che si sono presi la briga di dissentire commentando, argomentando e linkando altri articoli (Soprattutto @giuliomzi ). Sapevo che la forza di Lega Nerd sta non solo nei contenuti ma soprattutto nei commenti a questi ultimi che offrono sempre molti spunti di riflessione. Quel che è successo qui negli ultimi due giorni me ne ha dato ulteriore conferma.